Questo è un messaggio popolare. appecundria Inviato 19 Ottobre Questo è un messaggio popolare. Inviato 19 Ottobre C'è un bivio nel modo in cui scegliamo di pensare. Da un lato abbiamo il ragionamento acuto e speculativo, dall'altro, la tentazione del ragionamento ottuso e immediato. La maggior parte della nostra vita quotidiana è dominata dalla logica dell'urgenza, da ciò che potremmo definire il ragionamento ottuso e immediato. È l'istinto che ci fa scegliere la soluzione più veloce, la risposta che non richiede uno sforzo concettuale prolungato. È la soddisfazione fugace, il bisogno di chiudere la questione. Questa modalità è efficiente, certo, essenziale per la sopravvivenza pratica. Ma se lasciata senza freno, può condurre a una sorta di miopia intellettuale. Il suo difetto è l'ottusità: un'incapacità o una riluttanza ad andare oltre la superficie. Essa cerca il "come fare" senza mai interrogarsi sul "perché" o sul "se" in senso più ampio. L'amore per il ragionamento acuto e speculativo, al contrario, è un atto di fede nella profondità e nella complessità. È la gioia di seguire un filo logico attraverso labirinti di ipotesi e conseguenze, anche se la destinazione finale è lontana o, peggio, se non c'è una destinazione "pratica" affatto. Pensiamo alla distinzione fondamentale che la filosofia, da Aristotele in poi, ha tracciato tra la ragione teoretica (o speculativa) e la ragione pratica. La ragione speculativa mira alla verità per se stessa, a una conoscenza universale che non ha bisogno di un'applicazione immediata. Essa si muove, come diceva Kant, nel regno del "Che cosa posso sapere?". È la ragione che non si accontenta di capire come funziona il motore, ma vuole capire perché c'è un motore, e perché la realtà è strutturata in un certo modo. L'acume, in questo contesto, non è solo velocità, ma precisione e distinzione. È la capacità di afferrare le sfumature, di non confondere i piani, di vedere le premesse implicite e le fallacie nascoste. Non si tratta di essere pedanti, ma di onorare la verità dei dettagli. Il ragionamento ottuso e immediato, nella sua ricerca di facili certezze, è spesso la culla del dogmatismo e del fanatismo. Non ha tempo per i dubbi, non ama le vie traverse. La sua forma logica è spesso un sillogismo semplice, a volte distorto, come notava san Tommaso d'Aquino quando discuteva i principi del ragionamento pratico, dove l'errore può insinuarsi facilmente nella premessa particolare che ci lega all'azione. L'immediato cerca l'azione; lo speculativo cerca la comprensione. Il ragionamento speculativo, al contrario, accetta il rischio di perdersi, di non trovare una risposta definitiva. Accetta la lezione di Socrate: la vera saggezza inizia con la consapevolezza della propria ignoranza. Questo amore per il cammino, più che per la meta spicciola, è ciò che ha generato la scienza, la metafisica e l'arte di pensare in modo critico. Non dobbiamo demonizzare l'immediatezza, ovviamente. Ma il pericolo per il nostro tempo è che la tirannia dell'urgenza e dell'informazione "mordi e fuggi" soffochi completamente l'impulso speculativo. Il pensatore acuto sa che la complessità non è un ostacolo, ma la vera natura delle cose. Coltivare l'amore per la speculazione è, in ultima analisi, coltivare la libertà. 14
Fabio Cottatellucci Inviato 19 Ottobre Inviato 19 Ottobre 25 minuti fa, appecundria ha scritto: Coltivare l'amore per la speculazione è, in ultima analisi, coltivare la libertà. Mi permetto di aggiungere "E il rispetto per sé stessi".
extermination Inviato 19 Ottobre Inviato 19 Ottobre 53 minuti fa, appecundria ha scritto: l'istinto che ci fa scegliere la soluzione più veloce, la risposta che non richiede uno sforzo concettuale prolungato. È la soddisfazione fugace, il bisogno di chiudere la questione Possibilmente evitando di rimanere impantanati nell’analizzare ogni dettaglio all’inseguimento di una sorta di “perfezione” che può bloccare l’azione facendo perdere ciò che di buono e funzionale si può ottenere in tempi brevi.
appecundria Inviato 19 Ottobre Autore Inviato 19 Ottobre 3 minuti fa, extermination ha scritto: Possibilmente evitando di rimanere impantanati "Ottima è la misura" 🙂
ascoltoebasta Inviato 19 Ottobre Inviato 19 Ottobre 1 ora fa, appecundria ha scritto: Coltivare l'amore per la speculazione è, in ultima analisi, coltivare la libertà. Ordunque sarebbe opportuno chiedersi perchè si venga indotti sempre più a rifuggire dal ragionamento speculativo.
