one4seven Inviato 9 ore fa Inviato 9 ore fa 4 ore fa, campaz ha scritto: Infatti lo streaming è il paradiso del musicofilo, l’inferno dell’audiofilo e del collezionista. Secondo la mia personale e modestissima opinione, basterebbe tenere a mente questa distinzione per annullare praticamente tutte le polemiche. Secondo me ci sono altre motivazioni. Di ordine culturale. L'accesso LEGALE alla musica registrata non è mai stato così economico. Abbiamo vissuto una svolta epocale in questo mercato. Un abbonamento che offre questo accesso, oltre ad altre funzionalità accessorie possibili grazie all'informatica ed alle reti, è venduto tra le 10 e le 12€ /mese. Sono cifre ridicole, rispetto al servizio offerto, e rispetto soprattutto al sistema di distribuzione/vendita precedente. La DIMENSIONE del problema (per qualcuno rappresenta un problema, come è evidente) racconta molte più cose del problema stesso. 2
biox Inviato 9 ore fa Inviato 9 ore fa @lupoal Mah. Le aziende di streaming mi risultano in difficoltà (Spotify aveva già annunciato aumenti). Non sono moltissime, e se non ci saranno più torneremo al medioevo. Ehh ma qualche euro in più al mese incide sul mio budget : vorrei sapere cosa paghi di luce e gas, così tanto per parlare.
Ultima Legione @ Inviato 8 ore fa Inviato 8 ore fa 19 minuti fa, one4seven ha scritto: L'accesso LEGALE alla musica registrata non è mai stato così economico. Abbiamo vissuto una svolta epocale in questo mercato. Un abbonamento che offre questo accesso, oltre ad altre funzionalità accessorie possibili grazie all'informatica ed alle reti, è venduto tra le 10 e le 12€ /mese. Sono cifre ridicole, rispetto al servizio offerto, e rispetto soprattutto al sistema di distribuzione/vendita precedente. . Personalmente sono assolutamente e totalmente d'accordo su tutto. .
campaz Inviato 8 ore fa Inviato 8 ore fa 34 minuti fa, one4seven ha scritto: Sono cifre ridicole, rispetto al servizio offerto, e rispetto soprattutto al sistema di distribuzione/vendita precedente. Mi ritrovo in quello che scrivi. C’è anche da considerare lo scenario che ha preceduto l’affermazione dello streaming: con i CD carissimi, la maggior parte delle persone scaricava da muli, torrenti, unicorni vari. La comodità e la convenienza economica hanno riportato i pirati nei ranghi dei consumatori. Discorsi fatti mille volte, sicuramente ben chiari a chi disegna le strategie dei servizi di distribuzione musicale. Tenteranno l’aumento, moderato, delle tariffe, ma sanno che la corda più di tanto non si può tirare. Sul fatto che ci siano riserve da parte di comunità come quelle audiofile, penso che il fenomeno sia comprensibile e anche giustificabile: io negli anni novanta ho speso 77.000 lire per un vinile di Brubeck, pensare che adesso con l’equivalente aggiornato di quella cifra ci pago quasi un anno di musica infinita un po’ mi rode. Nel frattempo, quel vinile è diventato un bellissimo quadro… 1 1
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