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Le cuffie vintage: le migliori (secondo voi) e quelle che hanno fatto la storia.


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SimoTocca
Inviato

Titolo un po’ pretenzioso, ma nasce dalle riflessioni espresse da @vignotra nel Thread (messo nella sezione McIntosh) “Tanto tempo fa…c’era il Forum…”.

Moltissime cose sono cambiate nel modo Audiofilo, con una “corsa insensata” agli aumenti di prezzo più che di “prestazioni audio”, e numerose altre situazioni “elitarie” che hanno, a mio avviso, connotazione negativa.

Ma in quel Thread esprimevo anche una mia speranza, una mia visione positiva, della situazione attuale (parlo sempre del mondo Audio, intendiamoci!), ottimismo legato anche al fatto che ascolto in cuffia per una larga parte del mio tempo dedicato alla musica domestica.

Sì perché l’ascolto in cuffia ha avuto una evoluzione positiva legata alla sua diffusione sempre maggiore, anche fra i giovani, e quindi all’interesse commerciale da parte delle industrie che di fatto ha portato a molti miglioramenti.

E, va detto, con prezzi che alla fin fine non sono “corsi” più di tanto verso listini improponibili per i comuni mortali: anzi oggi si trovano cuffie a 100 euro che hanno qualità audio eccellente!

Ma ..a mio avviso…una larga parte del miglioramento dell’ascolto in cuffia è legata all’impianto che precede la cuffia medesima!

Nel senso..da ragazzino avevo la mia AKG K240 che connettevo alla presa cuffia dell’ampli integrato Steg ST140 (un bell’apparecchio, peraltro, bensuonante e robusto, tanto che funziona ancora a casa mia..) e come sorgente un giradischi Thorens con testina Stanton 681 EEE.

In qualche maniera né l’ampli né il giradischi erano “pensati” per l’ascolto in cuffia, e quindi non era “colpa” della povera AKG se il risultato audio in cuffia era nettamente inferiore a quello con le mitiche AR 3a improved attaccate a quell’ampli!

Il fruscio e i vari “tic toc tac” del vinile (poco evidenti sulle casse, ma per me che ascoltavo e ascolto classica, a volte insopportabili!) sono stari superati dall’arrivo del digitale… ma wè, purtroppo in cuffia il digitale suonava ancora molto “freddo e artificiale”! Con passaggi inascoltabili, per una cuffia come la 240 che sugli acuti tendeva di suo a fare “zin zin”…

E perché sto dunque scrivendo tutta questa manfrina? Perché quando arriva l’estate metto via le cuffie più moderne e costose, quelle che spesso richiedono l’accensione dei miei ampli cuffia a valvole dedicati…e tiro fuori le mie vecchie e fidate compagne di viaggio…

Fra queste ci sono due cuffie che ascoltate oggi fanno capire quanta bellezza erano in grado di dare, perché progettate in maniera fantastica e futuristica, ma che non potevano dare per una “insufficienza” della catena a monte che allora non era pensata per l’ascolto in cuffia.

Parlo appunto della AKG K 240, originale di fine anni ‘70, che ancora oggi funziona in maniera ineccepibile, e della più giovane (progettata e realizzata una quindicina di anni dopo) della Sony CD 3000, la sorellina della Sony R10 The King.

Ecco.. mi piacerebbe parlare insieme a voi delle cuffie vintage …se le avete ancora e come suonano attaccate ad una catena audio attuale pensata per le cuffie!

Se vi aggrada..ovviamente… 

SimoTocca
Inviato

Intendiamoci: delle cuffie vintage ne avevamo già parlato molte altre volte… ma mi piacerebbe capire se qualcuno di voi le ascolta anche oggi con una catena audio “moderna” e pensata (anche) per la cuffia.

Una valutazione da questa prospettiva… per capire anche se alcuni prezzi incrementati di parecchio (nel settore Top, perché nel settore entry come si è detto i prezzi sono addirittura diminuiti) corrispondono ad un reale incremento delle prestazioni audio…

SimoTocca
Inviato

Io per esempio stamani mattina sto ascoltando la Sony CD 3000 attaccata all’amplificatore in classe A Burson Audio Soloist (pagato circa 900 euro pochi anni fa) e con la mia solita catena audio digitale “per le cuffie”, e cioè Mac Mini con Audirvana che va al Berkeley USB Converter che va al DAC Mola Mola Tambaqui.

 

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SimoTocca
Inviato

E sto ascoltando con la Sony CD 3000 lo stesso album usato per “provare” la nuova Audeze CRBN 2 (così come la Stax 9000..).

