Vai al contenuto
Melius Club

Referendum 2025. Una grande possibilità al dunque


Messaggi raccomandati

appecundria
Inviato
10 minuti fa, widemediaphotography ha scritto:

Non so come tu ti sia guadagnato da vivere

Faccio il toy boy.

  • Haha 1
Gaetanoalberto
Inviato

Ragazzi, in mezzo agli scambi, se riuscissimo a non farci prendere dall'ansia, c'é quello che credo sia la chiave fondamentale del rapporto tra politica e cittadini, che è da una parte il funzionamento ed il mantenimento del welfare, dall'altra la competitività in economia.

I temi sono legati.

Mi sono permesso di dire che i referendum sarebbero una grande occasione per risolvere alcune contraddizioni, ma anche per fare emergere quali sono le proposte politiche.

Non si tratta solo di decidere per astensione, voto, si, no, ma anche di capire chi propone od ha proposto cosa, e cosa servirebbe.

Ci sono i nostri figli, ci siamo noi finché lavoriamo/campiamo, e non credo affatto che uno slogan possa risolvere la complessità dei temi.

Oppure ci rassegniamo a parlare di ghei, ebrei, woke e come vorremmo si pregasse anche se noi non andiamo in chiesa e non applichiamo il Vangelo.

Una certa stabilità del lavoro e del reddito credo faccia parte del discorso.

É giunto il tempo di scrivere che sono stato favorevole al Jobs Act.

Oggi viene difeso, ma al tempo venne strumentalmente attaccato.

Non è che ci facciamo strumentalizzare? Altrimenti non si spiega com'è che gli stessi che criticavano oggi conservano.

Non sarebbe il caso di fare i seri e pretendere serietà?

Non si é seri quando si vota solo in base al proprio istinto destrorso o sinistrorso.

Se la previdenza non va e qualcuno la difende com'è ed anzi peggiora, se ci lamentiamo che i figli devono andare all'estero e guadagnano poco in lavori precari, di chi è la responsabilità? Come vorremmo risolvere ?

I referendum sono un'occasione per partecipare e per pretendere che ai discuta di questi temi cruciali.

Penso che dirlo non significhi comunismo o fascismo.

Almeno spero.

  • Thanks 1
Inviato

io non seguo molto le tecniche legislative, ma un referendum che avrebbe successo sempre se si può

fare, sarebbe dire tiriamo un linea certa ed uguale per tutti sull' età massima lavorativa. facciamo 65 anni ?

facciamo 65. queste sono cose elevate da referendum, non tecnicalità sulla gestione degli appalti che sono

faccende  super specialistiche.

 

Inviato
1 minuto fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Non sarebbe il caso di fare i seri e pretendere serietà?

Non si é seri quando si vota solo in base al proprio istinto destrorso o sinistrorso.

Se la previdenza non va e qualcuno la difende com'è ed anzi peggiora, se ci lamentiamo che i figli devono andare all'estero e guadagnano poco in lavori precari, di chi è la responsabilità? Come vorremmo risolvere ?

I referendum sono un'occasione per partecipare e per pretendere che ai discuta di questi temi cruciali.

Penso che dirlo non significhi comunismo o fascismo.

Almeno spero.

Condivido molto questo approccio ma anche il resto del post. 
Non sono d’accordo che siano i referendum l’occasione: sono abrogativi e nell’uno e nell’altro caso di risultato non farebbero altro che tacitare anziché promuovere azioni migliorative. 
Cosa fare? Non lo so. È da molto tempo, ma molto eh, che ho realizzato che se voglio un’organizzazione delle Stato e della società più inerente con le mie desiderata l’unica era spostarmi. Ritengo l’Italia irriformabile nella direzione che auspico e che secondo me porterebbe grande prosperità. 
Non posso cambiare una convinzione che i fatti hanno radicato in me ma tifo affinché qualcuno ci riesca un giorno. 
Magari prima che crollino i conti dello Stato o per converso i conti dei lavoratori che non possono scappare in massa. C’è chi spera nella predazione del capitale per tirare avanti ma il capitale sì che può scappare in massa in un puff o rendersi introvabile. È un fatto non un mio auspicio. 
 

