Questo è un messaggio popolare. Velvet Inviato 6 Luglio Questo è un messaggio popolare. Inviato 6 Luglio Potere d’acquisto in diminuzione e una costante pressione sui margini, determinata da costi energetici, di logistica e aumento dei tassi di interesse. Questa l'impietosa fotografia degli ultimi 3 anni che fa del paese non un cindacalista o un analista cubano ma il Ceo di uno dei più importanti player europei della GDO, Carrefour, in procinto di dismettere le proprie attività in italia che constano di un migliaio di punti vendita. Una fotografia in netta contraddizione rispetto al film allegorico proiettato ad usum delphini dal clan del Bagaglino&friends e certamente più vicina a ciò che si sente ripetere da tutti quelli che hanno le mani in pasta in ambito produttivo e commerciale. A confermare la tendenza all'impoverimento spinto è la crescita quasi a 2 cifre del fatturato degli hard discount ai quali ormai si rivolge una fetta sempre più ampia dei cittadini per tentare di far quadrare i conti di casa. Come conferma di prima mano posso riportare che qui, nel ricco N-E, la qualitativamente ottima catena tedesca Despar-Interspar sta cendendo punti vendita ai connazionali "hard" Lidl e Ildi. Va tutto bene madamadorè https://www.repubblica.it/economia/2025/07/06/news/carrefour_licenziamenti_lascia_mercato_italia-424713736/?ref=RHLF-BG-P4-S2-T1-r046 3
UpTo11 Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio Stavo giusto leggendo questo: . "Negli ultimi trent’anni, l’Italia è l’unico Paese Ocse che non registra crescita nelle retribuzioni, e il recupero di potere d’acquisto dopo la fiammata inflazionistica è iniziato solo a fine 2023. Non è riuscito a coprire tutta la perdita, tanto che le attuali buste paga reali (cioè al netto del carovita) sono ancora ben lontane rispetto a quelle del 2021. [...] I prestiti sotto forma di crediti al consumo continuano a crescere in Italia, tanto che nel primo trimestre del 2025 hanno superato i 171 miliardi, registrando nel giro di un anno un aumento in volume del 5,4%. Tra i dati più preoccupanti, il costante aumento delle cosiddette “cessioni del quinto” dello stipendio, pratica che in alcuni casi potrebbe essere l’unica opzione disponibile per ottenere un finanziamento. [...] A maggio 2025, il tasso annuale effettivo globale (Taeg) sulle nuove operazioni di prestito personale ha raggiunto da noi il 10,18%, mentre in Francia è pari al 6,58% e in Germania all’8,3%. Bisogna ricordare che in Italia è più ampia la forbice tra il Tan, cioè il tasso di interesse sulla cifra prestata, e il Taeg, che comprende anche altri costi come la spesa per la pratica e le polizze assicurative. Questo contribuisce a far sì che gli italiani paghino interessi più alti sul prestito. In Italia, il 19,1% dei prestiti totali è costituito da credito al consumo, mentre in Germania la percentuale si ferma al 9,5% e in Francia al 12,7%. In tutta l’area Euro, siamo invece all’11,2%. A erogare questi prestiti in Italia sono le banche per poco meno di 123 miliardi e le finanziarie per poco più di 48 miliardi. Continua a crescere in maniera sostenuta anche la quota di prestiti garantiti dalla cessione del quinto dello stipendio. A inizio 2011 erano 10,3 miliardi, mentre nell’ultima rilevazione sono arrivati a 18,3 miliardi (+1,3% rispetto a un anno fa). [...] Ricorrere a questa forma di finanziamento, in cui le rate vengono pagate con un automatico prelievo del 20% dello stipendio, può essere una scelta ma può anche essere dovuto al fatto che non si ha la possibilità di ottenere un prestito tradizionale, più flessibile. Ecco perché questi numeri in crescita possono indicare una maggiore difficoltà di accesso al credito e a far fronte a spese ordinarie e necessarie." . Analisi della Fondazione Fiba, First Cisl . 1
Velvet Inviato 6 Luglio Autore Inviato 6 Luglio 3 minuti fa, UpTo11 ha scritto: Fiba, First Cisl Eh ma questi son cindacalisti, maoisti e cubani messi insieme. Che lo dica e lo sottoscriva il CEO di una multinazionale ha altro peso, altro valore e altro significato.
UpTo11 Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio 6 minuti fa, Velvet ha scritto: Eh ma questi son cindacalisti, maoisti e cubani messi insieme. Che lo dica e lo sottoscriva il CEO di una multinazionale ha altro peso, altro valore e altro significato. Il sindacato dei bancari. Della cisl poi... Praticamente una sorta di rotary. Però spiatellano quanto le banche ci abbiano guadagnato dall'inflazione sulla pelle degli italiani, tutelate da mamma fiamma: .
mozarteum Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio Per la verita’ gli interventi sugli extraprofitti sono stati un flop anche nell’energetico al tempo di Draghi
senek65 Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio 10 minuti fa, mozarteum ha scritto: Per la verita’ gli interventi sugli extraprofitti sono stati un flop anche nell’energetico al tempo di Draghi Per forza: l'extra profitto è una contraddizione in termini. Non è che ci si può inventare che un'azienda debba avere una soglia oltre la quale il profitto è extra. 2
mozarteum Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio Eh, lo stesso vale per le banche. Siccome si diceva che hanno fatto soldi perche’ protette da Meloni ho detto che il meccanismo non e’ cosi’ semplice
best_music Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio Adesso, Velvet ha scritto: Carrefour, E' da qualche anno che non compro di più da Carrefour perché, a mio avviso, sono proprio loro ad aver ristretto il potere d'acquisto nel campo alimentare.
