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Roberto Cingolani e la transizione ecologica


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17 minuti fa, appecundria ha scritto:

Cosa ha di male l'energia geotermica? Mi ha sempre incuriosito

Che è un po' difficile da trovare. Quanti impianti ci sono in Italia?

L'idroelettrico sarebbe perfetto ma anche i bacini sfruttabili non sono infiniti e li stiamo già usando tutti, forse potremmo rimettere in funzione il Vajont... 

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12 minuti fa, tomminno ha scritto:

Che è un po' difficile da trovare

 

Fonte Enel  https://www.enelgreenpower.com/it/learning-hub/energie-rinnovabili/energia-geotermica/italia

L’Italia ha un potenziale di energia geotermica estraibile e sfruttabile che si stima valga tra i 500 milioni e i 10 miliardi di tonnellate di petrolio equivalente. Vale a dire, tra i 5.800 e i 116mila terawattora di energia, a fronte di un fabbisogno annuo di poco superiore ai 300 terawattora. Insomma, basterebbe estrarre una piccola frazione di quell’energia per soddisfare interamente tutta la domanda interna. Anche perché questi dati si limitano alla fascia superficiale, entro i primi 5 chilometri di profondità.

 

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12 minuti fa, tomminno ha scritto:

forse potremmo rimettere in funzione il Vajont... 

Brutta battuta, veramente brutta. 

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Perché in Italia non si utilizzano le centrali nucleari per produrre elettricità? (Posted in 8 Agosto 2016)


Quando si parla di energia nucleare in Italia, è necessario fare una breve ma interessante panoramica grazie alla quale sarà possibile capire il motivo per il quale, in questo momento, non vengono utilizzate le centrali nucleari per produrre energia elettrica.Lo sviluppo dell’energia nucleare in Italia è avvenuto tra l’inizio degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’90.Proprio in quel periodo, infatti, le centrali nucleari attive erano quattro e sono state chiuse dopo il referendum tenutosi nel 1987.Solo negli anni 2000 è stato riavviato il dibattito in merito alla riapertura delle centrali nucleari. Nel 2011, infatti, si è tenuto un ennesimo referendum con il quale sono state definitivamente abrogate le disposizione che avrebbero agevolato la riapertura delle centrali nucleari

 

..........

 

In sintesi, in Italia non si utilizzano centrali nucleari per produrre energia elettrica, sia a causa dell’incompatibilità del territorio con tale attività che, soprattutto, grazie alla presenza di molte alternative in grado di sostituirsi al nucleare.

 

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@qzndq3 da queste parti, diverse persone hanno buttato giù lo scambiatore di calore e ci fanno riscaldamento e acqua calda a gratis. Dicono che sia un abuso e quindi non si pubblicizza, ne ho visto uno in funzione: diecimila euro e per 30 anni non ci pensi più. 

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@tomminno non so esattamente, mi dicono che fanno una trivellazione di pochi metri (penso una cinquantina a giudicare dal mezzo) e calano un coso che chiamano "scambiatore di calore". Posso chiedere.

Tieni presente che non per nulla la zona si chiama "Campi Flegrei".

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2 ore fa, bombolink ha scritto:

Intervento a gamba tesa di Scaroni.

Scaroni a quasi 75 anni probabilmente farebbe meglio a concentrarsi sulla squadra di calcio di cui è presidente, delle società finanziarie/bancarie nelle quali è presente a vario titolo e ricordarsi che non è più amministratore delegato nè di Enel nè di Eni.

Inoltre c'è poco da riaprire, andrebbero ricostruite investendoci decine di miliardi di Euro dopo aver reso legale la produzione di energia nucleare in Italia. 

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26 minuti fa, appecundria ha scritto:

non so esattamente, mi dicono che fanno una trivellazione di pochi metri (penso una cinquantina a giudicare dal mezzo) e calano un coso che chiamano "scambiatore di calore".

 Di solito è un tubo in acciaio a fondo cieco, all'interno viene inserito un tubo in PE che immette l'acqua fredda vicino al fondo, acqua che viene prelevata calda vicino alla superficie.  In zona Pozzuoli con poche decine di metri di tubo è possibile prelevare un buon numero di KWh a temperature significative (non serve pompa di calore) 

L'uso diretto della fonte calda invece pone problemi tecnici costosi per piccoli impianti a causa della acidità delle sorgenti. 

 

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9 minuti fa, appecundria ha scritto:

Non saprei, forse c'è qualche tassa?

La situazione al 2009 quando ho realizzato un condizionamento geotermico era la seguente:  il prelievo di fluidi geotermici richiede una concessione mineraria di competenza dello Stato*, quella relativa al solo scambio termico è delegata alle regioni. Se queste non hanno legiferato in materia, essa è libera.  

* Nota: Lo scarico del fluido geotermico esausto e/o la sua reiniezione nello strato caldo richiede altre concessioni e/o verifiche.

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Ecco qualche slide sulla rete di teleriscaldamento geotermico della città di Ferrara. Lo strato caldo si trova tra 1 e 2 km di profondità ed è stato scoperto negli anni '60 a seguito di una campagna di pozzi esplorativi per la ricerca di idrocarburi.

E' già stata individuata un'altra fonte geotermica dal lato opposto della città per un ampliamento della rete di teleriscaldamento. Nella stagione estiva la fonte energetica può essere sfruttata convertendola in elettricità tramite turbine che sfruttano il cosidetto "ciclo di Rankine organico" dove il working fluid è una miscela di gas ottimizzata per le temperature disponibili. 

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Occorre distinguere tra geotermico ad alta e bassa entalpia. I primi utilizzano le sorgenti termiche situate in profondità, per la produzione di energia elettrica.

Gli impianti a bassa entalpia, utilizzati su scala domestica, sfruttano invece il calore terrestre più superficiale.

A poche decine di metri di profondità il calore del sottosuolo è pressoché costante nell'arco dell'anno e può essere utilizzato come mezzo di scambio: fonte di calore per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria d'inverno e per il raffrescamento d'estate. 

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