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L'esame orale? no grazie


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Inviato
18 minuti fa, Martin ha scritto:

I nonni di questi studenti, pretendendo il 18 politico sfidavano i regolamenti. 

Sono d'accordo col tuo post però lasicami dire...qui a Padova i nonni di questi studenti prendevano il 18 politico gambizzando i professori, altro che sfidando i regolamenti

 

Inviato

@mozarteum a voglia quanti ricorsi ha beccato mugliera per i poveretti (i genitori) di turno delle sue classi, da bocciature a voti non condivisi. Non si è mai spostata quanto è lunga (e non è granché lunga 😄). L’istituto ha sempre vinto, basta che formalmente sia fatto e documentato come richiesto. E si fa sempre, almeno da lei si fa sempre.

Spiace molto per i piccoletti spesso umiliati immeritatamente ed altre volte prostrati psicologicamente dall’insoddisfazione di certa genitoranza.

Magari portano a casa un otto o un nove a fine ciclo e vedono la famiglia fare ricorso per il 10… come dirgli “cog-lione, otto e nove sono voti da poveretti, tocca questionare… vedi?”

mah

Inviato
6 minuti fa, scroodge ha scritto:

altro che sfidando i regolamenti

Per favore....questi durante i cosiddetti anni di piombo non sarebbero nemmeno stati in grado di uscire la sera, quando semplicemente passando vicino ad un gruppetto che attaccava manifesti rischiavi di essere sprangato a sangue.
Io ho sentito alcuni di questi volenterosi giovinotti affermare di "essere stanchi di essere giudicati", come se il giudizio costituisse una infamia, un inutile ludibrio.
Basta sentirli parlare, basta leggere quello che scrivono per emettere un giudizio totalmente negativo; se poi ascoltiamo anche la loro musica preferita, il quadro è completamente irrecuperabile.

  • Sad 1
Inviato

@mozarteum

In caso di esami chi risponde sono i componenti della commissione, non l'istituto. Nel caso di errori non è esclusa la ripetizione dell'esame e, conseguentemente, il danno erariale.

Quanto alla Avvocatura, le mie esperienze e di colleghi non rendono affatto fiducioso. 

Il Tar al momento non mai entrato nel merito della valutazione, ma sugli aspetti formali, per cui i vari verbali devono essere scritti con cura. Nei casi di non ammissione all'anno scolastico successivo (bocciatura) scrivo personalmente la motivazione. 

Quanto alla fiducia nella Avvocatura, una mia collega di un grosso liceo ha perso nel caso di uno studente bocciato con quasi tutte le valutazioni insufficienti. La motivazione, i genitori non sarebbero stati adeguatamente informati sull'andamento dello studente, nonostante la collega si fosse procurata la serie di accessi al registro elettronico.

Ormai correttezza e buona fede sono assunti non più validi, dinanzi al dilagare della cattiva fede il solo argine è la formalizzazione di ogni cosa, quindi telefonate con protocollo di ora ed esito, convocazioni formali con protocollo, ecc .

Inviato
25 minuti fa, Jack ha scritto:

sono di oggi, quali altri tempi?

Non farti più giovane di quanto sei e cmq sei evidentemente una eccezione (ce ne sono)😁

