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Melius Club

Evoluzione (?)


Turandot

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Inviato
8 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Mi compiaccio della vostra fiducia di poter approssimare un evento vero.

Ieri ero in prima fila di platea a Parma per l’Otello di Verdi…

Voi avete presente l’incipit si? E tutto il resto?

Vale la pena perdere tempo e denari per una chimera? 

Io purtroppo mi devo accontentare e mi ascolto la buona registrazione recente con Jonas Kaufmann.

Anzi non recente è del 2020

Alzando a manetta qualcosa viene fuori.

 

 

Inviato
38 minuti fa, alexis ha scritto:

un driver ha idealmente la sua tromba e punto

Ha un angolo di espansione della gola ideale, la geometria della tromba da usare è variabile e gli attacchi vanno curati, ma oggi vengono prodotti (anche dalla italiana Faital se non erro ) driver adatti teoricamente a qualsiasi tromba (del giusto diametro). Non a breve ma tra un annetto conto di provarne e farci qlc test di ascolto ( niente cornucopie, trombe e guide d'onda moderne ), se riuscirà decentemente riferirò, altrimenti scomparirò nell'ombra e vedrete i driver in vendita su qualche mercatino:classic_blush:

Inviato

@Dufay

1 ora fa, Dufay ha scritto:

sicuramente godibile ma non la definirei realistica.

Il pianoforte poi meglio lasciarlo perdere. 

Sax abbastanza buono ma un po' compresso. 

Insomma alla fine mi sembra abbia un suono un po' datato.

 

A me invece sembra una registrazione ancora molto realistica, con una bella presenza, definizione e timbrica naturale.

Il sax ha corpo e l’insieme mantiene quella coerenza timbrica tipica delle migliori session Riverside.

Forse non è “spettacolare” come certe produzioni moderne, ma proprio per questo mi suona più vera e musicale.

 

Inviato
33 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Vale la pena perdere tempo e denari per una chimera? 

Fa parte del gioco… con il jazz è un po più semplice però 

Inviato
17 minuti fa, Turandot ha scritto:

@Dufay

A me invece sembra una registrazione ancora molto realistica, con una bella presenza, definizione e timbrica naturale.

Il sax ha corpo e l’insieme mantiene quella coerenza timbrica tipica delle migliori session Riverside.

Forse non è “spettacolare” come certe produzioni moderne, ma proprio per questo mi suona più vera e musicale.

Io considero realistiche cose così

O anche per citare un disco famoso trio in Tokyo con Petrucciani

 

Screenshot_2025-10-06-20-02-19-601_com.aspiro.tidal.jpg

Inviato
7 minuti fa, Dufay ha scritto:

trio in Tokyo con Petrucciani

Ce l’ho ma non lo sento da un po. Domani provvedo e ti dico, a memoria non lo ricordo così eccizonale

Inviato
2 minuti fa, Turandot ha scritto:

Ce l’ho ma non lo sento da un po. Domani provvedo e ti dico, a memoria non lo ricordo così eccizonale

Ci vuole l'impianto...

Il basso pare strano e confuso ma non lo è... Il piano potrebbe sembrare al limite ui toni medio alti ma il limite non lo passa.

Si può ascoltare a volume realistico senza problemi .

Quello in foto è la cosa più vera chi abbia mai sentito in disco ma il genere jazz o comunque cameristico. 

Sembra di averceli davanti.

Inviato

Cosa che accade anche nelle registrazioni indicate da me… ma ci vuole l’impianto 😉

Inviato
1 ora fa, Turandot ha scritto:

Cosa che accade anche nelle registrazioni indicate da me… ma ci vuole l’impianto 😉

Neanche lontanamente.

Diciamo che bisogna avere molta fantasia ed essere molto nostalgici.

Inviato

Questi sono i condotti ad Y per collegare due driver Altec 288 alla tromba multicellulare Altec 1803 (18 celle, cutoff 300Hz).

Non avete idea di cosa usciva da quella tromba.

20251006_215514.jpg

  • Thanks 1
Inviato

Forse si trovano ancora artigiani che realizzano le 1803 in legno.

Che spettacolo! 

2 (Medium).jpg

Inviato

Certo c’è un mio amico che le realizza in legno e le spedisce in tutto il mondo… Klug, si chiama…

purtroppo non suonano come le originali tar filled ( prima serie ancora progetto we) e ho dovute spedirgliele indietro, hanno un suono meno netto e più cremoso, se posso usare questo aggettivo..

Ma ovviamente un ruolo chiave lo svolge anche il collettore, sulle mie 1505 ho quelli in bronzo originali, klug li rifa in legno, e forse è anche lì il problema..

Inviato
3 ore fa, Luca44 ha scritto:

ma oggi vengono prodotti (anche dalla italiana Faital se non erro ) driver adatti teoricamente a qualsiasi tromba (del giusto diametro

Le premesse Ideal per buttare tutto nell’indifferenziata dopo mesi di infruttuoso cruccio….

