Questo è un messaggio popolare. newton Inviato 21 Aprile Questo è un messaggio popolare. Inviato 21 Aprile 12 minuti fa, briandinazareth ha scritto: Anche perché sembra che le cose chiare e importanti che questo papa ha detto spesso vengano dimenticate, mentre sarebbe bene ricordarle, perché sono il vero lascito Già le parole chiare su immigrazione e situazione nelle carceri taglierebbe fuori un buon 60% della popolazione adulta italica dal rimpiangerlo. Ma l'ipocrisia trionferà come sempre e come non mai. 7
gibraltar Inviato 21 Aprile Inviato 21 Aprile 1 minuto fa, Roberto M ha scritto: strumentalizzazioni politiche, per favore, scrivetele tra qualche giorno. ... 1 minuto fa, Roberto M ha scritto: di tutti i cristiani che lo amavano Ecco, appunto🙄, proprio non riescono, taluni, a non suddividere il mondo in categorie... 1
appecundria Inviato 21 Aprile Inviato 21 Aprile 39 minuti fa, spersanti276 ha scritto: Perché, se posso? "Non so se sia il Papa, so che non è il mio Papa" è stato uno slogan ripetuto per anni. C'erano pure le felpe e le tazze. 2
LUIGI64 Inviato 21 Aprile Inviato 21 Aprile La guerra, lo sappiamo, comincia spesso con l’insofferenza per la diversità dell’altro, che fomenta il desiderio di possesso e la volontà di dominio. Nasce nel cuore dell’uomo dall’egoismo e dalla superbia, dall’odio che induce a distruggere, a rinchiudere l’altro in un’immagine negativa, a escluderlo e cancellarlo. La guerra si nutre di perversione delle relazioni, di ambizioni egemoniche, di abusi di potere, di paura dell’altro e della differenza vista come ostacolo; e nello stesso tempo alimenta tutto questo. [...] Ogni situazione di minaccia alimenta la sfiducia e il ripiegamento sulla propria condizione. Sfiducia e paura aumentano la fragilità dei rapporti e il rischio di violenza, in un circolo vizioso che non potrà mai condurre a una relazione di pace. In questo senso, anche la dissuasione nucleare non può che creare una sicurezza illusoria. Perciò, non possiamo pretendere di mantenere la stabilità nel mondo attraverso la paura dell’annientamento, in un equilibrio quanto mai instabile, sospeso sull’orlo del baratro nucleare e chiuso all’interno dei muri dell’indifferenza, dove si prendono decisioni socio-economiche che aprono la strada ai drammi dello scarto dell’uomo e del creato, invece di custodirci gli uni gli altri. Papa Francesco (Contro la guerra) P.S. Se possibile, vorrei approfondire i tanti messaggi di riflessione che ci ha lasciato Papa Francesco Li riporterò sul thread dedicato alla good religion 1 1
Questo è un messaggio popolare. newton Inviato 21 Aprile Questo è un messaggio popolare. Inviato 21 Aprile 3 minuti fa, Roberto M ha scritto: Critiche o, peggio, strumentalizzazioni politiche, per favore, scrivetele tra qualche giorno. No, mi dispiace. Proprio nel giorno della scomparsa le sue parole dovrebbero risuonare con più forza ed eco. Nelle orecchie di chi ieri e domani, ma non oggi, si eccita per foto di reimmigrazione in catene. E che non si vergogna a snocciolare rosari e appiccicare madonnine a favore di telecamera. Credo, da non cattolico, che vorrebbe esser ascoltato e non celebrato da falsi ipocriti. 3
densenpf Inviato 21 Aprile Inviato 21 Aprile 48 minuti fa, spersanti276 ha scritto: Perché, se posso? Questo papa non mi manchera' perche' trovo che la linea spirituale del suo magistero non sia stata consona alla figura che rappresenta. Non basta mettere una paio di sandali e portare un nome illustre in riferimento ad un ben noto Santo, non basta dire, vogliamoci bene, o preghiamo per la pace. Anche mio nipote di 8 anni e capace di dire certe cose. Non ci vuole molto. Un Papa deve elevare le coscienze delle masse. E per farlo deve manifestare lui stesso una coscienza NON di massa, ma che vada oltre. Trovo che il linguaggio all interno della Chiesa sia molto simile a quello della politica. Un pensiero unico privo di profondita', fatto di finto buonismo, di ovvieta' come la recente intervista fatta da Fazio, domande scontate, nessun sussulto spirituale, nessuna vibrazione elevante, ma risposte che vanno bene per