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Melius Club

la prima volta della mia vita, ho mangiato la pizza da Hut


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Inviato

Ne rimarrà una sola, la bagna cauda. 

bambulotto
Inviato
16 ore fa, Guru ha scritto:

Come dovrebbe essere?

Pomodoro, aglio, origano e olio. STOP.

  • Melius 1
bambulotto
Inviato
17 ore fa, analogico_09 ha scritto:

E' a richiesta, nella lista delle pizze non viene indicato come ingrediente ma un poco di piccante ci sta bene.

Prova a venire da "Michele" a Napoli che fa solo marinare e margherite e chiedi una variante.....ti invita cortesemente a cambiare pizzeria!

Inviato
17 ore fa, briandinazareth ha scritto:

e il vino sano del nonno faceva generalmente schifo, oggi i vini italiani sono molto miglori rispetto al passato, grazie al superamento della ricetta del nonno ;) 

Non solo: Il marketing enologico (il settore deve ringraziare vita natural durante i francesi per questo) ha fatto si che vini che 50 anni fa sarebbero stati buoni per sturare i lavandini, oggi sono ammantati di una palatabilità "schietta e virile" per consumatori che "non amano compromessi" e che "sanno cosa bevono"... Insomma i gusti sono mutevoli e ampiamente influenzabili (in USA girano discorsi persino sulla "tipicità" del gusto delle patatine del merdonalds, ri-fritte nell'olio di cotone) :classic_biggrin:

Inviato

@briandinazareth per la margherita non ho prove né in un né nell'altro, ma che sia stata costruita dal marketing molto a posteriori o addirittura inventata in usa dai migranti del 1900 mi pare incredibile. L'abitudine di condire una base di pasta da pane cotta (che sostituisce il piatto) credo sia antichissima.

In questo libro pare si affermi che la cucina italiana, pizza compresa sia nata nel 1970!!!!

Che cavolata è? Posso capire e sono d'accordo se parliamo di alta cucina, chef stellati impiattamenti ecc.

Penso che la cucina italiana, intesa come insieme di cucine regionali, sia esistita, sia stata fortemente stratificata tra i ceti sociali e che abbia subito forti influenze dalle varie dominazioni.

La storia della pasta al pomodoro la escluderei, già esisteva in zone dove le conserve industriali non si sapeva cosa fossero.

Su una cosa concordo, é cambiato molto il modo di cucinare forse in senso salutistico, fino a pochi decenni fa si faceva un uso smodato di grassi animali, di carni, oggi prevale una cucina senza dubbio più leggera.

Ripeto, non ho letto questo libro e mi baso su quanto riferito ad esempio in questo video 

https://youtu.be/rduJzY_Ntyw?si=bfn0OShuZSvThIA5

Oppure questo

https://youtu.be/3MvbOyxQMfU?si=c9j0xQqH6gtRGhLd

Mi sembrano posizioni esagerate, alla fine dei conti si parla dei nostri nonni e di quello che ci raccontavano dei loro genitori. C'è un minimo di contezza storica per ritenere improbabili certe affermazioni.

 

 

 

Inviato

Credo che gli autori si concentrino su piatti iconici che rappresentano la cucina italiana urbis et orbis più che sulla cucina italiana in senso storico. Sto libro devono pur venderlo quindi qualche affermazione pour epater les trippons devono ben metterla.

  • Melius 2
  • Haha 1
Inviato

Se parlano di carbonara, spaghetti Alfredo e spaghetti with meetball sono d'accordissimo. 

Inviato
49 minuti fa, bambulotto ha scritto:

margherite

La margherita la fa(ceva) se gli eri simpatico.

briandinazareth
Inviato
29 minuti fa, wow ha scritto:

Mi sembrano posizioni esagerate, alla fine dei conti si parla dei nostri nonni e di quello che ci raccontavano dei loro genitori. C'è un minimo di contezza storica per ritenere improbabili certe affermazioni.

 

3 minuti fa, wow ha scritto:

Se parlano di carbonara

 

proprio la carbonara è l'esempio perfetto di come i racconti e quello che ci ricordiamo e si odifica nel tempo sono poco affidabili. 

ci sono una marea di romani che sono sicuri e certi che la nonna preparasse la carbonara come quella contemporanea, nata sostanzialmente tra fino '80 e inizio '90.

non stanno mentendo, ma è così che funzionano certe cose. 

 

Inviato

La cucina italiana si interpreta su canovaccio, quella francese si esegue militarmente.  Per questo a mio avviso ogni tentativo di cristallizzare ricette o "versioni autentiche" di piatti italiani  rischia di rivelarsi effimero. Praticamente ogni famiglia ha la "sua" versione. 

E' nel contempo un punto di forza e di debolezza, quello che rende la cucina viva, creativa ed aggiornata nel contempo la rende contaminabile.

  • Thanks 1
Inviato

@briandinazarethAssolutamente no, stesso discorso vale per questa mitica pinsa, che è una operazione di marketing di una decina di anni fa che la fa risalire addirittura agli antichi romani.

Cmq ho riguardato la presentazione di questo "saggio"

https://youtu.be/3MvbOyxQMfU?si=c9j0xQqH6gtRGhLd

 

molte semplificazioni, un pdv molto concentrato sul nord e una scarsa conoscenza della storia gastronomica meridionale che ahimè è anche la cucina della nobiltà e della borghesia soprattutto terriera.

