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In Qobuz tracce taroccate?


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Sonnyblues
Inviato
47 minuti fa, one4seven ha scritto:

Anche avessero, per quella taccia, acquisito il suono da un LP, non avendo più il nastro... cosa cambia?

 

cioè che acquisiscano una registrazione da vinile e la spaccino come hires ti sta bene?

contento tu

50 minuti fa, one4seven ha scritto:

Ragazzi, ma veramente il livello è questo?

mi scuso se non riesco ad arrivare al tuo ma qui si sta parlando di file che di hi res hanno solo il marchio che gli mette Qobuz, questo di Baldan Bembo mi sembra abbastanza vergognoso, comunque senza rancore occhio non vede audiofilo non duole:classic_biggrin:

one4seven
Inviato
27 minuti fa, Sonnyblues ha scritto:

cioè che acquisiscano una registrazione da vinile e la spaccino come hires ti sta bene?

contento tu

 

Ma perché confondete le cose? 

Cosa significa "spacciata per hires"?

Una registrazione del periodo analogico, che sia su nastro (se ancora esiste) o su qualsiasi altro supporto analogico, come la vorresti digitalizzare? In MP3 come ha fatto Bembo? Lo farai alla massima risoluzione possibile, no? Quindi in PCM HR. T'ho... Passi pure in DSD.

Bho ... 

Secondo me mancano proprio le basi...

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
Sonnyblues
Inviato
1 ora fa, one4seven ha scritto:

Secondo me mancano proprio le basi...

forse ma tu le hai parecchio confuse

  • Haha 1
one4seven
Inviato

Fatti vs chiacchiere:

Prendiamo il primo esempio indicato dall'articolo citato da @Sonnyblues

Il brano incriminato come "tarocco" è "Feeling Good" , traccia 7 di I Put a Spell on You (1965), edizione HR rimasterizzata da Verve/UMG del 2013. 
Lo si "incrimina", e quindi per conseguenza si tenta di delegittimare le piattaforme di streaming che lo hanno a disposizione, per un chiaro fruscio iniziale che sembra essere quello di un LP.
Ora, l'edizione suddetta non è presente solo in streaming. In realtà, i files in streaming, altro non sono che gli stessi dell'edizione su BluRay, incluso nella serie High Fidelity Pure Audio https://www.discogs.com/release/6147246-Nina-Simone-I-Put-A-Spell-On-You
.

https://www.discogs.com/label/1026653-High-Fidelity-Pure-Audio
.
Il remaster è lo stesso, e l'ascolto lo conferma. Non ho perso tempo nemmeno a confrontare i files, basta l'ascolto.

E' presente lo stesso identico fruscio.

A questo punto, chi è convinto che ci sia un tentativo di "truffare" i clienti da parte delle piattaforme di streaming (non si capisce ancora a che pro), probabilmente dovrà rivedere le proprie convinzioni. Mi aspetto, quantomeno, per coerenza, che l'accusa si allarghi, verso il supporto blu ray, e tutti i negozianti che lo hanno sugli scaffali. (Hanno avuto, poiché attualmente si trova solo usato, e a caro prezzo).

Ma non è finita qui... sto cercando altre edizioni digitali, più datate, in quanto questa in oggetto è l'ultima edizione ufficiale esistente a catalogo Verve/UMG.



 

Screenshot 2025-07-08 alle 15.26.36.png

  • Melius 1
Coltr@ne
Inviato

Adesso ci si lamenta che utilizzino la più performante delle sorgenti, tra un po' vi faranno acquisizioni con la krakatoa rua e ve la venderanno al doppio :classic_biggrin:

  • Haha 1
one4seven
Inviato

@Coltr@ne eh che ma anche basta con le cavolate che si leggono in giro. Che poi, pippe a parte, si sente benissimo.
Tral'altro questo titolo è stato recentemente ristampato su LP, su licenza Verve/UMG, dalla solita Acoustics Sound con classica edizione audiophile. Taglio lacca di Ryan Smith da Original analog tape

Sarebbe interessante ascoltarlo su quella traccia, per capire... quanto l'hanno ripulita. :classic_rolleyes:

Sonnyblues
Inviato
11 minuti fa, one4seven ha scritto:

Che poi, pippe a parte, si sente benissimo.

ottimo buoni ascolti

Coltr@ne
Inviato

 

Da qui

https://www.tonmeister.ca/wordpress/2018/02/28/typical-errors-in-digital-audio-part-4-ode-to-billy-joe/

 

Errori tipici nell'audio digitale: Parte 4 – Ode a Billy Joe

Era il 3 giugno, un altro giorno assonnato e polveroso nel Delta.
Ero fuori a tagliare il cotone e mio fratello stava imballando il fieno.

