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La famiglia della casa nel bosco


Messaggi raccomandati

Gaetanoalberto
35 minuti fa, Roberto M ha scritto:

spesso

 

 

Spesso purtroppo si fa disinformazione politicamente orientata.
 

 

**Titolo:** Contesto culturale e maltrattamenti in famiglia nella giurisprudenza italiana

1. **Premessa generale**  
La giurisprudenza italiana, in particolare della Corte di cassazione, ha più volte affrontato il tema dei cosiddetti “reati culturalmente orientati”, chiarendo che nessuna tradizione culturale, religiosa o sociale può giustificare condotte che incidono su diritti fondamentali, come l’integrità fisica e la dignità delle persone, specie nell’ambito dei rapporti familiari.[3][5]
In questo quadro, il fattore culturale può avere rilievo, ma solo nei limiti consentiti dall’ordinamento, senza trasformare in lecite condotte che restano penalmente rilevanti.[11][3]

2. **Reati culturalmente orientati e maltrattamenti**  
Nella categoria dei “reati culturalmente motivati” rientrano i casi in cui l’imputato invoca usi o norme del paese o del gruppo di origine (ad esempio, disciplina patriarcale della famiglia, pratiche violente ritenute lecite nella comunità di appartenenza) per chiedere una diversa valutazione della propria responsabilità penale.[12][3]
La Cassazione ha affermato che il fattore culturale può incidere, al più, sulla valutazione della personalità dell’imputato e sulla dosimetria della pena, ma non può escludere la sussistenza del reato di maltrattamenti in famiglia di cui all’art. 572 c.p.[5][11]

3. **Pronunce significative della Cassazione**  
Tra le decisioni più citate vi è **Cass. pen., Sez. III, 26 giugno 2007, n. 34909**, relativa a un caso di violenza sessuale intra-coniugale e maltrattamenti commessi da un imputato di nazionalità marocchina: la Corte esclude che le tradizioni culturali possano incidere sull’integrazione del reato, richiamando il principio di territorialità della legge penale e l’obbligo per chiunque si trovi sul territorio dello Stato di informarsi sulle sue leggi e osservarle.[3]
Un’altra pronuncia, **Cass. pen., Sez. VI, 26 novembre 2008, n. 46300**, riguarda un imputato straniero accusato di maltrattamenti, violazione degli obblighi di assistenza familiare, sequestro di persona e violenza sessuale; la Corte afferma che neppure l’appartenenza a un ordinamento che tollererebbe condotte violente in famiglia può escludere il dolo o costituire una vera e propria scriminante culturale.[13][5]

4. **Contesto culturale, “sub-culture” e limiti invalicabili**  
La giurisprudenza ha anche affrontato casi in cui si richiamano norme consuetudinarie del paese di origine, talvolta qualificate come “sub-culture”, ribadendo che non è riconoscibile, nell’ordinamento italiano, alcun preteso diritto di “correggere” con la violenza i membri della famiglia.[14][5]
In questi casi la Cassazione insiste sul fatto che il giudice deve applicare le norme penali a tutela delle vittime, a prescindere da usi e tradizioni del gruppo di appartenenza dell’imputato, perché i diritti fondamentali (in particolare quelli della donna e del minore) rappresentano una barriera invalicabile rispetto a qualunque consuetudine difforme.[3][5]

5. **Casi riguardanti comunità rom o pratiche analoghe**  
Nella dottrina e nelle rassegne sui reati culturalmente orientati si richiamano anche casi che coinvolgono soggetti rom, ad esempio in relazione alla “vendita in sposa” di figlie minori o ad altre condotte familiari violente; tali condotte sono trattate come reati, indipendentemente dall’eventuale radicamento culturale nella comunità di provenienza.[15]
La stessa linea emerge in generale per i maltrattamenti: la cultura del gruppo (rom o altro) non viene accolta come causa di esclusione del reato, ma, se del caso, può essere considerata solo sul piano della personalizzazione del trattamento sanzionatorio, senza intaccare la tutela penale delle vittime.[11][5][3]

