Savgal Inviato 21 ore fa Autore Inviato 21 ore fa @LUIGI64 Breve nota personale, i miei genitori avevano terminato la scuola elementare, erano prevalentemente dialettofoni e più di una volta ho pensato cosa avrebbero detto se avessi parlato degli argomenti che stavo studiando. In adolescenza e prima gioventù e poi nel mio primo lavoro ho condiviso non poco del mio tempo con persone nella stessa condizione culturale. Argomenti come quelli di cui stiamo scrivendo erano lontanissimi dai loro pensieri ed avrebbero avuto molte difficoltà per comprenderli, li avrebbero considerati un lusso di chi non di meglio da fare. Chiusa la parentesi personale, torniamo al tema del thread e al concetto di libertà, che ho citato più volte. All'incolto di cui sopra il concetto di libertà sfugge, non pochi dialetti non hanno un significante per questo concetto. Volgarmente per libertà si intende il fare ciò che si desidera, senza alcun vincolo. In filosofia il concetto di libertà corrisponde al libero arbitrio, condizione propria di chi non è sottoposto alla legge della determinazione causale; l'opposto di libero è "determinato". Kant sosteneva che l'uomo è libero perché è un soggetto morale, ed è soggetto morale perché dotato di ragione. E' la ragione che consente all'uomo di decondizionarsi dagli impulsi, la capacità dell’uomo di autodeterminarsi rispetto alle sollecitazioni dell’istinto, di decondizionarsi dalla sensibilità lo rendono un'eccezione del creato. Mentre i fenomeni della natura sono eventi dipendenti da una causa, l’uomo è libero perché è in grado di sottrarsi dalla catena delle cause e dare inizio agli eventi. La particolarità dell’etica kantiana è nel porre il fondamento dell’agire morale direttamente nell’uomo, perché solo in questo modo è possibile salvaguardarne la libertà. Kant respinge le morali eteronome, che pongono il fondamento dell’agire etico al di fuori dell’uomo e della sua ragione. Il comportamento morale determinato dal timore del castigo e dal desiderio del premio eterno per Kant non è morale perché viola la libertà e l’autonomia dell’uomo. Mentre il senso comune colloca la morale nel “cuore”, Kant la pone nella ragione. Nel rapporto/conflitto fra ragione e sensibilità si colloca la dimensione “etica” dell’uomo e sostanziale impossibilità di aderire perfettamente alla legge morale. 1
LUIGI64 Inviato 21 ore fa Inviato 21 ore fa Anche il concetto di libertà spesso è soltanto una pia illusione Troppe abitudini, schemi mentali imprigionanti limitano la nostra libertà, che a mio modo di vedere dovrebbe essere prima interiore e psicologica In sintesi, se non siamo liberi interiormente sarà molto arduo parlare di una reale ed effettiva libertà, dunque sarebbe più corretto discutere sulla nostra meccanicità 1
luimas Inviato 20 ore fa Inviato 20 ore fa Dio non è morto , siamo noi che stiamo morendo , 10 minuti di grande testimonianza ... Il finale è un invito per voi ...
Plot Inviato 20 ore fa Inviato 20 ore fa Boh! Mi sarei aspettato una cosa del genere, detto con la massima sincerita' e pacatezza.
nullo Inviato 10 ore fa Inviato 10 ore fa ancora non si è scritto nulla circa la politica e la società odierna, né su indirizzi e ordinamenti. tanto sulla ragione che dovrebbe regolare in autonomia i rapporti e i comportamenti in maniera risolutiva. nulla di positivo arriverebbe invece dalle regole, dalle punizioni quando si disattendono le stesse, e che riguardano la crescita dell'individuo. mi chiedo per assurdo, che ne sarà di bambini e ragazzi lasciati soli a decidere del bene e del male, e quali le conseguenze del loro inserimento nella società, una volta cresciuti liberi di usare il libero arbitrio... vabbè.... però il mondo reale è un'altra cosa, e continuare a parlare di un mondo che non esiste non si capisce dove possa portare, oltre naturalmente un compiaciuto verboso parlarsi addosso. 1
nullo Inviato 7 ore fa Inviato 7 ore fa @appecundria ogni tanto piacerebbe leggere due righe sul presente, attinenti alla realtà, pragmatiche per quanto riguada l'affrontare le problematiche che ci regala il momento attuale. qualche soggettivo punto di vista di persone vive. stuoli di inutili pipponi invece a uffa.... si dovrebbe parlare anche della società attuale e della politica attuale, visto il titolo.
