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Melius Club

Società e politica al tempo della morte di Dio


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Inviato
6 minuti fa, Panurge ha scritto:

tipo la postura eretta (che pure quella...)

ecco, in questo momento ho un blocco di schiena abbastanza feroce che non mi aiuta.

Inviato
18 minuti fa, nullo ha scritto:

ma la conoscenza del suo messaggio, come altro del cristianesimo non trova riscontro fra i ragazzi di oggi.

non ne sanno praticamente nulla.

A vedere l'adesione avuta da molti ragazzi al giubileo della gioventù, non si direbbe

D'altro canto, non mi stupirei che tra AI, approccio ipertecnologico, social e quant'altro, queste grandi figure di riferimento siano considerate anacronistiche e superate

I nuovi eroi dei nostri giorni, almeno per i ragazzini, sono gli youtuber 😑

Inviato

@LUIGI64
chiaro che certe manifestazioni risultino comunque imponenti, ma su quale percentuale realisticamente credi che impattino.

chiese e oratori vuoti....

film, libri, discussioni sul messaggio cristiano, quelle cose che hanno in qualche condizionato noi della vecchia generazione, dove sono e che seguito hanno?

briandinazareth
Inviato
58 minuti fa, nullo ha scritto:

ma la conoscenza del suo messaggio, come altro del cristianesimo non trova riscontro fra i ragazzi di oggi.

non ne sanno praticamente nulla.

questo intendevo.

diverso è stato per le generazioni passate scolarizzate e non.

chiaramente quelle scolarizzate ne coglievano il senso in maniera maggiore.


ho l’impressione che il messaggio evangelico sia stato ben poco acquisito dalle generazioni passate, semmai una maggiore aderenza alla chiesa.

 

mi pare evidente dai comportamenti maggioritari di queste generazioni che teoricamente lo dovrebbero aver percepito.


 Paradossalmente molti dei ragazzi di oggi e buona parte delle loro culture corrispondono maggiormente a quella parte del Vangelo più umanistica.

Inviato

Alcune  brevi osservazioni.

Non si deve mai dimenticare che in tutti noi un fondo di crudele aggressività di cui l’esperienza personale e la storia ci hanno dato innumerevoli testimonianze e con cui dobbiamo continuamente confrontarci. La razionalità non è la caratteristica determinante della natura umana e molti dei nostri impulsi non sono affatto benevoli.  

 

Il desiderio di libertà deve essere valutato con attenzione, può essere ribellione contro l’ingiustizia e favorire il progresso della civiltà, ma può anche scaturire dall’emergere dei residui arcaici presenti nella natura umana.

 

Tra il processo di incivilimento dell’umanità e il processo evolutivo o educativo dell’uomo singolo, non intercorrono differenze sostanziali, per molti aspetti sono lo stesso processo applicato a oggetti diversi. Se la società consente, direttamente o indirettamente (penso ai social) la manifestazione dei nostri impulsi peggiori il processo educativo del singolo viene inevitabilmente meno.

 

 

 

Inviato
2 minuti fa, Savgal ha scritto:

incivilimento dell’umanità

Seppur a piccoli passi e con fasi alterne credo che pian piano la civiltà avrà il sopravvento.

briandinazareth
Inviato
5 minuti fa, Savgal ha scritto:

Tra il processo di incivilimento dell’umanità e il processo evolutivo o educativo dell’uomo singolo, non intercorrono differenze sostanziali, per molti aspetti sono lo stesso processo applicato a oggetti diversi. Se la società consente, direttamente o indirettamente (penso ai social) la manifestazione dei nostri impulsi peggiori il processo educativo del singolo viene inevitabilmente meno.

 

È vero. 

La nostra autodomesticazione che ci ha, reso così poco aggressivi (aggressività reattiva) e capaci di livelli di collaborazione su scala così  elevata e possibilità di gruppi sociali enormi,  deriva dal concetto di reputazione (fenomeno squisitamente umano). 

Questo oltre ad infantilizzarci (visibile anche ad occhio nudo) ha creato dei potenti freni inibitori. Oltre che la morale...

 

 

la comunicazione anonima e immediata,  senza voce e volti,  distrugge queste inibizioni e gran parte della nostra autodomesticazione, con evidenti conseguenze. 

  • Melius 1
Inviato
49 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

a comunicazione anonima e immediata,  senza voce e volti,  distrugge queste inibizioni e gran parte della nostra autodomesticazione, con evidenti conseguenze.

Da incorniciare, già il sentirsi relativamente protetti all'interno di un auto porta a maggiore aggressività, quando siamo barricati nel nostro divano-tinello-castello diventiamo belve.

