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Morti tre carabinieri durante uno sgombero


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Inviato

Pure tu! Ma non ti aspettare che non ti sottolinei le minchiate :classic_wink:

Inviato
39 minuti fa, appecundria ha scritto:

Non capisco. 

Magari sarà  che un arresto preventivo non è contemplato dal CP e CPP? :classic_rolleyes:

Gaetanoalberto
Inviato

.

Gaetanoalberto
Inviato

.

Gaetanoalberto
Inviato
2 ore fa, appecundria ha scritto:

Qual è il nesso

Nessuno. A parte che non si possono, come viene ripetutamente suggerito, arrestare le persone, per motivi cautelari, se non a certe condizioni 

appecundria
Inviato
5 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

arrestare le persone, per motivi cautelari, se non a certe condizioni 

Guarda Gaetano, trovo questo thread reso impraticabile al ragionamento per cui ho deciso di evitare la discussione.

Anche in questo caso non ho capito di cosa stiamo parlando e cosa c'entrano i motivi cautelari.

Comunque rispondo perché sei tu: la detenzione di bottiglie molotov rientra tra "certe condizioni"? Io, che non so niente, pure sapevo che sono armi da guerra. Tu ne sai qualcosa?  

Gaetanoalberto
Inviato
2 minuti fa, appecundria ha scritto:

Comunque rispondo perché sei tu: la detenzione di bottiglie molotov

Le bottiglie molotov devono essere prese per dimostrare il contenuto. Comunque hai ragione. La discussione sembra impraticabile soprattutto sui ragionamenti per cui la finisco qui.

Apportare contenuti pare inutili.

Inviato

cioè quindi il taser lo sparano a caso in giro perchè le condizioni di pericolosità del soggetto xy non sono

ancora state dimostrate in terzo grado di giudizio. apperò.

Inviato
5 ore fa, 31canzoni ha scritto:

Penso da cittadino che la tragedia sia da ascrivere (anche, non necessariamente solo) ad infortunio sul lavoro

al pari, ad esempio, di un povero disgraziato di muratore che cade dall'impalcatura? quindi i parenti, in questo caso, devono rivolgersi all'INAIL? ah no, le forze di polizia non sono coperte dall'assicurazione INAIL e hanno una tutela specifica per infortuni sul lavoro, diversa da quella degli altri lavoratori dipendenti.

mah, questa storia dell'infortunio sul lavoro, nel caso di vittime di sparatorie, esplosioni, accoltellamenti, ecc. è inascoltabile e, talvolta, stento a credere che si possa davvero sostenere ed essere convinti di una cosa del genere!

appecundria
Inviato
5 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Apportare contenuti pare inutili.

Il problema è che non si capisce, io non capisco, qual è il contenuto.

Si tratta di una strage commessa da una banda di persone con qualche precedente e di nota pericolosità, che detenevano con certezza armi da guerra. 

Nonostante uno spiegamento di forze mai visto prima in Italia, l'operazione è tragicamente fallita. Per questo l'opinione pubblica si interroga se il prezzo di tre vite non si fosse potuto in qualche modo risparmiare.

A me non sembra un delitto di lesa maestà, anzi mi sembra un sentimento genuino di compassione e vicinanza all'Arma.

E poi mettiamoci d'accordo: se si dice che sono i rischi del mestiere, non va bene. Se si dice che bisogna proteggere di più gli agenti, nemmeno va bene. Non si sa cosa dire.

  • Melius 1
  • Thanks 1
appecundria
Inviato
3 minuti fa, Fabfab ha scritto:
5 ore fa, 31canzoni ha scritto:

Penso da cittadino che la tragedia sia da ascrivere (anche, non necessariamente solo) ad infortunio sul lavoro

al pari, ad esempio, di un povero disgraziato di muratore

Fabio le vittime erano a fare un pic nic in campagna oppure erano in servizio?

Questa è un'altra polemica del kaiser che non ho capito dove vuole andare a parare. Qual è il problema, si può sapere papale papale?

  • Confused 1
appecundria
Inviato

Poi ci sono gli sciacalli che si divertono con l'IA come bimbominkia Baldan dei Fratelli del Fake

 

Gaetanoalberto
Inviato
25 minuti fa, appecundria ha scritto:

non si capisce, io non capisco, qual è il contenuto.

Riguardo a quello postato, che si collega a tutto il resto, che non puoi arrestare le persone a capocchia. Magari perquisisci e poi arresti, e pare fossero andati a perquisire.

Che poi anche qui dobbiamo deciderci, o sembravano dei poveracci, o dei terroristi.

Per me sembravano poveracci ed erano come i terroristi.

Comunque, se é accaduto la responsabilità sarà di chi li ha mandati a morire.

 

Inviato

gaetà, quel mauro guerra del quale avevo parlato stava solo ( forse ) disturbando, magari nemmeno quello.

quei carambi si sono inventati un tso abusivo e gli hanno sparato in un campo, uccidendolo.

cos'è che non si potrebbe fare, il taser mi pare che come da infauste cronache lo usano senza problemi

era così impossibile appostarsi in incognito ed uno alla volta taserizzarli con calma

Inviato
45 minuti fa, Fabfab ha scritto:

al pari, ad esempio, di un povero disgraziato di muratore che cade dall'impalcatura? quindi i parenti, in questo caso, devono rivolgersi all'INAIL? ah no, le forze di polizia non sono coperte dall'assicurazione INAIL e hanno una tutela specifica per infortuni sul lavoro, diversa da quella degli altri lavoratori dipendenti.

mah, questa storia dell'infortunio sul lavoro, nel caso di vittime di sparatorie, esplosioni, accoltellamenti, ecc. è inascoltabile e, talvolta, stento a credere che si possa davvero sostenere ed essere convinti di una cosa del genere!