LUIGI64 Inviato 6 ore fa Inviato 6 ore fa 1 ora fa, nullo ha scritto: qualche soggettivo punto di vista di persone vive. stuoli di inutili pipponi invece a uffa.... Spero di non averti ammorbato troppo con noiosi pipponi Comunque a mia discolpa ☺️, la psicoterapeuta autrice del libro citato in qualche post precedente, ho avuto il piacere/fortuna di conoscerla personalmente Gran parte delle mie riflessioni e griglie concettuali, anche dopo tutto il tempo che è trascorso, le devo a lei
nullo Inviato 5 ore fa Inviato 5 ore fa 37 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: 1 ora fa, nullo ha scritto: Spero di non averti ammorbato troppo con noiosi pipponi se ai pipponi si accompagnano proprie riflessioni è tutto ok, direi perfetto ma qualcosa di proprio e contemporaneo glielo vogliamo aggiungere ogni tanto? non è che il momento attuale non dia spunti di riflessione.
LUIGI64 Inviato 4 ore fa Inviato 4 ore fa 1 ora fa, nullo ha scritto: proprie riflessioni Nella maggioranza dei casi, si posta una citazione o riflessione altrui, per avvalorare le nostre posizioni Se posso, preferisco citare sempre le fonti Mi pare poco corretto appropriarsi di pensieri altrui e presentarle come fossero le proprie Prima con Wikipedia, ora con AI, siamo tutti un po' tuttologi con la ruota del pavone dispiegata 😁
nullo Inviato 3 ore fa Inviato 3 ore fa 50 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: siamo tutti un po' tuttologi con la ruota del pavone dispiegata 😁 mah, quello magari sarà sicuramente un problema per alcuni, anche se non condivido né comprendo il senso del pavoneggiarsi mentre si chiacchiera su un forum. invece quello dello scambio di punti di vista e spunti di riflessione, lo trovo alquanto costruttivo. ripeto, l'attuale momento e il prossimo divenire hanno di che stimolare la mente per cercare di prepararsi a quello ci toccherà giocoforza affrontare. temi come il crollo del welfare, il peso del debito, la coccorrenza della Cina, il conseguente crollo economico, condizioneranno il dibattito politico e la coesione sociale più della morte di Dio in passato. i fatti e gli accadimenti in arrivo guideranno il posizionamento delle persone, hai voglia a filosofeggiare citando il passato, quando il futuro sarà necessariamente tumutuoso e la politica, come le persone, impreparate.
LUIGI64 Inviato 3 ore fa Inviato 3 ore fa 4 minuti fa, nullo ha scritto: tumutuoso e la politica Come forse avrai già capito, discutere di politica non mi entusiasma granché 😎😊
nullo Inviato 2 ore fa Inviato 2 ore fa 33 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: Come forse avrai già capito, discutere di politica non mi entusiasma granché 😎😊 dipende come e perché se ne parli. per roba tipo Roma-Lazio, come siamo ormai abituati qui, ne convengo, non ci si può certo entusiasmare. senza idee e progetti, saranno comunque gli accadimenti a disegnare il futuro politico.