Mi è sempre piaciuta la canzone "Ode to Billy Joe". Inizia con un accordo di settima, quindi sai già che andrà da qualche parte... Adoro come papà, quando sente che Billy Joe si è buttato dal ponte di Tallahatchie, dice semplicemente di "non aver mai avuto un briciolo di buon senso" e chiede altri biscotti. E chi, esattamente, ha visto Fratello Taylor con Billy Joe? Cosa hanno buttato giù dal ponte?

Mi piace il fatto che ci siano molte domande e poche risposte, e la vita continua comunque...

Ma non siamo qui per parlare di scrittura di canzoni, siamo qui per parlare degli errori tipici dell'audio digitale, in particolare dei servizi di streaming odierni.

Si tratta di un errore facile da discutere, ma nondimeno importante...

Quando sono seduto al lavoro, scrivendo al computer, ascolto molta musica. Di solito uso il software "Audirvana" sul mio Mac, con un DAC per cuffie esterno Teac UD-501 USB-Audio (che gestisce la conversione digitale-analogica e l'amplificazione per le cuffie, tutto in un unico dispositivo). I motivi per cui scelgo Audirvana sono (1) che può riprodurre tutti i miei file (ho alcuni file DSD sul mio hard disk), può trasmettere in streaming direttamente al mio DAC esterno senza instradare l'audio attraverso il sistema operativo del Mac e può anche vedere il mio account Tidal.

Ora, giusto per essere chiari, questo post non è una pubblicità per Apple, Audirvana, Teac o Tidal. Lo menziono solo come informazione di base... Guido anche una Honda Civic modello base di 11 anni (ne parlerò più avanti in questo post) e indosso scarpe Ecco (il che è completamente irrilevante...).

Se usi Audirvana per cercare su Tidal tracce chiamate "Ode to Billy Joe", otterrai 300 risultati. Non so se questo sia dovuto al fatto che su Tidal ci sono 300 cover di quella canzone (ne dubito) o se 300 sia un limite al numero di tracce che Tidal o Audirvana segnalano nella funzione di ricerca (sospetto che sia così...).

Come potete vedere nello screenshot in Figura 1, sono tutti file a 16 bit e 44,1 kHz. Finora tutto bene...

 

Fig 1: Ci sono molte cover di “Ode to Billy Joe” su Tidal

Ho due versioni preferite di questa canzone. Una è di Paula Cole (l'altra è di Patty Smyth). Se premo "play" sulla versione di Paul Cole e guardo in alto sullo schermo, vedo qualcosa di simile allo screenshot in Figura 2.

 

Fig 2: Ode a Billy Joe

Uno degli aspetti positivi di Audirvana è che fornisce alcune informazioni tecniche sulla traccia che si sta ascoltando. Notate, a destra dello screenshot qui sopra, che stiamo ascoltando un file FLAC a 16 bit e 44,1 kHz.

Ha senso. Anzi, è proprio quello che mi aspetto, visto che il mio abbonamento a Tidal promette "qualità audio ad alta fedeltà senza perdite" – ecco perché pago un extra per un abbonamento Tidal HiFi…

Fin qui tutto bene.

Una delle mie interpretazioni meno preferite di "Ode to Billy Joe" è quella degli Stadium Saxophone Players nel loro album "Timeless Sax Instrumentals – Volume 2". Se premo play su questa versione e guardo in alto nella finestra del mio Audirvana, vedo le informazioni in Figura 3.

Fig. 3: Ode a Billy Joe

Interessante... Notate che ora sto ascoltando un file AAC a 96 kbps con una lunghezza di parola di 16 bit e una frequenza di campionamento di "22,1 kHz" (in realtà 22,05 kHz, metà di 44,1). Tanto per parlare di "qualità audio ad alta fedeltà senza perdite".

Ciò richiede ulteriori indagini.

Quindi, ho premuto "Play" sui risultati principali della mia ricerca, uno per uno, e ho controllato il formato del file visualizzato sullo schermo. Il risultato di questo "test" è stato che, nelle prime 66 "Ode to Billy Joe's" elencate, 6 erano file AAC a 96 kbps e 60 erano FLAC.