In sostanza si afferma che i migranti italiani in Usa si siano incontrati, cosa per ovvie ragioni impossibile in Italia, si sia creato una sorta di melting pot nel quale è stata in qualche modo codificata la cucina italiana, che poi e' stata introdotta in Italia dalla migrazione di ritorno (sostanzialmente nel 900 fino al boom economico). 

E' una forte semplificazione, che potrebbe essere plausibile in piccola parte.

E' vero che, fino al dopoguerra, sarebbe più corretto parlare di cucine italiane che erano poco conosciute fuori dall'ambito regionale.

Per esempio mi dicono che qui a Torino, fino agli anni 70, non esistessero le pizzarie (come vennero chiamate le prime).

Ma altre affermazioni mi sembrano delle autentiche bouta(na)de.

 

 

 

briandinazareth
Inviato
3 minuti fa, wow ha scritto:

Per esempio mi dicono che qui a Torino, fino agli anni 70, non esistessero le pizzarie (come vennero chiamate le prime).

 

in effetti quasi da nessuna parte in italia, fuori napoli e dintorni.

in generale la prima pizzeria extra-campana di cui si ha notizia è di metà degli anni '50, a novara ;) era di un campano che aveva da anni la stessa attività negli usa. 

le pizzerie in italia si sono diffuse  nel dopoguerra, con un boom negli anni '70, negli usa invece erano presenti dai primi del novecento. 







 

Inviato
30 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

pizzerie in italia si sono diffuse  nel dopoguerra, con un boom negli anni '70, negli usa invece erano presenti dai primi del novecento. 

Per esempio, già dai primi anni 60 a RC c'erano un paio di locali che preparavano una pizza con il forno a legna e molti che facevano delle pizze al taglio o delle pizzette tipo quelle "al tegamino".

È chiaro che la napoletana si sia mossa a rimorchio dei migranti, ma che sia stata inventata in usa e portata in Italia mi sembra di davvero fantasioso. 

Mio padre raccontava che quando era bambino, si faceva il pane (per fortuna quello non arrivava dagli USA) per una o due settimane, si preparava anche una "pitta" che era una base di pasta nella quale mettevano anche del pomodoro e del formaggio (evidentemente un'eco della napoletana) oppure la condivano con salsiccia o con le micciunate (i ciccioli). Quello che, per esempio, in Sicilia viene chiamato pane cunzatu è una preparazione sicuramente antica con gli stessi ingredienti di una pizza marinara.

 

briandinazareth
Inviato

@wow

 

se estendiamo molto il concetto di pizza,  la fanno anche in india da tempo immemore! :)

 

 

Inviato

Certo, anche in Galles fanno qualcosa di molto simile a un calzone, per non parlare di empanadas, pide ecc.

...

In sintesi direi che le teorie di questo saggio si muovono sul dato di fatto che esistevano delle cucine regionali che erano appannaggio dei ceti sociali benestanti e che erano poco conosciute al di fuori dell'ambito geografico. La storia del ruolo catalizzatore degli usa mi pare un po' tirata. 

analogico_09
Inviato
2 ore fa, bambulotto ha scritto:

Prova a venire da "Michele" a Napoli che fa solo marinare e margherite e chiedi una variante.....ti invita cortesemente a cambiare pizzeria!

 

Mai potrei andare dal rinomato Michele a chiedergli una variante. Ovviamente. Non sono di quelli che vanno a Praga per ordinate la pastasciutta. Ti assicuro in ogni caso che senza discordarsi troppo dall'ortodossia, con una piccola e compatibile variante, di marinare ben navigate e goduriose ce n'è anche altrove.

analogico_09
Inviato

 

Il nome di pizza Margherita se non ricordo è una dedica alla regina Margherita di Savoia approntata in occassione di non ricordo quale fatto storico.

Banalmente, la pizza come la panzanella, nasce come piatto povero da realizzarsi con pochi ingredienti "economici" con riciclaggio di qualche umile avanzo. Come tanti altri piatti della cucina tradizionale, specialmente quella più povera e semplice, non di meno saporita, nel corso del tempo, pizza e panzanella sono diventate basi neutre sulle quali metterci di tutto e di più a proprio gusto.
Un po' come la paella spagnola originariamente un "frullato" di acqua, pomodori, cetriolo, peperone verde, sale, aceto di vino e olio d'oliva q. b. mentre ora ci piazzano dentro un po' di tutto, perfino la mollica di pane, che orrore, annullando così quel caratteristico, estivo sapore. A me piace la ricetta "monastica" che assaporo in Andalusia e che in estate facciamo non di rado in casa.

Insomma.., con l'arte non si scherza.., Giotto non si ripitta, Banch non si suona al pianoforte, ma con la pizza, panzanella e paella chi meglio le sappia fare e rifare avrà l'onore di esibirsi con il ruttino della miglior soddisfazione... :classic_ohmy: :classic_laugh:

 

Inviato
7 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

originariamente un "frullato" di acqua, pomodori, cetriolo, peperone verde, sale, aceto di vino e olio d'oliva

il gazpacho fa parte del mio menu estivo, rigorosamente cavato dal frigo e affrontato a cucchiaiate.  :classic_biggrin:

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