Questo è un messaggio popolare. faber_57 Inviato 25 Luglio Questo è un messaggio popolare. Inviato 25 Luglio 38 minuti fa, AngeloJasparro ha scritto: quello che la nostra mente interpreta è solo parzialmente dimostrabile con le misure. Molto parzialmente. Almeno fino a quando si riuscirà a misurare il proprio o altrui stato d'animo. Nessuno contesta questa affermazione. E proprio perché la percezione è immisurabile, quando uno vuole sapere per certo se un apparecchio è indistinguibile da un altro, fa una prova in cieco organizzata in modo scrupoloso. Tutto qui. 3
AngeloJasparro Inviato 25 Luglio Inviato 25 Luglio 13 minuti fa, grisulea ha scritto: La furbata dello stato d'animo e dell'ansia e' e rimane una scusa. Quella che chiami "furbata" è invece proprio una scienza, che si chiama Psicoacustica. Della quale sei completamente digiuno. Ti lascio alle tue certezze, che tanto è tempo perso. Saluto tutti e mi scuso per l'intrusione :-)
faber_57 Inviato 25 Luglio Inviato 25 Luglio Tra l'altro, come sostenuto da @ilmisuratore, fare prove in cieco per stabilire se un apparato è effettivamente distinguibile da un altro, è abbastanza inutile; i parametri statistici che la scienza ha definito (JDD e JND) sono ampiamente in grado di dare una risposta senza dover mettere in piedi una seria prova in cieco ogni volta. E le JDD e JND sono state ricavate con ascolti in cieco... 1
fabbe Inviato 25 Luglio Inviato 25 Luglio @AngeloJasparro alcuni giorni il mio impianti fa schifo, sono stanco irritato, torno a casa tardi dal lavoro. Altri giorni suona da dio, stesso impianto. Psicoacustica!! Certo va bene. Ma se nello stesso momento ascolto due componenti diversi e per i miei gusti ne scelgo uno, vorrà dire che i diffusori trasmetteranno qualcosa leggermente di diverso o sbaglio?
grisulea Inviato 25 Luglio Inviato 25 Luglio 7 minuti fa, AngeloJasparro ha scritto: Quella che chiami "furbata" è invece proprio una scienza, che si chiama Psicoacustica. Della quale sei completamente digiuno. Ti lascio alle tue certezze, che tanto è tempo perso. Che non c'è tra nulla col rilevate differenze. Non sono certezze mie, lo dice la scienza. Di cui tu sei digiuno. Che il mio impianto suoni per me diverso a momenti è fuori discussione. Lo sa anche il mio gatto. È psicoacustica. Ma se in quel momento così lo sento, 3 secondi dopo lo sentirò uguale.
leonida Inviato 25 Luglio Inviato 25 Luglio 26 minuti fa, fabbe ha scritto: per forza c'è stata, una pur lieve variazione, altrimenti non saremo in grado di percepirla. Non ascoltiamo impulsi elettrici, ma vibrazioni trasmesse nell'aria. Pur essendo possibile, per tua stessa ammissione, verificare se questa variazione dell'onda sonora sia avvenuta o meno, se la misura ne confermasse eventualmente l'assenza, preferiresti quindi, come chiunque altro d'altronde, credere per pura fede, anteponendo quindi la tua sensazione al riscontro oggettivo.
widemediaphotography Inviato 25 Luglio Inviato 25 Luglio Come ho avuto modo di rimarcare in altre occasion, il test in doppio cieco e il test ABX, rappresentano dei pilastri del metodo scientifico e e sono stati ideati per eliminare tracce di bias cognitivi, proprio per la necessità di basi oggettive e ripetibili. La loro presunta “inutilità” viene facilmente smascherata ogni qualvolta vengono confrontate situazioni palesemente diverse come potrebbe essere una stanza con evidenti problemi ambientali e di contro una sala ben trattata o un diffusore mancante di intere bande di frequenze: lì, 100 volte su 100, i risultati sono sempre ripetibili. Anche qui, molti osteggiano le misurazioni come se fossero un fastidio esistenziale, forse perché gran parte degli “esperti” di turno, perso il dono dell’udito giovanile da tempo, si affidano più al cuore che alla scienza, millantando l'esperienza come possibile elemento di compensazione... Non faccio più mistero di nominare spesso le celebri curva di Harman, che con la loro enfasi sistematica sui bassi ci ricorda come i gusti, non seguano affatto verità assolute, ma piuttosto un credo fatto di abitudini e improbabili aspettative. Insomma, buonascolti a tutti, purché non si dimentichi che l’unico vero giudice rimane un metodo obiettivo e incorruttibile anche se poco incline a farsi rispettare da chi preferisce affidarsi all’intuito anziché alle risposte dei diagrammi. 1
AngeloJasparro Inviato 25 Luglio Inviato 25 Luglio 13 minuti fa, grisulea ha scritto: Ma se in quel momento così lo sento, 3 secondi dopo lo sentirò uguale. Proprio non riesci a capire, arroccato nelle tue errate certezze. Peggio per te. Siccome io non ho la pazienza di @leonida, torno alle mie cose.
