audio2 Inviato 1 Novembre Inviato 1 Novembre 53 minuti fa, nullo ha scritto: parti in contropiede che la difesa è sguarnita ah eh cosa grazie ma no, sarebbe come infierire sparando sulla croce rossa. comunque per gli usa che perdono la democrazia, la ue la sta recuperando. ( hanno chiuso non si sa ne come ne perchè i conti correnti ad un ex lobbista belga tale frederic baldan perchè ha denunciato i presunti traffici della vdl - sembra proprio la storia tipo quella della albanese paro paro, si saranno parlati oppure avranno la stessa banca, chi lo sa ).
nullo Inviato 1 Novembre Inviato 1 Novembre 2 ore fa, briandinazareth ha scritto: sa che sta fissa del woke ripetuto all'infinito, senza entrare mai nel merito, è solo dimostrazione di poche palle e non avere il coraggio di esprimere le proprie opinioni sulle cose reali E ti sa male, è una tua personalissima ossessione. Provo con un altro esempio dopo gli scacchi. Legge Zan, poteva passare con modifiche con numeri ben superiori a quelli della maggioranza. Senza modifiche non ha avuto manco i voti della maggioranza. Ma la pertinacia ha avuto la meglio sulla ragionevolezza È la stessa identica cosa, per fisse senza un peso specifico di rilievo, qualcuno ha perso qualche punto percentuale e le elezioni in Usa. Ora deve fare i conti con cose di ben diverso peso. Qui qualcuno parla di strategia, altri di pippe pressoché inutili e bandierine per cui si paga un prezzo più pesante del loro valore, ti devi convincere. Naturalmente c'è anche altro su cui si poteva fare leva. Tutte cose su cui si poteva tranquillamente arrivare a compromessi accettabili e più efficaci di un inutile muro contro muro. Idem qua da noi.
briandinazareth Inviato 1 Novembre Autore Inviato 1 Novembre @nullo Lo solita fuffa inconcludente... il giorno che non parlerai di generiche "cose" , div strategie senza mai entrare nel merito ecc. Si discute sul b nulla assolto. Ma si, woke, woke, woke e via così
Savgal Inviato 1 Novembre Inviato 1 Novembre woke agg. Detto di chi si sente consapevole dell’ingiustizia rappresentata da razzismo, disuguaglianza economica e sociale e da qualunque manifestazione di discriminazione verso i meno protetti. Da Treccani
keres Inviato 1 Novembre Inviato 1 Novembre Come gli USA stanno perdendo la democrazia... Perché noi no? Tra poco saremo come l'Ungheria. 1
extermination Inviato 1 Novembre Inviato 1 Novembre 31 minuti fa, briandinazareth ha scritto: div strategie senza mai entrare nel merito ecc. Si discute sul b nulla assolto. È giunto il momento di chiedertelo! Sono mesi che in diversi tuoi interventi si presentano consonanti senza un significato lessicale- non dirmi che sono errori ortografici che non ci credo.
audio2 Inviato 1 Novembre Inviato 1 Novembre extermination alias sherlock holmes qua il mistero si infittisce
extermination Inviato 1 Novembre Inviato 1 Novembre @audio2 la risposta è semplice assai, ma che la dia lui!!!
nullo Inviato 1 Novembre Inviato 1 Novembre 1 ora fa, briandinazareth ha scritto: nullo Lo solita fuffa inconcludente Inconcludente è perderci le elezioni punttando sulle fesserie per poi lamentarsi di quel che accade. Ma contento te, contenti tutti. Intanto che tu ti lamenti, inutilmente, quello macina la sua farina. Per me sarebbe stato meglio vincere usando un'altra strategia, ma qui si dice che non si deve inseguire il consenso, ma testimoniare la propria suoeriorità etica e morale, poi se finisce in vacca è lo stesso. Un po' di sano bagno di realismo invece che di cieco idealismo, sarebbe d'uopo.
