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Cambio un componente (per facilitare...un DAC) e mi si allarga il palcoscenico e l'immagine tridimensionale, dove individuare la variazione


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Inviato

Capire come e perché si possa avere una ricostruzione scenica + o - ampia è proprio da riproduzione audio, mica facciamo solo confronti attacca/stacca nella vita, altrimenti con tutte le combinazioni possibili non basterebbero un miliardo di impianti per regolarci . Facciamo un po' di prove e un po' di teoria.

ilmisuratore
Inviato

L'amministratore tempo fa si era espresso con queste frasi: discutere di riproduzione audio include anche discussioni di misure e tecnica

Inviato

Beh, gia` parecchie cose le ha dette, non e` tutto ma... Poc is megl che nient:classic_laugh: Purtroppo bisognerebbe poi saper fare le misure con accuratezza, al suo livello, cosa che non so fare...

Inviato

Io comunque parlerei più che di profondità che vuol dire poco di scansione dei piani sonori di tridimensionalità. 

Che un aggeggio ponga l'immagine più avanti o più indietro ma comunque piatta essa rimane piatta quindi non buona.

  • Moderatori
paolosances
Inviato

Il thread in oggetto è compatibile con la pubblicazione in Riproduzione Audio.

  • Thanks 1
ilmisuratore
Inviato
17 minuti fa, Dufay ha scritto:

Io comunque parlerei più che di profondità che vuol dire poco di scansione dei piani sonori di tridimensionalità. 

Che un aggeggio ponga l'immagine più avanti o più indietro ma comunque piatta essa rimane piatta quindi non buona.

Per piattume cosa intendi... verticalità dell'immagine o altro 

Dal tuo scritto forse intendi la disposizione dei piani sonori 

Inviato

@ilmisuratore credo si riferisca a scarsa differenza di profondita` apparente tra gli esecutori, come se fossero tutti allineati su una riga davanti a te e non uno + avanti, uno+ dietro etc.

captainsensible
Inviato
2 ore fa, ilmisuratore ha scritto:

se si riproduce in ambiente (due diffusori in funzione) si sente un espansione smisurata della larghezza del palcoscenico

Diciamo un palcoscenico non esiste proprio: il cervello non riesce a creare una prospettiva dimensionale, anche perchè in natura un suono del genere non esiste nella pratica (esisterebbe per un suono avente lunghezza d'onda pari a due volte la distanza tra due orecchie).

Una nota di colore: l'uso dei segnale in controfase era un trucchetto usato negli anni '80 per aumentare il panorama stereo dei boombox (quegli sterei che si portavano a spalla che ovviamente avevano gli altoparlanti quasi attaccati tra loro). 

 

CS

  • Melius 1
ilmisuratore
Inviato
2 minuti fa, Luca44 ha scritto:

@ilmisuratore credo si riferisca a scarsa differenza di profondita` apparente tra gli esecutori, come se fossero tutti allineati su una riga davanti a te e non uno + avanti, uno+ dietro etc.

Si l'ho aggiunto al commento 

Il tipico effetto parete con tutto su un piano sonoro 

Ebbene sì...da @Merlino i due impianti hanno proprio manifestato questa caratteristica

Quello con le Merlin tridimensionale e con ottima scansione dei piani...quello con le AN parete piatta con scansione dei piani compressa come un foglio di carta 

ilmisuratore
Inviato
4 minuti fa, captainsensible ha scritto:

Diciamo un palcoscenico non esiste proprio: il cervello non riesce a creare una prospettiva dimensionale, anche perchè in natura un suono del genere non esiste nella pratica (esisterebbe per un suono avente lunghezza d'onda pari a due volte la distanza tra due orecchie).

Una nota di colore: l'uso dei segnale in controfase era un trucchetto usato negli anni '80 per aumentare il panorama stereo dei boombox (quegli sterei che si portavano a spalla che ovviamente avevano gli altoparlanti quasi attaccati tra loro). 

