La nuova diaspora Ebraica

18 Luglio

23 ore fa, 31canzoni ha scritto:

breve i residuali israeliani democratici se ne andranno

Gli yordim

https://www.terrasanta.net/2024/08/gli-yordim-israeliani-che-scelgono-lemigrazione/

«La demografia di Israele porta matematicamente alla marginalizzazione della sua popolazione liberale. Tra un decennio gli ultraortodossi e i sionisti religiosi saranno la maggioranza e la società si frantumerà»,

19 Luglio

Il 18/07/2025 at 12:56, mozarteum ha scritto:

Penso che non sia necessario ricorrere al termine genocidio, allo scopo di stabilire una sorta di parallelo con la Shoa per stigmatizzare l’operato di Netanyau.

Il genocidio della Shoa fu ben altra cosa sotto il profilo ideologico anzitutto. Non si rivendicavano territori, ma si perseguitavano gli ebrei in quanto tali, senza alcun collegamento fra gli stessi e forze di opposizione terroristica o armata. Venivano stilate liste di proscritti, cercati casa per casa, incarcerati, deportati, uccisi.

La questione in palestina a me pare diversa. I palestinesi non sono presi di mira in quanto tali, ma per spossessarli dei loro territori e dunque per una rivendicazione politico/territoriale. Illegittima. Ma di questo si tratta.
In piu’ c’e’ una sorta di sanzione reattiva per aver appoggiato Hamas, le cui capillari ramificazioni logistiche, in un territorio cosi’ ristretto, non potevano avvenire senza un consenso silenzioso di larga parte della popolazione.

Quindi terrei distinte le cose.

come ha detto D’Alema in un intervista che condivido si puo’ certamente parlare di massacro senza ricorrere a paralleli impropri con la Shoa

Questa querelle sul genocidio, a cavallo tra semantica e ragioneria, è priva di significato e ha lo scopo, assieme alla rivendicazione del diritto alla vendetta (non importa quanto sia orribilmente sproporzionata) dopo la terribile aggressione di Hamas, di giustificare o attenuare le gravi colpe di Israele.

Non ha nessun senso spaccare il capello in quattro per definire correttamente se si tratta di un genocidio ma conta ciò che succede.

Il fatto che non ci sia un progetto di sterminio, ma "solo" una rivendicazione di territorio rende questa enormità più grave anche perché Israele si considera ed e' considerato uno stato democratico.

Il genocidio non è una esclusiva del popolo ebraico. Sono stati vittime di genocidi gli armeni, i cambogiani, gli ucraini con l'holodomor, per parlare di cose note e recenti.

Non sono neanche d'accordo sulla assenza di un disegno di sterminio razziale.

Gli israeliani hanno il loro armamentario ideologico che ne certifica la superiorità basato su una interpretazione non so fino a che punto forzata della Bibbia.

Netanyahu è l'espressione dei coloni illegali appartenenti alla destra ultra ortodossa e discendenti della diaspora ashkenazita russa i cui leader hanno più volte dichiarato di voler eliminare il popolo palestinese.

19 Luglio

3 ore fa, wow ha scritto:

Non ha nessun senso spaccare il capello in quattro per definire correttamente se si tratta di un genocidio ma conta ciò che succede.

Oddio, stabilire se c'è un crimine serve per capire chi ha ragione e chi ha torto sulla base delle decisioni della Corte Penale internazionale.

Che è l'erede giuridica e morale del Tribunale di Norimberga.

Vedi in Italia, non abbiamo avuto il Processo di Norimberga e a distanza di tanti anni abbiamo ancora i busti in salotto.

19 Luglio

@appecundria a parte che ci credo poco, figurati se metteranno sotto processo Netanyahu, la potenza militare d'area più fedele agli USA e la lobby ebraica, ma ci sarà appunto una Corte che giudicherà i crimini e valuterà se si tratta di un genocidio. Però nel nostro dibattito da bar che a cosa serve che gente ignorante in materia come me dice "secondo me è un genocidio " e si becca dell'antisemita, mentre se non è genocidio ma un semplice sterminio con possibilità di deportazione dei pochi che sopravviveranno, va tutto bene madama la marchesa?