Savgal Inviato 2 Novembre Inviato 2 Novembre @iBan69 Ho letto qualcosa su cosa è avvenuto negli USA negli ultimi decenni, ma anche il sempre attuale "La democrazia in America" di Tocqueville. Consentimi di dubitare che chi interviene abbia letto qualche saggio sugli USA. Della difficile condizione della classe operaia USA interessa ben poco. Tornando al tema "woke", la definizione della Treccani di woke è "Detto di chi si sente consapevole dell’ingiustizia rappresentata da razzismo, disuguaglianza economica e sociale e da qualunque manifestazione di discriminazione verso i meno protetti". Chi è ostile al c.d. wokismo dovrebbe quindi essere contrario all'uguaglianza e fin qui siamo nella ideologia delle destra conservatrice. Queto forum consente di fare "esperimenti" che nel mondo reale sono decisamente più difficili. Qualche volta ho calcato la mano evidenziando e mettendo in mostra ciò che ho letto durante i miei percorsi di studi e dopo. Sono un lettore accanito e per addormentarmi devo dedicare non meno di 30 minuti alla lettura. Ho scritto diversi interventi fatti con citazioni di autori, per alcuni aspetti esibendoli per vedere le reazioni dinanzi ad una voluta differenziazione di status tra chi ha letto, studiato e conosce e chi non ha studiato, non ha letto e non sa. Le reazioni mostrano talvolta una vanità ferita che non accetta questa diseguaglianza e molto spesso sono gli stessi che si dicono di destra. In altri termini contrari all'uguaglianza di chi è in basso, ma anche ostili alla diseguaglianza di chi sta più in alto. Il "politically correct" impedisce che si esibiscano le differenze di status, ceto o classe, che è spesso di cattivo gusto. Ma queste non scompaiono solo se non sono mostrate. Una riflessione per chiudere sui quiz televisivi, intesi come spirito dei tempi. Chi ha oltre 60 anni ricorda "Rischiatutto" di Mike Buongiorno. Ero poco più che bambino ed ero impressionato ed ammiravo questi concorrenti che conoscevano tante cose e rispondevano a domande che consideravo difficilissime. Oggi un quiz come Rischiatutto non sarebbe seguito, concorrenti con così tante conoscenze mostrano le differenze, le diseguaglianze, e feriscono la vanità dilagante, che si consola pensando, come avviene nei quiz televisivi di oggi, che alla fine è sufficiente la fortuna per avere successo nella vita. Nella prima metà degli anni Settanta i concorrenti di Rischiatutto erano considerati invece un esempio da seguire. 2
briandinazareth Inviato 3 Novembre Autore Inviato 3 Novembre intanto trump dice che taglierà i fondi a new york se vince il candidato democratico e sta cercando qualche escamotage per escluderlo dal voto.
Questo è un messaggio popolare. audio2 Inviato 3 Novembre Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Novembre eh si, tipo in francia che hanno escluso la lepen, oppure in romania con georgescu. paro paro. secondo me sono gli usa che prendono esempio da noi. 1 2
Questo è un messaggio popolare. Savgal Inviato 14 Novembre Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Novembre Arrestato da 12 militari in tenuta d'assalto, processato per giorni, infine assolto: cosa ci dice la folle storia dell'uomo che lanciò un panino a un agente, negli Stati Uniti di Alessandro Trocino Washington, 10 agosto: Sean Dunn lancia un panino contro un agente federale. Nessuno si fa male (neanche il panino). Ma ne nascono un processo - e un dibattito politico - molto interessante: e indicativo dello stato dell'America, oggi Sean Charles Dunn sulla scena del crimine, il 10 agosto scorso: in mano, il panino di Subway che avrebbe poi scagliato contro un agente (Afp) C’è questo ragazzo di 37 anni, ma già veterano dell’Aeronautica militare, che chiama ripetutamente «fascisti» gli agenti federali mandati da Trump a presidiare Washington, e poi impugna il suo Subway, un panino lungo