Titian Inviato 16 Maggio Inviato 16 Maggio 6 ore fa, imaginator ha scritto: semplificando - come hai scritto in altri post - un frigorifero, una macchina da caffè o un ferro da stiro a un impianto hi-fi di un certo livello. sei sicuro che l'ho fatto? Dove? 6 ore fa, imaginator ha scritto: e ci fa ben sperare che non siamo noi ad auto suggestionarci, ma forse te a trascurare dei dettagli che possono aiutare a fare la differenza. Appunto basta un test cieco con voi candidati, i vostri impianti e le vostre cose che credete che facciano grandi differenze. Così quel che penso e sento io sta fuori dal gioco e il risultato dei test dirà statisticamente come stanno le cose. Dei bei test ciechi con osservatori neutri con un procedimento ben preciso e documentato. PS: se io sento o no differenze nel mio ragionamento è completamente non importante. Non ho problemi si mi dichiarate sordo. I miei ragionamenti vengono da diversi anni d'esperienza con testare persone che affermavano sentire differenze fra notte e giorno e poi non erano capaci di passare un semplice test.
Armando Sanna Inviato 17 Maggio Inviato 17 Maggio 11 ore fa, lupoal ha scritto: in assenza di dettagli seri su cosa/come misura direi che lo si possa rilegare alla categoria “oggetto ridicolo”… inizino a dirci cosa intendono con “larga banda”, sento aria di supercazzola Perfetto, quindi torniamo ad acquistare qualcosa che non sappiamo se ci serve o meno, se va meglio di quello che abbiamo o peggio al limite uguale e verifichiamo “ad orecchio “ se apporta benefici o meno … Vale lo stesso approccio che abbiamo per i cavi, i piedini o punte o altri “necessori” . L’importate è comprendere il tipo di approccio che uno debba avere sui distributori di corrente . PS sono in pieno accordo che gli strumenti che adoperano i professionisti per fare verifiche sugli impianti elettrici costino diverse centinaia di euro e sopratutto, almeno loro, sappiano cosa devono andare a misurare .
lupoal Inviato 19 Maggio Inviato 19 Maggio Il 17/5/2025 at 07:06, Armando Sanna ha scritto: Perfetto, quindi torniamo ad acquistare qualcosa… un buon punto di partenza è documentarsi/studiare per cercare di comprendere quali sono i fenomeni in gioco e quali le possibili soluzioni fino a qui adottate… si può integrare con la lettura di qualche brevetto, ad esempio quelli di Shunyata PSAudio ed altri sono facilmente recuperabili… poi si possono frequentare anche forum non così aggressivi come alcuni di quelli italiani dove le idee circolano liberamente, ad esempio un paio di forum di lingua tedesca (il traduttore online e’ una manna), e si legge con mente aperta… insomma si tenta di crearsi un bagaglio di informazioni utili a soppesare io se mi propongono una ciabatta da 10k euro come minimo mi metto sulla difensiva… che per una cifra del genere ci deve essere dentro qualche cosa di davvero davvero importante… ma davvero sul serio!
Chill Inviato 19 Maggio Inviato 19 Maggio Io ho una presa multipla 8 frutti Vimar Professional, telaio in alluminio e spia di accensione, senza interruttore, cablaggio interno parallelo e cavo 3x1.5... francamente la trovo eccellente, anche se devo dire di averla pagata un pochino cara all'epoca (me la feci fare artigianale da una azienda specializzata in materiale elettrico, di cui ora purtroppo non ricordo il nome).
audio2 Inviato 19 Maggio Inviato 19 Maggio anche adesso uno se la può fare così vendono il contenitore vuoto in alluminio uno si prende i frutti, li cabla mette una iec, cavo e schuko, pronti volevo farlo anche io, ma avevo poco tempo così ho preso una audiophonics già assemblata messo cavo, a posto. sono curioso che a giorni devo andare a sentire una di quelle buone.
