Lolparpit Inviato 3 Agosto Inviato 3 Agosto Purtroppo non ho recuperato il thread specifico, ma segnalo quello che per me è stato un bello ascolto mattutino: Lupu alle prese con il I di Brahms nel bellissimo III movimento. Trovo molto bella la direzione di Sawallisch, musicista di pregio e di particolare gusto e sensibilità. Sono grande ammiratore di Lupu grazie ad alcuni recital indimenticabili a cui ho assistito. Se fosse per il fischi Decca, sarebbe semplicemente uno dei tanti. Angelo 1
mozarteum Inviato 3 Agosto Inviato 3 Agosto Trovi i dischi mal registrati? Certo un capolavoro non sono ma meglio di Ashkenazy
Lolparpit Inviato 4 Agosto Autore Inviato 4 Agosto @mozarteum Ascoltato dal vivo, Lupu mi ha immediatamente colpito per un uso particolarmente abile e anche eterodosso del pedale (non rinunciava a creare sovrapposizioni di armoniche molto fuori dalla norma). Gli riusciva un cantabile molto suggestivo, riusciva a creare timbri vaporosi o nebulosi, una grande tavolozza di colori, che gestiva con sapienza e originalità. Gli ho sentito tanti pezzi, che poi non sono stati registrati: ampie selezioni di Preludi di Debussy, Nelle nebbie di Janacek, la più bella esecuzione mai sentita (dischi compresi) delle Ballate op. 10 di Brahms. Negli ultimi anni, dopo il 2010, i guai fisici talora compromettevano pesantemente le esecuzioni (alla fine del I mov. dell'Appassionata, con la sinistra che scavalcava la destra nella parte alta della tastiera, ricordo un mugugno di dolore a causa della schiena inchiodata), ma era pianista che riusciva a tirare fuori quei 15 minuti di bellezza cha valevano in prezzo del biglietto Risentendo i suoi dischi, ad esempio gli Improvvisi di Schubert, sembra un pianista 'normale' e abbastanza 'standard': forse ad un ascolto cieco nemmeno lo riconoscerei tra vari pianisti. Quindi alla fine, pensandoci bene, hai ragione: Lupu non è registrato male rispetto ad altri, ma queste registrazioni appiattiscono quelle che sono le sue caratteristiche migliori. Piccolo excursus: 20-25 anni fa, frequentando il blog di una rivista di musica classica, avevo avuto modo di conoscere e tenere una corrispondenza via mail con un signore di Parma, collezionista di dischi ed esperto di pianisti, soprattutto di Richter (mettendo in nome in google scopro ora che non c'è più: https://www.parmadaily.it/donata-al-conservatorio-boito-la-collezione-di-registrazioni-di-sviatoslav-richter-appartenuta-a-davide-ciaccia/). Era diventato amico di Lupu, che frequentava normalmente, di cui era stato ospite a Losanna: mi disse che considerava i suoi dischi più o meno delle schifezze inascoltabili, e che amava andare a sentire i colleghi dal vivo (ammirava molto Zimerman e Baremboim). 2
mozarteum Inviato 4 Agosto Inviato 4 Agosto Eh gia’ i dischi…. Barenboim e’ un fenomeno direttore dal repertorio sconfinato (da Mozart a Berg sinfonico e opera) e pianista a mio avviso straordinario dal vivo e devo dire anche in disco ottimamente servito dalla DG. Le integrali beethoveniane dalla prima Emi alle tre successive sono a mio avviso imprescindibili 2
maverick Inviato 4 Agosto Inviato 4 Agosto concordo pienamente nell'apprezzare il timbro magico del suono di Lupu dal vivo ( i suoi Brahms e Schubert avevano un colore e una varietà dinamica unici) e anch'io trovo i suoi dischi non perfettamente riusciti dal punto di vista della registrazione. E' altresì vero che i dischi di Ashkenazy sono anche peggio, (per il timbro metallico e artefatto), ma anche molte registrazioni di Lupu le trovo esageratamente scure e un po' "attufate"; il colore del suo suono "dal vivo" era ambrato e pastoso, ma non congestionato come qualche volta appare in disco. Non erano gli anni migliori per la Decca, .. secondo me 1
Grancolauro Inviato 5 Agosto Inviato 5 Agosto Il 04/08/2025 at 09:06, Lolparpit ha scritto: Lupu, che frequentava normalmente, di cui era stato ospite a Losanna: mi disse che considerava i suoi dischi più o meno delle schifezze inascoltabili Interessante e molto strana questa cosa, non ti pare? Certo, Lupu era un animale da palcoscenico, questo non si discute. Ma avere cosi in spregio i propri dischi mi suona un po’ bizzarro quantomeno.