6. **Conclusione ricostruttiva**  
Le sentenze che menzionano il contesto culturale nei maltrattamenti lo fanno per definire il quadro di vita dell’imputato e per valutare in concreto l’elemento soggettivo, ma confermano che non esiste una “scriminante culturale” che renda lecito l’uso di violenza in ambito familiare.[5][3]
Il caso torinese dei genitori rom assolti in appello viene considerato in dottrina e sulla stampa come decisione isolata di merito, percepita da molti come in tensione con l’orientamento della Cassazione sui reati culturalmente orientati, che resta improntato alla tutela rigorosa dei diritti fondamentali di donne e minori.[16][17][3][5]

***


 

 

 

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mozarteum

Pero’ Gaeta’ chi se ne frega della giurisprudenza. Parliamo di questioni pregiuridiche.

Non farmi quel tizio delle Nozze di Figaro: “ei suo padre, ella sua madre l’ imeneo non puo’ seguir” ( e grazie al catzo); oppure quell’altro sempre nella stesse divine Nozze: “le legittime pretese vengo qui a palesar”.

 

  • Haha 1
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adesso che in questo momento mi sento un boomer sacripantesco faccio un commento

in tal guisa, ovvero se fossi nordio & co. tre giorni prima di natale mandarei tutti gli ispettori

del nord ma anche del sud italia in quel tribunale li nel centro, faccio riaprire tutto con tutti

incazzati come le bestie perchè sono stati precettati con le vacanze rovinate, e faccio

convocare in modo perentorio tutti quelli del tribunale anche gli uscieri e i bidelli così

imparano e li tengo li senza pausa fino a dopo la befana, così vedono cosa vuol dire, altro

che separare famiglie a muzzo con la madre con le ore d' aria comandate solo durante le quali

può vedere i figli. con gli ispettori di prima sempre più incazzati e boomereschi pure loro.

dopodichè, nel mentre che si sviluppano gli esiti dei controlli, a quei servizi sociali li gli farei

controllare i campi e solo quei campi, così vediamo se poi ritornano alla realtà oppure no.

  • Melius 2
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1 ora fa, mozarteum ha scritto:

Non capiro’ mai la supponenza del genitore ghe pens mi.

L'homeschooling è consentito in Italia fino a 16 anni. da quell'età in poi si possono seguire sempre dei percorsi da autodidatti ma occorrerà sostenere esami annuali di ammissione alla classe successiva presso gli istituti pubblici. Considerato che questi bambini sono ancora sostanzialmente analfabeti, quando all'età del bambino più grande si frequenta una terza elementare (i presidi mi corrIggeranno) mi chiedo, in caso di sopravvivenza dei figli o dei genitori fulminati o di tutta la famigliola) in che stato di abbrutimento sarebbero arrivati a quell'età in cui si inizia a pensare anche al futuro.

Chi garantisce i sacrosanti diritti all'istruzione e a tutto il resto a sfortunati bambini ai quali toccano in sorte genitori svitati se non lo Stato di un Paese civile, con buona pace del leghista nel bosco? 

Precisamente, questi due genitori che progetti avevano o continuano ad avere del futuro dei loro figli?

Il Libro della Jungla? 

Non è che il semplice fatto di accoppiarsi e di figliare conferisce ai genitori il diritto di rovinare la vita ai figli.   

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Gaetanoalberto

Partecipando invece quale genitore e uomo di scuola con qualche responsabilità, le procure dei minori ci ricordano che a noi non spetta valutare ma segnalare le situazioni potenzialmente pregiudizievoli.

Il tema é veramente difficile, e nella mia esperienza si procede con notevole cautela.

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extermination
10 minuti fa, wow ha scritto:

chi garantisce i sacrosanti diritti all'istruzione e a tutto il resto di sfortunati bambini ai quali toccano in sorte genitori svitati se non lo Stato di un Paese civile

Nessuno! Non si contano, per quanti sono, i casi non attenzionati dalle istituzioni preposte

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Si, però il fatto che non si possano attenzionare (che termini :classic_laugh:) tutti non significa che non se ne debba attenzionare nessuno. Peraltro, questo caso è assurto agli onori della cronaca perché la politichetta da parrucchiere deve andare a infilare il naso dappertutto. La destra ha trovato un buon pretesto per prendere due piccioni con una fava raggiungendo lo scopo di distrarre e di parlare male di tutto ciò che assomiglia a una istituzione, nel caso assistenti sociali, istruzione e magistratura (che è più semplice che spiegare il tema del prossimo referendum). 