Velvet Inviato 6 Luglio Autore Inviato 6 Luglio Carrefour è solo quella ad essere uscita allo scoperto in questo caso, ma che la GDO di fascia medioalta sia in sofferenza nel paese è un dato di fatto. Ho citato un'altra catena straniera che ha iniziato a ridimensionare l'investimento in italia e il comparto del commercio in generale è tutto col segno meno, ma mica per colpa di Amazon. Siamo l'unico paese i cui redditi sono rimasti e sono tutt'ora al palo mentre l'inflazione è cresciuta assieme al peso fiscale (palese o nascosto) e ai costi primari per le famiglie (energia, trasporti, casa, educazione, salute). Come dice la serva, basta fare due conti per capire quel'è la verità.
Savgal Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio Ho più volte postato che il mio misero primo stipendio da impiegato nel 1988 oggi corrisponde rivalutato a oltre 1400 euro. In quasi 40 anni le retribuzioni sono rimaste quasi invariate. Nella ripartizione del reddito nazionale la quota per i salari è costantemente diminuita.
audio2 Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio 18 minuti fa, best_music ha scritto: non compro di più da Carrefour io più che altro perchè erano cari impestati ( quando abitavo a milano ) 1
Velvet Inviato 6 Luglio Autore Inviato 6 Luglio 8 minuti fa, Savgal ha scritto: Ho più volte postato che il mio misero primo stipendio da impiegato nel 1988 oggi corrisponde rivalutato a oltre 1400 euro. In quasi 40 anni le retribuzioni sono rimaste quasi invariate. Nella ripartizione del reddito nazionale la quota per i salari è costantemente diminuita. Sono rimasti al palo i salari ed è diminuita la marginalità delle aziende. La coperta si è accorciata ed infeltrita
iBan69 Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio @senek65 @mozarteum sta di fatto, che aziende energetiche per un motivo e banche, per un altro, in questi 3 anni, hanno fatto utili come non ne vedevano da decenni, e non certo per merito loro. Ma, ovviamente, guai a tassarle.
nullo Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio 2 ore fa, UpTo11 ha scritto: Negli ultimi trent’anni, l’Italia è l’unico Paese Ocse che non registra crescita nelle retribuzioni, e il recupero di potere d’acquisto ecco, questo è il punto focale. quindi pare perfettamente inutile continuare a fare da sx a dx e viceversa.
extermination Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio Affinché la paga del lavoratore dipendente si irrobustisca, bisogna avanzare di ruolo in Azienda e non far conto sui 4 spiccioli della rivalutazione monetaria.
UpTo11 Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio 1 ora fa, mozarteum ha scritto: Eh, lo stesso vale per le banche. Siccome si diceva che hanno fatto soldi perche’ protette da Meloni ho detto che il meccanismo non e’ cosi’ semplice In Spagna qualche miliardo l'hanno fatto su, a fronte di qualche decina incassata dalle banche. L'alternativa sono blitz estivi per aumentare i pedaggi o i tagli all'assistenza ai disabili. . 16 minuti fa, nullo ha scritto: ecco, questo è il punto focale. quindi pare perfettamente inutile continuare a fare da sx a dx e viceversa. Ok, poi prosegui sull'analisi degli ultimi anni, dove a fronte di un maggior indebitamento ci raccontano che siamo in zona Nobel all'economia.
Martin Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio 1 ora fa, Velvet ha scritto: Ho citato un'altra catena straniera che ha iniziato a ridimensionare l'investimento in italia e il comparto del commercio in generale è tutto col segno meno, ma mica per colpa di Amazon. Il ridimensionamento di Carrefour è iniziato già da tempo, ed anche Auchan ha levato le tende da un bel po'. A Nordest soffrono anche dell'aumento indiscriminato delle grandi superfici, che colpisce anche gli "specialistici". Ci sono almeno 3 Ikea "permessati" ed irrealizzati, e altrettanti Tecnomat. Pure l'appetibilità immobiliare dei lotti commerciali è calata di brutto, ad esempio al "Porte di MEstre" (ex Auchan) non si contano i moduli sfitti con le vetrine sostituite da pannelli raffiguranti un negozio attivo, l'effetto da magazzino gum sovietico pregorbacioviano è di un cringiore deprimente - e nei deliri degli architetti quelli dovevano essere i non-luoghi dell'ottimismo che creava pulsione d'acquisto...
Messaggi raccomandati