Dufay Inviato 19 Ottobre Inviato 19 Ottobre Adesso, ascoltoebasta ha scritto: Ordunque sarebbe opportuno chiedersi perchè si venga indotti sempre più a rifuggire dal ragionamento speculativo. Bisogna specularci sopra 2
Savgal Inviato 19 Ottobre Inviato 19 Ottobre Un grande dono dell'esperienza in un ambito è che ci consente di comprendere rapidamente un caso ed una sua possibile soluzione. Dove l'esperienza manca sono necessari tempo, pazienza e confrontarsi con chi quell'esperienza l'ha accumulata. Questo per quanto riguarda il lavoro. Se si vuol comprendere un fenomeno, sia in ambito scientifico che storico-sociale, è fondamentale avere acquisito il metodo proprio della disciplina, rigore logico e capacità di concentrazione. Le carenze che non pochi studenti mostrano soprattutto sulle materie scientifiche conseguono dalla superficialità con cui le affrontano, superficialità che è l'opposto di metodo, rigore logico e concentrazione.
LUIGI64 Inviato 19 Ottobre Inviato 19 Ottobre La concentrazione è un elemento essenziale, non soltanto per lo studio, ma banalmente anche nelle attività fisiche come negli sport Se pensiamo alle arti marziali, è un prerequisito fondamentale che necessita di esercitarlo costantemente per ottenere dei risultati soddisfacenti
audio2 Inviato 19 Ottobre Inviato 19 Ottobre per potersi concentrare servono le basi minime vite complicate in contesti difficili normalmente lo inibiscono
Dufay Inviato 19 Ottobre Inviato 19 Ottobre 1 minuto fa, audio2 ha scritto: per potersi concentrare servono le basi minime vite complicate in contesti difficili normalmente lo inibiscono I poveri hanno poca concentrazione.
audio2 Inviato 19 Ottobre Inviato 19 Ottobre in genere è vero, perchè sono presi dai continui problemi pratici della loro dura vita quotidiana. per esempio guarda me.
Dufay Inviato 19 Ottobre Inviato 19 Ottobre 2 minuti fa, audio2 ha scritto: in genere è vero, perchè sono presi dai continui problemi pratici della loro dura vita quotidiana. per esempio guarda me. Gli speculatori mentali hanno tempo da perdere.
Grancolauro Inviato 19 Ottobre Inviato 19 Ottobre @appecundria Tema interessante, grazie del post. Sarei tuttavia più cauto nel trattare la ragion pratica come una facoltà di serie B rispetto a quella teoretica. Per Kant da te citato vale esattamente il contrario, dal momento che la ragion pratica ci rende liberi, superando i confini apparentemente invalicabili della ragione teoretica. Le tue considerazioni sembrano invece rinviare alla distinzione di Kanheman e Tvesky tra pensieri veloci (euristiche) e pensieri lenti, da cui deriva la teoria dei bias cognitivi. Qui il tempo e l’accuratezza della riflessione giocano invece un ruolo fondamentale. Comunque sia, condivido lo spirito! 2
LUIGI64 Inviato 19 Ottobre Inviato 19 Ottobre 2 ore fa, appecundria ha scritto: Ma il pericolo per il nostro tempo è che la tirannia dell'urgenza e dell'informazione "mordi e fuggi" soffochi completamente l'impulso speculativo. Il pensatore acuto sa che la complessità non è un ostacolo, ma la vera natura delle cose Fattore importante è non rimanere relegati nella dimensione astratta di una speculazione fine a se stessa Sarebbe opportuno tentare di farne carne e sangue, ispirazione per un impulso trasformativo ed evolutivo
appecundria Inviato 19 Ottobre Autore Inviato 19 Ottobre 37 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: Sarebbe opportuno tentare di farne carne e sangue Non credo.
LUIGI64 Inviato 19 Ottobre Inviato 19 Ottobre 1 minuto fa, appecundria ha scritto: Non credo. Rimarrebbe soltanto nello spazio teorico della mente
Panurge Inviato 19 Ottobre Inviato 19 Ottobre 3 ore fa, appecundria ha scritto: ma la vera natura delle cose Sto giusto leggendo una circolare AdE, ho qualche dubbio che la complessità non sia un ostacolo, talvolta almeno. 1
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