Savgal Inviato ieri alle 12:30 Autore Inviato ieri alle 12:30 @LUIGI64 Il punto è di evitare di alimentarle e di proiettare sugli altri la nostra cattiva coscienza. Mi pare che si stia giocando con il fuoco, strumentalizzando intenzionalmente gli istinti peggiori della natura umana. Sappiamo cosa avvenne in Germania poco meno di un secolo fa, non è difficile che ciò possa ripetersi. 1
LUIGI64 Inviato ieri alle 12:32 Inviato ieri alle 12:32 1 minuto fa, Savgal ha scritto: Sappiamo cosa avvenne in Germania poco meno di un secolo fa, non è difficile che ciò possa ripetersi. Hai ragione Fatto sconfortante, quanto inquietante
dariob Inviato ieri alle 12:33 Inviato ieri alle 12:33 Ma io non ho assolutamente una cattiva coscienza!! ecchec.
LUIGI64 Inviato ieri alle 12:42 Inviato ieri alle 12:42 8 minuti fa, dariob ha scritto: cattiva coscienza Pentiti 😂 1
nullo Inviato ieri alle 13:01 Inviato ieri alle 13:01 36 minuti fa, Savgal ha scritto: Sappiamo cosa avvenne in Germania poco meno di un secolo fa, non è difficile che ciò possa ripetersi. sappiamo anche che ciò che successe fu dopo una guerra persa che oggi non c'è stata... che c'era una crisi economica in termini tali da minare il tessuto della nazione, e che ancora non c'è stata. diciamo che invece di gridare inutilmente allarmi, al nazismo, sarebbe il caso di evitare che nascano le condizioni per cui possa partire un'onda reazionaria. e non lo fai criminalizzando un movimento politico, o escludendolo dalle elezioni ma, al limite, stabilizzando l'economia, e smettendo di soffiare sul fuoco della insicurezza, che non è una esclusiva dei movimenti cosiddetti populisti/sovranisti. quel che hanno combinato ad alto livello nella crisi del 2011 poi, ha seminato tempesta. infatti la crescita di certi movimenti si è impennata come conseguenza.
dariob Inviato ieri alle 13:08 Inviato ieri alle 13:08 Il pessimismo cosmico è una filosofia che considera il dolore e l'infelicità come condizioni universali e intrinseche di tutti gli esseri viventi, non legate a specifici contesti storici o sociali. Nello sviluppo del suo pensiero, Giacomo Leopardi arriva a vedere la natura non come una madre benevola, ma come una "matrigna", indifferente o ostile, un meccanismo crudele che condanna le creature a una sofferenza senza fine e senza senso. La ragione viene rivalutata come l'unica risorsa per comprendere questa verità crudele e per trovare una forma di dignità nella solidarietà e nella consapevolezza. La natura matrigna (cit. Wikipedia)
Savgal Inviato ieri alle 13:09 Autore Inviato ieri alle 13:09 Riprendo il punto che il desiderio di libertà deve essere valutato con attenzione, perché può anche scaturire dall’emergere dei residui arcaici presenti nella natura umana. Ciò che pone un limite a questi impulsi è la morale, il cui fine è disciplinare i comportamenti umani, ma soprattutto di reggere e dare continuità alle istituzioni fondamentali che consentono la convivenza civile. Ogni regola prevede una sanzione ed una delle funzioni della religione è di sancire ciò con la punizione e il premio divino. Le morali sono tutte fondamentalmente eteronome, pongono il fondamento dell’agire morale al di fuori dell’uomo, sorrette appunto dal premio e dal castigo divino. Se Dio è morto, ma anche se non vi è più la fede in una vita dopo la morte, le morali eteronome crollano e con esse ciò che regge e consente continuità alle istituzioni sociali.
Savgal Inviato ieri alle 13:14 Autore Inviato ieri alle 13:14 @dariob Così fatti pensieri quando fien, come fur, palesi al volgo, e quell'orror che primo contro l'empia natura strinse i mortali in social catena, fia ricondotto in parte da verace saper, l'onesto e il retto conversar cittadino, e giustizia e pietade, altra radice avranno allor che non superbe fole, ove fondata probità del volgo quale star può quel ch'ha in error la sede.
dariob Inviato ieri alle 13:56 Inviato ieri alle 13:56 da vedere fino in fondo per comprendere la profondità di detta filosofia 1
nullo Inviato ieri alle 13:59 Inviato ieri alle 13:59 51 minuti fa, Savgal ha scritto: Ciò che pone un limite a questi impulsi è la morale, il cui fine è disciplinare i comportamenti umani, ma soprattutto di reggere e dare continuità alle istituzioni fondamentali che consentono la convivenza civile. e daje... in mome della morale e della disciplina ( propria), della convivenza civile ( propria), si sono commessi una infinità di delitti e guerre. anche in nome di Dio.... che, ricordo, era pure coi nazisti. @dariob I cavalli marci.
dariob Inviato ieri alle 14:10 Inviato ieri alle 14:10 4 minuti fa, nullo ha scritto: I cavalli marci. Già, questi giovincelli probabilmente non li conoscono neanche. Ma, accertato che dobbiamo morire, mi sembra che vengano ribadite molte ovvietà.
Panurge Inviato ieri alle 14:15 Inviato ieri alle 14:15 Un attimo, i regimi citati sono appunto dovuti all'assenza di morale, quella indicata dall'imperativo categorico kantiano, altre non ce ne sono, sono a-morali. Mazza quanto so' profondo.
