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Inviato

L'ultima volta che andai al mare con gli zii, etc . era l'estate del '77, quando vidi dal vivo dei super eroi che superavano di anni luce Zagor e tutti gli altri messi insieme...

i ROCKETS🤩

 

  • Haha 1
Inviato

Però mi sorge un dubbio che l'opener @gabel potrebbe schiarirmi: ma Zagor et pards rientrano nel fumetto "d'autore" o è fumetto di qualcos'altro?

Inviato

@Morenik mah, secondo me no, mi sembra più “nazional-popolare”. D’autore mi sembra più un Corto Maltese, tanto per capirci.

Inviato
Il 01/07/2025 at 13:23, landrupp ha scritto:

Frigidaire

 

Il 01/07/2025 at 13:23, landrupp ha scritto:

Metal Hurlant

Aspettavo che venissero menzionate queste riviste rivoluzionarie... I nostri "cannibali" (oltre a quelli che hai citato aggiungerei anche Massimo Mattioli) hanno animato la stagione più creativa e strepitosa del fumetto italiano.

La stessa importanza hanno avuto gli "Umanoidi" di Métal Hurlant per il fumetto europeo.

 

  • Melius 1
landrupp
Inviato
48 minuti fa, gullaz ha scritto:

Aspettavo che venissero menzionate queste riviste rivoluzionarie... I nostri "cannibali" (oltre a quelli che hai citato aggiungerei anche Massimo Mattioli) hanno animato la stagione più creativa e strepitosa del fumetto italiano.

La stessa importanza hanno avuto gli "Umanoidi" di Métal Hurlant per il fumetto europeo.

Peccato che "metal hurlant" sia durato lo spazio di un mattino, purtroppo rispetto alla Francia - di cui era filiazione editoriale - il mercato del fumetto italiano è meno sviluppato...non per niente, uno dei nostri più grandi - Liberatore - si è trasferito da anni a Parigi e lì ha potuto riscuotere quel successo internazionale e una carriera che forse in patria sarebbe stato più complicata da costruire...

Giusto ricordare anche il grande Mattioli, assieme al gruppo di cannibale/male/Frigidaire costituirono un unicum difficilmente replicabile ovunque, non solo in italia

Inviato

Vero, Métal Hurlant chiuse dopo una quindicina di numeri da noi anche se Totem della Nuova Frontiera continuò a pubblicare fumetti dello stesso filone per tutta la prima serie. Senza contare i tantissimi albi monografici dello stesso editore: Moebius, Bilal, Corben,Ceppi... Li conservo ancora tutti.

Inviato

@landrupp mattioli genio assoluto: ho conservato il terribile Squeak the Mouse e  rileggo volentieri, sul blog che ho già segnalato, le avventure di Pinky (che erano pubblicate dal Giornalino!).

  • Melius 1
Inviato

Fra gli italiani vorrei ricordare Jacovitti, un po' snobbato all'epoca dagli "intenditori raffinati".

E poi il grandissimo Magnus, l'unico che sia riuscito a farmi leggere un Tex fino alla fine.

  • Melius 1
Inviato

Jacovitti era un genio, ma ricordo anche io le polemiche dell’epoca. E mi sembra di ricordare, fra quelli che lo difesero a spada tratta, soprattutto Oreste del Buono, il mitico OdB, direttore del “piccoLinus”.

giorgiovinyl
Inviato

Avete citato il grande (Magnus) Roberto Raviola, questo è secondo me il suo capolavoro assoluto insieme ai primi numeri dello sconosciuto. 
Venne pubblicato prima su rivista ma censurato, poi uscii su volume uncut

IMG_1126.jpeg

  • Melius 1
giorgiovinyl
Inviato

Jacovitti altro grande. Chi non ha avuto il diariovitt? Coccobill veniva pubblicato sul corriere dei piccoli - ragazzi mi pare di ricordare…

Inviato

Quei salami di Jacovitti che spuntavano dal terreno desertico come piante grasse misero sottosopra tutto il mio mondo di giovane innocente.

 

giorgiovinyl
Inviato

Non per niente poi disegnò il kamasutra…

analogico_09
Inviato
1 ora fa, Morenik ha scritto:

Quei salami di Jacovitti che spuntavano dal terreno desertico come piante grasse misero sottosopra tutto il mio mondo di giovane innocente.