  • Melius 1
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Paolo 62
33 minuti fa, audio2 ha scritto:

adesso che in questo momento mi sento un boomer sacripantesco faccio un commento

in tal guisa, ovvero se fossi nordio & co. tre giorni prima di natale mandarei tutti gli ispettori

del nord ma anche del sud italia in quel tribunale li nel centro, faccio riaprire tutto con tutti

incazzati come le bestie perchè sono stati precettati con le vacanze rovinate, e faccio

convocare in modo perentorio tutti quelli del tribunale anche gli uscieri e i bidelli così

imparano e li tengo li senza pausa fino a dopo la befana, così vedono cosa vuol dire, altro

che separare famiglie a muzzo con la madre con le ore d' aria comandate solo durante le quali

può vedere i figli. con gli ispettori di prima sempre più incazzati e boomereschi pure loro.

dopodichè, nel mentre che si sviluppano gli esiti dei controlli, a quei servizi sociali li gli farei

controllare i campi e solo quei campi, così vediamo se poi ritornano alla realtà oppure no.

Se è vero che gli assistenti sociali hanno fatto tutti quei pasticci c'è da cambiare qualche legge a mio modo di vedere.

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Roberto M
41 minuti fa, audio2 ha scritto:

altro che separare famiglie a muzzo con la madre con le ore d' aria comandate solo durante le quali può vedere i figli.

E' veramente incredibile vedere il tasso di cinismo insito nel non provare disagio ed empatia per quei bambini e per quella madre.

Neanche a natale.

  • Melius 1
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26 minuti fa, wow ha scritto:

Considerato che questi bambini sono ancora sostanzialmente analfabeti

Questo lo dici tu. Questa circostanza, affermata dai "servizi sociali" è stata più volte smentita, pure dal "fact checkig" dell'ottima giornalista Valentina Baldisserri del Corriere della Sera

https://www.corriere.it/cronache/25_novembre_26/famiglia-nel-bosco-cosa-sappiamo-105aa04c-e9b4-45d1-9208-2f4c87cf8xlk.shtml

 

 

Scuola e socializzazione

Nel decreto c'è scritto che i tre bambini (una di 9 e due gemelli di 6)  «sono privi di istruzione» e non socializzano con altri bambini.

Fact checking: la famiglia ha scelto l’home schooling, ovvero l’istruzione parentale. È una scelta che non viola la legge a patto che ci siano certificazioni delle scuole. La figlia  maggiore ha sostenuto l’esame a giugno e ha ottenuto il diploma di idoneità alla terza elementare (vedi originale sotto). La famiglia è autorizzata per l’anno 2025-26 dall’istituto di istruzione parentale. Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha diramato una nota in cui precisa: «Risulta regolarmente espletato l'obbligo scolastico attraverso l'educazione domiciliare legittimata dalla Costituzione e dalle leggi vigenti e tramite l'appoggio ad una scuola autorizzata. La conferma è arrivata dal dirigente scolastico dell'istituto scolastico di riferimento per il tramite dell'ufficio scolastico regionale»

Quanto alla socializzazione, in effetti il rapporto con i genitori è prevalente ma vari testimoni e amici hanno affermato che i bimbi sono solari e socievoli.

 

 

 

 

 

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extermination
4 minuti fa, Roberto M ha scritto:

veramente incredibile vedere il tasso di cinismo insito nel non provare disagio ed empatia per quei bambini e per quella madre.

La tua soluzione? Lasciarli fare- ho capito bene? in linea con uno dei capisaldi di questo Governo.

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4 minuti fa, Roberto M ha scritto:

La figlia  maggiore ha sostenuto l’esame a giugno e ha ottenuto il diploma di idoneità alla terza elementare (vedi originale sotto).

Non fate altro che dire che molti di quelli che escono dalle scuole pubbliche sono analfabeti, adesso deevo fidarmi dell'esamino dell'open school Novalis?

Mi fido dei giudici. 

https://pagellapolitica.it/articoli/famiglia-bosco-bambini-motivazioni-decisione-giudici

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