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L'integrazione impossibile


Renato Bovello

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Inviato
52 minuti fa, 78 giri ha scritto:

Resta da capire quale "divino" potere attribuisce a taluni il diritto di etichettare gli altri, ergendosi a detentori del sapere assoluto. 

Mi pare di averlo spiegato. Di meglio non riesco a fare.

Se tifi per la Juve sei juventino.

Non puoi tifare per la juve, tesserne le lodi quotidianamente e poi pretendere che gli altri dicano che sei interista.

Inviato
30 minuti fa, Jack ha scritto:

Ogni volta che un mafioso ne combinava una eravamo tutti mafiosi, appena un povero emigrante veniva intervistato scendendo dal treno eravamo tutti analfabeti, cercavi casa e dovevi scegliere tra “no terroni” o semi tuguri… e parlo di cose le più semplici. 

Bravo Paolo. Evidentemente sono sensibilità che non tutti posseggono.

Inviato
8 ore fa, Renato Bovello ha scritto:

l'integrazione totale non solo non e' possibile ma resta un imperdonabile errore . Le differenze esistono ed e proprio su di esse che si fondano ,talvolta, le tradizioni e la storia di un popolo. Nel bene e nel male. Non prenderne atto e' un pericolosissimo errore. 

Cosa c'entra un episodio di estremismo religioso accaduto in Pakistan, con l'integrazione?

Inviato

@Jack esperienza, studio, lavoro duro, logica e raziocinio. Non sono sempre in sintonia con te ma ti dico anch'io: bravo.

P.S. mi son preso del forestiero quando comprai casa in una frazione collinare a 5 km da Voghera, stessa Provincia, stessa Regione. Gli autoctoni volevano il diritto di prelazione.

Inviato
3 ore fa, 78 giri ha scritto:

Beh, a giudicare dalla e dopo il punto e virgola direi che qualche lezione di italiano l'hai persa tu😁

 

4 ore fa, 78 giri ha scritto:

Beh, a giudicare dalla e dopo il punto e virgola direi che qualche lezione di italiano l'hai persa tu

È un evidente errore di battitura, poi pensala come vuoi.

Inviato
3 ore fa, dago ha scritto:

... da un eccesso all'altro, eh?

Esperienza diretta e personale. Nel mio lavoro incontro un sacco di stranieri che sono gran brave persone, oneste, rette e pulite più di tantissimi italiani. A proposito, sapete che a detta di tanti stranieri ci esprimiamo in modo molto volgare? Ecco, per rispetto a queste persone, molte delle quali sono bravissimi poveri diavoli, non accetto generalizzazioni schifose come quelle che ho letto. Bisogna andare piano a dire che importiamo feccia. L'unica scusante che ha Renato è di essersi accodato a quell'altro, meglio non far nomi per pietà umana. Accodato ingenuamente, ingenuità però che in certi casi è una comoda giustificazione.

Inviato

A mio parere il concetto prevalente di integrazione che vige nel nostro Paese non è quello che normalmente prevede che chi entra in casa di qualcun altro cerca di adattarsi a chi lo ospita ma è l'ospitante che tenta di azzerare la propria identità e percorso storico per genuflettersi al nuovo ospite, in un anelito irrefrenabile di sudditanza.

Per sentirsi (o, meglio, apparire) novelli San Francesco.

Poi ovviamente tutto ciò è solo di facciata perché dopo la cosiddetta iniziale accoglienza, tutto viene lasciato allo sbando, con il risultato di perdere le tracce di chi è stato accolto.

In questo contesto si inserisce (o forse è intrinseco) il giro di affari che muove tutta questa finta generosità.

Penso anche che sia comunque un fenomeno inevitabile e nel futuro vedo masse sempre più numerose che dal sud del mondo cercheranno di spostarsi verso il mondo occidentale con problemi molto superiori a quelli attuali.

 

 

  • Melius 2
Inviato
40 minuti fa, Guru ha scritto:

È un evidente errore di battitura, poi pensala come vuoi.

@78 giri No, tranquillo non è un errore. In certi contesti, come il tuo di cui si parla, la e dopo un punto o un punto e virgola o una virgola, crea una giusta sospensione e rafforza il prosieguo del discorso. 

Esempio d'epoca Il capo gli si intorbidò di stanchezza, di sonno; e rimise la decisione all’indomani mattina (A. Fogazzaro).

Esempio ancora più datato : Costui vide, e chi non l’avrebbe veduto? che l’essere il pane a un prezzo giusto, è per sé una cosa molto desiderabile; e pensò, e qui fu lo sbaglio, che un suo ordine potesse bastare a produrla (A. Manzoni)

 

  • Thanks 1
Inviato

Non voglio fare il solito discorso però cerchiamo di vedere le cose anche da varie prospettive. Confermato il fatto che alcune popolazioni hanno dei concetti culturali abbastanza discutibili (la figura della donna il primo caso lampante che mi viene in mente) ma noi popolazione avanzata sia culturalmente che economicamente cosa facciamo per elevare questi popoli ad un livello culturale quanto meno accettabile per quelli che sono i canoni degli anni 2000? 
Se andiamo a guardare, in tante nazioni dove esiste la lapidazione, dove se ti beccano a farti una pugnetta o una donna una tresca con un uomo rischiano il carcere (scusate il linguaggio non proprio naif), non bisogna andare tanto lontano da qui ad esempio basta fare un saltino in Egitto, noi andiamo perchè abbiamo i nostri interessi, approfittiamo di una situazione sociale che è quella che è dove non vige un diritto, non vige nulla e facciamo i nostri comodi però pretendiamo che l'ospite a casa nostra si comporti secondo le regole dell'ospitante. Giusto, un ospite che viene a casa mia e inizia a distruggermi le suppellettili mi farebbe rodere il chiccherone e molto probabilmente lo getto dalla finestra ma se io per primo vado a casa sua e gli defeco per terra e lo faccio anche pulire capisci che non sto proprio dalla parte di quello che si può immolare a giudice e puntare il dito.
Come ripeto, non voglio fare il solito discorso sui colonialismi e menate varie però un fondo di verità esiste e non si può ne negare e nemmeno voltare la testa da un'altra parte perchè molto del nostro benessere arriva dal mazzo che facciamo a tanti di questi popoli che noi definiamo terzo mondo e che vorremmo lontani dalle nostre coste perchè ci rompono i coglioni a casa nostra. 