la massa ma non per il ricercatore attento. E purtroppo lo faranno beato perche' cosi' deve essere , anche se di Santo non vi e' nulla. Poi, c'e' la questione sollevata dallo scrittore Andrea Cionci con il suo libro Il Codice Rartzinger, ove afferma che la nomina a Papa di Bergoglio non sia stata legittima. Ma qui si entra in questioni tecniche legate a procedure interne al Vaticano, e questo non mi interessa. Chi sara' interessato legga il libro, o segua i suoi innumerevoli video sul tubo. dove spiega con dovizia il perche' di certe affermazioni. La chiesa purtroppo e' nel suo momento peggiore, forse le parole del Cristo " li riconoscerete dai loro frutti "sono dirette proprio a questa societa' ormai alla fine dal punta di vista morale, etico e spirituale. E questa Chiesa ne fa' parte. 1 1 2
appecundria Inviato 21 Aprile Inviato 21 Aprile Una figura umana e civile gigantesca, primo papa extra-europeo, fin da subito circondato da molti nemici tra i potenti e da miliardi di amici tra la gente semplice che non conta nulla. Un vero gesuita. Lascia molti cantieri aperti che il successore dovrà portare a compimento e un mondo in preda ad una grande offensiva delle forze del male alle quali lui ha resistito come ha potuto, con salute e lucidità già minate.
LUIGI64 Inviato 21 Aprile Inviato 21 Aprile 5 minuti fa, densenpf ha scritto: Non ci vuole molto. Un Papa deve elevare le coscienze delle masse Tu quale sistema proporresti, per elevare le coscienze...
claudiofera Inviato 21 Aprile Inviato 21 Aprile Suppongo quello "classico" . Basta ipocrisia.Ritorniamo a:"chi è povero rimanga povero,e che i ricchi siano sempre più ricchi"
Questo è un messaggio popolare. Plot Inviato 21 Aprile Questo è un messaggio popolare. Inviato 21 Aprile Tutto l' Islam saluta Papa Francesco - - Il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi ha espresso le sue condoglianze dopo la morte di Papa Francesco lunedì. “Papa Francesco era una voce di pace, amore e compassione”, ha detto El-Sisi. - Lo sceicco Mohamed bin Zayed, presidente degli Emirati Arabi Uniti, ha detto che Francesco ha dedicato la sua vita a promuovere i principi di coesistenza pacifica e comprensione. - Il primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Mohammed bin Rashid Al-Maktoum, ha detto che Papa Francesco è un grande leader la cui compassione e impegno per la pace hanno toccato innumerevoli vite. - Il re di Giordania Abdullah II, su X, ha detto: “Le sentite condoglianze ai nostri fratelli e sorelle cristiani in tutto il mondo. Papa Francesco è stato ammirato da tutti come il Papa del popolo. Ha unito le persone, conducendo con gentilezza, umiltà e compassione. La sua eredità vivrà nelle sue buone azioni e nei suoi insegnamenti. - Il presidente palestinese Mahmoud Abbas nel frattempo ha reso omaggio a Papa Francesco, morto lunedì a 88 anni, definendolo un “amico fedele del popolo palestinese”, ha riferito l’agenzia di stampa palestinese Wafa. “Oggi abbiamo perso un fedele amico del popolo palestinese e i suoi legittimi diritti”, ha detto Abbas, sottolineando che Papa Francesco “ha riconosciuto lo Stato palestinese e autorizzato la bandiera palestinese a essere issata in Vaticano”. - Anche l’Iran ha offerto le sue condoglianze. - Nel 2019, Papa Francesco è stato il primo pontefice a guidare una messa in Medio Oriente, più specificamente negli Emirati Arabi Uniti. 3
densenpf Inviato 21 Aprile Inviato 21 Aprile 2 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: Tu quale sistema proporresti, per elevare le coscienze.. Non esiste un sistema, e'questo il vostro problema. Avete bisogno di identificarvi in una ideologia che sia politica, sociale o finanziaria. Ma le ideologie di massa non hanno questo compito, se non quello di dividere e renderci tutti polli d'allevamento come diceva il buon Gaber Io di destra tu di sinistra, io bianco tu nero, io cattolico tu buddista.....e potremmo andare avanti all'infinto.. L'elevazione di coscienza arriva quando ognuno e' pronto interiormente a riceverla. E questo trascende qualsiasi organizzazione politica o religiosa che si conosca.
