TetsuSan Inviato ieri alle 16:24 Inviato ieri alle 16:24 Quindi si parte dall'idea che se compro on-line un bene griffato (che poi anche il significato di questa parola è incerto...griffato da chi ?) io debba preventivamente effettuare un'accurata indagine di mercato relativamente al prezzo giusto del bene e comprare di conseguenza. Quindi in un qualunque outlet dove trovo sconto 70% + 30% dovrei chiamare la GdF perché il bene è "matematicamente" contraffatto. Terreno spinoso....molto spinoso, non è tutto un Rolex Daytona. E se per pura ipotesi compro su Temu un bene griffato venduto dal costruttore cinese del bene (OEM) quindi "non contraffatto" anche se "non autorizzato a vendere" cosa facciamo ? (cosa che capita nel 99% dei casi). La questione mi sembra tanto una di quelle "sparate ad effetto" per mettere in giro casino e preoccupazioni nel caso di... Una volta un concessionario POLO RALPH LAUREN si beccò una denuncia da un ispettore del brand perché esponeva maglie contraffatte in vetrina. Contraffatte perché era una palette di colori non regolare. Peccato che poi si scoprì che era merce regolarmente pagata ed importata proveniente dall'estremo oriente, dove le colorazioni erano differenti dall'Europa. Occhio a dire "merce contraffatta" anche a fronte di consulenze roboanti.
Paolo 62 Inviato ieri alle 16:26 Inviato ieri alle 16:26 Non lo so. O sperano che nessuno si accorga di cosa fanno oppure non sanno che si tratta di merce non proprio regolamentare.
Questo è un messaggio popolare. iBan69 Inviato ieri alle 16:30 Questo è un messaggio popolare. Inviato ieri alle 16:30 9
TetsuSan Inviato ieri alle 16:32 Inviato ieri alle 16:32 Dai, non rompiamo i marroni. Lo sanno anche i bambini che le scarpe ipergriffate di Guxxi le fanno in Vietnam per 4 soldi. O in qualche scantinato di Prato pieno di cinesi. Nell'ipotesi che questi prodotti vadano sul mercato, magari facendo chissà quale giro, possiamo oggettivamente parlare di "falso", di "contraffazione" ? REPORT, in tempi non sospetti, fece fior di servizi, e quando andavano ad intervistare i responsabili delle griffe relativamente alla provenienza dei beni, questi si trinceravano dietro al "no comment", alla privacy, addirittura alla "proprietà intellettuale", anche quando le scarpe erano direttamente disegnate dal cinesino o vietnamita.
Luca44 Inviato ieri alle 17:17 Autore Inviato ieri alle 17:17 45 minuti fa, TetsuSan ha scritto: Occhio a dire "merce contraffatta" anche a fronte di consulenze roboanti. Era il loro studio di avvocati, quello della Disney, nel caso Temu, non esattamente il primo ispettore che passasse... Per il resto tutte le tue argomentazioni sono fondate e infatti gia` gli stessi dubbi e altri ancora li ha espressi l'associazione consumatori. Per il falso e la contraffazione le leggi si son attrezzate e infatti non si parla di falso ma di mancanza dei diritti etc etc etc
Paolo 62 Inviato ieri alle 17:19 Inviato ieri alle 17:19 Però il povero consumatore si è preso la multa e no ha ricevuto la merce. Era in malafede?
what Inviato ieri alle 17:32 Inviato ieri alle 17:32 1 ora fa, iBan69 ha scritto: ma in questo caso non è merce contraffatta. Contraffatta per il fatto che molte volte il " Made in Italy" è Made in Vietnam o di manifattura incerta.Forse la parola più indicata sarebba"alterato".
TetsuSan Inviato ieri alle 17:38 Inviato ieri alle 17:38 16 minuti fa, Luca44 ha scritto: Era il loro studio di avvocati, quello della Disney, nel caso Temu, non esattamente il primo ispettore che passasse... Oste, com'è il tuo vino ? Cosa pensi che rispondessero ? Se non interpelli un Perito Indipendente, il responso è necessariamente di parte. Basarsi su un parere di parte è una "leccata di cuxo" se mi passi il termine. Se poi lo Studio Disney sbaglia, chi paga ? Quanto ? Te lo vedi il povero padre di famiglia che cita per diffamazione la Disney ??
Luca44 Inviato ieri alle 17:59 Autore Inviato ieri alle 17:59 @TetsuSan mancava sicuramente gia` laqualunque nelle etichette etc, evidentemente hanno inviato per evitare di incorrere nello stesso errore dell'ispettore del brand della Ralph Lauren... Son studi che per pochi spicci e neppure incassati da loro si guardano bene di fare figure che poi porterebbero disdoro a un marchio del livello della Disney.
Luca44 Inviato ieri alle 18:06 Autore Inviato ieri alle 18:06 40 minuti fa, Paolo 62 ha scritto: Però il povero consumatore si è preso la multa e no ha ricevuto la merce. Era in malafede? Sicuramente sapeva che non fosse originale ma neppure poteva pero` sapere quali diritti vi siano per ogni immagine che giri per il globo, infatti bisognerebbe punire a monte in caso e non a valle. Che ne so se magari la notte prima la Disney ha fatto un contratto con Temu ? ( Lo so che la cosa non suona credibile ma per dire che certi problemi vanno risolti tra colossi e non col povero utente finale ) Pero` intanto stiamo attenti, soprattutto se le cose passano da una dogana ultra fiscale come quella di Roma, si puo` vivere con una maglietta con una stampa generica anzich per forza quella del personaggio preferito.
appecundria Inviato ieri alle 19:32 Inviato ieri alle 19:32 1 ora fa, TetsuSan ha scritto: e poi lo Studio Disney sbaglia, chi paga ?
