ilmisuratore Inviato Lunedì alle 13:55 Autore Inviato Lunedì alle 13:55 14 minuti fa, scroodge ha scritto: Infine ritengo che tutto ciò che riguarda l'ambienza sia una delle cose più difficili da cogliere (o da "tenere a bada") sia in fase di produzione che di riporduzione. Hai ragione Con Marco ne avevamo parlato e per l'occasione mi aveva inviato un brano con un pianissimo eccezionale per fare prove, ma non frammenti di pochi millisecondi (che spezzo cozzano con i tempi d'integrazione del nostro udito) ma temporalmente lungo da poterlo analizzare dettagliatamente, nonchè poterne individuare le parti di degrado Devo cercarlo, era pure molto bello
Felis Inviato Lunedì alle 14:06 Inviato Lunedì alle 14:06 Mi togliete una curiosità? Perché continuate a parlare di segnale musicale quando siamo invece in presenza di segnali elettrici, per di più senza metadati codificati. In quel segnale elettrico non ci sono informazioni separate sull'acustica ambientale che sono interpretate dall'apparecchio. Non c'è distinzione tra timbro e acustica, diversamente da quello che può essere un flusso digitale con metadati come l'Atmos. 2
Antoniotrevi Inviato Lunedì alle 14:21 Inviato Lunedì alle 14:21 1 ora fa, ilmisuratore ha scritto: Lascia stare la "misurazione"...quando si parla di indagare a fondo si passa ai test di cross-correlazione Un test del genere ti dice tutto di ciò che accade nel segnale...magari non te lo dice indicandotelo con una spia luminosa rossa che si accende in casi di maggiore profondità...ma lavorandoci "di fino" ci si arriva (serve tempo, dedizione e prove) voglio le prove
Antoniotrevi Inviato Lunedì alle 14:23 Inviato Lunedì alle 14:23 1 ora fa, ilmisuratore ha scritto: Nel momento in cui "perdi l'ambienza" la possibilità nel poterlo rilevare alle misure diventa semplicissimo Si effettua il test di cross-correlazione e individui quello che "manca" o che è "cambiato" e come la perdi l'ambienza ? dovresti scorporarla dal segnale e poi rifare le misure , avresti delle informazioni mancanti. Il difficile e prendere due segnali con profondità del palcoscenico diverso . e provarlo tramite i grafici
Antoniotrevi Inviato Lunedì alle 14:26 Inviato Lunedì alle 14:26 L'assunto che si vuole dare a questa discussione ,e se è possibile o meno , misurare due segnali con palcoscenici diversi , dovuti al cambio del dac e postare queste divergenti misure. Ammesso che si possa misurare codesto parametro.
Questo è un messaggio popolare. captainsensible Inviato Lunedì alle 14:38 Questo è un messaggio popolare. Inviato Lunedì alle 14:38 9 minuti fa, Antoniotrevi ha scritto: Ammesso che si possa misurare codesto parametro Non c'è nessun modo di misurare "il palcoscenico", perchè è una cosa che si forma in testa. CS 2 1
ilmisuratore Inviato Lunedì alle 14:39 Autore Inviato Lunedì alle 14:39 7 minuti fa, Antoniotrevi ha scritto: L'assunto che si vuole dare a questa discussione ,e se è possibile o meno , misurare due segnali con palcoscenici diversi , dovuti al cambio del dac e postare queste divergenti misure. Ammesso che si possa misurare codesto parametro. Non è affatto un problema estrarre informazioni da due segnali che differiscono in un parametro E' un problema (enorme) comprovarlo all'ascolto con opportuni test di audizione metodica Una volta accertato che la profondità viene riconosciuta, risalirne alla causa è facile Cercherò un modo di fartelo vedere tramite un grafico, vale a dire una condizione palese in cui la perdita di ambienza è facilmente rilevabile all'ascolto e relativa rappresentazione grafica 1 1
ilmisuratore Inviato Lunedì alle 14:41 Autore Inviato Lunedì alle 14:41 2 minuti fa, captainsensible ha scritto: Non c'è nessun modo di misurare "il palcoscenico", perchè è una cosa che si forma in testa. CS ...si, ma digli pure che "se cambia il palcoscenico" il segnale non starà li a guardare fermo
Antoniotrevi Inviato Lunedì alle 15:34 Inviato Lunedì alle 15:34 ovviamente , deve essere uno stesso segnale , che distribuisce correttamente le info sul palcoscenico , perchè un dac e più capace di un altro
ilmisuratore Inviato Lunedì alle 15:44 Autore Inviato Lunedì alle 15:44 6 minuti fa, Antoniotrevi ha scritto: ovviamente , deve essere uno stesso segnale , che distribuisce correttamente le info sul palcoscenico , perchè un dac e più capace di un altro Prendi ad esempio un Mp3 con Kbps limitato...la perdita di ambienza e profondità è piuttosto evidente no ? Anche se fosse a 320 kbps, con la musica classica (molta dinamica) farebbe perdere alcune componenti di ambienza...lo noti ?
ilmisuratore Inviato Lunedì alle 16:19 Autore Inviato Lunedì alle 16:19 @Antoniotrevi Ho individuato il convertitore (a confronto di un altro) che produce all'ascolto una differenza "apprezzabile" di profondità e informazioni ambientali (scansione dei piani) Dammi qualche giorno e ti posto cosa cambia nel segnale 1 1
Antoniotrevi Inviato Lunedì alle 16:34 Inviato Lunedì alle 16:34 15 minuti fa, ilmisuratore ha scritto: @Antoniotrevi Ho individuato il convertitore (a confronto di un altro) che produce all'ascolto una differenza "apprezzabile" di profondità e informazioni ambientali (scansione dei piani) Dammi qualche giorno e ti posto cosa cambia nel segnale ok
Titian Inviato Lunedì alle 17:29 Inviato Lunedì alle 17:29 Individuazione della distanza della sorgente . In stanze chiuse questo può valere con una o un paio di foni sonore che suonano contemporaneamente e a una certa distanza fra di loro. Con un orchestra o una decina di musicisti per esempio è impossibile a meno di essere vicinissimo, anzi in mezzo ad essi. Con suoni riprodotti e con manipulazioni sonore si può ingannare l'udito.