Guru Inviato 21 Aprile Inviato 21 Aprile 46 minuti fa, Roberto M ha scritto: Critiche o, peggio, strumentalizzazioni politiche, per favore, scrivetele tra qualche giorno L'auspicio sarebbe anche condivisibile, quel che fa sorridere è il pulpito dal quale viene. 1
briandinazareth Inviato 21 Aprile Inviato 21 Aprile Cristo è risorto, alleluia! Fratelli e sorelle, buona Pasqua. Oggi nella Chiesa finalmente risuona l’alleluia, riecheggia di bocca in bocca, da cuore a cuore, e il suo canto fa piangere di gioia il popolo di Dio nel mondo intero. Dal sepolcro vuoto di Gerusalemme giunge fino a noi l’annuncio inaudito: Gesù, il Crocifisso, «non è qui, è risorto» (Lc 24,6). Non è nella tomba, è il vivente! L’amore ha vinto l’odio. La luce ha vinto le tenebre. La verità ha vinto la menzogna. Il perdono ha vinto la vendetta. Il male non è scomparso dalla nostra storia, rimarrà fino alla fine, ma non ha più il dominio, non ha più potere su chi accoglie la grazia di questo giorno. Sorelle e fratelli, specialmente voi che siete nel dolore e nell’angoscia, il vostro grido silenzioso è stato ascoltato, le vostre lacrime sono state raccolte, nemmeno una è andata perduta! Nella passione e nella morte di Gesù, Dio ha preso su di sé tutto il male del mondo e con la sua infinita misericordia l’ha sconfitto: ha sradicato l’orgoglio diabolico che avvelena il cuore dell’uomo e semina ovunque violenza e corruzione. L’Agnello di Dio ha vinto! Per questo oggi esclamiamo: «Cristo, mia speranza, è risorto!» (Sequenza pasquale). Sì, la risurrezione di Gesù è il fondamento della speranza: a partire da questo avvenimento, sperare non è più un’illusione. No. Grazie a Cristo crocifisso e risorto, la speranza non delude! Spes non confundit! (cfr Rm 5,5). E non è una speranza evasiva, ma impegnativa; non è alienante, ma responsabilizzante. Quanti sperano in Dio pongono le loro fragili mani nella sua mano grande e forte, si lasciano rialzare e si mettono in cammino: insieme con Gesù risorto diventano pellegrini di speranza, testimoni della vittoria dell’Amore, della potenza disarmata della Vita. Cristo è risorto! In questo annuncio è racchiuso tutto il senso della nostra esistenza, che non è fatta per la morte ma per la vita. La Pasqua è la festa della vita! Dio ci ha creati per la vita e vuole che l’umanità risorga! Ai suoi occhi ogni vita è preziosa! Quella del bambino nel grembo di sua madre, come quella dell’anziano o del malato, considerati in un numero crescente di Paesi come persone da scartare. Quanta volontà di morte vediamo ogni giorno nei tanti conflitti che interessano diverse parti del mondo! Quanta violenza vediamo spesso anche nelle famiglie, nei confronti delle donne o dei bambini! Quanto disprezzo si nutre a volte verso i più deboli, gli emarginati, i migranti! In questo giorno, vorrei che tornassimo a sperare e ad avere fiducia negli altri, anche in chi non ci è vicino o proviene da terre lontane con usi, modi di vivere, idee, costumi diversi da quelli a noi più familiari, poiché siamo tutti figli di Dio! Vorrei che tornassimo a sperare che la pace è possibile! Dal Santo Sepolcro, Chiesa della Risurrezione, dove quest’anno la Pasqua è celebrata nello stesso giorno da cattolici e ortodossi, s’irradi la luce della pace su tutta la Terra Santa e sul mondo intero. Sono vicino alle sofferenze dei cristiani in Palestina e in Israele, così come a tutto il popolo israeliano e a tutto il popolo palestinese. Preoccupa il crescente clima di antisemitismo che si va diffondendo in tutto il mondo. In pari tempo, il mio pensiero va alla popolazione e in modo particolare alla comunità cristiana di Gaza, dove il terribile conflitto continua a generare morte e distruzione e a provocare una drammatica e ignobile situazione umanitaria. Faccio appello alle parti belligeranti: cessate il fuoco, si liberino gli ostaggi e si presti aiuto alla gente, che ha fame e che aspira ad un futuro di pace! Preghiamo per le comunità cristiane in