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Melius Club

La riforma del condominio


Gaetanoalberto

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7 minuti fa, Gaspyd ha scritto:

nessun condomino

io, ma come proprietario unico. tieni poi presente che l' obbligo di amministratore scatta sopra

le 8 unità quindi nel mio caso sarei comunque esente da quella incombenza. adesso nel bene e

nel male faccio ancora tutto io, spero però ancora per poco.

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appecundria

l'assemblea deve deliberare che non si da inizio a lavori ordinari in mancanza di opportune pezze d'appoggio (accantonamenti, fidejussioni, accordi tra singolo proprietario e appaltatore, cessione del credito pro soluto, babbo ricco novantenne, ecc ecc). Inoltre deve esserci sempre un accantonamento per lavori straordinari non coperti da polizza.

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gibraltar
39 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Di queste benedette,

cosiddette, ville e’ piena l’Italia. Ma se sono costruzioni  in luoghi qualsiasi, valgono poco e si rivalutano ancor meno. Un buon immobile a Milano ha raggiunto quotazioni londinesi, Roma un po’ piu’ indietro ma siamo sempre ben oltre il milione per 140 mq. di qualita’, attici con vista esclusi, londinesi anch’essi. Qualche incidente condominiale val bene la messa.

Le case servirebbero anche per abitarci secondo le proprie esigenze. Io se potessi permettermi una casetta come dico io, sinceramente non mi fregherebbe nulla del suo deprezzamento, quando sono morto non mi serve più.

E' un po' come quelli che acquistano i "pezzi" di hi-fi pensando già alla futura rivendibilità...

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mozarteum
50 minuti fa, gibraltar ha scritto:

Le case servirebbero anche per abitarci secondo le proprie esigenze.

Le case di pregio in citta’ (di quello si parla), sono anche un gran abitare per chi ama la citta’ ovviamente.

E comunque i valori del proprio patrimonio vanno sempre considerati, preservati e se possibile incrementati

 

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Bentley Boy
2 ore fa, Gaspyd ha scritto:

Ma qui nessun condomino?

Da quel che leggo abitate tutti in ville, villette, manieri, masserie, trulli, castelli etc.. 

Ho in città due situazioni condominiali: una dove ho casa, ed una dove ho un’auto rimessa.

 

Nella prima siamo otto proprietari, gli stessi da una vita, e problemi veri non ce sono mai stati. Qualche discussione in tempi remoti si, ma assopita dall’avanzata dell’età. Nella seconda ci sono circa 80 proprietari, e qualche problema c’è stato, ma in larga parte dovuto al precedente amministratore, e che quello attuale sta pazientemente sistemando.

 

il vero problema e’ nella seconda casa, un villino con alcune parti comuni col altre due unità immobiliari, ove il proprietario di una delle due scassa abbondantemente, spalleggiato dal figlio, un pozzo di frustrazione che peraltro manco abita li. 
 

 

un saluto, BB
 

 

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gibraltar
27 minuti fa, mozarteum ha scritto:

E comunque i valori del proprio patrimonio vanno sempre considerati, preservati e se possibile incrementati

Punti di vista: per me la propria abitazione non deve essere considerata un investimento, ma un bene necessario per vivere. Deve espletare una funzione, non divenire uno "scopo" in una visione del vivere fatta di accumulo continuo a pro di figli e nipotame.

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mozarteum

Ovvio questo. Dicevo una cosa diversa. A me ad esempio piace vivere non dico in una citta’, ma proprio a Roma. Come me  altri che prediligono la vita di metropoli a quella di provincia magari in una villa. In questa cornice di desiderio si cerca di fare il meglio possibile. Questo meglio possibile registra negli ultimi anni, a Roma, Milano, Napoli ecc. anche un incremento notevole di valore patrimoniale che e’ sempre convertibile se si dovesse cambiare idea o sorgessero altre esigenze in futuro.

 

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