Questo è un messaggio popolare. Lolparpit Inviato 6 Agosto Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 6 Agosto 21 ore fa, Grancolauro ha scritto: Ma avere cosi in spregio i propri dischi mi suona un po’ bizzarro quantomeno. A me, pensandoci bene, non più di tanto. Butto giù qualche pensiero sparso. Al netto che forse il 'mio' testimone ha calcato un po' la mano coi vocaboli, mi sembra che Lupu abbia avuto un rapporto con il disco abbastanza tormentato: a differenza di Pollini, o dello Zimerman fino al 2000 circa, non è stato un pianista che attraverso le registrazioni ha voluto 'storicizzarsi', lasciando sistematicamente ai contemporanei, ai posteri e alla storia le proprie letture del pezzo x, y, z. In disco c'è solo una piccola parte del suo repertorio, e mancano pezzi che ha suonato spessissimo e sui quali ha dato letture che hanno ottenuto grande successo presso il pubblico (tanto Brahms o Schubert senza registrazioni ufficiali). A un certo punto, verosimilmente quando il successo si è consolidato, ha proprio poi smesso di incidere: credo che le sue ultime registrazioni risalgano ai primi anni '90. Mi sembra segno che qualcosa si sia rotto, che sia subentrata un'insoddisfazione nei confronti del disco, sulle cui ragioni si può solo fare ipotesi. Ci sono pianisti che non amano riascoltarsi. In alcuni casi la ragione è ideologica: Sokolov ad esempio sostiene il divenire della sua idea interpretativa, che la sua lettura del pezzo si evolva di recital in recital a seconda della sala, dello strumento, dalle prove effettuate, della proprie condizioni psico-fisiche. Ogni esecuzione-lettura è superata dalla successiva e si evolve di recital in recital. Di qui la scelta, per i pochi dischi che fa, di pubblicare solo recital live senza alcun intervento di editing. Anni fa ho parlato con l'agente di Sokolov, che ha fatto capire che il pianista vive alla giornata, tutto proiettato a preparare il prossimo recital o, nei momenti di pausa, a preparare il nuovo programma: insomma, riascoltare qualcosa suonato anni prima non fa che distoglierlo da altre priorità. Richter, quando si riascoltava, spesso trovava più difetti che pregi nei propri dischi, anche in quelli diventati celebri (il concerto di Dvorak con Kleiber ad esempio) e spesso si dichiarava deluso. In un'intervista Beatrice Rana descrive poi come le sessioni di registrazione siano estenuanti: il pianista non deve solo suonare al meglio, ma poi riascoltare con i tecnici nota per nota, suono per suono, giudicare se va bene, se bisogna rifare...alla fine dice di rinfrancarsi ascoltando musica leggera, anche di consumo (mi pare citasse i Maneskin). Un'altra ipotesi è psicologica: il rifiuto di tornare su lavori emotivamente conclusi e distanti nel tempo. Nel mio piccolo di non musicista, non artista, rileggere propri articoli scritti anni fa, è esperienza che si evita volentieri: anche se non ripudio il lavoro per il contenuto, finisco sempre per trovare difetti, soprattutto per lo stile, per scelte lessicali che suonano inadeguate, ingenuità, talora imprecisioni o anche errori. Penso al disappunto di artisti, senz'altro più sensibili di me, a doversi risentire e giudicare, con altri occhi e orecchi lavori che riguardano cose d'arte. Ecco, qualche idea agostana. 3 1
Lolparpit Inviato 8 Agosto Autore Inviato 8 Agosto @jakob1965 Gran disco. Per me nel podio dei Kreisleriana. 1
jakob1965 Inviato 8 Agosto Inviato 8 Agosto 2 minuti fa, Lolparpit ha scritto: Gran disco. Per me nel podio dei Kreisleriana. e su quel podio ci metto anche Horowitz
Questo è un messaggio popolare. Lolparpit Inviato 13 Agosto Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 13 Agosto Commuovente il bis brahmsiano con cui si è congedato per sempre dal suo pubblico: 3 2
Questo è un messaggio popolare. Gabrilupo Inviato 18 Agosto Questo è un messaggio popolare. Inviato 18 Agosto Per me, in tema di commiato, non avrebbe potuto scegliere meglio. 3
Lolparpit Inviato 21 Agosto Autore Inviato 21 Agosto Oggi ho ascoltato la Tempesta sotto le sue mani. Molto originale e coinvolgente per me: Che ne pensate di Lupu in questa sonata così misteriosa ed enigmatica, tra le più belle del genio di Bonn?
Carlo Inviato 21 Agosto Inviato 21 Agosto @Lolparpit gli riescono bene queste Sonate - chiamiamole così- esoteriche... così ampie di contenuto, e allo stesso tempo così distillate nella forma espressiva. Ricordo (20-25 anni fa) una op.90 davvero stupenda, severa come può anche essere quella Sonata, ma di grande raffinatezza comunicativa e pianisticamente realizzata in maniera sopraffina. Poi era uno che veniva a capo anche delle grandi sfide, come la Sonata in fa minore di Brahms, composizione tremenda e complicatissima della quale ci ha lasciato una interpretazione davvero di riferimento. Pantheon. ciao C 1
Lolparpit Inviato 27 Agosto Autore Inviato 27 Agosto Qui le mani di Radu Lupu estraggono dal cilindro un tenerissimo carillon, un suono di bellezza abbacinante nonostante la registrazione occasionale: Il pianista rumeno è stato uno dei maghi del suono pianistico. Chi è stato ai suoi recital lo sa. 1
mozarteum Inviato 27 Agosto Inviato 27 Agosto Stupendo anche se questo passo sublime degli Studi a me piace di piu’ meno scandito.
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