Quindi, per questo campionamento, circa il 9% delle tracce disponibili non era in formato lossless e non era nemmeno a piena larghezza di banda. Certo, le tracce in formato di qualità inferiore erano versioni che comunque non avrei ascoltato – quindi, a dire il vero, non mi interessa poi così tanto.

Ora, prima che mi fraintendiate, voglio essere molto esplicito e affermare che questa NON è colpa di Tidal. Ovviamente non hanno richiesto una versione AAC del file che hanno salvato sui loro hard disk. Questo era il formato di file fornito loro dall'etichetta discografica (per usare un termine sempre più antiquato...). Quindi, non possiamo incolpare Tidal per questo – e sono abbastanza certo che non sia l'unico servizio di streaming a "soffrire" di questo problema.

Tuttavia, il mio piccolo test dimostra che Tidal mi sta effettivamente vendendo la possibilità di trasmettere in streaming "qualità audio ad alta fedeltà senza perdite" e non una garanzia che ciò che c'è nel "tubo" sia davvero senza perdite.

Naturalmente, questo non vale solo per i servizi di streaming. Altri hanno dimostrato che alcuni file audio "ad alta risoluzione" più costosi, acquistabili online, sono in realtà solo una copia bit per bit della versione "a risoluzione normale" della stessa traccia. Ho almeno un CD che contiene almeno una traccia con artefatti MP3 così evidenti da poterli ascoltare sul mio impianto audio non brandizzato della mia Honda Civic di 11 anni mentre guido... (È un disco compilation, quindi immagino che l'etichetta abbia fornito una versione MP3 che hanno decodificato in PCM e inserito nel CD.)

Quindi, proprio come Ode a Billy Joe, ci sono alcune domande qui... e non c'è bisogno di sapere molto di audio digitale per rispondere... Ma la morale di fondo di questa parte della storia è che il formato utilizzato per distribuire la musica non è una garanzia di qualità superiore...

 

  • Melius 1
Ultima Legione @
Inviato
8 ore fa, Coltr@ne ha scritto:

Ma la morale di fondo di questa parte della storia è che il formato utilizzato per distribuire la musica non è una garanzia di qualità superiore...

.

Certo, questa considerazione è indubbia  e sono d'accordissimo.

.

Ma continuo a sostenere comunque anche una piena responsabilità delle piattaforme di streaming che fanno marketing (e quindi pubblicità ingannevole), promettono e si fanno pagare per contenuti almeno in formato Red-Book e invece rifilano e si sollevano dalla responsabilità di controllare files farlocchi semplicemente ricampionati a 16 bit/44,1 KHz.

.

P.S.: Uso anche io da anni Audirvana ma mi permetto di suggerirti di passare alla versione Studio che giudico parecchio più ......."avanti", performante e direi anche meglio suonate della ormai obsoleta Plus.

.

Anche se la formula abbonamento per me è stato un rospo da mandar giù :classic_biggrin::classic_biggrin: però il sacrificio ne vale sicuramente la pena.

fabrizio
Inviato

Salve,

quando ho letto il titolo di questo thread ho pensato : "finalmente qualcun altro  o se n'è accorto".

Poi però, leggendo il primo intervento e scorrendo gli altri ho capito che avevo frainteso.

Sono andato ad ascoltarmi il file di Bembo...ed ho capito subito che stavo ascoltando ..prarticamente un MP3 e non dei migliori.

Si, concordo con l'autore del thread :  è una traccia  taroccata , facilmente identificabile, ma non penso la colpa   sia attribuibile a Qobuz.

Se così fosse, se la piattaforma fosse responsabile del contenuto che trasmette , allora ne avrei io parecchie cose da contestare .

Ultimamente dovrei contestare tre quarti dei files "cosiddetti  High Resolution" che suonano peggio degli equivalenti formato CD ; nelle ultime novità sfornate ci sono , per esempio, le ri masterizzazioni 2025 di un paio di album di Bill Evans (che possiedo in quasi tutti i formati disponibili ) e del Trio in Tokyo di Petrucciani . Sono album famosi, provate ad ascoltarli in CD e poi confrontateli con questi HR.

Lo so che non è colpa di. Qobuz perchè contestualmente propone dei files HR anche di album del passato che sono meravigliosi e fanno comprendere perfettamente quali siano le potenzialità del formato.