trenta centimetri della nota catena, inarca la schiena e lo lancia contro un agente della Customs and Border, colpito in pieno petto. Sean Dunn confessa subito di essere il tiratore scelto e di aver rinunciato alla sua cena non gourmet per dimostrare lo scarso apprezzamento per lo schieramento di forze che sembrava minacciare un locale gay e degli immigrati. Viene lasciato andare, ma poi la cosa diventa virale e l’amministrazione decide di non lasciar correre: quattro giorni dopo, un gruppo di 12 agenti Swat in assetto da guerra fa irruzione di notte in casa sua – nonostante si fosse già reso disponibile a consegnarsi - e lo porta fuori in manette. La Casa Bianca trasmette il video, modificato, con un’atmosfera da thriller, con l’Fbi che trionfa sul male. Dunn, lo anticipiamo, è stato assolto, sia pure dopo giorni di processo e una camera di consiglio di oltre sette ore. Il ripieno di tacchino del suo panino non era letale, almeno non per la vittima del lancio. Si voleva inizialmente incriminarlo per «aggressione grave», ma una giuria ha bocciato l'ipotesi e alla fine c’è stato un processo solo per aggressione minore. Ma la cosa interessante è il dibattito che si è creato intorno. Dunn è diventato il simbolo dell’aggressione sinistrorsa contro Trump e contemporaneamente il simbolo della resistenza popolare contro la repressione. Le cronache hanno raccontato dettagli surreali, degni di una commedia all’italiana. L’agente ha riferito di aver visto il panino esplodergli addosso e di aver avvertito distintamente odore di senape e cipolle, una delle quali penzolava dall’antenna della sua radiolina (dove sono finiti però cetriolini e lattuga?). Atroce, non c’è dubbio. Eppure, il panino, in una foto, era ripreso per terra, ancora intonso, nel suo involucro. La cipolla deve aver deciso di abbandonare il tacchino di sua volontà. Contrariamente alle prime cronache, non si trattava di un panino al salame ma, appunto, al tacchino, il che non cambia di troppo i termini della questione. L’uomo sembrava molto ferito, se non altro psicologicamente, dall’episodio, ma la difesa ha raccontato di due regali ricevuti, che lo avevano parecchio divertito: un panino di peluche e un pezzo di stoffa con l’immagine di Dunn che lanciava il panino e la scritta «Felony footlong» (una cosa tipo aggressione al panino). Sui muri di Washington sono apparsi graffiti stile Banksy, che raffiguravano Dunn nell’atto di scagliare il missile-panino. Alla giuria che doveva discutere il caso sono stati serviti, durante il pranzo, una serie di panini (non lanciati, ma appoggiati su un vassoio). Il ragazzo del lancio, invece, ha sdrammatizzato con una zuppa (se lanciata potrebbe comunque causare ustioni). La prima udienza è stata il 3 novembre, che viene considerata la Giornata nazionale del panino. L’avvocato difensore Sabrina Shroff ha concluso così la sua arringa: «Questo caso, signore e signori della giuria, riguarda un panino». Ma il caso non è solo divertente come sembra. Quando si tratta di Trump, della giustizia, della polizia e dell’opposizione, ormai nulla è semplice. Molly Roberts, su Lawfare, ha definito il processo «una sorta di performance artistica: estremamente divertente e altamente minacciosa». Entrambe le parti, spiega, hanno voluto fare di Sandwich Guy un esempio: «Il governo, come una minaccia per la società contro cui la società deve imporre una punizione per il bene della legge e dell'ordine, e la difesa, come un dissidente ingiustamente preso di mira per le sue profonde convinzioni ideologiche». La questione di diritto, e oseremmo dire etico-politica, non era tanto se avesse lanciato il panino. Questo era pacifico. Era se questo gesto fosse potenzialmente offensivo. L’accusa forza le parole: «Dunn prende il panino e lo carica. Poi lo scaglia a bruciapelo». Il procuratore insiste perché si usi la