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Scelta amplificatore vintage da accoppiare a AR18s


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Salve a tutti,

mi presento sono Francesco da Roma.

Avrei bisogno di un vostro consiglio. Sto cercando un amplificatore vintage da accoppiare a delle AR18s.

Vorrei accoppiarci un Marantz. Ho cercato un po di documentarmi in rete ma spesso si incappa nel supporto dell' AI che genera delle risposte poco sensate.

Andando ad approfondire la prima scelta era ricaduta su un pre e finale oppure su model Thirty, ma quello che mi ha bloccato è stato il prezzo un pò troppo elevato. Restringendo un pò la ricerca ho individuato il marantz model 1120.

Ecco cercavo un parere dai più esperti se possa essere una buona accoppiata.

 

Oppure mi consigliate di andare anche su altre marche?

 

Grazie.

 

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Perché no? Marantz e AR sono sempre stati un classico nel passato. Magari controlla bene lo stato del 1120, soprattutto i condensatori. Non al suo livello, ma per risparmiare un po', anche un 1090 potrebbe andare bene.

Buoni ascolti 

  • Melius 1
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Il problema principale del vintage è lo stato di funzionamento di apparecchi che hanno parecchi decenni sulla spalle, che fortunatamente per un amplificatore si limita ai componenti elettronici, in particolare i condensatori, di facile reperimento e sostituzione.

Un ostacolo in più, negli ultimi anni, sono le quotazioni che in diversi casi e soprattutto alcuni marchi (Marantz ma anche Luxman, Sansui ecc.) sono come hai potuto constatare gonfiate in modo ridicolo e ingiustificato. 

Marantz ha fatto buoni e ottimi integrati all'epoca, ma oggi anche i modelli meno rinomati si trovano a non meno di 3-400 Euro (più un eventuale intervento di manutenzione per il motivo sopra ricordato).

Per risparmiare sull'acquisto senza rinunciare né alle prestazioni né al fascino del vintage potresto orientarti su altri marchi, altrettanto nobili ma meno inflazionati, come Pioneer o Nikko: io ho sull'impiantino vintage un Pioneer SA-7100 e un Nikko TRM 600, entrambi ben suonanti e molto belli nello stesso stile dei Marantz, in perfette condizioni e costati in totale meno di quanto chiedono oggi per un Marantz 1120.

  • Melius 1
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Intanto Grazie per il supporto.

Infatti ho visto una crescita dei prezzi nel vintage esagerata. Avevo anche individuato una possibile alternativa su Pioneer.

Avevo notato un Pioneer SA-706. Però sono un pò un confuso.

So che alcuni alcuni marantz venivano prodotti in America ed altri in Giappone?

Dove potrei reperire un pò d' informazioni su Marantz? 

Secondo Voi come potenza per le mie casse AR18s?  Quale sarebbe la potenza migliore da associargli?

 

Grazie.

 

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11 minuti fa, Decibel79 ha scritto:

come potenza per le mie casse AR18s?  Quale sarebbe la potenza migliore da associargli?

Non serve grande potenza: all'epoca si pilotavano anche con i 25 W del Nad 3020...

 

13 minuti fa, Decibel79 ha scritto:

Avevo notato un Pioneer SA-706. Però sono un pò un confuso.

Molto bello e buono anche quello: i modelli di quel periodo (da metà anni '70 fino a inizio anni '90) sono tanti e in generale tutti piuttosto validi. Diciamo che per la scelta conta anche il gusto personale e magari l'occasione che si trova.

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Vai sul nuovo e prendi un integrato Yamaha a partire da A-s201 cosi con meno di 200 euro hai tutto quello di cui hai bisogno: tutti gli ingressi, il controllo di toni e tanta potenza. 

 

Il vintage ha prezzi che reputo non giustificati, ma se trovi qualcosa che ti piace e funziona bene allora perchè no? quindi qualsiasi integrato Marantz, Pioneer, Kenwood, Toshiba, Technics, Hitachi con almeno 50-60W per canale andrà bene. 

Le Ar sono poco sensibili, quindi meglio qualcosa con watt in abbondanza. 

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44 minuti fa, Amedeo.R. ha scritto:

con almeno 50-60W per canale andrà bene. 

Le Ar sono poco sensibili, quindi meglio qualcosa con watt in abbondanza. 

Non esageriamo e soprattutto non riduciamo le prestazioni di un amplificatore alla sua potenza nominale, come negli anni '80 quando si sceglievano gli apparecchi in base alle specifiche tecniche lette sui cataloghi ("Questo ha 10 W in più, quindi è meglio di quell'altro!"): con i 20 W del Pioneer ad esempio ci piloto senza problemi dei diffusori da 86 dB. :classic_biggrin:

48 minuti fa, Amedeo.R. ha scritto:

tanta potenza

E poca qualità: cosa conta di più, un entry level economico di oggi o un buon integrato di quando costruivano con cura anche i modelli non al top del catalogo?

  • Melius 1
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No no, non esagero erano proprio gli stessi produttori dell'epoca come JBL ed Ar che sui loro manuali di uso, dichiaravano di non usare amplificatori poco potenti per il rischio di danneggiare i tweeter, discorso ovvio, visto che fare la barba alla parte superiore dell'onda sonora, non fa affatto bene. 