LUIGI64 Inviato 2 ore fa Inviato 2 ore fa 6 minuti fa, nullo ha scritto: roba tipo Roma-Lazio Per qualsiasi argomento affrontato, spesso è così I post con maggiore partecipazione sono quelli polarizzati Ognuno in trincea a difendere il territorio 😜
Savgal Inviato 2 ore fa Autore Inviato 2 ore fa Tornando al tema del thread, il mondo in cui la morale era retta dalla sacra intimidazione sta morendo, ed è ciò che ha anticipato Kant quando scriveva contro le morali eteronome. Ciò comporta che tutto deve essere ricondotto a quanto avviene sulla vita terrena. Nel momento in cui ingiustizie e disparità non possono più essere motivate da una vita dopo la morte, ingiustizie e disparità non possono più essere accettate e tollerate. La struttura della società deve possedere una piena e compiuta razionalità ed essere priva di ingiustizie e di discriminazioni. Al centro vi è la persona quale soggetto universale e non più in quanto componente di una artificiosa comunità. Non riconoscere nell'altro la dignità della persona è la prima delle forme di discriminazioni. Anche il nazismo giustificava sé stesso con la frase "Gott mit uns" ed altri fenomeni storici e sociali più vicini utilizzano la stessa forma di giustificazione.
LUIGI64 Inviato 1 ora fa Inviato 1 ora fa Anche Gandhi (esempio e testimonianza) fu ispirato dall'alto, ma in maniera un po' diversa: Per me Dio è verità e amore; Dio è etica e morale; Dio è coraggio. Dio è la fonte della luce e della vita e tuttavia è di sopra e di là di tutto questo. Dio è coscienza. E’ perfino l’ateismo dell’ateo. Trascende la parola e la ragione. E’ un Dio personale per coloro che hanno bisogno della sua presenza personale. E’ incarnato per coloro che hanno bisogno del suo contatto. E’ la più pura essenza. E’, semplicemente, per coloro che hanno fede. E’ tutte le cose per tutti”. Forse era meglio se avessi postato tale citazione, nel thread sulla good religion Vabbè ☺️
nullo Inviato 33 minuti fa Inviato 33 minuti fa 2 ore fa, Savgal ha scritto: Tornando al tema del thread, il mondo in cui la morale era retta dalla sacra intimidazione sta morendo, ed è ciò che ha anticipato Kant quando scriveva contro le morali eteronome. Ciò comporta che tutto deve essere ricondotto a quanto avviene sulla vita terrena. Nel momento in cui ingiustizie e disparità non possono più essere motivate da una vita dopo la morte, ingiustizie e disparità non possono più essere accettate e tollerate. La struttura della società deve possedere una piena e compiuta razionalità ed essere priva di ingiustizie e di discriminazioni. Al centro vi è la persona quale soggetto universale e non più in quanto componente di una artificiosa comunità. Non riconoscere nell'altro la dignità della persona è la prima delle forme di discriminazioni. Anche il nazismo giustificava sé stesso con la frase "Gott mit uns" ed altri fenomeni storici e sociali più vicini utilizzano la stessa forma di giustificazione. prof, detto e ribadito piu volte, è chiara la visione. è stato risposto più volte che li tenevi a bada più col bastone che con Dio, tant'è che ogni tanto li andavano a prendere nei palazzi, quelli che li facevano soffrire in terra. questo nonostante l'ignoranza diffusa, di certo a livelli che oggi, per quanto esista, non c'è più. abbiano una consapevolezza che va oltre quella di classe come individui e siamo capaci di veicolarla in partiti e movimenti. oggi il mondo nostro è regolato nei rapporti un poco meglio che in passato, ma il magma bolle sempre ed è pronto a fuoriuscire dietro un qualche stress. il problema, prof, è che tocca riscrivere le regole quando la storia impone cambiamenti, e le regole non sono e non saranno mai universali. possa tu citare Dio o una qualche perversa ideologia di destra o di sinistra, o perfino fra nord e sud. lo scontro fra soggetti e fazioni, forte, debole, o strisciante è una costante. Kant, con l'imperativo categorico, ha solo cercato e trovato un imbroglio per la mente, non esiste alcuna possibilità di una omologazione totale della popolazione che parta dal ragionamento di ogni singolo appartenente. ps oggi siamo prossimi ad un cambiamento di quelli che spostano gli equilibri.
nullo Inviato 26 minuti fa Inviato 26 minuti fa 2 ore fa, LUIGI64 ha scritto: Ognuno in trincea a difendere il territorio .. e qualcuno a guardare esterrefatto la partita a ping pong. non sia mai che ci sia un piccolo barlume di ascolto reciproco, e/o di apprendimento ( e quantomeno rispetto) della varietà di idee in campo.
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