 

 

Ogni tanto spuntava fuori un cartelo di legno piantato con un paletto a terra con su scitto: metà Jaco metà Vitt  (o Vitti)

 

E altre demenzialità del tipo... :classic_biggrin: 
 

 

3.Benito-Jacovitti-Dettaglio-di-tavola-%

 

 

6 ore fa, campaz ha scritto:

Jacovitti era un genio, ma ricordo anche io le polemiche dell’epoca. E mi sembra di ricordare, fra quelli che lo difesero a spada tratta, soprattutto Oreste del Buono, il mitico OdB, direttore del “piccoLinus”.

 

 

In effetti lo humor de' Il Vittorioso lo consideravamo un po' "parrocchiale"... proveniva da ambiti dell'azione cattolica, ma era bravo. 

 

 

 

Inviato

@giorgiovinyl il Magnus che citi lo ignoro, in compenso lo Sconosciuto é in formato extra-large é stato uno degli ultimi acquisti prima della moratoria che mi sono imposto… 

IMG_3751.jpeg

analogico_09
Inviato

Forse non tutti sanno che l'origine dei Manga giapponesi siano gli Emakimono 
Nel 2005 seguii una rassega di cinema asiatico da noi quasi totalmente sconosciuto. Fu anche presentato il film YAMANAKA TOKIWA (Il rotolo dipinto-La storia di Y. T.) diretto dalla regista Haneda Sumiko nel 2004.

Recupero parte della recensione che scritti all'epoca. 


Insolita, raffinata e coltissima opera - un mix di pittura, teatro, letteratura e musica - consisteva nel mettere in scena "filmata" un’antica arte popolare nipponica, ovverosia tutti e dodici i rotoli di carta pregiata contenenti i disegni, attribuiti ad un pittore vissuto a cavallo dei secoli XVI e XVII, Iwasa Matabei, raffiguranti le eroiche imprese di un samurai del XII secolo, personaggio epico, molto popolare, amatissimo dai giapponesi, il quale vendica la propria madre, Yamanaka Tokiwa, barbaramente assassinata da una banda di rapinatori.
Via via che i dodici emakimono (disegni eseguiti ad inchiostro colorato, con relativo testo esplicativo calligrafico) vengono srotolati, da destra verso sinistra, la macchina da presa filma l’intera storia, disegno dopo disegno, fotogramma dopo fotogramma (l'antico, antesignano cinema giapponese, mentre noi avevamo i Giotto, Piero della Francesca, etc, che raccontavano storie attraverso "quadri" seriali": l'antica pellicola cinematoigrafica, ma anche le antiche tavole fumettistiche)  con stacchi di montaggio che alternano alcuni ameni scorci paesaggistici, nel poetico tentativo di contrapporre e fondere insieme finzione e realtà, il Giappone di ieri e di oggi.
Appositamente composta per il film ed ispirata all’antica ballata joruri per voce e strumento, utilizzata sia nel tradizionale e “rituale” teatro dei burattini, sia per declamare testi narrativi, la musica svolge un ruolo diegetico di fondamentale importanza in quest’opera ibrida che non è documentario, né film vero e proprio, né teatro opera musicale filmata, bensì un insieme di tutto questo. Qualcosa che ricorda l’”eclettismo” del cinema di Peter Greenaway.
Il compito di sottolineare musicalmente le gesta di Yamanaka Tokiwa e di suo figlio Minamoto Yoshitune, epico personaggio ancora oggi molto popolare, amatissimo dai giapponesi, è affidato al canto, sorta di recitativo improvvisato che si sostituisce alle didascalie, alla tradizionale voce narrante fuoricampo, accompagnato prevalentemente dallo shamisenm e dal flauto nipponico (shakuhachi),  dalle percussioni.

Una mistura  di linguaggi in grado di conferire ragguardevole densità espressiva alla messinscena, la necessaria concitazione ritmica quale sottolineatura delle numerose e crudeli "scene" di combattimento, nella  varietà timbrica e coloristica che ben si sposa con l’immagine, con il tratto delicato dei disegni, fonte d’ispirazione del moderno manga/anima giapponese, in una continuità ideale e stilistica riscontrabile nelle creazioni dei migliori “cartoonisti” del Sol Levante.
Non di facile fruizione per lo spettatore non abituato ai ritmi dilatati e meditativi dell’arte classica orientale, il film vanta tuttavia uno stile semplice, armonioso e plastico, una profondità di linguaggio che incuriosisce, sorprende ed infine affascina.