Ho espresso parecchie volte queste mie perplessità, qui ed in altri social, ho scritto anche a riviste ...nada . Sembra sia solo un mio problema;  ho solo la soddisfazione di constatare che alla Deutsche Grammophone pare se ne siano accorti e da agosto dell'anno scorso hanno smesso di combinare c@@ate.

Eppure ogni qualvolta vado a casa di appassionati (tanti) e gli faccio ascoltare le differenze ...mi danno ragione e poi continunano ad accorgersene e mi segnalano a loro volta le discrepanze.

So che la battaglia è persa, non solo quella di cui blatero, purtroppo è persa in generale ....ci si fida sempre meno di se stessi e delle proprie capacità di discernimento ...se il software non conferma ....non c'è nulla da fare.

 

Saluti, Fabrizio

 

P.S. per fortuna c'è chi se ne accorge

 

IMG_4075.jpeg

  • Thanks 1
Sonnyblues
Inviato
21 ore fa, Coltr@ne ha scritto:

Quindi, proprio come Ode a Billy Joe, ci sono alcune domande qui... e non c'è bisogno di sapere molto di audio digitale per rispondere... Ma la morale di fondo di questa parte della storia è che il formato utilizzato per distribuire la musica non è una garanzia di qualità superiore...

perfetto, spiegazione chiara e reale di quello che si può trovare nel calderone dello streaming

Sonnyblues
Inviato
34 minuti fa, fabrizio ha scritto:

So che la battaglia è persa, non solo quella di cui blatero, purtroppo è persa in generale ....ci si fida sempre meno di se stessi e delle proprie capacità di discernimento ...se il software non conferma ....non c'è nulla da fare.

io non uso software e diversi cd che ho suonano decisamente meglio della versione hires di Qobuz importante è credere alle proprie orecchie e non andare dietro alla massa .

Queste segnalazioni servono per migliorare un servizio che si paga per hires e a volte non lo è, non per buttare fango sui servizi streaming che hanno fortunatamente anche tanta musica di grande qualità

 

  • Melius 1
Inviato

Io ho usato per anni il disco consigliato da smith nel suo libro, per mettere a punto l'impianto. Quindi in quel disco,  so perfettamente cosa sentire e dove, perche lo spiega bene nel libro. Dopo anni di ascolti e messa a punto con quel cd, l!ho trovato su quobuz, e ho per curiosità provato ad ascoltare tutti i passaggi indicati nel libro. Suonano identici al disco,  tanto che da li ho usato la versione di quobuz per fare affinamento sull'impianto. Questo mi ha confermato quello che avevo già sentito con altre decine di file, che ho sempre trovato identici alla versione cd che ho.

one4seven
Inviato
2 ore fa, fabrizio ha scritto:

P.S. per fortuna c'è chi se ne accorge

IMG_4075.jpeg




Il tuo amico sta confrontando due diverse edizioni, cioè due diversi remasters, in ogni caso ufficiali Decca/UMG, dello stesso disco.

Non ci trovo niente di strano che se ne possa preferire uno dei due, indipendentemente dal formato usato.


https://www.universalmusic.it/musica-classica/album/espana_30455323873/ (UPC: 00028947831570)

https://www.universalmusic.it/musica-classica/album/espana_32175672560/  (UPC: 00028948319589)


Invece di sparare a caso facendo pessima informazione ed improbabili correlazioni, impegnatevi a capire cosa confrontate. :classic_rolleyes:

 

  • Melius 1
Inviato

É cosi pessimo come lavoro che nemmeno Wilson riuscirebbe a peggiorarlo.  Non é la quantità che manca, manca la qualità. 

La colpa non é di qobuz o di altre  piattaforme ma di chi ne  detiene i diritti e ci può guadagnare, forse l'autore  o un parente lo hanno caricato senza troppe  pretese, per renderlo  "eterno" e fruibile.

Qobuz mica puo sapere come é l'album , Tied dei Linda Collins é pieno di tick, fruscii e distorsioni , ma é nato così, non é che la piattorma che riceve il file  ha l'onere della critica o fa da filfro, decide il buono e il cattivo, ci mancherebbe pure, se la DG pubblica un album in liquida di pessima qualità la brutta figura la fa DG, non tidal o qobuz, non capisco perché  questo caso dovrebbe essere diverso.