Libano e in Siria che, mentre quest’ultimo Paese sperimenta un passaggio delicato della sua storia, ambiscono alla stabilità e alla partecipazione alle sorti delle rispettive Nazioni. Esorto tutta la Chiesa ad accompagnare con l’attenzione e con la preghiera i cristiani dell’amato Medio Oriente. Un pensiero speciale rivolgo anche al popolo dello Yemen, che sta vivendo una delle peggiori crisi umanitarie “prolungate” del mondo a causa della guerra, e invito tutti a trovare soluzioni attraverso un dialogo costruttivo. Cristo Risorto effonda il dono pasquale della pace sulla martoriata Ucraina e incoraggi tutti gli attori coinvolti a proseguire gli sforzi volti a raggiungere una pace giusta e duratura. In questo giorno di festa pensiamo al Caucaso Meridionale e preghiamo affinché si giunga presto alla firma e all’attuazione di un definitivo Accordo di pace tra l’Armenia e l’Azerbaigian, che conduca alla tanto desiderata riconciliazione nella Regione. La luce della Pasqua ispiri propositi di concordia nei Balcani occidentali e sostenga gli attori politici nell’adoperarsi per evitare l’acuirsi di tensioni e crisi, come pure i partner della Regione nel respingere comportamenti pericolosi e destabilizzanti. Cristo Risorto, nostra speranza, conceda pace e conforto alle popolazioni africane vittime di violenze e conflitti, soprattutto nella Repubblica Democratica del Congo, in Sudan e Sud Sudan, e sostenga quanti soffrono a causa delle tensioni nel Sahel, nel Corno d’Africa e nella Regione dei Grandi Laghi, come pure i cristiani che in molti luoghi non possono professare liberamente la loro fede. Nessuna pace è possibile laddove non c’è libertà religiosa o dove non c’è libertà di pensiero e di parola e il rispetto delle opinioni altrui. Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo! L’esigenza che ogni popolo ha di provvedere alla propria difesa non può trasformarsi in una corsa generale al riarmo. La luce della Pasqua ci sprona ad abbattere le barriere che creano divisioni e sono gravide di conseguenze politiche ed economiche. Ci sprona a prenderci cura gli uni degli altri, ad accrescere la solidarietà reciproca, ad adoperarci per favorire lo sviluppo integrale di ogni persona umana. In questo tempo non manchi il nostro aiuto al popolo birmano, già tormentato da anni di conflitto armato, che affronta con coraggio e pazienza le conseguenze del devastante terremoto a Sagaing, causa di morte per migliaia di persone e motivo di sofferenza per moltissimi sopravvissuti, tra cui orfani e anziani. Preghiamo per le vittime e per i loro cari e ringraziamo di cuore tutti i generosi volontari che svolgono le attività di soccorso. L’annuncio del cessate-il-fuoco da parte di vari attori nel Paese è un segno di speranza per tutto il Myanmar. Faccio appello a tutti quanti nel mondo hanno responsabilità politiche a non cedere alla logica della paura che chiude, ma a usare le risorse a disposizione per aiutare i bisognosi, combattere la fame e favorire iniziative che promuovano lo sviluppo. Sono queste le “armi” della pace: quelle che costruiscono il futuro, invece di seminare morte! Non venga mai meno il principio di umanità come cardine del nostro agire quotidiano. Davanti alla crudeltà di conflitti che coinvolgono civili inermi, attaccano scuole e ospedali e operatori umanitari, non possiamo permetterci di dimenticare che non vengono colpiti bersagli, ma persone con un’anima e una dignità. E in quest’anno giubilare, la Pasqua sia anche l’occasione propizia per liberare i prigionieri di guerra e quelli politici! Cari fratelli e sorelle, nella Pasqua del Signore, la morte e la vita si sono affrontate in un prodigioso duello, ma il Signore ora vive per sempre (cfr Sequenza pasquale) e ci infonde la certezza che anche noi siamo chiamati a partecipare alla vita che non conosce tramonto, in cui non si udranno più fragori di armi ed echi di morte. Affidiamoci a Lui che solo può far nuove tutte le cose (cfr Ap 21,5)!