Avere una potenza maggiore, significa spesso avere una alimentazione migliore, maggiore corrente disponibile, migliore performance sui bassi e sappiamo bene quanto le AR sono avide. 

 

Poi un aspetto che spesso fugge a chi afferma che un ampli poco potente, possa suonare bene anche rispetto ad ampli più potenti:

 

Se io ascolto un brano con 0,5 watt di potenza, ma ho dei picchi di dinamica, perchè ad esempio ascolto un brano come la sagra di primavera o 1812 ouverture e mi serve in un +20db di headroom, allora le richieste salirebbero a 50 watt, per non andare in clipping, e con un 20watt ci vai quasi sicuramente dopo aver fatto la barba all'onda sonora. 

Per un ascolto normale a due metri di stanza, servono proprio 0,4-0,5w ed un ampli da 20W è stirato al massimo, sarebbe meglio optare per un 40W senza considerare che un 50W o un 60W sarebbe una scelta migliore, oltre al fatto che tutta l'elettronica lavorerebbe in modo più rilassato. 

Se ci spostiamo a 3 metri, le richieste si fanno ancora più alte. 

 

I modelli non top dell'epoca erano mediocri e poco potenti già all'epoca, figuriamoci oggi, dopo 40-50 anni, che nella migliore delle ipotesi hanno molti condensatori che remano contro, saldature da rivedere, contatti e potenziometri usurati ed ossidati. 

 

Quindi o si prende un vintage di media-alta gamma, tenuto bene e revisionato in modo che suoni discretamente, oppure meglio buttarsi sul nuovo, visto che con poche centinaia di euro si prendono prodotti nuovi, ma discreti e ben suonanti, garantiti e con tutta l'assistenza ed i pezzi di ricambio disponibili, in modo da evitare brutte sorprese dopo poche ore di ascolto. 

 

Il vintage lo consiglio a chi sa cosa prendere, a cosa e come valutare e sopratutto sa dove metterci le mani, oppure se si prova un fascino irresistibile per certi tipi di design. 

  • Haha 1
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Ho avuto le AR18 pilotate da nad 3020 ed era un bel sentire ma ormai sono trascorsi molti anni e le vecchie amplificazioni non hanno piu senso rispetto alla classe "D" conservo ancora un Pioneer 7800 non paragonabile alla velocità del

classe "D" ICE power preamplificato da un valvolare cinese che ho acquistato per 180€

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  • Moderatori
8 ore fa, Decibel79 ha scritto:

Andando ad approfondire la prima scelta era ricaduta su un pre e finale oppure su model Thirty

Con il Thirty ascoltavo le AR 16,suonavano bene; dopo una lunga tirata a tre quarti di volume ascoltando il live  Get Ready dei Rare Heart ho riscontrato il riscaldamento dei terminali dei diffusori. 

Il mio Thirty ( matricola 1962)è stato interamente progettato e assemblato a Sun Valley nel 1973  e a tutt'oggi gode ottima salute, naturalmente avendo sostituito i condensatori .

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1 ora fa, Discopersempre2 ha scritto:

ma questa "velocità", in cosa consisterebbe?

Fa parte dei mantra odierni: tutto dev'essere veloce, smaterializzato, leggero, semplificato, immediato, facile da ottenere senza fatica. La qualità la diamo al gatto...

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  • Moderatori
21 ore fa, Tronio ha scritto:

un entry level economico di oggi o un buon integrato di quando costruivano con cura anche i modelli non al top del catalogo?

 

Sarei d'accordo ma con riserva nel senso che ero  diffidente anche per il Yamaha S201 consigliato più su a circa 200 euro credendo avesse montato i tremendi e malsuonanti "power pack" MA  poco fa ho cercato in rete e mi sono dovuto ricredere in quanto monta dei Sanken e non è male all'interno rispecchiando una costruzione probabilmente più semplificata di telaio e ferramenta rispetto ai prodotti vintage, componentistica ridotta di numero sempre rispetto al vintage (un vantaggio per le riparazioni) e sembrerebbe alla vista non abbia circuiti integrati 

 

 

 

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forse avrà il frontale e manopole di plastica, avrà condensatori di alimentazione non come barattoli di birra, morsetti economici per il collegamento alle casse (non che in passato i morsetti a molla fossero migliori) o sarà fatto in Cina ma pur io sostenendo il vintage a spada tratta quasi quasi un pensiero al Yamaha lo farei previo ascoltino in qualche negozio e valutando se i watt fossero sufficienti anche perché se si pensa agli ampli giapponesi "entry" degli anni 90 i costruttori badavano al risparmio senza pietà....forse adesso che parecchia produzione economica è decentrata fuori del Giappone riescono a calmierare i prezzi mantenendo una sorta di qualità che può comunque soddisfare.
 

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@Bazza La lentezza é una caratteristica delle valvole: ho un finale con le 6550 e ascoltarci la musica rock é una vera sofferenza. Per la musica classica é accettabile fino a che non si confronta con la musica dal vivo

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