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Discussione intorno allo scientismo


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A grande richiesta, ancora M. Recalcati, sempre dallo stesso testo:

 

L’errore di fondo dello scientismo contemporaneo è quello di non tener conto adeguatamente della dimensione irriducibile della singolarità.25 Nondimeno, proprio nello spingere la strategia valutativa al suo estremo, il suo prodotto paradossale diventa lo scandalo del soggetto come ciò che buca lo schematismo della valutazione scientista, come ciò che non è valutabile, non comparabile, irriducibile alla misura. Così la singolarità cancellata dalla spinta valutativa dello scientismo, forclusa dagli strumenti della tecnica e dei saperi specialistici, ritorna nel reale, risorge di continuo ai bordi di quel discorso e del suo delirio di misurazione come resto, residuo intrattabile, frammento di reale che non si riesce a addomesticare.

Come abbiamo visto precedentemente la tendenza totalitaria postideologica trova uno dei suoi campi privilegiati di espressione nell’ambito delle pratiche della cura. La medicina iperspecializzata fornisce in effetti un esempio significativo di come il sapere che risponde all’ideologia universalistica dello scientismo contemporaneo finisca per cancellare il riferimento alla clinica come dimensione concreta dove si produce l’atto della cura (diagnosi, terapia, prognosi). Il processo della cura viene dissolto in protocolli anonimi, standard, computerizzati, che riducono la relazione terapeutica a un’applicazione spersonalizzata di una tecnica senza soggetto. La stessa concezione della salute, sostenuta con vigore dall’igienismo contemporaneo, dimentica la dimensione strutturalmente lesa della realtà umana e si propone come un grande mito redentore dell’umanità ipermoderna.

 

 

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mozarteum

A me piace la vita immaginifica e ascientifica, godo nel fantasticare e supporre, mi piacciono le suggestioni impressionistiche; peraltro mi servo a piene mani della tecnica (quella che riesco a capire) e delle discipline sorrette dalla scienza, medicina compresa, credo nel metodo scientifico. 

Poi pero’ basta, ognuno a casa sua. Trovo noiose le persone col cervello a quadretti 

  • Melius 2
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31canzoni

Chi è più sshientifico? alla Gassman? Manca solo che gli scienziati siano i sacerdoti e custodi  del dogma o che si faccia un salto indietro distinguendo tra scienza e umanesimo, come se la letteratura o la filosofia o la teologia o la psicologia non seguissero il metodo scientifico o non fossero scienze; ma non ho letto tutto il 3ad e magari già ci si è arrivati alla sagra del luogo comune. 

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Ivo Antonio
26 minutes ago, 31canzoni said:

Manca solo che gli scienziati siano i sacerdoti e custodi  del dogma

Ognuno ha la sua disciplina scientifica. Il sociologo dà subito uno sguardo al contesto in cui si sviluppa il dibattito scientifico. Oggi si parla di IA come della scoperta di un filone d'ora in un territorio non ancora appaltato. Ai tempi di...  il contesto era tutto un altro, Newton non si aspettava di entrare nella classifica di Forbes. Ha fatto le sue scoperte, poi sono state utilizzate in un determinato modo nell'interesse dell'umanità del tempo. Tutte cose che i filosofi della scienza, il cui scambio di opinioni, non sempre sulla stessa frequenza d'onda, risale agli anni `60 e `70 del secolo scorso hanno discusso profodamente e dettagliatamente. Oggi si dimentica tutto e sui social sembra che si sia scoperta l'acqua calda (anzi tiepida) di nuovo  

 

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Ivo Antonio
58 minutes ago, LUIGI64 said:

La stessa concezione della salute, sostenuta con vigore dall’igienismo contemporaneo, dimentica la dimensione strutturalmente lesa della realtà umana e si propone come un grande mito redentore dell’umanità ipermoderna.

Più che un mito dell’umanità ipermoderna è un mito della politica in Europa, ma non in USA o UK dove è scontato che se puoi ti curi e se non puoi aspetti e speri. Paradossalmente sii arriva alla conclusione che la salute o la scienza (parafrasando chi è in galera e si riferisce alla condotta irreprensibile nei confronti della legge) è per chi può permettersela.  Ovviamente l'essere umano è creativo: dagli USA sono arrivate le novità più interessanti dell'agopuntura  mentre in Cina è una materia statica che cerca di definirsi scienza secondo i nostri modelli mentre dá dieci diagnosi diverse a dieci pazienti che per la diagnosi occidentale hanno tutti lo stesso Parkinson (un esempio a caso).  

