The Big Ship

26 Luglio

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"The Big Ship" di Brian Eno è un enigma. Non è altro che una canzone ambient di 3 minuti in cui succede ben poco. Eppure, ogni volta che la ascolto, la mia vita mi passa davanti.

Mi fa venire le lacrime agli occhi. Evoca ricordi della mia giovinezza che nessun'altra canzone può svelare. E c'è anche qualcosa di così euforico, di così profondo e potente.

Non riesco proprio a definirlo, però. E penso che sia meglio così, perché alcune delle cose più belle di questa vita sono inspiegabili, giusto?

Trascendono senza timore i nostri stessi parametri di pensiero.

27 Luglio

Un giro di accordi quasi banale.... La differenza la fanno gli arrangiamenti e i suoni. Per me che conosco Eno ma non approfonditamente, questo post è come una visita guidata ad un monumento: se lo guardi e basta dici "bello", sei colpito dai colori dalle forme, ma mezz'ora dopo è un ricordo in un cassetto che in pochissimo tempo si chiuderà.... In questo caso, i commenti contribuiscono a capire e a farti apprezzare ciò che hai davanti. Nel nostro caso, un pezzo evocatico, forte, pieno di spazio nel quale immettere le proprie sensazioni.....

27 Luglio

Non voglio entrare nel merito dei "sentimenti" che il brano suscita, perché per principio non lo faccio per tutta la musica, ma mi sembra un brano piuttosto minimal per uno come lui.

Ma appunto su @spersanti276 esercita ad ogni livello una "magia".

I grandi produttori sono soprattutto fenomenali manipolatori.

28 Luglio

Per me che conosco e seguo Brian Eno sin dai suoi primi esordi con i Roxy Music e successivamente con la sua eccezionale produzione musicale da solo o in “supporto” di tanti artisti , definisco magico ed evocativo dei ricordi più ancestrali che ognuno di noi porta nella sua “anima”…

Hai preso uno dei suoi lavori che adoro “Another Green World” fatto di suoni di una semplicità sconcertante ma che entrano nella nostra memoria riscoprendo suoni e cantilene a noi care e cariche di emozioni sopite ma non perse .

A me di quest’album mi riporta indietro nel tempo “In dark trees “

30 Luglio

Prima o poi tutti noi amanti della musica incontriamo il nostro epitaffio sonoro. Il brano che ci "spacca dentro". Non ha importanza che sia semplice / complicato / elaborato. Di solito quando lo ascoltiamo la prima volta non abbiamo la più pallida idea di cosa sia. Da li comincia una ricerca che nel mio caso è durata anni. E' già, ora con Shazam è tutto facile, ma ci fu un tempo in cui andavi ad ossessionare il commesso del negozio di dischi con una cassettina. Magari il brano era suonato a velocità sbagliata (succedeva spesso agli inizi degli anni '80)( usanza di alcuni Dj del giro afro - funky - Cosmic ). Le mie ricerche sono durate anni, ripeto, ma alla fine ho portato a casa il vinile. Per la cronaca il mio epitaffio è un brano del primo Vangelis.....ma non ve lo dirò.....il titolo. Per scaramanzia.