Altro caso se fosse una frode, un qualsiasi ha aperto una società con il nome dell'autore  e ha caricato dei file trovati qua e la, ma penso che le piattaforme debbano avere un file certificato prima di pubblicarlo , cioè con una proprietà certa. Non so come funziona se si passa attraverso la siae o altri certificatori.

Ipotesi remota,  farà 3 euro al mese questo album , forse. 

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato
11 ore fa, one4seven ha scritto:




Il tuo amico sta confrontando due diverse edizioni, cioè due diversi remasters, in ogni caso ufficiali Decca/UMG, dello stesso disco.

Non ci trovo niente di strano che se ne possa preferire uno dei due, indipendentemente dal formato usato.


https://www.universalmusic.it/musica-classica/album/espana_30455323873/ (UPC: 00028947831570)

https://www.universalmusic.it/musica-classica/album/espana_32175672560/  (UPC: 00028948319589)


Invece di sparare a caso facendo pessima informazione ed improbabili correlazioni, impegnatevi a capire cosa confrontate. :classic_rolleyes:

Salve,

credo che a te sfugga del tutto il problema ; e se continui ad usare il verdetto del buco della serratura del software per le comparazioni al posto delle  tue orecchie non ne uscirai mai.

Se prendi tutte le rimasterizzazioni  di questo album in formato 16/44 o le eventuali HR prima del 2021 vedrai che all’ascolto, nella riproposizione del soundstage sono simili e perfettamente comparabili alle stampe in vinile che si sono succedute dal 1957 .Se le confronti con quest’ultima  versione HR e ASCOLTI capirai che è stata applicata una forma  di eq che è quella che ora va per la maggiore .

La trovi in tutte le uscite  di ECM degli ultimi tre anni , in quelle recenti di Chandos, Harmonia Mundi, Decca etc ed in tre quarti cella musica pop

Capisco che non te ne accorgi e che sei in buona compagnia , nelle proposte fra i migliori dischi e le nuove uscite ij Hi Rez in altro thread si continuano a proporre album di questa fattezza .

Se gli ascolti si limitassero a Spotify lo capirei anche , ma qui mi sembra , a partire dal nome di cui si fregia il Forum , ci sia l’ambizione di elevare il contenuto delle proposte.


A disposizione per qualsiasi dimostrazione “ dal vero “ 

 

Saluti, Fabrizio 

  • Melius 1
Inviato
7 ore fa, Berico ha scritto:

Qobuz mica puo sapere come é l'album , Tied dei Linda Collins é pieno di tick, fruscii e distorsioni , ma é nato così, non é che la piattorma che riceve il file  ha l'onere della critica o fa da filfro, decide il buono e il cattivo, ci mancherebbe pure, se la DG pubblica un album in liquida di pessima qualità la brutta figura la fa DG, non tidal o qobuz, non capisco perché  questo caso dovrebbe essere diverso.

Altro caso se fosse una frode, un qualsiasi ha aperto una società con il nome dell'autore  e ha caricato dei file trovati qua e la, ma penso che le piattaforme debbano avere un file certificato prima di pubblicarlo , cioè con una proprietà certa. Non so come funziona se si passa attraverso la siae o altri certificatori.

Ipotesi remota,  farà 3 euro al mese questo album , forse. 

Qobuz offre un servizio a pagamento. Questo servizio si basa sulla qualità dei files venduti, che non c'entra nulla con la qualità di una registrazione che è responsabilità dell'etichetta discografica o dell'autore delle musiche. Una delle qualità del servizio di Qobuz è indicata dal formato, che anche se in teoria può contenere di tutto, in pratica dovrebbe contenere ciò che Qobuz indica e pubblicizza quindi o 16/44 0 Hi Res. Se Qobuz viene meno a questa premessa significa che non esiste un processo di qualità certificato che assicura a chi compra che le cose stiano come appaiono. Ergo Qobuz e tutte le piattaforme non si sono create dei veri processi di controllo della qualità perché semplicemente nessuno li pretende da loro e perché tutto è un grande Far West privo di leggi e privo di etica. Chi difende queste piattaforme come se fossero indipendenti, estranee ai processi, deresponsabilizzate ma pur sempre enti finali dei piú grossi guadagni non fa il gioco della qualità della musica né dei diritti dei consumatori. Vede la realtà in modo parziale e opportunistico senza riuscire a ricostruire il senso profondo di determinate situazioni. 

  • Melius 2

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