Inviato
23 minuti fa, audio2 ha scritto:

io non seguo molto le tecniche legislative, ma un referendum che avrebbe successo sempre se si può

fare, sarebbe dire tiriamo un linea certa ed uguale per tutti sull' età massima lavorativa. facciamo 65 anni ?

facciamo 65. queste sono cose elevate da referendum, non tecnicalità sulla gestione degli appalti che sono

faccende  super specialistiche.

Non c’è tecnicalità dietro la decisione di portare a 65 anni l’età per la pensione pubblica?!

sempre c’è una tecnicalità dietro le decisioni socio politiche.
L’idea che non ci siano è l’effetto di questo cancro del momento che si chiama populismo.

La tecnicalità emerge in tutto il suo splendore quando, dopo il referendum, qualcuno deve trovare il modo di realizzare la desiderata del quesito approvato. 
È lì che cascano gli asini

 

  • Melius 1
widemediaphotography
Inviato
2 ore fa, appecundria ha scritto:

Faccio il toy boy.

Stratosferico questo contributo... :classic_smile:

  • Haha 1
Gaetanoalberto
Inviato
3 ore fa, audio2 ha scritto:

tecnicalità sulla gestione degli appalt

Insomma, è più tecnico il quesito sul reintegro. Questo è proprio semplice: se c'è un incidente sul lavoro risponde la catena della prima impresa cui l'opera è stata affidata e della seconda cui ne è stata affidata la realizzazione effettiva 

Gaetanoalberto
Inviato
Il 06/05/2025 at 12:59, maurodg65 ha scritto:

abbiamo assistito anche al referendum promosso dal segretario del PD è boicottato dagli eletti del PD e dei simpatizzanti che si impegnarono per l’astensione.

É una delle contraddizioni che sottolineerei anche io.

I referendum sono strumenti da usare con il contagocce, ma il popolo non dovrebbe rinunciare ad esprimersi, perché ognuno attribuisce al silenzio il significato che preferisce.

E non voglio farne una questione di destra e sinistra, ma di deterioramento della politica e del comportamento degli elettori.

Sapete che ho sta fissa di dire che le cose accadono anche (e non poco) per nostra responsabilità.

Voglio anche dare credito a quanto detto da @Jack, che ritiene il paese irriformabile: viene il sospetto che nella situazione attuale (non sto parlando del cdx ma della testa di noi elettori) non saremmo manco capaci di approvare le leggi sul divorzio.

Però il nostro è un bellissimo paese, e non si può gettare la spugna.

Ma per farlo si deve trovare un assetto equo e sostenibile, non credo si possa ottenere la Svizzera di Jack né essere uguali ad altri, perché si parte da problemi e storie diverse, ma il chiasso che facciamo qui e che abbiamo nelle teste non aiuta affatto.

I quesiti sono coerenti, e per una volta, dopo secoli, il sindacato ha fatto il sindacato, cosa per la cui mancanza  è da tempo contestato.

Paolo 62
Inviato

Il problema è che i quesiti sono scritti in legalese, se fossero cose tipo "vuole che in caso di licenziamento ingiusto il lavoratore venga reintegrato" non sarebbe meglio? Ai tempi del divorzio hanno dovuto ricordare che votare sì voleva dire sì all'abolizione della legge.

Gaetanoalberto
Inviato

@Paolo 62 Sopra trovi una semplificazione.

I quesiti devono per forza essere in legalese, perché intervengono su una serie di leggi.

Inviato

@Gaetanoalberto Ricondivido l'approccio. Ma sempre col MA :classic_biggrin: 

La svizzera certo no, manco sarebbe bello forse, non è il paradiso, ma nemmeno si può attendere 40 anni e non vedere spostare una virgola. Tutti chiamano riforme degli aggiustamenti - spesso minimali - di allocazione di oneri da questo a quello e di prebende - non sempre minimali - sempre da questo a quelli.

Questa è normale amministrazione non riforme. Le unica riforme che ho visto per poi naufragare  sono il titolo V e la costituzione Renzi.

 

Cosa devo pensare se in 40 anni riforme sostanziose, che possono essere decisive, non ne ho vista passare mezza.

Io penso che, evidentemente, non è riformabile. Cosa dovrei pensare?