:classic_biggrin:

OLIMPIA2
Inviato
16 ore fa, Luca44 ha scritto:

Ha un angolo di espansione della gola ideale, la geometria della tromba da usare è variabile e gli attacchi vanno curati, ma oggi vengono prodotti (anche dalla italiana Faital se non erro ) driver adatti teoricamente a qualsiasi tromba (del giusto diametro). Non a breve ma tra un annetto conto di provarne e farci qlc test di ascolto ( niente cornucopie, trombe e guide d'onda moderne ), se riuscirà decentemente riferirò, altrimenti scomparirò nell'ombra e vedrete i driver in vendita su qualche mercatino:classic_blush:

Con i driver moderni si possono fare cose interessanti ma ci vuole estrema competenza. I crossover non sono affatto banali da realizzare. 

E comunque il suono della membrana in alluminio cotto del JBL 2440 te lo scordi.

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato
13 ore fa, alexis ha scritto:

Le premesse Ideal per buttare tutto nell’indifferenziata dopo mesi di infruttuoso cruccio….

:classic_biggrin:

Non saprei...

Rantunaglia d'epoca o driver moderni (o almeno non antichità) ?

La mia esperienza mi fa propendere per la seconda opzione .

rpezzane
Inviato
Il 05/10/2025 at 19:54, Turandot ha scritto:

Mi chiedo spesso se nel nostro mondo dell’audio ci sia davvero stata una vera evoluzione.

Non tanto quando ascolto impianti datati — perché alcuni suonano ancora oggi in modo sorprendente — ma soprattutto quando metto su certe registrazioni degli anni ’60.

E lì resto basito: suonano da paura. Alcune hanno una naturalezza, una dinamica e una presenza che raramente ritrovo nelle produzioni moderne.

E allora mi domando: se la fonte, cioè ciò che ascoltiamo, non è realmente migliorata negli ultimi 50 o 60 anni… di cosa parliamo quando parliamo di “progresso”?

In altri ambiti — video, grafica, informatica — l’evoluzione è stata abissale. Ma in campo audio? Se registrazioni fatte con mezzi di mezzo secolo fa riescono ancora a emozionare e, in certi casi, a suonare meglio di quelle di oggi… forse dovremmo farci qualche domanda.

Probabilmente la stessa analogia vale anche per gli apparati di riproduzione.

E a costo di sembrare eretico, continuo a pensare che i formati “in alta definizione” siano poco più che un’operazione commerciale ben confezionata.

E' un pò come chiedersi se era più forte Pelè oppure Maradona. Oggi sarebbero forti alla stessa maniera ?

Secondo me ogn epoca ha il suo contesto. Sia il modo di produrre e spesso over-produrre ma soprattutto il modi di ascoltare è molto cambiato. La raffinatezza degli impianti di oggi è mediamente molto superiore a quella di impianti di 40 anni fa. E' vero che a parte il digitale non ci sono stati stravolgimenti epocali come in altri settore però pensa solo ai materiali utilizzati nelle elettronica, negli altoparlanti e nei case dei diffusori. Di progresso ne è stato fatto eccome. Poi anche la musica cambia e di conseguenza anche l'approccio culturale.

Sarebbe un discorso molto lungo.

  • Melius 2
Fabio Cottatellucci
Inviato

Io osservo sempre, stupito, come il valore di un impianto o di una storia dell'hi-fi abbia sempre e solo una direzione: impianti più serici, bassi più profondi, massime frequenze riproducibili stellari, e sempre su impianti top.
Della storia di una parabola commerciale durata trent'anni che è stata il paradigma di tutta l'elettronica di consumo a venire, che ha riempito le case di impianti di medio livello, della capacità dei progettisti di aprire mercati interi prima con i bookshelf e poi con i mini, della storia della trattazione del segnale dai millivolt ballerini di una puntina a stream di dati solidi come una ferrovia, nessuna traccia.
Siamo sempre qui a discutere se i vecchi giradischi a puleggia andassero o meno soppiantati da quelli a cinghia per poi concludere, ovviamente, che i puleggia erano meglio.
Gli standard di sicurezza e di ergonomia si sono evoluti, la progettazione degli apparecchi ha dovuto iniziare a tenere conto di materiali proibiti, disturbi prima sconosciuti, guerre che hanno reso inutilizzabili soluzioni tecniche...
Tutta l'elettronica di consumo è nata, cresciuta e cambiata, insieme alla società di cui era parte, e tutto quello che viene percepito è se fossero meglio i condensatori carta e olio o quelli di propilene.
Mah.



PS scritto in fretta e non riletto, oggi ho pochissimo tempo, scusate. Se qualcuno trova questo post un po' polemico, sappia che non era mia intenzione essere un po' polemico, volevo essere molto polemico. 

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