Guarda, giusto per essere precisi, quando parlo di infortunio sul lavoro non mi riferisco al fato cinico e baro, ma a precise responsabilità che possono essere del datore di lavoro o del lavoratore o di entrambi. Quindi le responsabilità ci sono e ci sono le omissioni, il tempo sul quale bisogna risparmiare per aumentare la produttività, etc. Poi vedi te. Più semplice definirli eroi e chiuderla lì con funerale di stato. Chi cade dall'impalcatura nemmeno il funerale di stato eppure anche in quel caso dovrebbe essere lutto nazionale. O no?

Inviato

mauro guerra non stava nemmeno disturbando:

Un giovane uomo fugge lungo i campi nei pressi della propria abitazione, a Carmignano di Sant’Urbano, una località tra Padova e Rovigo. È a piedi nudi e indossa solo un paio di boxer. È il 29 luglio del 2015 e Mauro Guerra, questo è il suo nome, morirà a trentadue anni in quel pomeriggio afoso. A ucciderlo è un colpo di pistola che gli trafigge l’addome, esploso da uno dei carabinieri che lo inseguono.

Un giorno di quel luglio Mauro si era recato nella caserma dei carabinieri, a trecento metri dalla sua casa, per comunicare l’intenzione di organizzare una manifestazione pubblica. Vi aveva trovato il nuovo comandante, Marco Pegoraro, al quale aveva lasciato una serie di disegni di “ispirazione mistica”.  Le parole di Guerra e quelle sue illustrazioni bastarono a convincere Pegoraro della pericolosità dell’uomo. 

Da qui la decisione di sottoporre Guerra a un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO). Senza che ve ne fossero le ragioni oggettive e senza che venisse seguita la procedura necessaria per un provvedimento così invasivo e così limitativo della libertà individuale: ovvero, l’autorizzazione dei sanitari e del sindaco del comune di appartenenza dell’interessato.

Guerra si trova in casa quando due carabinieri gli intimano di recarsi in caserma. Poi si aggiungono numerosi altri militari, che tentano di convincerlo a salire sull’ambulanza, sopraggiunta nel frattempo. Il giovane finge, infine, di accettare il ricovero, per poi darsi alla fuga. Le scene successive sono grottesche e violente: una decina di carabinieri insegue Guerra seminudo che, in ultimo, viene raggiunto. Mentre un anello delle manette gli viene serrato a un polso, Guerra si divincola e colpisce il carabiniere: è allora che un colpo di pistola lo raggiunge, uccidendolo. Solo dopo quaranta minuti, con l’arrivo di un mezzo dell’elisoccorso, verranno tentate le manovre di rianimazione. 

Il processo di primo grado per omicidio colposo a carico del maresciallo Pegoraro si conclude nel dicembre del 2018 e ha un esito sconcertante: l’imputato viene assolto, ma le motivazioni della sentenza rappresentano, sotto il profilo giudiziario, una stridente contraddizione rispetto al verdetto. Vi si legge infatti quanto segue: «è da ritenere che tutto l’inseguimento per i campi, nonché i tentativi di immobilizzazione della persona offesa, siano state condotte del tutto arbitrarie e illegittime»; e che è stato messo in atto un «grave tentativo di stordimento del Guerra (in quel momento libero cittadino), attraverso la somministrazione occulta di una dose di tranquillante».

Tuttavia, mentre il processo prosegue sul piano civile, emerge un fatto nuovo. Intervistato da Ivan Grozny di Padovaoggi.it, il maresciallo Filippo Billeci, fino a tre mesi prima dei fatti comandante della stazione dell’Arma di Carmignano, racconta la sua versione. Quel giorno di luglio venne chiamato a svolgere un’azione di “mediazione”, nella convinzione che si potesse indurre Guerra ad accettare un TSO: «dopo ho scoperto che non c’era», quel TSO. Ancora: «Per me Mauro non era pericoloso, con me non c’erano mai stati problemi in tanti anni»; e «se fosse stato pericoloso, non sarei stato in casa da solo un’ora con lui». Poi la situazione precipita: «Quando Mauro ha visto che non c’era il documento che certificava il TSO, ha detto che lo si poteva lasciare stare e ha preso la strada per i campi»: e «quando si è messo a correre lungo la strada non ha fatto nulla a nessuno». Quindi «c’è stata quella colluttazione con il carabiniere Sarto, poi il collega che è intervenuto, Pegoraro, ha deciso di operare in quella maniera. E quando si opera in quella maniera…»."

.

dunque, cos'è che volendo non si può fare, e possibilmente che non finisca così come quella volta o come adesso.

ps: il guerra ( 32 enne ) aveva solo un disturbo bipolare e poi era pure commercialista, deve essere stato questo.


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