Suonatore Inviato 19 Maggio Inviato 19 Maggio Il 13/05/2025 at 09:11, alexis ha scritto: in inox amagnetico, con scritte incise a laser, non mero alluminio, con strati di piombo e materiali smorzanti all’interno, questo significherebbe una totale immunità delle interiora da interferenze rfi ed emi, Con inox ci fai le pentole, li ci vuole ferro dolce e mu-metal! Il 13/05/2025 at 09:11, alexis ha scritto: poi é sicuramente tosta a livello di contatti custom appositamente realizzati e infine abbiamo un ciclo di stresstest di molte ore con 100 A (!) di carico… vorrei vedere cosa succede alle solite prese audiofile.. Per professione ho a che fare giornalmente con connettori che devono sopportare dalle decine alle centinaia di ampere e ti posso assicurare che i contatti di quei frutti potrebbero resistere per una frazione di secondo a 100 ampere Ma poi mi chiedo: ma chi le certifica? C'è un marchio C.E.I; IMQ o qualcosa di simile? Altrimenti sono capaci tutti di sparare cifre
Fabio Cottatellucci Inviato 19 Maggio Inviato 19 Maggio 47 minuti fa, audio2 ha scritto: sono curioso che a giorni devo andare a sentire una di quelle buone. E come fai la comparazione, su un impianto non tuo e con una rete della quale non conosci le condizioni? Ti dovresti portare la loro ciabatta a casa...
audio2 Inviato 19 Maggio Inviato 19 Maggio mi porto la mia a casa d' altri vabbè non sarà uguale però un' idea dovrei averla premetto che non sono un cavo fanatico
Fabio Cottatellucci Inviato 19 Maggio Inviato 19 Maggio 39 minuti fa, Suonatore ha scritto: Con inox ci fai le pentole, li ci vuole ferro dolce e mu-metal! Ma stavamo parlando della ciabatta per la 230V di un impianto hi-fi situato nel salotto di casa, o di strumenti di misura che devono lavorare vicino al sincrotrone di Frascati?
alexis Inviato 19 Maggio Autore Inviato 19 Maggio 56 minuti fa, Suonatore ha scritto: Ma poi mi chiedo: ma chi le certifica? C'è un marchio C.E.I; IMQ o qualcosa di simile? Altrimenti sono capaci tutti di sparare cifre Tutto certificato, in quanto è produttore di roba pro nell’elettrotecnica, prima di essere produttore di hi-fi. Ma se gli scrivi ti darà le giuste risposte, se è quello che cerchi.
Armando Sanna Inviato 20 Maggio Inviato 20 Maggio 11 ore fa, lupoal ha scritto: io se mi propongono una ciabatta da 10k euro come minimo mi metto sulla difensiva… che per una cifra del genere ci deve essere dentro qualche cosa di davvero davvero importante… ma davvero sul serio! La mia opinione è sempre quella che bisogna vedere un “necessorio” in che impianto va ad inserirsi. Se la mia coppia di pre e finale acquistata negli anni 2010 costava 18 K€ e pagata quasi la metà, per me il valore di un distributore di rete non può costare più del 5/6% dell’intero impianto . Comprendo che ora con gli stessi soldi che presi il pre+ finale ora ci compri un integrato e neanche al top ma per me i soldi hanno ancora un valore, il resto diventa follia che a me non interessa …😉
corrado Inviato 20 Maggio Inviato 20 Maggio 23 minuti fa, flamenko ha scritto: rifatti gli occhi, dentro & fuori..... Cosa avrebbe di particolare?
flamenko Inviato 20 Maggio Inviato 20 Maggio @corrado azz!!! intanto dai una occhiata al sistema di connessione, dove altro lo hai visto? resistenza di contatto bassissima, resistenza di isolamento altissima. Aggiungi schema a doppia stella, metacrilato schermato in rame, frutti top.....continuo?
imaginator Inviato 20 Maggio Inviato 20 Maggio @flamenko il rame va bene, non intuisco lo spessore che dovrebbe avere almeno 3/5 mmm. Ha un banale e grossolano errore: il cablaggio! E’ quanto di più sbalgliato si possa fare.
Suonatore Inviato 20 Maggio Inviato 20 Maggio 14 ore fa, Fabio Cottatellucci ha scritto: Ma stavamo parlando della ciabatta per la 230V di un impianto hi-fi situato nel salotto di casa, o di strumenti di misura che devono lavorare vicino al sincrotrone di Frascati? Lo so anch'io, ma visto che si parlava di schermare da campi elettromagnetici, emi ecc. con acciaio inox...
ferroattivo Inviato 20 Maggio Inviato 20 Maggio @flamenko la cablatura è fatta con filo standard , con un filo di alta qualità otterresti molto di piu
imaginator Inviato 20 Maggio Inviato 20 Maggio 29 minuti fa, Suonatore ha scritto: con acciaio inox Pure molto sottile 1 minuto fa, ferroattivo ha scritto: @flamenko la cablatura è fatta con filo standard , con un filo di alta qualità otterresti molto di piu Più che altro non dovrebbe viaggiare parallelo per un discorso di accoppiamento dei disturbi che entrano ma che pure escono dalle elettroniche collegate
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