parola lanciato con «la forza». Era potenzialmente lesivo? La difesa: «Un peluche scagliato con forza è potenzialmente lesivo? E un panino contro chi indossa un giubbotto antiproiettile?». L’accusa a un certo punto dice: «Questo non è solo un panino». Splendida, ma immaginiamo inconsapevole, immagine magrittiana («Ceci n’est pas une pipe»). E in effetti è il simbolo della rabbia, della ribellione a una situazione che si trova ingiusta. L’accusa spiega che qui non c’entra la libertà d’opinione: «Ognuno di voi ha diritto alle proprie convinzioni personali. Tuttavia, questo non gli dà il diritto di toccare un'altra persona. Non hai il diritto di colpirla, nemmeno con un panino». Giustamente la difesa chiede: ma se non avesse espresso a chiare lettere la sua opinione – urlando fascisti agli agenti federali – sarebbe stato incriminato? Quanti lanciatori di panini sono stati arrestati e processati? Lawfare non resiste alla tentazione, come dargli torto, e spiega che questa amministrazione ha «un appetito vorace per la repressione». Il Procuratore Generale degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia, Jeannine Pirro, ha spiegato, con scarso fairplay, anche per Subway: «Non trovo divertente che tu lanci il panino. Anzi, ti dico, mettiti il tuo panino Subway da qualche altra parte». La procuratrice Sam Bondi annuncia in pompa magna il licenziamento dal Dipartimento di giustizia del «Sandwich guy» e poi commenta: «Questo è un esempio del deep State contro cui ci siamo scontrati». Ma Dunn poteva davvero essere considerato una minaccia? Ancora Roberts: «È paragonabile a un moderno Abbie Hoffman, il membro dei Chicago Seven condannato per aver incitato alla rivolta mentre attraversava i confini dello Stato nell'ambito del suo attivismo contro la guerra del Vietnam durante la Convention Democratica del 1968? La condanna fu poi annullata; in aula, Hoffman si presentò vestito con la toga giudiziaria, alzò il dito medio mentre prestava giuramento come testimone; e sollecitò il giudice presidente a provare con l'Lsd». Per la giornalista, quella di Sandwich Guy è stata una «buffonata», una cosa sciocca, un’assurdità al tempo stesso «giusta e ridicola». Ma la conclusione è preoccupata: «Indipendentemente da come è finita, il messaggio che l’amministrazione voleva mandare è arrivato: se ti metti contro questo governo, lui si occuperà anche di te». Una giornalista dell’Atlantic, Ashley Parker, ha parlato con i membri della giuria. Una gli ha spiegato: «A tutti noi sembrava una sbronzata. A volte ci veniva da ridere, però abbiamo preso sul serio la cosa». I dubbi non mancavano: «L’argomentazione più forte dell’accusa è che le persone civili non lanciano panini. Insegniamo ai nostri figli a non farlo quando siamo arrabbiati. Non è stato rispettoso né intelligente lanciarlo». D’altra parte, racconta, Dunn aveva reagito contro gli agenti perché si erano radunati davanti a un locale gay e temeva che facessero irruzione o portassero via immigrati: «Se è riuscito ad allontanarli da lì, come in effetti ha fatto, per me è un eroe». Parker commenta: «Dopotutto, se temete che il vostro Paese stia scivolando verso l'autoritarismo, non è forse il minimo che dovreste fare per sacrificare il vostro spuntino notturno da Subway?». La conclusione della giurata è più allarmante: «Non vi rivelo il mio nome, perché ho la sensazione che mi darebbero la caccia. Mi sarei sentita così durante l’amministrazione Biden o Bush? Assolutamente no». 7
audio2 Inviato 14 Novembre Inviato 14 Novembre con quello che costano i panini di subway questo qua non stava mica a posto, è questo il motivo per cui lo hanno pinzato ( a parte che il cibo buono non si getta, aggravante n. 2 ). al limite dopo averlo mangiato ed essersi puliti, lancio della salvietta ben accartocciata.
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