Roberto M Inviato 21 Aprile Inviato 21 Aprile 28 minuti fa, newton ha scritto: Già le parole chiare su immigrazione e situazione nelle carceri taglierebbe fuori un buon 60% della popolazione adulta italica dal rimpiangerlo E quelle sull’antisemitismo, dette proprio ieri, l’altro 40%. Ma proprio non ce la fate a non strumentalizzare ? Neanche a cadavere caldo del Papa. Non si può aspettare qualche giorno ?
Moderatori paolosances Inviato 21 Aprile Moderatori Inviato 21 Aprile 2 minuti fa, densenpf ha scritto: e'questo il vostro problema. Tu non hai problemi,soltanto certezze?
LUIGI64 Inviato 21 Aprile Inviato 21 Aprile 5 minuti fa, densenpf ha scritto: questo il vostro problema Hai sbagliato persona Ho il problema opposto Ti sarebbe sufficiente buttare un'occhiata sul thread sulla good religion, per rendertene conto A me piace integrare, nei limiti del possibile, non escludere 1
Roberto M Inviato 21 Aprile Inviato 21 Aprile 24 minuti fa, newton ha scritto: No, mi dispiace. Proprio nel giorno della scomparsa le sue parole dovrebbero risuonare con più forza ed eco. D’accordo. LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI FRATELLI E ALLE SORELLE EBREI IN ISRAELE Cari fratelli e sorelle, stiamo vivendo un momento di travaglio doloroso. Guerre e divisioni stanno aumentando in tutto il mondo. Siamo davvero, come ho detto tempo addietro, in una sorta di “guerra mondiale a pezzi”, con gravi conseguenze per la vita di molte popolazioni. Anche la Terra Santa, purtroppo, non è stata risparmiata da questo dolore, e dal 7 ottobre è precipitata in una spirale di violenza senza precedenti. Il mio cuore è lacerato alla vista di quanto accade in Terra Santa, dalla potenza di tante divisioni e di tanto odio. Tutto il mondo guarda a quanto accade in quella Terra con apprensione e con dolore. Sono sentimenti che esprimono vicinanza speciale e affetto verso i popoli che abitano la terra che è stata testimone della storia della Rivelazione. Purtroppo, bisogna tuttavia constatare che questa guerra ha prodotto nelle opinioni pubbliche mondiali anche atteggiamenti di divisione, che a volte sfociano in forme di antisemitismo e antigiudaismo. Non posso che ribadire quanto anche i miei Predecessori hanno affermato chiaramente più volte: il rapporto che ci lega a voi è particolare e singolare, senza mai oscurare, naturalmente, il rapporto che la Chiesa ha con gli altri e l'impegno anche nei loro confronti. Il percorso che la Chiesa ha avviato con voi, l’antico popolo dell’alleanza, rifiuta ogni forma di antigiudaismo e antisemitismo, condannando inequivocabilmente le manifestazioni di odio verso gli ebrei e l’ebraismo, come un peccato contro Dio. Insieme a voi, noi cattolici siamo molto preoccupati per il terribile aumento degli attacchi contro gli ebrei in tutto il mondo. Avevamo sperato che “mai più” fosse un ritornello ascoltato dalle nuove generazioni, eppure ora vediamo che il percorso da fare richiede una collaborazione sempre più stretta per sradicare questi fenomeni. Il mio cuore è vicino a voi, alla Terra Santa, a tutti i popoli che la abitano, israeliani e palestinesi, e prego perché prevalga su tutti il desiderio della pace. Voglio che sappiate che siete vicini al mio cuore e al cuore della Chiesa. Alla luce delle numerose comunicazioni che mi sono state recapitate da