extermination Inviato 25 Luglio Inviato 25 Luglio Repetita Juvant :l’ascoltatore, nella fase di elaborazione del messaggio sonoro, ordina quantitativamente e qualitativamente gli attributi percettivi sonori, secondo una scala "psicologica" personale dominata dal proprio percorso esperenziale; sempre lui (l'ascoltatore) "filtra" gli stimoli esterni (gestione delle informazioni - poi riprendo il concetto) secondo modalità anche in questo caso personali escludendo, accentuando, valorizzando in maniera diversa i singoli attributi percettivi. Percorsi esperienziali comuni agevolano fortemente la condivisione di un " modello percepito" ( dunque con scostamenti non rilevanti) per loro. A chi non piacerebbe arrivare alla costruzione di un " modello percepito" sufficientemente condiviso, solo in ambito audiofilo/musicofilo? Riprendendo il concetto della gestione delle informazioni complesse ( esempio la riproduzione di un orchestra) un individuo è in grado di cogliere e gestire una limitata quantità di informazioni dunque da individuo ad individuo emergono diversità ( quanto di questa informazione entra e l'elaborazione che subisce) inerenti la trasduzione o mantenimento dell'informazione, la scelta di cogliere soltanto alcune parti dell'informazione, lo stabilire meccanismi diversi tra informazione rilevabile e informazione significativa, il lasciar cadere l'informazione, per lui, irrilevante o non interessante o non desiderabile in quella determinata circostanza, l'elaborazione più accurata di una parte d'informazione...e altro! 1
scroodge Inviato 25 Luglio Inviato 25 Luglio Posso? In generale eh, rivolto a nessuno qui.., solo diciamo, per l'originalità di questo topic..
OLIMPIA2 Inviato 25 Luglio Inviato 25 Luglio 55 minuti fa, ilmisuratore ha scritto: Ok...ma in questo caso sbaglia l'essere umano Sbaglia?!? L'impianto hifi lo ascolta l'essere umano, non il microfono. 1
Look01 Inviato 25 Luglio Inviato 25 Luglio 27 minuti fa, grisulea ha scritto: Cosa c'entra la scelta col test? La differenza in questi casi la sentirai no? Il test evidenzia differenze, non gusti del singolo. L'ascolto in cieco a casa mia ha ben poco di scientifico. Mettiamo che avendo due lettori faccia 10 ascolti in cieco 4 volte indovino e 6 no scusami ma sarebbe questa una prova scientifica ? 1
captainsensible Inviato 25 Luglio Inviato 25 Luglio Teoricamente i test in cieco servono a stabilire se ci sono differenze, in condizioni limite di distinguibilità. Le differenze macro si identificano anche con i tappi nelle orecchie CS
fabbe Inviato 25 Luglio Inviato 25 Luglio @leonida non sto dicendo questo, la mia percezione e gusto probabilmente è diverso dal tuo. Intendo dire che se due oggetti suonano diversamente penso che le differenze oggettive si possano misurare. Se oggettivamente il suono è diverso, viene modificata l'onda sonora. Qui rimango fermo sulla mia tesi. Poi se a te piace o lo petcepisci più o meno salato è un altro discorso. Qui si entra nel gusto, percezione personale. Ma se nel mio contesto mentale, psicoacustico, percepisco in quella stessa prova/ascolto differenze sonore, queste sono misurabili.
dec Inviato 25 Luglio Inviato 25 Luglio Davvero non capisco questa storia dello stress e dell'ansia per una semplice prova in cieco. Quando in passato lo abbiamo fatto con amici ci siamo divertiti e basta, è solo un gioco e i risultati vanno presi con leggerezza, di solito una buona cena completava la piacevole esperienza. Lo stress mal si concilia col concetto di hobby, forse tanti si prendono troppo sul serio. 1
OLIMPIA2 Inviato 25 Luglio Inviato 25 Luglio Un prodotto audio deve riprodurre il più fedelmente possibile un segnale audio per un essere umano, non per degli strumenti di misura. Questo è il punto. Il nostro apparato uditivo è collegato ad un cervello ed elabora in maniera particolare quanto percepito. Anche il nostro orecchio produce distorsione, ovviamente diversa per ogni individuo. 1
dec Inviato 25 Luglio Inviato 25 Luglio 27 minuti fa, OLIMPIA2 ha scritto: Un prodotto audio deve riprodurre il più fedelmente possibile un segnale audio per un essere umano, Se sostituisci "fedelmente" con "piacevolmente" il discorso fila: la fedeltà è un concetto oggettivo, la piacevolezza no.
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