  • Melius 1
Inviato

@P.Bateman

Ripropongo una citazione di Freud da "Il disagio della civiltà" relativamente al fondo di crudele aggressività della natura umana di cui l’esperienza personale e la storia ci danno e ci hanno dato innumerevoli testimonianze: In circostanze che le sono propizie, quando le forze psichiche contrarie che ordinariamente la inibiscono cessano di operare, essa si manifesta anche spontaneamente e rivela nell’uomo una bestia selvaggia, alla quale è estraneo il rispetto della propria specie.

Inviato

Tutti dobbiamo gestire la propria ombra, come la semplice ombra, essa non ci abbandona mai

C'è da auspicare che le nostre istanze interiori negative non siano rifiutate e rimosse

Rischieremmo seriamente di dissociarle dalla nostra psiche, vedendole (proiezione) soltanto nel comportamento altrui

 

 

Inviato

si, ma....

siamo alla fiera delle ovvietà.

abbiamo messo per iscritto che ci sono uomini che, persi i freni inibitori, si comportano da bestie.

succedeva prima, succede adesso, succederà in seguito.

per completezza, mettiamo per iscritto anche che, senza situazioni stressanti, questi avvenimenti accadono sporadicamenti, così come se non ci "iscrive" a gruppi, ancor peggio se di fanatici.

comunque la stragrande maggioranza delle persone vive tranquilla e se ne sbatte pure dei social.

siate un pelo meno pessimisti su questi temi, io ad esempio amo prepccuparmi ( non troppo però) di altro.

  • Melius 1
briandinazareth
Inviato
Adesso, nullo ha scritto:

siamo alla fiera delle ovvietà.

abbiamo messo per iscritto che ci sono uomini che, persi i freni inibitori, si comportano da bestie.

succedeva prima, succede adesso, succederà in seguito.

 

Però non è questo che è stato scritto.  

Il discorso verteva su un altro concetto

Inviato

@briandinazareth

il riferimento era alla cit. di Freud...

e comunque a seguire il resto.

per ora mi ritrovo più al vicino pensiero espresso da@dariob.

lo trovo decisamente più equilibrato e centrato su questo attuale momento, per quanto riguarda il futuro, vedremo.

 

 

Inviato
1 ora fa, nullo ha scritto:

siamo alla fiera delle ovvietà.

Alla fine, si esprimono sempre gli stessi concetti

Ognuno posto sul proprio binario 

Inviato
23 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Alla fine, si esprimono sempre gli stessi concetti

Ognuno posto sul proprio binario 

che dirti, io ad esempio amo chiedermi cosa succederà se, come pare, la Ue continuerà a perdere terreno, che ne sarà dei principi ritenuti inalienabili, ricordati da @Panurge.

cosa succederà quando uno stato sociale, non più sostenibile, finirà per cedere il passo ad altro.

sono questo i temi di cui la politica dovrà occuparsi, i fatti, ripeto, contringeranno i politici a confrontarsi su questi.

la reazione troverà secondo me terreno fertile in quel momento.

normale quando il disordine, ovvero il cambiamento, prenderà piede.

su questo sarebbe interessante sentire le proiezioni che ognuno deve per forza fare.

riciclare vecchi pensieri altrui, ha poco senso.

qualcuno avrà al riguardo idee proprie da condiveidere... almeno lo spero

 

 

Inviato
5 ore fa, Panurge ha scritto:

L'illusione è non considerare l'impermanenza di quelli che per noi occidentali sono valori acquisiti (democrazia, libertà, etc. etc.) quali fossero degli stadi oramai raggiunti e consolidati dell'evoluzione, tipo la postura eretta (che pure quella...)

E non dimenticherei che questi "valori acquisiti" lo sono per no

"Noi" occidentali siamo 8/900 milioni su 8 miliardi, e non è detto che gli altri 7 miliardi vogliano adottarli,

nonostante le nostre convinzioni/pretese di 'universalità'.

-

Poi, "il sottile mantello", la pellicola di civiltà sempre sul punto di cadere l'abbiamo vista in mille distopie...

può darsi, bisognerebbe esserci, vedere dal vero cosa succederebbe se...

Per il momento (a parte i dotti richiami) è una questione di fiducia

-chi nella volontà di associazione/collaborazione dell'uomo

-chi nella visione hobbesiano e nel rancore/risentimento.

 

Inviato
8 minuti fa, dariob ha scritto:

chi nella visione hobbesiano e nel rancore/risentimento.

Inseriamoci pure un poco di nichilismo, che ci sta sempre bene e siamo a posto 

😁


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