CS

Sono d'accordo

Inviato
43 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

Per piattume cosa intendi... verticalità dell'immagine o altro 

Dal tuo scritto forse intendi la disposizione dei piani sonori 

Piatta. Senza o quasi piani sonori e trimidensionalità che poi è una delle cose che distingue un ottimo impianto da uno modesto.

ilmisuratore
Inviato
3 minuti fa, Dufay ha scritto:

Piatta. Senza o quasi piani sonori e trimidensionalità che poi è una delle cose che distingue un ottimo impianto da uno modesto.

... modesto a volte può esserlo per una disposizione ed integrazione acustica forzatamente infelice

Aggiungo che, oltre alla discernibilita' dei piani sonori, all'alzare del volume non si devono manifestare marcatamente ingigantimenti o sensazione di un suono sparato in faccia 

Il volume deve portare verso il coinvolgimento emotivo senza grossi stravolgimenti delle dimensioni di esecutori e strumenti 

Inviato
11 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

... modesto a volte può esserlo per una disposizione ed integrazione acustica forzatamente infelice

Aggiungo che, oltre alla discernibilita' dei piani sonori, all'alzare del volume non si devono manifestare marcatamente ingigantimenti o sensazione di un suono sparato in faccia 

Il volume deve portare verso il coinvolgimento emotivo senza grossi stravolgimenti delle dimensioni di esecutori e strumenti 

Ho abbastanza.orecchoo per capire quando è modero 

ilmisuratore
Inviato
1 minuto fa, Dufay ha scritto:

Ho abbastanza.orecchoo per capire quando è modero 

... molti hanno orecchio...ma non sempre si può ottenere ciò che si vuole, dunque ci si adatta 

 

 

Gustavino
Inviato
4 hours ago, mozarteum said:

Anche se non ho capito una mazza, ho la sensazione che la riuscita acustica dei componenti dipenda piu’ che da risposte grafiche corrette da alchimie sapienti di progettisti che volgono a vantaggio del risultato finale moderate storture elettriche appositamente create.

la ricetta segreta della cocacola insomma.

Sul piano pratico concordo. Le disastrose misure del Sugden non solo non si sentono (in relazione alla categoria d’appartenenza dell’ampli ovviamente), ma suonano bene!

hai centrato appeno ,vinile con i suoi 30 dB e tubi  ne sono la prova

Inviato
13 minuti fa, Gustavino ha scritto:

hai centrato appeno ,vinile con i suoi 30 dB e tubi  ne sono la prova

Prova di cosa?

Inviato
1 ora fa, captainsensible ha scritto:

Diciamo un palcoscenico non esiste proprio: il cervello non riesce a creare una prospettiva dimensionale, anche perchè in natura un suono del genere non esiste nella pratica (esisterebbe per un suono avente lunghezza d'onda pari a due volte la distanza tra due orecchie).

trovo che il tema diafonia dal lato tecnico molto interessante mentre il suo rapporto con la nostra percezione molto più critico perché sono in pochissimi a conoscere con sufficenza le basi della psicoacustica. Dato che nel testo iniziale si parlava di questo rapporto, anche tutta una discussione su come il nostro cervello crea la prospettiva dimensionale sarebbe anche in tema ma sicuramente non voluto dal autore del thread. In diversi casi una riproduzione infedele, in questo caso con diafonia, crea in molte persone un piacere maggiore d'ascolto e lo sappiamo che le registrazioni tecnicamente hanno poco con il naturale, a quello che siamo abituati a sentire andando in giro. Si potrebbe quasi pensare che chi riproduce tecnicamente in modo perfetto dovrebbe abituarsi prima a quel suono perché creato in modo molto innaturale per l'uomo.

ilmisuratore
Inviato
2 minuti fa, Titian ha scritto:

anche tutta una discussione su come il nostro cervello crea la prospettiva dimensionale sarebbe anche in tema ma sicuramente non voluto dal autore del thread.

... assolutamente si Titian, fa parte della ricostruzione anche l'aspetto psicoacustico...anzi...direi anche sinergico e complementare 

Un esempio veloce: buio totale...e la tridimensionalità percepita si incrementa ulteriormente senza cambiare nessun componente 

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