È un album di classica, rippato da un SACD, album registrato negli anni ‘90 nella sala mitica di Berlino con Boulez sul podio che dirige musica francese, Ravel appunto… la Rapsodie Espagnole…

 

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SimoTocca
Inviato

E … posso dire che la vetusta Sony (che ha avuto il difetto rispetto alla AKG di tentare di auto disintegrarsi … l’archetto..come si vede in foto… ma anche i padiglioni in ceramica aerospaziale…che adesso si capisce perché lo Shuttle abbia smesso di volare… 😆😂) mi sta dando delle gioie di ascolto che ritenevo impensabili… appena qualche anno fa…cioè poco prima che il digitale “evolvesse” in maniera decisa…

Un ascolto bellissimo che in pratica non mi fa rimpiangere nessuna delle mie cuffie Top…

In questa mia prima impressione, stamani, ci sarà di certo anche una componente emotiva ed affettiva…

E però posso dire che una orchestra così larga e spaziosa, con una cuffia chiusa per giunta!, l’ho ascoltata raramente? Posso? 
Cioè a dire: la Sony a fine degli anni ‘80 è riuscita a fare una cuffia che regge confronti con cuffie ben più costose degli anni 2020! 
 

Inviato

Ed ora, alzi la mano chi non ha cercato Sony MDR CD3000 su un motore di ricerca!:classic_biggrin:

Io la tengo giù e sto anche ascoltando il Bolero interpretato da Boulez.

 

P.S. Chiedo scusa per l'intervento poco costruttivo, ma volendo ci può stare.

KnifeEdge
Inviato

Ho avuto le Cd3000, gran bell'oggetto davvero :)

Per quanto riguarda quelle che hanno fatto la storia, mi vengono in mente...

- le Sennheiser HD424 (e 414, ma le 424 sono migliori), "massima" espressione di Sennheiser negli anni 70 della sovraurale aperta. Ai tempi erano "venerate" per la leggerezza e per la naturalezza di suono (in particolare collegate agli integrati dell'epoca)

- beh le AKG K240 già menzionate, con una timbrica più piena e completa

- non parliamo delle prima Stax elettrostatiche o meglio ancora delle pesanti Koss elettrostatiche che venivano annoverate fra le cose migliori

- non so se possiamo chiamare le Grado Hp1000 "vintage", ma sicuramente hanno dato l'impulso alla creazione di cuffie dal suono "completo" e meno carente in basso, portando probabilmente Sennheiser a inventarsi la...

- HD580 (e successive hd600), ancora oggi un riferimento di correttezza generale e musicalità

Ma giò qui faccio fatica a parlare di "vintage", siamo ormai in un certo senso nel presente...

 

 

  • Thanks 1
SimoTocca
Inviato

@KnifeEdge Giusto… gran bella carrellata… fra l’altro le Senny 414 sono state le mie prime cuffie! Avevano un design futuribile in quegli anni… ma io a 10 anni tutt’a quella plastica … non la capivo! Mi parevano “brutte”… 

Le attaccavo ad un impianto che era fatto da un gira Thorens con braccio SME e testina Stanton 681eee è integrato Steg ST 140… e mi parevano molto carenti sui bassi… ma allora non mi ero accorto di quanto corrette suonassero in gamma medio-acuta! Certo che poi l’arrivo della AKG ha sparigliato le carte… 

 

SimoTocca
Inviato

Quello che mi stupisce, ancora adesso, anzi proprio adesso che sto ascoltando La Sacre du Printemps registrata da Abbado a fine anni ‘70-inizio ‘80, è la capacità della Sony CD 3000 di rendere la grande orchestra con un suono completo e spaziale, con bassi di un impatto notevolissimo, medi trasparenti e acuti “setosi”.

Con le nuove sorgenti digitali, io ho il DAC Mola Mola, e gli album rimasterizzati in HiRes o DSD, senza dimenticare i nuovi amplificatori dedicati proprio solo alle cuffie, come il Burson Soloist, ecco che le 3000 riescono ad esprimere tutto il loro potenziale… che è rimasto negli anni quasi insuperabile! Per me è qualcosa di incredibile…se non lo stessi ascoltando adesso con le mie orecchie, il balzo di qualità ..

Balzo di qualità legato alla sorgente e all’ampli, ma che appunto la cuffia riesce a cavalcare benissimo perché aveva potenzialità che rimanevano un po’ nascoste, anzi mortificate, senza sorge e ampli adeguato!

Tanto è vero che la considerazione più immediata è: se è vero che la sorgente digitale è l’amplificazione per cuffia hanno fatto notevoli progressi, lo stesso non può dirsi, neppure in oggetti “cost no-object” delle cuffie in sé! …

 

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SimoTocca
Inviato

Perché? Perché ricordo che ascoltavo questo stesso album in vinile… col girapadelle  Thorens e appunto con la AKG K240 … e non solo il fruscio nei pianissimi disturbava moltissimo le mie orecchie di ragazzino.. non solo i pur rari tic-toc mi facevano sobbalzare… ma era proprio la qualità globale dell’ascolto in cuffia che era lontano da quanto ascoltavo a teatro (già allora!) dal vivo…

Invece adesso… il risultato audio si è avvicinato paurosamente alla realtà “vera vera”…

E le Sony 3000 reggono benissimo questa evoluzione, questo salto di qualità..