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Inviato
9 ore fa, Paolo 62 ha scritto:

Niente macelli islamici

 

quindi nemmeno quelli kosher? 

 

Inviato

Oltre mezzo secolo fa  si parlava di apartheid,oggi si parla di razzismo.

Un conto è invadere,colonizzare,e reprimere  un popolo,un altro assorbire specie nelle metropoli,un numero consistente di popolazione multietnica,e multi religiosa,con professioni prettamente in nero,senza contributo alcuno per lo stato.

A questa popolazione che non contribuisce,e che

ha prole numerosa,bisogna fornire gratuitamente i servizi fondamentali,sanità,istruzione,in alcuni casi con mense personalizzate e cibo dedicato.

In alcuni casi la disoccupazione porta a vivere di espedienti e a episodi di delinquenza singola o organizzata.

Quando nei paesi ricchi la presenza è moderata,essa tende a integrarsi col resto della popolazione.

In paesi poveri,o fortemente indebitati,con alta disoccupazione,una presenza consistente,può portare ad episodi di intolleranza.

40 anni fa a Milano arrivavano molti cittadini Egiziani,benzinai,muratori,piastrellisti,imbianchini,fornai,lavoravano tutti ( in nero ),quantomeno lavoravano.

Oggi la situazione è cambiata in peggio per tutti.

Andando avanti peggiorerà,ulteriormente.

Gli episodi di violenza a Parigi,sono il frutto di una mancata integrazione.

Forse in Olanda è riuscita,forse.

 

 

 

 

Inviato

@JohnLee Quelli sono Ebraici,son simili ma differenti.

Di fatto non esistono ne gli uni ne gli altri.

I macelli oggi devono essere a norme CEE,in genere macelli da 3/4000 capi al giorno tipo l'Inalca o Cremonini.

In genere mettono a disposizione la gabbia rotante di acciaio per macellare dietro lauto compenso 10/15 capi che vengono poi marchiati e distribuiti.

 

Inviato
15 minuti fa, pino ha scritto:

Un conto è invadere,colonizzare,e reprimere  un popolo,un altro assorbire specie nelle metropoli,un numero consistente di popolazione multietnica,e multi religiosa,con professioni prettamente in nero,senza contributo alcuno per lo stato.

Perché noi non abbiamo aziende in quei posti che sfruttano la manodopera locale a bassissimo costo e sfruttiamo anche i loro beni? Cosa diamo in cambio ai loro Stati? Cerchiamo di vedere le cose ambedue le parti perché sia storicamente che attualmente non siamo proprio dei santarellini o benefattori nei loro Paesi. Mi risulta che quando ci sta da stringere un accordo non ci facciamo tanti scrupoli se a capo di quel Paese ci sia un dittatore, basta che tiriamo via l'accordo e buonanotte ai suonatori. 

  • Melius 1
Inviato

@dago Grazie. Io comunque in genere scrivo i post con la dettatura vocale, dettando anche la punteggiatura. Scrivo a braccio in pratica, e degli errori ci stanno. A volte sbaglio io ed in altri casi è il cellulare che non prende correttamente. Scrivo sempre mentre faccio altro, quindi non sempre rileggo. Ad essere sincero non ho nemmeno riguardato dove sarebbe l'errore che mi è stato segnalato.

Inviato
2 ore fa, Angelo83 ha scritto:

Cosa diamo in cambio ai loro Stati?

La questione è piuttosto complessa. Spesso sono proprio quegli Stati a mettere a gara  concessioni e a malversare il ricavato. Potremmo cessare di avere rapporti economico-commerciali, ma così facendo toglieremo loro una,  se pur sottopagata, risorsa economica.  Potremmo imporre l'impiego virtuoso del ricavato e sorvegliare che avvenga, il che però equivarrebbe a privarli della sovranità praticando una sorta di colonialismo di ritorno del: "decido io cosa devi fare coi tuoi guadagni". 

Si aggiunga il fatto che quello che per noi è virtuoso in quanto figli delle grandi rivoluzioni sociali e culturali, per loro potrebbe assolutamente non esserlo. Anche qui, potremmo imporglielo, ma con quale autorità ? 

  • Melius 2
Inviato

Un vantaggio rispetto a noi lo hanno nella gerarchia ecclesiastica.

Niente papi, vescovi, cardinali, etc.

Ma soprattutto niente santi.

Purtroppo o per fortuna hanno la Shari'a che regola le loro vite.

Noi abbiamo i peccati capitali e i comandamenti.

L'una prevede anche le pene terrene, l'altra solo quelle ultraterrene.

Inviato

Già l'incipit contenente la parola "buonisti" rende totalmente inutile il thread. Suggerisco l'utilizzo dell' AI che analizzando i post li dirotti automaticamente nel cestino della carta in certi casi palesi.

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