ilmisuratore Inviato Lunedì alle 17:57 Autore Inviato Lunedì alle 17:57 6 minuti fa, Titian ha scritto: Individuazione della distanza della sorgente . In stanze chiuse questo può valere con una o un paio di foni sonore che suonano contemporaneamente e a una certa distanza fra di loro. Con un orchestra o una decina di musicisti per esempio è impossibile a meno di essere vicinissimo, anzi in mezzo ad essi. Con suoni riprodotti e con manipulazioni sonore si può ingannare l'udito. Infatti per semplificare (parecchio) ho sottolineato la questione DAC 1 vs DAC 2...vale a dire una condizione estremamente "semplice" da misurare/sperimentare Se dovessimo entrare sui meccanismi di propagazione del suono in ambienti chiusi (semiriverberante + campo diffuso/campo riflesso) non ne verremmo a capo (qui da misuratore D.O.C alzerei le mani !) Sottolineiamo le questioni che rendono difficoltosa e impossibile la condizione acustica rispetto quella elettrica riguardo il tema del 3D: Ad esempio il cambio di diffusore cambierebbe potenzialmente l'emissione polare che a sua volta farebbe mutare l'azione del campo diffuso/riflesso in ambiente, spostando tutte le componenti in relazione della posizione di pareti, oggetti e vari coefficienti di assorbimento Nel momento in cui cambia il pattern di emissione...cambiano anche i vari punti in cui il suono in ambiente riflette, e con quanta energia lo fà...ebbene....NON esiste una misura specifica che riesce a correlare le sensazioni di un individuo in relazione al tipo di condizione sopracitata, e non esiste nemmeno la certezza che garantisce tra individui diversi la medesima percezione del soundstage e/o profondità Perfino la caratteristica legata alla forma dei padiglioni auricolari, la grandezza e l'orientamento stabilisce le condizioni sufficienti per fare elaborare al cervello una ricostruzione del soundstage preferibile ad un altra tra individui diversi 1
ilmisuratore Inviato Martedì alle 11:07 Autore Inviato Martedì alle 11:07 Vediamo cosa rileva lo strumento in base alla caratteristica ambientale (pianoforte ripreso nel disco test di Lincetto) Analizziamo la traccia 4 e traccia 5 La traccia 4 produce meno riverbero ambientale La traccia 5 produce un riverbero accentuato L'istogramma (normalizzato) mostra una palese differenza di ambienza e delle maggiori componenti di fase opposta Se non avete le tracce e qualcuno volesse ascoltare l'inizio (bastano 20 sec.) fatelo presente che vi invio uno spezzone
ilmisuratore Inviato Martedì alle 12:14 Autore Inviato Martedì alle 12:14 22 ore fa, Felis ha scritto: Mi togliete una curiosità? Perché continuate a parlare di segnale musicale quando siamo invece in presenza di segnali elettrici, per di più senza metadati codificati. In quel segnale elettrico non ci sono informazioni separate sull'acustica ambientale che sono interpretate dall'apparecchio. Non c'è distinzione tra timbro e acustica, diversamente da quello che può essere un flusso digitale con metadati come l'Atmos. Non avevo letto questo post Puoi specificare meglio ? Cosa intendi x segnale elettrico e cosa per segnale musicale ? Non ho capito bene poichè entrambi si possono considerare elettrici visto che una registrazione musicale contiene tutte le informazioni (comprese quelle di natura acustica e timbrica) che devono essere preservate
Felis Inviato Martedì alle 12:38 Inviato Martedì alle 12:38 22 minuti fa, ilmisuratore ha scritto: Non avevo letto questo post Puoi specificare meglio ? Cosa intendi x segnale elettrico e cosa per segnale musicale ? Non ho capito bene poichè entrambi si possono considerare elettrici visto che una registrazione musicale contiene tutte le informazioni (comprese quelle di natura acustica e timbrica) che devono essere preservate Mi riferisco strettamente a ciò che esce dall'amplificatore finale ed entra nei diffusori. Corrente. Non c'è altro.
ilmisuratore Inviato Martedì alle 12:57 Autore Inviato Martedì alle 12:57 8 minuti fa, Felis ha scritto: Mi riferisco strettamente a ciò che esce dall'amplificatore finale ed entra nei diffusori. Corrente. Non c'è altro. Si d'accordo, la musica (registrata) altro non è che un segnale elettrico (convertito, amplificato e traslato acusticamente dal diffusore) Se cambiano le informazioni musicali (caratteristiche, attributi sonori ect...) di conseguenza il segnale elettrico non rimarrà invariato Nelle prove si cerca di associare un fenomeno (ricordo sempre comprovato) elettrico all'attributo sonoro che cambia all'ascolto Tipo sento piu bassi ?....allora misuro una RIF con un esaltazione alle basse Sento piu acuti ?...allora misuro una RIF con un esaltazione alle alte Sento un palcoscenico diverso ?...allora le variazioni le trovo su quanto abbiamo discusso Questo per dire che di misterioso c'è poco, e che nel momento in cui il nostro udito va a comprovare una differenza...questa si ripercuote incontrovertibilmente anche nel segnale
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