Inviato

Diversamente da quanto proposto nelle analisi degli esiti delle prove nel primo ciclo d’istruzione, per la scuola secondaria di secondo grado è necessario introdurre alcune differenziazioni in base ai macro-indirizzi di studio. Nella restituzione dei dati INVALSI, i macro-indirizzi di studio sono stati individuati alla luce delle evidenze empiriche, ossia sulla base dei risultati medi conseguiti degli anni precedenti. Per questa ragione, gli esiti della prova di Italiano sono presentati secondo la seguente classificazione:
• licei classici, scientifici e linguistici;
• altri licei;
• istituti tecnici;
• istituti professionali55.
Come avviene in tutti i Paesi, nelle prove standardizzate volte alla misurazione degli apprendimenti gli studenti e le studentesse in istruzione liceale conseguono risultati più elevati rispetto agli indirizzi tecnici e professionali. Questo tratto caratteristico, di per sé, non è necessariamente da ritenersi né un bene né un male, poiché le filiere tecniche e professionali dovrebbero eccellere in altre dimensioni degli apprendimenti, a condizione però che venga garantita l’acquisizione almeno dei traguardi fondamentali. Pertanto, non ci si deve stupire se nell’istruzione tecnica e professionale ci sono quote meno ampie nei livelli 4 e 5, purché si cerchi di assicurare a tutti e a tutte, o per lo meno al maggior numero possibile, il raggiungimento del livello 3 che corrisponde a un’acquisizione adeguata degli apprendimenti di base.
Le figure da 4.3.1.2 a 4.3.1.5 mostrano gli esiti nel dettaglio dei macro-indirizzi e, ancora una volta, raccontano di differenze molto marcate all’interno del Paese.
• Nei licei classici, scientifici e linguistici (figura 4.3.1.2) si osservano i risultati più robusti: qui l’esito medio nazionale è nettamente superiore rispetto al dato complessivo. Tuttavia, pur trattandosi di coloro che mostrano apprendimenti più elevati, solo in un limitato numero di regioni (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise e Basilicata) l’esito medio raggiunge il livello 4, che corrisponde a un conseguimento sicuro dei traguardi delle Indicazioni nazionali. Nella provincia autonoma di Trento, in Toscana, nel Lazio e in Puglia il risultato generale si attesta tra il livello 4 e il livello 3 mentre nei restanti casi (provincia autonoma di Bolzano – lingua italiana, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) lo studente medio si ferma al livello 3 che rappresenta di certo un risultato adeguato ma non soddisfacente per gli studenti e le studentesse degli indirizzi liceali.
• Gli esiti degli altri licei (figura 4.3.1.3) sono inferiori rispetto a quanto presentato per i licei classici, scientifici e linguistici. Infatti, non ci sono regioni in cui il risultato medio si attesta al livello 4 o 5 ma, nelle situazioni migliori, si ferma tra il livello 3 il livello 4 (è solamente il caso della Valle d'Aosta). Nella maggioranza delle regioni si raggiunge il livello “soglia” (Piemonte, Liguria, Lombardia, provincia autonoma di Bolzano – lingua italiana, provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Sardegna). Solo in Calabria e in Sicilia lo studente medio si ferma tra il livello 2 e il livello 3. La sensibile differenza nei risultati tra i licei classici, scientifici e linguistici e gli altri indirizzi liceali potrebbe essere ricondotta a una duplice dinamica. Da un lato, il processo di licealizzazione56 – ossia la crescente propensione a scegliere percorsi liceali rispetto ad altri indirizzi dell’istruzione secondaria superiore – ha determinato una trasformazione nella composizione della popolazione scolastica, portando alcuni licei ad accogliere studenti e studentesse con eterogenei livelli di apprendimento iniziale e provenienti da sfaccettati contesti socio-culturali.
• Gli esiti medi negli istituti tecnici (figura 4.3.1.4) sono generalmente inferiori rispetto al quadro osservato nei licei, in particolare classici, scientifici e linguistici. Solo in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana e Marche il risultato medio si attesta sulla soglia dell’adeguatezza (livello 3) mentre in Abruzzo e Puglia tra il livello 3 e il livello 2. Ci si ferma mediamente al livello 2 in tutte le altre regioni: Liguria, provincia autonoma di Bolzano – lingua italiana, Umbria, Lazio, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
• Negli istituti professionali (figura 4.3.1.5) la fotografia scattata è ancora più allarmante poiché il risultato generale non raggiunge mai la soglia dell’accettabilità rispetto ai traguardi definiti dalle Indicazioni nazionali. Infatti, l’esito medio si attesta tra livello 2 e livello 3 solo in Valle d’Aosta e a livello 2 in Piemonte, Liguria, Lombardia, provincia autonoma di Bolzano – lingua italiana, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia e Sardegna. Il risultato generale si colloca tra livello 1 e livello 2 in Campania e in Basilicata mentre in Molise, Calabria e Sicilia non si va oltre il livello 1.
In merito a chi si attesta al livello più alto (livello 5, blu scuro):
• nei licei classici, scientifici e linguistici (figura 4.3.1.2) la Valle d’Aosta (28,2%), le Marche (26,2%) e la Liguria (26,1%) ne accolgono una quota molto alta mentre nella provincia autonoma di Bolzano – lingua italiana (11,9%), in Sicilia (11,7%) e in Calabria (6,3%) la loro presenza è molto bassa;
• per tutti gli altri indirizzi di percorsi liceali (figura 4.3.1.3) se ne contano in percentuale maggiore in Lombardia (15,1%), Valle d’Aosta (11,7%) e Veneto (11%) mentre in percentuale inferiore in Campania (1,9%), Calabria e Sardegna (1,7% per entrambe);
• negli istituti tecnici (figura 4.3.1.4) studenti e studentesse top performer sono numericamente esigui ma rappresentati in percentuale più ampia in Friuli-Venezia Giulia (6,5%), nella provincia autonoma di Trento (5,3%) e in Valle d’Aosta e Veneto (5% per entrambe) mentre in quota più ridotta in Puglia (0,4%) e nulla in Umbria;
• negli istituti professionali (figura 4.3.1.5), mediamente, sono poche le regioni in cui almeno uno studente o una studentessa su cento riesce a raggiungere il livello 5 e in parecchi casi (provincia autonoma di Bolzano – lingua italiana, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna) la loro quota è nulla.

