Gringos: per quelli che pensano che gli USA andranno in default e il dollaro sarà carta straccia.

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FAR CROLLARE IL PONTE PRIMA CHE LO ATTRAVERSINO: L'USO FINALE DELLA LEVA FINANZIARIA DEL DOLLARO Questa è un'analisi strategica ipotetica, non una previsione o un'approvazione. Esplora una possibile interpretazione della strategia economica degli Stati Uniti attraverso una lente macro-geopolitica. LO SHOCK TARIFFARIO NON RIGUARDA I PREZZI, MA L'ENERGIA I dazi vengono venduti come un modo per proteggere l'industria statunitense, ma questo è un livello superficiale. La logica più profonda è strategica e brutale. Storicamente, le grandi ondate tariffarie come Smoot Hawley negli anni '30 hanno schiacciato il commercio globale e hanno fatto scendere i prezzi, non salire. I dazi soffocano la domanda, uccidono i margini e rendono i soldi stretti. Questo è deflazionistico. E questa volta non è un caso. Gli Stati Uniti sanno che quando il commercio rallenta, la liquidità globale si prosciuga. Le aziende e i paesi si affrettano a contanti e, in quei momenti, tutti hanno bisogno di dollari, non di yuan, non di euro. Il risultato è una corsa verso i titoli del Tesoro, che sostiene proprio il sistema che Washington sta stringendo. È una mossa che solo l'emittente di valuta di riserva mondiale può portare a termine innescando un dolore globale, costringendo alla scarsità di dollari, e poi guardare il mondo comprare il tuo debito per sopravvivere. Gli Stati Uniti potrebbero cadere in una grave recessione nel farlo, ma se tutti gli altri cadono più duramente, e finiscono ancora per aver bisogno del dollaro per funzionare, Washington vince ancora. È spietato, ma è una leva e sanno esattamente cosa stanno facendo. LA LOGICA STRATEGICA Non si tratta di politica a breve termine; Si tratta della sopravvivenza di un sistema. Il debito globale è insostenibile e i deficit degli Stati Uniti non possono durare per sempre senza fiducia nel dollaro. Il vecchio modello di delocalizzazione della produzione, inflazione dei prezzi degli asset e riciclo dei deficit attraverso la finanza globale ha raggiunto il suo limite. Il nuovo approccio consiste nell'accettare il dolore controllato ora per riprendere il controllo in seguito. L'obiettivo non è quello di distruggere la globalizzazione, ma di ridisegnarla attorno a un nucleo più piccolo e più difendibile. Un sistema in cui gli Stati Uniti continuano a scrivere le regole, anche se il gioco stesso sembra diverso. I dazi, la stretta di liquidità, l'armamento dell'energia, puntano tutti verso un collasso gestito per ristabilire il dominio. ECHI DI STORIA Nixon tagliò il legame d'oro per resettare il sistema alle sue condizioni. Volcker ha innescato una recessione per ripristinare la credibilità. Bretton Woods ha ricostruito la struttura finanziaria mondiale per disperazione. Ciò che sta accadendo ora fonde tutti e tre. È una ricostruzione preventiva, una terapia d'urto prima che i rivali possano completare le loro alternative. Gli Stati Uniti non difendono più il vecchio ordine. Lo sta ristrutturando usando la volatilità e la scarsità come strumenti per dettare i termini della fase successiva. IL COMPROMESSO Questa strategia ha delle conseguenze. Rischia di fratturare le alleanze, aumentare l'inflazione a breve termine e spingere l'economia statunitense verso un profondo rallentamento. Ma dal punto di vista di Washington, è un sacrificio calcolato. Meglio sopportare una crisi che si controlla piuttosto che una imposta dall'esterno. Il calcolo è freddo ma chiaro. IL QUADRO PIÙ AMPIO L'era del dollaro sta mutando. Gli Stati Uniti stanno trasformando il dollaro da un bene pubblico universale in un asset condizionato. L'accesso sarà gestito, non presunto. Non si tratta più di privilegi infiniti; Si tratta di inclusione selettiva. Chi ottiene liquidità, chi l'energia, chi l'accesso al mercato, queste decisioni diventano leve della politica, non sottoprodotti dei mercati. Visto in questo modo, gli Stati Uniti non stanno cercando di salvare il vecchio ordine, stanno cercando di riscriverlo prima che lo faccia qualcun altro. Il ponte non ha bisogno di durare per sempre; Deve solo essere l'unico ancora in piedi quando la tempesta colpisce.