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Essere e dover essere


mozarteum

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extermination
Inviato
19 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

Il dover essere è sempre stata 

Per me, in molti casi,  è stato uno stimolo a fare meglio! Fatta anche la seguente  doverosa precisazione:

" prima il piacere e poi il dovere " 

Inviato
2 ore fa, Oste onesto ha scritto:

Si però prima svelaci il mistero su cosa dovevi fare con le mollette delle audiocassette (mi pare che eri tu che avevi lanciato un "crowdfounding" in Vintage room prima dell'incendio🤔)😁 

Ah già. Avevo promesso che avrei spiegato tutto, poi non ho avuto il tempo di aggiornare completamente il mio sito e la cosa è rimasta in sospeso.

Tanto per cominciare, alcorso mi inviò una scatola con una quarantina di cassette dal contenuto sacrificabile, buona parte di esse avevano la famosa molletta.

Ecco cosa ci ho fatto:

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Trattasi del telaio di una carrozza ferroviaria in scala HO, una Corbellini a carrelli prodotta da Hornby-Rivarossi. La molla, attaccata al carrello con una goccia di Attack, appoggia sull'assale in metallo solidale ad una ruota e preleva corrente dalle rotaie.

Una molla per carrello, un PCB con ponte di diodi, resistenze e LED montato nel sottotetto, ed ecco illuminata la carrozza.

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Il circuito è costruito in modo tale da avere illuminazione pressochè costante con alimentazione da 4V fino a 12V (treno praticamente fermo->max velocità) e con i due condensatori visibili mantiene i LED accesi per una ventina di secondi anche in assenza di alimentazione, in modo da evitare tremolamenti dovuti a falsi contatti, passaggio su scambi e incroci, etc...

Per adesso ho 8 carrozze di vario tipo così sistemate, se ne prevedono altre in futuro.

 

 

 

Inviato
16 minuti fa, lufranz ha scritto:

Per adesso ho 8 carrozze di vario tipo così sistemate, se ne prevedono altre in futuro.

Con il tuo avatar c'era da aspettarselo!! 😁

 

Bravissimo!! anche per il riciclo creativo.

tarantolazzi
Inviato

Mah, io evidenzierei che

1) ognuno parte da un punto particolare e non ha infiniti modi per procedere alla propria evoluzione.

Difficilmente accettiamo di partire, esistenzialmente dico (condizioni storiche, economiche, geografiche ecc.) da dove

partiamo. Siamo quasi sempre delusi o invidiosi, oppure sciuponi e quasi desiderosi di retrocedere......

Ma occorre anche un po' di autoindulgenza....anche in presenza della coscienza di avere un compito (evolvere) e di partecipare con l'attuale incarnazione ad un karma, individuare i passi giusti ed il percorso migliore puo' non essere semplice, e si finisce a cincischiare quando non ad adagarsi in un un vortice retrogrado.

2) dal punto di vista dell'Essere tutto e' ed e' eternamente, e ovunque.  La distinzione tra essere "di meno" (o come mi capita, come dici tu) e "di piu'" (o come dovrei essere, come dici tu) puo' risultare quindi impossibile da un punto di vista ontologico. Mentre da un punto di vista etico, ma anche estetico (e anche abbracciando il pensiero di cui sopra queste componenti non e' che spariscano, anzi) ti si puo' seguire....

3) anche il punto di vista sociologico/politico puo' dare un contributo......cosa se ne fanno le elite dominanti dell'educazione, della cultura, dell'impegno a migliorarsi? Nulla, anzi possono risultare tendenze dannose se diffuse, quindi meglio cooptare i pochissimi utili alla propria perpetuazione e per il resto.....tanto peggio tanto meglio, si vende e si convince tanto piu' si vende e si fa propaganda a dei fessi.

Questo ai tempi attuali del liberismo globalizzato, ma non e' che ai tempi degli stati nazionali forti le cose andassero poi molto diversamente; semplicemente anziche' masse di yes man consumisti serviva carne da cannone.

Dal mio punto di vista c'e' stato un momento (anni50-inizio 70, ci fu IMHO un precedente nella prima fase del ventennio) in cui l'educazione e le masse sembrarono potersi avvicinare, prontamente rientrato.

Ma scusa, forse divago, pero' il problema dell'educazione e della scuola mi pare non coincidente ma associato al tema da te posto.

Inviato
21 ore fa, Jack ha scritto:

importante è che non se la suoni e non se la canti. 

🤣🤣🤣

Inviato

Comunque da fine prima pagina il 3ad mi pare incartatissimo (o io che ne capisco poco…)

Paranoid.Android
Inviato
15 minuti fa, tarantolazzi ha scritto:

Mah, io evidenzierei che

Ultimi 20 secondi 

 

 

Inviato
7 minuti fa, Jack ha scritto:

perché ti fa ridere?

Perché te la suoni e te la canti.

tarantolazzi
Inviato
15 minuti fa, Paranoid.Android ha scritto:

Ultimi 20 secondi 

Chi argomenta e chi insulta.

A ciascuno il suo.

Certo che approfittare della citazione (non avere il coraggio di insultare direttamente, cioe') oltreche' della lontananza fisica e' doppiamente penoso......

 

Paranoid.Android
Inviato
14 minuti fa, tarantolazzi ha scritto:

insulta.

Non è un insulto alla tua persona, bensì una degna chiosa alle tue righe così come una degna chiosa al filmato.

tarantolazzi
Inviato
16 minuti fa, Paranoid.Android ha scritto:

Non è un insulto alla tua persona,

Dicevo doppiamente penoso, mi devo correggere, triplamente penoso.

1) L'insulto (in risposta a pacatissime considerazioni) a distanza

2) L'uso della citazione per insultare

3) L'asserzione che "va a cagare" non sia equiparabile ad un insulto.

 

Comunque ho chiesto delucidazioni ad un Amministratore in merito alla liceita' di  tali  comportamenti.

 

 

 

 

GianGastone II
Inviato

Pero' a volte puo' essere questione di malintesi, come ci canta il Casto Divo nel suo nuovissimo singolo!

Forse e' piu' comprensibile ai classicisti (pure Casto lo e')

"Non mandarmi il tuo cazzo in chat
Dei miei sogni lui che ne sa?
Sono altre le delizie
Non volevo una spada di pixel
M'hai negato la curiosità
Cita Hegel, cita Kant
Ma non mandarmi più il tuo cazzo in chat"

 

 

 

Paranoid.Android
Inviato
18 minuti fa, tarantolazzi ha scritto:

non sia equiparabile ad un insulto.

 Ci sta benissimo al termine di ogni supercazzola (come ad esempio il tuo scritto)

Inviato
28 minuti fa, Jack ha scritto:

Non ho manco fatto il classico

Neppure io: scientifico, molto più completo. 

Inviato
1 ora fa, tarantolazzi ha scritto:

ventennio) in cui l'educazione e le masse sembrarono potersi avvicinare, prontamente rientrato.

complimenti per le  le caratteristiche di utilità, attinenza, verità e continenza espressiva.

GianGastone II
Inviato

@meliddo Gli istituri professionali insegnano a vivere la dura realta', il classico e' metaforico lo scientifico ingabbia.


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