SimoTocca
Inviato

E la sensazione di grande salto di qualità dovuto alla catena audio che precede la cuffia la conferma proprio la AKG K 240.

L’ho indossata adesso, proprio dopo la Sony 3000 e, ovviamente, sto ascoltando lo stesso (impegnativo) album, Le Sacre, usando l’AKG con la stessa catena audio ….

Ricordo ancora la mia “disperazione di ragazzino”, che col fruscio del vinile aveva intrapreso una vera e propria battaglia… perché sì, un po’ di fruscio nei pianissimi si sentiva anche usando le casse, le AR 3 a improved, ma ecco… in cuffia la cosa diventava davvero fastidiosa…

Adesso quella stessa registrazione che avevo in vinile suona silenziosissima….

Quello che era, ed è ancora oggi, straordinario della AKG K240 è la sua capacità di “aprirsi” quando ci sono escursioni dinamiche ampie, quando l’orchestra di Stravinsky “esplode” in senso letterale, con gong, timpani, grancassa…ecc ecc…

Perché la AKG è una cuffia “semi-chiusa”, semi nel senso che l’altoparlante attivo al centro è circondato da 6 (ecco il termine sextet, sestetto) piccoli radiatori passivi. I quali giocano a fare “echi” e rimandi, specie dei bassi, e giocano a “contenere” la pressione acustica quando nei picchi musicali aumenta bruscamente…

La AKG era, anzi è,  anche una cuffia comoda, la preferita dai Dj delle radio libere…

 

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Inviato

Se posso una cuffia AKG quando era la Vera Austriaca, che ha segnato il passo nel meandro delle senza fili è stata la Hearo999 HeadSphere II.

Analogica nel suono, digitale nella trasmissione e senza codec a compressione, con gli effetti combinabili dal dolby digital al resto.

Driver storico della K240, vera rivoluzione per il tempo che fu.

Altro che l'odierno LDAC.... a perdita di parecchi bit.

Non ho più ritrovato il bel suono (completo) nelle cuffie wirless moderne spacciate per hires. 

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  • Thanks 1
Inviato

All'epoca 2008 ne trovai un esemplare nuovo di zecca e le trasformai in cuffie wireless a piena dinamica per tutta la casa, non solo 20 metri, ma 140m.

Con un occhio di riguardo alla alimentazione switching 12 Volt per la base, un amplificatore UHF e una parabola dei poveri per trasformare l'antennza omnidirezionale in direttiva.

Il boost stava nella trasmissione digitale del segnale analogico o coassiale in UHF senza distorsioni o perdite alcune.

Con annessa valigia. Un pezzo unico e oggi rarissimo. 

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SimoTocca
Inviato

Vorrei tornare un attimo alla Sony CD 3000: se è vero che l’AKG K 240 ha segnato un salto di qualità notevolissimo nel settore cuffie, è innegabile che la Sony CD 3000 ha fatto fare il salto di qualità definitivo verso una riproduzione assolutamente di altissima fedeltà.

Fra le due cuffie c’è veramente un gradino quantistico di differenza e lo si capisce benissimo oggi perché la Sony rimane ancora fra le migliori cuffie “meglio suonanti” che abbia mai ascoltato e posseduto a casa mia…

Un equilibrio magico fra potenza di suono e dettaglio, fra trasparenza ma anche setositá degli acuti, con un palcoscenico di ampiezza incredibile (per una cuffia chiusa certo, ma anche per una aperta!).

E questa superiorità di suono non la fa pagare con la scomodità, come molte altre cuffie: no, il suo comfort è ancora oggi a livello delle migliori due o tre (fantastica da questo punto di vista è la Stax 9000… ma la Sony è proprio lì lì, quasi a pari merito …con il fatto di avere un costo millanta volte inferiore e di essere stata progettata più di 30 anni prima!).

Una piuma, ma che rimane ben salda sulla testa, pur non facendo pressione intorno alle orecchie!

E la leggerezza delle Cup, fatte in ceramica aerospaziale é incredibile ancora oggi!

Sto ascoltando la Sesta sinfonia di Mahler diretta da Karajan: avevo il vinile a fine anni ‘70 e ascoltavo il disco (doppio vinile DG) proprio con la AKG: bel suono certo..ma c’erano molti difetti che mi allontanavano da quanto avevo da poco ascoltato al teatro Comunale per la prima volta.

E si diceva un po’ tutti: che registrazione bruttina ha fatto la DG! Poteva far meglio..

Ascolto adesso quella registrazione DG in formato DSD …con il DAC Mola Mola…l’amplificatore Burson Soloist..e la Sony CD 3000.

È ancora una volta penso fra me e me: questo può essere il suono definitivo, potrei anche non desiderare altro….

 

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