Plot Inviato ieri alle 14:29 Inviato ieri alle 14:29 Sintetizzo: Quindi il Cristianesimo si sta rivelando la piu' debole delle religioni per mancanza di fede. Giusto ?
nullo Inviato ieri alle 15:27 Inviato ieri alle 15:27 1 ora fa, Panurge ha scritto: Un attimo, i regimi citati sono appunto dovuti all'assenza di morale, quella indicata dall'imperativo categorico kantiano, altre non ce ne sono, sono a-morali. Mazza quanto so' profondo. appunto, solo dopo aver convinto tutti gli altri che la tua morale sia categorica e imperativa a suon di mazzate, hai stabilito le regole universali. ma veramente stiamo a queste premesse per vivere in armonia? azz.... alzo la siepe di un altro metro, che due non bastano pìù, e allargo ancora la corte di casa.... e preparo le cartucce, se vi vedo attorno casa, è meglio che sia preparato
LUIGI64 Inviato ieri alle 15:37 Inviato ieri alle 15:37 Ciò che rende davvero sconcertante, oltre che drammatica, la situazione del nostro pianeta che per la prima volta in milioni di anni di evoluzione le minacce alla sopravvivenza sono provocate dall’uomo, ovvero hanno una matrice sostanzialmente psicologica. I mali del mondo riflettono la disarmonia della psiche umana e si pongono come sintomi di un disagio profondo che alberga nella mente individuale. Come dice Duane Elgin, la degradazione dell’ambiente, l’alienazione, il decadimento urbano e la sofferenza sociale sono specchi della nostra limitata visione del mondo: il nostro mondo esterno riflette quello interno, e l’avidità, l’ignoranza o il male che stanno dietro alle crisi del globo sono segni di una basilare immaturità psicologica dell’uomo moderno. Perchè l’intelligenza che approdata a tante oggettive conquiste non riesce a proteggere la dimensione umana? La risposta pu essere dedotta sia dalle statistiche della neurofisiologia che mostrano come solo una minima parte del cervello attivata, sia dai rilievi della psicologia che documentano come solo una modesta parte delle potenzialità della psiche attualizzata nella coscienza ordinaria. Queste considerazioni sulla distruttività dell’agire umano da un lato e sullo scarso sviluppo delle sue potenzialità dall’altro sembrano convergere nella dimostrazione che qualcosa si bloccato nell’evoluzione dell’uomo e che al progresso scientifico non corrisponde un adeguato progresso conoscitivo e spirituale. Mai come ora sembra urgente lo studio della “coscienza” quale area connessa alla volontà ed al pensiero, alla conoscenza ed all’amore, e da finalizzarsi non solo alla cura dell’ordinaria patologia, ma anche alla cura di quella sindrome collettiva che l’offuscamento delle motivazioni esistenziali e la relativa confusione tra il bene ed il male nelle scelte individuali. ...La separazione tra materia e spirito ha condotto allo sviluppo di una cultura della fisicità che ha privilegiato l’identificazione dell’uomo con i portati del corpo e della mente concreta, invece che con l’intera unità biopsico-spirituale. Se i vantaggi di una cultura razionalista e materialista si sono visti nello sviluppo tecnologico e scientifico, gli svantaggi sono apparsi evidenti nello svilimento dei significati spirituali ed etici dell’uomo moderno. Identificato con l’intelligenza razionale e con la dimensione della fisicità , l’uomo ha sempre pi prodotto oggetti e beni di consumo trascurando valori e significati che non trovano una collocazione concreta e spaziotemporale secondo i canoni culturali. Dedicato all’azione più che alla contemplazione, ed alla produzione più che alla creazione, l’uomo moderno andato perdendo il senso della poesia, della musica e della bellezza, mentre il trionfo di miti concreti ha sempre più incrementato la competizione e la corsa al successo monopolizzando l’umana intenzionalità in una dimensione orizzontale della vita. Se tutto ciò, da un punto di vista individuale, si è tramutato in un’atrofia delle potenzialità umane più alte che sono spirituali ed intuitive, dal punto di vista collettivo ha portato ad uno scadimento di valori e significati esistenziali ed al trionfo di una cultura materialista che si muove in senso antiestetico e antiecologico. Tratto da: Forma e sviluppo della coscienza (Laura Boggio Gilot)
Panurge Inviato ieri alle 15:48 Inviato ieri alle 15:48 20 minuti fa, nullo ha scritto: alzo la siepe Io ho il muro intorno alla cascina. 1 1
nullo Inviato ieri alle 15:54 Inviato ieri alle 15:54 35 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: il trionfo di miti concreti ha sempre più incrementato la competizione e la corsa al successo monopolizzando l’umana intenzionalità in una dimensione orizzontale della vita. caro Luigi, il tutto ha sempre convissuto, oggi troviamo i classici capolavori come ottima testimonianza di una epoca, ma solo dopo avere filtrato e depurato il passato. ma aiutami sulla morale assoluta e imperativa. sto dibattendo con la AI. ad un certo punto mi ha costretto ad una serie di obiezioni, cui alla fine credo abbia alzato bandiera bianca o giù di lì... non sto a scrivere quali, ma riporto cosa mi abbia risposto: <<Kant vede queste eccezioni non come atti morali in sé, ma come concessioni al diritto o alla necessità pragmatica in un mondo non ideale>>. e ci siamo giocati pure l'assoluto.
nullo Inviato ieri alle 16:02 Inviato ieri alle 16:02 11 minuti fa, Panurge ha scritto: Io ho il muro intorno alla cascina. comunque una siepe di pyracantha ha il suo perché, è munita di spine acuminate il nome deriva dal greco, pyros fuoco e acantha spina.
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