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L'inutilità generale delle prove di ascolto


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ascoltoebasta
3 ore fa, ilmisuratore ha scritto:

Il tuo caso singolo (o sporadici casi) non farebbe testo,

Non dobbiamo redigere una pubblicazione scientifica ma stabilire se soggettivamente le prove d'ascolto sono utili,e siccome siam tutti diversi le prove d'ascolto non possono che essere l'ultimo giudice,non c'è nulla da fare non riesci ad accettare la realtà che io non sento come te,che tu non senti come altri e che tutti non sentiamo allo stesso modo di come rileva uno strumento non umano,kakkio oltre ad essere una verità incontestabile è anche un concetto elementare.

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ascoltoebasta
2 ore fa, mark66 ha scritto:

a me piacerebbe ascoltare l'impianto di ciascuno di voi e poi invitare ciascuno a sentire il mio,

Guarda è sufficiente spostare inclinazione e/o distanza tra i diffusori e ci saranno alcuni che le preferiscono in una posizione e distanza,altri in un'altra e via dicendo,essendo tutti noi differenti la logica conseguenza non può essere che non possa esistere un suono che tutti preferiscono,è un concetto scontato come asserire che se metto un pentolino d'acqua sul fuoco acceso,questa inizierà a scaldarsi.

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grisulea
3 ore fa, gorillone ha scritto:

Non sono competitivo in queste cose, lo sono stato sportivamente, ma ognuno sceglie i pezzi di impianto che preferisce e che può o vuole investire.

Lungi da me fare competizione. Ognuno ascolta quel che gli pare. Esprimo un parere su un tema a me caro che ritengo di ben conoscere e che ho potuto verificare più di una volta. La preferenza non è affatto così variabile come qualcuno vorrebbe fare credere. Gli stessi studi confermano. Sono variabili quando le differenze tra impianti sono importanti e si allontanano dall' ideale. Allora si sceglie quello che meno disturba. I difetti che più si tollerano. L'esempio klipsch magne è esplicativo. Sono talmente diverse che ovviamente non possono incontrare il gusto di tutti. Sono semplicemente estreme nella loro interpretazione, in pratica sono entrambe sbagliate  nelle reciproca interpretazione di chi le sceglie. 

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ascoltoebasta
2 ore fa, LeoCleo ha scritto:

l'essere umano non è una macchina,

Non solo non è una macchina,ma ognuno di noi ha un personalissimo processo che va dalla percezione del suono,alla sua elaborazione e trasmissione all'apparato che ci farà stabilire cosa preferiamo,in tutte queste fasi ci possono essere imperfezioni e sensibilità, in difetto o in eccesso,ciò comporta la differenza di preferenze che porta dire ad alcuni che determinate frequenze o strumenti risultano più o meno in evidenza etc etc.

Questa è la ragione per cui,alla fine, le prove d'ascolto sono la cosa in assoluto più importante per operare una scelta.

  • Thanks 1
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ilmisuratore
23 minuti fa, ascoltoebasta ha scritto:

stabilire se soggettivamente le prove d'ascolto sono utili

...lo sono ogni qualvolta ci si mette a sentire musica a casa propria con il proprio impianto

Come "utilità" soggettiva può andare anche bene

Quello che sostenevo era altro, ovvero: se un impianto (piuttosto che un altro) ben messo alle misure viene preferito dal 71% di soggetti con udito normododato che lo ascoltano, tale impianto risulta incontrovertibilmente superiore all'altro, sia oggettivamente (misure) che soggettivamente (panel di ascoltatori)

Ecco, questo accadrebbe con impianti ben messi alle misure (sia elettriche che, soprattutto, acustiche)

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gimmetto
10 ore fa, Enrico VIII ha scritto:
10 ore fa, LeoCleo ha scritto:

Stavo per aggiungere altre considerazioni sulla superficialità delle misure e sulle differenze di ascolto del medesimo apparecchio in contesti diversi, ma non paiono gradite.

Io sarei interessato, invece

Lascialo in Liguria ad assaggiare condensatori e cavi...