 

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Ho letto con interesse tutto il lungo thread e vi ringrazio per l'impegno che avete messo. Mentre leggevo mi capitava di immaginare una discussione tra gli empiristi e i razionalisti d'antan... mi domandavo come potevano affrontare e dare valutazioni sull'argomento allora... chissà  quante disquisizioni anche piuttosto accalorate! Il progresso di questi tempi e l'IA hanno ulteriormente imbrogliato la matassa e reso ancora più complicato, per non dire impossibile, venirne a capo. I quesiti di base però restano sostanzialmente sempre gli stessi. Tuttavia, forse, l'opener voleva trattare diversamente il tema iniziale ... mi sbaglio? Lo stesso, nel corso della discussione, ha infatti ricordato che il problema principale che ci affligge in buona parte è l'ignoranza e io condivido questa sua convinzione. Per quanto mi riguarda trovo anche impossibile parlare di scientismo trascurando il bisogno spirituale che esiste in tutti noi (e non mi riferisco alla sola religiosità).  E' sempre tutto in divenire e dare una connotazione finita non si può: è "flou"   (come quelle persone dal sesso mutevole). Buonanotte! 

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best_music
9 ore fa, LUIGI64 ha scritto:

Penso di essere stato sempre corretto, citando sempre autori e fonti 

Forse mi hai confuso con qualcun altro con cui stavi interagendo.

Non te la prendere ma i tuoi interventi in questa discussione non li ho nemmeno letti.

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7 ore fa, briandinazareth ha scritto:

Ma non esiste alcun conflitto tra fantasticare e immaginare e l'approccio scientifico,  anzi... 

La questione è fondamentalmente capire la differenza.

inoltre,  come riportato prima nel famoso video di feynman, si parte sempre da una supposizione o dal fantasticare anche nella scienza. 

La differenza è che nel traslarlo nel reame delle cose falsificabili, si accetta di passare nel setaccio del confronto con la realtà.  

Un atto di umiltà spietato che ha il grande vantaggio di accrescere la conoscenza e renderla più universale.  

un esempio perfetto è l'idea che uno stradivari sia distinguibile e debba suonare più piacevole o meglio di un normale violino moderno,  sappiamo in modo ormai equivocabile che non è vero.  

Possiamo scegliere di ignorare la realtà che non ci piace,  non aumentando la nostra conoscenza, oppure accettarla anche se contraddice tutto quello che abbiamo sempre pensato e che ci hanno detto.  

nella seconda ipotesi non dobbiamo comunque rinunciare a niente del fascino di quello strumento, della sua storia ecc. Semplicemente prendiamo atto della realtà.  Abbiamo imparato una cosa nuova e non abbiamo rinunciato a, nulla. 

L'approccio scientifico inoltre non toglie nulla alla fantasia, all'arte e all'immaginazione. La loro  bellezza e necessita ci servono come esseri umani. Sono semplicemente reami diversi.

è quando pretendiamo che la fantasia sia realtà senza passare dal setaccio citato prima, che mostriamo pigrizia intellettuale.

preferiamo quello che ci piace o in qualche modo è nella nostra zona di conforto, invece di aumentare l'effettiva conoscenza.

Per fare questo si devecaccettare di rimettere in discussione le nostre idee,  anche le più radicate, in presenza di nuove evidenze.

Anche quando il risultato non ci piace o ci ferisce 

Questo tuo ultimo intervento mi ha quasi commosso e non sto scherzando. La faccenda è talmente semplice e alla portata di tutti, che sembra impossibile dover stare qui a spiegare (non mi riferisco, ovviamente, a @mozarteum, della cui amicizia mi fregio).

Quanto esposto qui sopra da @briandinazareth è, tra l’altro, anche un principio di grande utilità e consolazione nella vita di tutti i giorni, eppure trova resistenze che mi paiono incredibili

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6 ore fa, mom ha scritto:

Per quanto mi riguarda trovo anche impossibile parlare di scientismo trascurando il bisogno spirituale che esiste in tutti noi

Qui si aprirebbe un'altra interessante discussione: che cosa è il "bisogno spirituale"? E' davvero spirituale, e quindi "metà ta fisicà", oppure non è altro che il frutto di stati cerebrali? Lo scientista tutto d'un pezzo, naturalmente, affronta il problema solo con i mezzi della scienza (purtroppo ancora limitati, in questo campo), mentre l'uomo comune, in questa epoca di transizione, è sempre più confuso. Insieme a tanti altri contributi, lo sviluppo dell'IA a mio avviso ci sta indirizzando sulla strada della "vera" comprensione della spiritualità; e, sempre secondo me, sarà una comprensione che ci piacerà poco. :classic_biggrin:

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