vari amici e organizzazioni ebraiche di tutto il mondo e della vostra lettera, che apprezzo molto, sento il desiderio di assicurarvi la mia vicinanza e il mio affetto. Abbraccio ciascuno di voi, e in particolare coloro che sono consumati dall'angoscia, dal dolore, dalla paura e anche dalla rabbia. Le parole sono così difficili da formulare di fronte a una tragedia come quella avvenuta negli ultimi mesi. Insieme a voi, piangiamo i morti, i feriti, i traumatizzati, supplicando Dio Padre di intervenire e porre fine alla guerra e all'odio, questi cicli incessanti che mettono in pericolo tutto il mondo. In modo speciale, preghiamo per il ritorno degli ostaggi, rallegrandoci per quelli che sono già tornati a casa, e pregando affinché tutti gli altri si uniscano presto a loro. Desidero anche aggiungere che non bisogna mai perdere la speranza per una pace possibile e che dobbiamo fare di tutto per promuoverla, rifiutando ogni forma di disfattismo e di sfiducia. Dobbiamo guardare a Dio, la sola fonte di una speranza certa. Come ho detto dieci anni fa, «la storia insegna che i nostri poteri non sono sufficienti. Più di una volta siamo stati sull'orlo della pace, ma il maligno, utilizzando diversi mezzi, è riuscito a bloccarla. Per questo siamo qui, perché sappiamo e crediamo che abbiamo bisogno dell'aiuto di Dio. Non rinunciamo alle nostre responsabilità, ma invochiamo Dio in un atto di suprema responsabilità davanti alle nostre coscienze e davanti ai nostri popoli. Abbiamo ascoltato una convocazione e dobbiamo rispondere. È l’invito a spezzare la spirale dell’odio e della violenza, e a spezzarla con una sola parola: la parola “fratello”. Ma per poter pronunciare questa parola dobbiamo alzare gli occhi al cielo e riconoscerci figli di un solo Padre» (Giardini vaticani, 8 giugno 2014). In tempi di desolazione, abbiamo grande difficoltà a vedere un orizzonte futuro in cui la luce sostituisca l’oscurità, in cui l’amicizia sostituisca l’odio, in cui la cooperazione sostituisca la guerra. Tuttavia, noi, come ebrei e cattolici, siamo testimoni proprio di un simile orizzonte. E dobbiamo farlo, cominciando innanzitutto proprio dalla Terra Santa, dove insieme vogliamo lavorare per la pace e per la giustizia, facendo il possibile per creare relazioni capaci di aprire nuovi orizzonti di luce per tutti, israeliani e palestinesi. Entrambi, ebrei e cattolici, dobbiamo impegnarci in questo percorso di amicizia, solidarietà e cooperazione nella ricerca di modi per riparare un mondo distrutto, lavorando insieme in ogni parte del mondo, e soprattutto in Terra Santa, per recuperare la capacità di vedere nel volto di ogni persona l’immagine di Dio, nella quale siamo stati creati. Abbiamo ancora molto da fare insieme per garantire che il mondo che lasceremo a chi verrà dopo di noi sia migliore, ma sono certo che potremo continuare a collaborare insieme per questo scopo. Vi abbraccio fraternamente. Francesco
iBan69 Inviato 21 Aprile Inviato 21 Aprile Papa Francesco è stato il Papa dei migranti. Nessuno più di Lui, ha avuto a cuore le pene e il dolore vissuto da queste genti, in Italia e nel mondo. Unico capo di stato, a condannare questa tragedia. Vero uomo di pace, in un mondo di ipocriti e di falsi pacifisti. Riposi in pace, Francesco. 1
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