Opera finita nel sommerso, come spesso accade con i film che passano per i festival indorandone le vetrine senza essere corrisposti in termini di visibilità e distribuzione. Inutilmente ho più volte cercato anche nei circuiti internazionali il DVD che presumo non sia mai stato realizzato. Per poter ammirare quei meravigliosi, antichissimi "fumetti" chiamati Emakimono, non solo attraverso lo strumento cinermatografico diventato il fantasma di se stesso, bisognerà organizzare un viaggio nella terra del Sol Levante e recarsi nel MOA che li conserva. 

 

Qualcosa dal web, ci sono anche dei libri "non disponibili"...  https://invitoallalettura.com/libri/21059-emakimono-sei-storie-giapponesi-su-rotoli-dipinti-dell-xi-e-xiv-secolo-1959.html


 

Le immagini dell'Emakimono filmato

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  • Thanks 1
ernesto62
Inviato

Fin da bambino , avrò avuto 4 anni sono sempre stato attratto dal mondo fantastico del fumetto. Il mio primissimo interesse , e appunto avevo 4 anni fu l'uomo mascherato. A casa infatti con mio fratello più grande di me 11 anni , giravano tanti tipi di fumetti da tiramolla, a Capitan Miki, il grande Blek, Intrepido, il Monello, Topolino, Mandarle, Flash Gordon, Nembo Kid, Batman ecc ecc e io divoravo le pagine senza sapere leggere guardando le figure. All'età di 7 anni fui folgorato dai fumetti Marvel portati in Italia dalla editrice CORNO. Fu Devil il mio preferito, ma fu con il mitico Thor che divenni un seguace " accanito " per poi passare ai Fantastici 4, grande fumetto e infino poi all'uomo Ragno secondo me il più bello del genere super eroi specialmente nel ciclo di Steve Ditko. Ma poi ho seguito pure Capitan America, gli albi ASE ecc ecc. E finalmente all'età di 16 anni per curiosità mi avvicino alla Bonelli prima con Mister No e subito dopo con Zagor. Be', che vi devo dire....sono attualmente i miei personaggi e fumetti preferiti. Adoro anche Martin Mystere e Ken Parker, ma sia Mister No sia Zagor restano i miei preferiti. Da notare una mia considerazione; Per me il fumetto , l'era Gold è finita dopo tutti gli anni 80 e ritengo che lo Zagor di Nolitta ,nonché il Mister No di Nolitta , abbiamo smesso di essere quelli veri dal numero 200 in poi. Dentro i primi 200 numeri ci sono delle autentiche perle di capolavori assoluti. Attualmente pur non essendo un collezionista ho circa 1000 fumetti tra Zagor e Mister No dal numero 1 al 200 per entrambi. I primi 80 di Martin Mystere e tutta la saga che arriva a superare 60 numeri di Ken Parker. L'uomo Ragno fino al 130, i Fantastici 4 gigante tutta la serie, vari Thor e altri sempre degli anni 70. Tutta la ristampa di capitan Miki e del grande Blek. Insomma , per me il fumetto è una vera Arte con A maiuscola. A Palermo da ragazzino andavo in cerca di arretrati e usato in quanto in città c'erano almeno contandoli a memoria una dozzina di magazzini adibiti a negozio che vendevano i fumetti usati. C'è un po' di poesia in tutto questo oggi non più presente . C'era la possibilità anche che gli portavi due fumetti e te ne davano in cambio uno . Una cosa utile per chi come me a quel tempo ero praticamente squattrinato avendo la possibilità di sfruttare al massimo altre letture. Bei tempi. Ancora oggi a 63 quasi , la sera ( specie in inverno ) sono solito prima di dormire leggere tra i vari fumetti a rotazione. In questo caso sto rileggendo Zagor tutti i numeri che ho. Sempre un gran piacere di lettura. Erano davvero grandi i vari Nolitta , Ferri e Donatelli , così come lo erano Alfredo Castelli , Bignotti per passare ai vari Stan Lee, Steve Ditko, Jack Kirby, Buscema ecc ecc 

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