Inviato
3 minuti fa, Savgal ha scritto:

La motivazione, i genitori non sarebbero stati adeguatamente informati sull'andamento dello studente, nonostante la collega si fosse procurata la serie di accessi al registro elettronico.

Anche questa cosa è un delirio. Ormai è diffusissimo l'uso di registri elettronici dai quali si possono desumere tutte le informazioni necessarie su profitto, disciplina, circolari ed è possibile interagire con i docenti, la segreteria ecc. In un mondo normale dovrebbe essere un dovere dei genitori farsi parte attiva, eppure, se la comunicazione non è più che puntuale, la colpa è della scuola.  

Inviato

@wow ah porcello mi ha dato del bacucco dunque? 😂😂

però coi figli appena usciti sono come fossi un giovine papino 😝😝

  • Haha 1
Inviato

ci vuole al più presto un job acts anche per i ricorsi scolastici: al massimo si deve poter ottenere una fornitura extra di libri di testo ripetendo l’anno, o dieci entrate gratis in piscina e palestre se il voto non soddisfa il secchioncello di turno 😁

Inviato

Comunque sia, un orale non si rifiuta mai.

  • Haha 2
Inviato

@wow

In non pochi casi i genitori hanno rinunciato ad educare i figli, per cui le famiglie sono il problema, non la soluzione.

Stanno dilagando i casi di certificazione di DSA, disturbo specifici di apprendimento. Appena il pargolo mostra problemi di apprendimento, visita medica presso il servizio di neuropsichiatria ed arriva il certificato. Ad esso segue il piano didattico personalizzato, con una serie di misure compensative e dispensative. Quindi interrogazioni programmate, uso di mappe concettuali, che in alcuni casi divengono riassunti che si pretende di leggere. Poi quasi tutti sono discalculici, cui segue la pretesa della promozione in matematica e fisica anche in presenza di ampie insufficienze.

Inviato

I genitori non sono stati educati e a loro volta non sanno educare e neppure compiere i loro doveri. Hanno però imparato a vivere da viziati e lo stanno trasmettendo alla prole. Per fortuna non sono tutti così ma i loro comportamenti arroganti nuocciono gravemente all'istituzione scolastica. 

11 minuti fa, Savgal ha scritto:

@wow

In non pochi casi i genitori hanno rinunciato ad educare i figli,

Inviato

@Savgal la quantità di allievi certificati dsa è uno scandalo, soprattutto per le risorse umane ed economiche che vengono sottratte e impiegate per il sostegno.

Considero un grande segno di civiltà le attenzioni che il sistema scolastico statale rivolge agli allievi con disturbi dell'apprendimento tuttavia, da un lato devo evidenziare che spesso si caricano le scuole, senza che ce ne siano le competenze, della gestione di casi estremamente gravi di autismo e di disturbi dello spettro autistico. Cosa fare per questi sfortunati ragazzi? Non lo so.

Dall'altro lato, non ho competenze specifiche, ho la sensazione che un buon 60/70% di queste certificazioni non abbia fondamenti clinici e serva esclusivamente a disporre di scorciatoie per completare con i minimi danni il percorso scolastico  a meno che non si teorizzi (sembra una tautologia) che il mancato raggiungimento di obiettivi minimi di apprendimento sia causato esclusivamente da disturbi intellettivi o neurologici. 

 

  • Melius 2
appecundria
Inviato
4 ore fa, Sognatore ha scritto:

Ormai i professori non bocciano più nessuno

Ma dove?

appecundria
Inviato

Quattro (4) diplomandi monopolizzano il dibattito del Paese e spingono il governo ad una legiferazione urgente. 

Intelligenze disruptive, pensiero che nessuna IA potrà mai avere. Ce li porteranno via presto.

  • Melius 2
Inviato
1 minuto fa, appecundria ha scritto:

spingono il governo ad una legiferazione urgente

Reazione da dentiera malferma o pannolone troppo stretto.

Inviato

@wow

In alcuni casi le certificazioni DSA sono un paravento per coprire situazioni di deficit cognitivo. Le certificazioni, se fatte con un minimo di professionalità, partono dal test WISC (Wechsler Intelligence Scale for Children). In parecchi casi l'esito del test è sensibilmente inferiore a 100, nei casi in cui è superiore i ragazzi non hanno problemi nel percorso scolastico.

Il punto è purtroppo la convinzione di genitori e studenti che la certificazione sia un lasciapassare per la promozione.

Inviato
4 ore fa, scroodge ha scritto:

prendevano il 18 politico gambizzando i professori, altro che sfidando i regolamenti

Infatti, in quei casi era un comportamento che si spingeva fino al crimine.


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