Poi c'è il problema della direzione delle riforme... e lì si apre un altro oceano di discussione :classic_biggrin::classic_biggrin:

 

 

extermination
Inviato

A mio avviso i quesiti sono alla portata della casalinga di Voghera, della baby sitter di Monfalcone e dell’operaio della bartoletti.

Paolo 62
Inviato

A patto che gli spieghi a quali leggi si riferiscono, per questo una semplificazione alla @Gaetanoalberto nel seggio sarebbe utile. Scommetto che tanti vanno a votare col promemoria in tasca.

Gaetanoalberto
Inviato
20 minuti fa, Jack ha scritto:

osa devo pensare se in 40 anni riforme sostanziose

Purtroppo quello che pensi, anche se diversi cambiamenti ci sono stati, ma passano abbastanza in sordina e nascosti tra le pieghe, altrimenti chi le fa le prende.

Dico solo che le sforbiciate di cui tu o qualcuno parla hanno alto rischio di ammazzare il malato.

Invece a non consentire neanche i progressivi aggiustamenti siamo noi, quando battiamo cassa.

E non batte cassa solo il lavoro.

Anzi.

Questo vituperato sistema, il magnamagna etc sono frutto di un accordo in cui molti privati (anche io sono privato pur lavorando per lo Stato) incassano, e ognuno si bea di denunciare quanto incassa l'altro.

Tornando al lavoro, non puoi avere un lavoro flessibile, poco garantito e poco pagato, più le sovvenzioni, le detrazioni, i bonus, scaricare i costi delle crisi e dei disastri sullo Stato, enpure dire che é colpa dello Stato.

Ad esempio, paghi poco, garantisci dí più...

Oppure paghi di più...

Inviato

@Gaetanoalberto vuoi una semplificazione molto efficace?

”il governo (lo stato) è la grande finzione attraverso cui ognuno (dei cittadini ndr) cerca di vivere alle/sulle spalle degli altri” 

F. Bastiat all’incirca inizio ‘800.

Sempre là stiamo in Italia. In Europa purtroppo (per gli italiani) molto meno, nel profondo nord EU molto molto meno.Non interessa manco più a loro che l’Italia cambi, han preferito pagare (PNRR) giusto per tenere il mercato e sterilizzare spiriti sovversivi… presi subito e messi da parte revanscismi e furori centrifughi.

Irriformabile: deliberato!

😁

maurodg65
Inviato
12 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Ma per farlo si deve trovare un assetto equo e sostenibile, non credo si possa ottenere la Svizzera di Jack né essere uguali ad altri, perché si parte da problemi e storie diverse, ma il chiasso che facciamo qui e che abbiamo nelle teste non aiuta affatto.

No, ma prima di preoccuparsi di regolare il mondo del lavoro nella direzione nella quale si vorrebbe andasse come se fosse la priorità, forse bisognerebbe preoccuparsi di ripensare al sistema paese nel suo complesso a partire dalla necessità primaria che è quello di renderlo attrattivo per gli investimenti stranieri e per le aziende straniere e, nel contempo, ripensare a dei sistemi per mettere le aziende italiane nella condizione di crescere, anche favorendone l’accorpamento come possibilità, cosa che credo abbiano sperimentato in Emilia Romagna, altrimenti si finirà sempre a cercare di costruire la casa partendo dal tetto o a fare le nozze con i fichi secchi.

Non si può fare politica economica e del lavoro a colpi di referendum abrogativi in un mondo globalizzato, nel quale oramai noi siamo anacronistici, quando la nostra prima esigenza sarebbe quella di portarci al livello dei nostri partner mondiali con economia avanzate.

17 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

funzionamento ed il mantenimento del welfare, dall'altra la competitività in economia.

I temi sono legati.

Certamente ma non puoi affrontarne uno slegandolo dall’altro, il rischio è il tracollo.


  • Notizie

  • Badge Recenti

    • Badge del Vinile Arancio
      music.bw805
      music.bw805 ha ottenuto un badge
      Badge del Vinile Arancio
    • Contenuti Utili
      Eiji
      Eiji ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
    • Reputazione
      Ultima Legione @
      Ultima Legione @ ha ottenuto un badge
      Reputazione
    • Contenuti Utili
      Capotasto
      Capotasto ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
    • Contenuti Utili
      fabio76
      fabio76 ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
×
×
  • Crea Nuovo...