TetsuSan Inviato ieri alle 19:49 Inviato ieri alle 19:49 1 ora fa, Luca44 ha scritto: Son studi che per pochi spicci e neppure incassati da loro si guardano bene di fare figure che poi porterebbero disdoro a un marchio del livello della Disney. Allora non mi sono spiegato. Lo Studio legale si è comportato perfettamente ( e la Disney di conseguenza)(tanto cosa rischia, quale disdoro ??), è chi gli ha chiesto la consulenza che ha fatto la domanda all'unico ente che NON ANDAVA INTERPELLATO. Ti risulta che i giudici per farsi un'idea di un'accusa chiedano solo alla difesa ??? Per tua info la Disney da sempre produce in Cina. Vendere un oggetto a 5 euro (che la Disney paga 0,50 euro alla fabbrica e vende all'utente finale a 150 euro) non delinea una fattispecie di contraffazione. E' una truffa (inadempienza contrattuale) tra il cinese e la Disney. Tanto per cambiare, però, paga Pantalone. Come sempre.
analogico_09 Inviato 23 ore fa Inviato 23 ore fa Ci sarebbero tante cose nel troiaio del web strapieno a dismisura di "vu cumprà" di cui un acquirente potrebbe anche in buona fede non sapere dei divieti... Si crea un mezzo potente che crea onnipotenze che attira miliardi di acquirenti e poi si applica alla lettera la regola della legge che non ammette ignoranza.., e sta bene, mentre viene tuttavia ammessa la grave colpa di chi non rende chiare nelle stanze del web quali sabbero le regole d'acquisto vietate. Di furbi ce ne saranno tanti tra gli acquirenti, ma anche quelli che da noi vendono palloncini regolari firmati per uno sporositato euro, per dire.., mentre li fanno fare in "cina" per O,O1 cent.., per dire, quanta roba di moda firmata venduta a carissimom prezzo si è scoperto di provenienza cinese, una taroccata d'autore.., vuoi mettere .., sempre per dire.., il più pulito ci ha la rogna, e però chi se la piglia più di ogni altro inder.., è sempre l'emento più debole della catena dei lestofanti. Augh!
Paolo 62 Inviato 21 ore fa Inviato 21 ore fa Assolutamente d'accordo. Il consumatore non dovrebbe rischiare niente se compra a distanza perchè potrebbe essere ignaro di comprare merce illegale. E poi per 42 Euro.
max Inviato 18 ore fa Inviato 18 ore fa 2 ore fa, Paolo 62 ha scritto: Il consumatore non dovrebbe rischiare niente se compra a distanza perchè potrebbe essere ignaro di comprare merce illegale. E poi per 42 Euro. continuate a ragionare, non so se volutamente o meno, su un dato errato e cioè sulla spesa complessiva….fatevi un giretto su temu ed effettuate una ricerca per maglietta Disney, i prezzi sono attorno ai 5-6 euro ….pensate che ci sia qualcuno che le acquista ritenendole ‘’originali’’?
permar Inviato 16 ore fa Inviato 16 ore fa Non capisco, compro un cavo in Cina di una nota marca giapponese vendutomi da un negozio che mi dichiara essere originale e mi costa un decimo del prezzo venduto in Italia; il negozio specifica che in dogana mi potrebbero addebitare altre spese (iva); la casa originale diffonde un comunicato dicendo che sono contraffazioni, sapendo che non e' vero perche' la produzione avviene in Cina e in questa confusione dovrei pagare una sansione perche' ho acquistato merce dichiarata contraffatta da ispettori giapponesi? Forse sarebbe opportuno che questo cavo fosse venduto al giusto prezzo anche in Italia invece di subire rincari del 100% ogni volta che passa di mano.
Bazza Inviato 15 ore fa Inviato 15 ore fa @permar riguardo al tuo esempio.. Potresti prendere un pezzo di cavo uscito dalla stessa bobina, se lo vende chi lo ha commissionato è originale, se lo vende chi lo ha prodotto ma senza l'avvallo del detentore del marchio è contraffazione.
TetsuSan Inviato 14 ore fa Inviato 14 ore fa 49 minuti fa, Bazza ha scritto: Potresti prendere un pezzo di cavo uscito dalla stessa bobina, se lo vende chi lo ha commissionato è originale, se lo vende chi lo ha prodotto ma senza l'avvallo del detentore del marchio è contraffazione. No : la contraffazione è quando "imito" il pezzo di cavo, magari con colori, dimensioni ed elementi grafici uguali all'originale. Un falso. Ma se il prodotto è "lo stesso", è un problema tra "costruttore" e "committenza". Cosa c'entra l'ignaro acquirente ? @max il tuo ragionamento si chiama "processo alle intenzioni". A 6 euro è un falso, a 60 è originale. Cosa cambia ? All'atto pratico solo il prezzo. Mi ripeto : se in un outlet trovo un capo proposto 6 mesi fa a 60 euro ed oggi è a 6 euro (questo c'è scritto sul cartellino in vetrina) cosa faccio ? Chiamo la GdF perché, vista la differenza di prezzo, è una "presunta contraffazione"? Oppure, visto che sui cartellini scrivo quello che voglio, "presunta truffa" ? Prima lezione ai corsi di vendita : il prezzo giusto di un prodotto è quello che il cliente è disposto a spendere. Corollario : noi non sappiamo quanto "realmente" costa produrre un oggetto. Cosa fareste se scopriste che il vostro amato amplificatore da 6.000 euro in realtà al costruttore costa 300 euro ?? 1
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