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grisulea
26 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

Ecco, questo accadrebbe con impianti ben messi alle misure (sia elettriche che, soprattutto, acustiche)

Indipendentemente dalle preferenze o ritenute tali. Preciso anche che non è il 71 ma ben l'89%. In pratica chiunque abbia un udito normale, meglio non essere nel restante 11%, si potrebbe essere marziani vero, ma anche, sul pianeta terra, semplicemente umani e sentire malissimo. 

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gimmetto
3 ore fa, LeoCleo ha scritto:

nonostante la sua infinitesimale sensibilità, l'essere umano non è una macchina, non vive di impulsi digitali. (vado lievemente OT, amministratore non si arrabbi). Ci fu un difetto del mese su Quattroruote: vibrazioni dischi freno di una Ford. Passarono i dischi su vari macchinari per misurazioni micrometriche e non rilevarono anomalie, eppure facendo scorrere i medesimi dischi tra le mani, erano evidenti delle ondulazioni. Morale: il corpo umano percepisce, ma non misura; lo strumento misura (quando azzecchi cosa fargli misurare), ma non percepisce. 

Quindi ben vengano le misure in fase di progetto o revisione, ma poi è l'orecchio a comandare. E qui rientro in argomento: le Mirage M1 (e modelli a scendere) vennero progettate e misurate in laboratorio, ma poi i test per l'affinamento del x-over si fecero in ambiente buio, con ore e ore di musica, facendole ascoltare sia ai progettisti che ad appassionati selezionati. 

A parte il fatto che esistono metodiche per rilevare anche difetti molecolari dei materiali, credo che il frequentaore medio del forum non percepisca nemmeno la differenza tra un tweeter a cupola e uno a tromba!

In ogni caso il "fine tuning" di un dispositivo per la riproduzione hi-fi si decide ad orecchio, ma si implementa con l'impiego delle misure.

Comunque tutti gli interventi "contro" le misure sono stati caratterizzati, e mi sembra ovvio, dalla costante ammissione di soggettività dell'ascolto, come da Topic. 

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gimmetto
1 ora fa, ascoltoebasta ha scritto:

Non dobbiamo redigere una pubblicazione scientifica ma stabilire se soggettivamente le prove d'ascolto sono utili

Forse ti è sfuggito il titolo "l'inutilità generale delle prove di ascolto".

Ovvio che per il singolo sono importanti, senza entrare nel merito dei parametri che guidano la scelta.

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gimmetto
1 ora fa, ascoltoebasta ha scritto:

Non solo non è una macchina,ma ognuno di noi ha un personalissimo processo che va dalla percezione del suono,alla sua elaborazione e trasmissione all'apparato che ci farà stabilire cosa preferiamo,in tutte queste fasi ci possono essere imperfezioni e sensibilità, in difetto o in eccesso,ciò comporta la differenza di preferenze che porta dire ad alcuni che determinate frequenze o strumenti risultano più o meno in evidenza etc etc.

Questa è la ragione per cui,alla fine, le prove d'ascolto sono la cosa in assoluto più importante per operare una scelta.

Discorso condivisibile in toto. Quello che mi perplime è che spesso lo stesso segnale viene percepito in maniera differente...dallo stesso soggetto.

  • Melius 1
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12 minuti fa, gimmetto ha scritto:

Discorso condivisibile in toto. Quello che mi perplime è che spesso lo stesso segnale viene percepito in maniera differente...dallo stesso soggetto.

Dipende da cosa vede l'occhio, o sa di aver fatto il braccio...🙂

https://www.audioholics.com/editorials/the-hollywood-sapphire-group-program

 

Scusate.  Non era rimasto il link

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scroodge
42 minuti fa, gimmetto ha scritto:

Discorso condivisibile in toto. Quello che mi perplime è che spesso lo stesso segnale viene percepito in maniera differente...dallo stesso soggetto.

E dunque, per conseguenza, di esprimere un giudizio.

Esempio:

Tu provi il tal componente nel tuo impianto e ne dai (a farla semplice) un giudizio positivo

Io provo lo stesso componente nel mio impianto e ne do un giudizio negativo.

Chi ha ragione?

Ma sopratutto, come si fa a stabilire chi ha ragione?

Risposta alla prima domanda: io :classic_biggrin:

Alla seconda: non si può

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