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Melius Club

L'attribuzione del nome e la (ir)responsabilità dei genitori


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Stante l'attuale pesante situazione lucchettatoria ho pensato di proporre qualcosa di frivolo e leggero.

Mi chiedo e vi chiedo come sia possibile che i genitori possano aver scelto come nome proprio (o prenome se volete)robe del genere:

Due amiche d'infanzia ambedue nate nel 1944

La prima Mailili ho sempre pensato che fosse di origine etiopica e che il padre avesse partecipato a quella guerra.

La seconda Odorizia e qua confesso di non aver la più pallida idea da dove/cosa potesse derivare.

Il terzo un geometra capocantiere del 1951 che ho avuto a Vado Ligure negli anni '80

Questi si chiamava (spero ancora) Amplesso. In questo caso dubbi non ce ne possono essere, ma per la miseria come ti viene in mente di chiamare un figlio così, roba da denunciare l'Ufficiale di Stato Civile che l'ha accettato.

Vi assicuro che non me li sono inventati.

Voi avete altri esempi di assurdità del genere?

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https://melius.club/topic/2534-lattribuzione-del-nome-e-la-irresponsabilit%C3%A0-dei-genitori/
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Io ricordo un professore delle medie che si chiamava Idolo. In realtà i genitori volevano chiamarlo Italo, ma l'ufficiale dell'anagrafe non aveva mai sentito quel nome, capi male e trascrisse il nome così come lo aveva inteso. Quel poveraccio dovette firmarsi Idolo per tutta la vita. L'unica consolazione fu che poteva legittimamente definirsi l'idolo delle sue studentesse.

  • Haha 1

Quando avevo 11 anni, a Rimini, i miei genitori fecero amicizia con una coppia vicini di ombrellone. Lei ci racconto la storia del suo nome,  Ultimina, scelto dalla madre prima di partorite sapendo di andare in contro a morte certa. 

  • Melius 1

Tra le conoscenze dirette spiccava un tale di nome Graziadio.   

La vox populi diceva che fosse l'ultimo figlio di nove, nato  subito dopo la WW1 da genitori più vicini ai 50 che ai 40.   Dei fratelli, due erano stati "toccati" dalla polio, due morti in guerra, le altre erano sorelle e come tali avevano l'onere della dote. Il piccolo Graziadio garantiva la continuità della massaria familiare, di qui il nome. 

Una cosa irresistibile sono i nomi esotici abbinati a cognomi tipicamente locali. Quando l'altoparlamte del campetto di calcio parrocchiale annunciava la formazione, era in un certo senso rassicurante sapere che in porta c'era Halvor Pregnolato, mentre gli avversari avevano un banale Marco Vettorello....  😁

  • Melius 1
10 minuti fa, dago ha scritto:

Palmina (credo sia limitato ad alcuni paesi del Viterbese).

Al mio paese (montagna Reggiana) ne conoscevo due. Nome non inconsueto anche se non molto diffuso.

Come anche Cleofe e Zaira.

 

La Città di Chioggia è una miniera di nomi insoliti, ho conosciuto direttamente un paio di Cinzio, tre o quattro Zerlini, un Eglis (errore di trascrizione fonetica, i genitori volevano dire Ellis) un Efrem, e poi Andriolo e Renuccio. Essendo la città dotata di liceo classico e di seminario, non potevano mancare un Aristotele detto Tote e un Arcidiacono detto Cici. 

In Emilia Romagna in passato sono stati usati con una certa frequenza:

Imer

Vainer

Manes

Iglis (Ig-lis)

Iames

Iones

Sales

Egli (Eg-li)

Eupremio 

Efrem (nome biblico? Un mio parente era detto "Efre")

Conosco un Pantaleo di nome.

Mia madre si chiama Leonisa, credo sia un nome spagnolo.

  • Melius 1

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