Moro78 Inviato 8 Settembre 2021 Inviato 8 Settembre 2021 Ciao a tutti ho aperto questa nuova discussione per poter conoscere i vostri miglior vinili non tanto dal lato artistico ma soprattutto dalla qualità del suono. Per poter conoscere artisti nuovi e perché no! prendere spunti per futuri acquisti 1
skillatohifi Inviato 20 Gennaio 2022 Inviato 20 Gennaio 2022 @Moro78 molti vinili mono jazz dell etichetta Prestige Records, ed anche.. stereo, questi LP ormai con tanti anni sulle spalle sono diventati quasi introvabili, per me sono allo stato dell arte del suono jazz, il loro suond è assai materico, molto naturale ed anche di impronta live, gli strumenti sono stati ripresi con una dovizia di particolari incredibili, grazie alla bravura tecnica dell ingegnere del suono Rudy Van Geder che ha catturato i loro suono in un modo esemplare. Le parole qui non servono, per rendersi conto di cosa voglio dirvi.. ascoltateli !
Gianluca1969 Inviato 21 Gennaio 2022 Inviato 21 Gennaio 2022 Della serie classic vinyl della blue note tra quelli che posseggo : The Sidewinder di Lee Morgan e Ready for Freddie di Freddie Hubbard e Home Cooking di Jimmy Smith. 1
Fabio Cottatellucci Inviato 21 Gennaio 2022 Inviato 21 Gennaio 2022 @Moro78 E' un piacere veder usare il termine 'stato dell'arte' nell'accezione giusta, non mi accadeva da parecchio di vederlo fare. Molti credono che 'stato dell'arte' voglia dire 'stato d'avanzamento ' o 'punto della situazione' ma un vecchio audiofilo ricorda quando ancora gli apparecchi top si chiamavano 'state of the art' e non 'high-end' 😉.
GioSim Inviato 21 Gennaio 2022 Inviato 21 Gennaio 2022 @Gianluca1969 Questa tua arriva proprio a “cecio” confermo per quelli da te citati, ma penso si farebbe prima a dire quali sono della serie classic che suonano male. Questa serie è veramente una manna dal cielo per chi vuole costruire una discografia jazz. Mi interessa Home Cooking di Jimmy Smith che al momento non ho ancora preso perché penso sia meno bello o comunque simile alla precedenza uscita Back At The Chicken Shack che ho già preso. Ma se mi confermate che è un incisione sopra le righe ed artisticamente da avere insieme al precedente ci posso fare un pensierino. Grazie a tutti e buona giornata, Giorgio
Moro78 Inviato 21 Gennaio 2022 Autore Inviato 21 Gennaio 2022 Recentemente ho acquistato i miei primi Classic Records ovviamente tutti datati ma ancora da aprire c'è poco da fare suonano in maniera impeccabile cosa che ormai trovo raramente nelle nuove ristampe così dette Audiophile pagate a peso d oro. Mi sto scoraggiando sempre di più ormai siamo arrivati a prezzi folli e qualità sempre più scadenti dove andremo a finire!! ( scusate lo sfogo)
OTREBLA Inviato 21 Gennaio 2022 Inviato 21 Gennaio 2022 Tutto l'audiophile prodotto negli anni '90, sempre a trovarlo, merita l'acquisto. I master erano comunque più giovani di venticinque anni e i numeri assai più bassi. Ho la fortuna di possedere parecchi Speakers Corner, Analogue Productions, DCC, Classic Records, Alto (nelle sue varie declinazioni), Testament, Pure Pleasure (i primissimi, col catalogo striminzito inserito all'interno e la scritta Pure Analogue che poi verrà eliminata). Avrò duecento dischi, forse più, risalenti a detto periodo e ricordo perfettamente quelli difettosi, perché sono tre (si parla di lievi difetti). 4 ore fa, Fabio Cottatellucci ha scritto: Molti credono che 'stato dell'arte' voglia dire 'stato d'avanzamento ' o 'punto della situazione' Avendo la locuzione origine piuttosto recente (fine '800) e derivando dall'Inglese "State Of The Art", i due significati di "Apice mai raggiunto e difficilmente superabile in quel determinato campo" e di "Punto sin ad oggi raggiunto in quel determinato campo della tecnica, dell'espressione artistica, della ricerca scientifica, ecc.", sono generalmente ammessi. 4 ore fa, GioSim ha scritto: Mi interessa Home Cooking di Jimmy Smith che al momento non ho ancora preso perché penso sia meno bello o comunque simile alla precedenza uscita Back At The Chicken Shack che ho già preso. Home Cooking di Jimmy Smith secondo me è artisticamente superiore al pur bello Back At The Chicken Shack. E' il mio disco di Jimmy Smith preferito insieme ai due live Grovin' At Smalls' Paradise. Abbiamo le consuete composizioni soul e blues di Smith, il solito sound dolce ed elegante, ma nell'insieme, tra arrangiamenti ed interventi dei vari musicisti, emerge una magia tutta sua, un equilibrio particolare che lasciano un tratto di indelebile nella memoria dell'ascoltatore. Credo che a ciò contribuisca non poco la registrazione effettivamente un gradino sopra alla pur elevata media Van Gelder, con l'organo Hammond che si delinea in maniera scultorea davanti all'ascoltatore. In particolare le note della pedaliera, di norma un po' impastate, in questo caso riempiono di strati marmorei la scena sonora. Anche gli altri strumenti sono molto ben scolpiti. Van Gelder evidentemente deve aver imbroccato in diretta tutti i livelli alla perfezione, cosa che non sempre gli accadeva. Mentre tecnicamente Back At The Chicken Shack, per quanto mi riguarda, è una ristampa da 8 e 1/2 o giù di lì, e soltanto nella versione doppio 45 giri (AP) giunge al 10, l'Home Cooking 33 giri Blue Note Classic è senz'altro da 10 e persino 10 ++. Prendilo senza pensarci due volte. Alberto. 1 1
Gianluca1969 Inviato 21 Gennaio 2022 Inviato 21 Gennaio 2022 1 ora fa, OTREBLA ha scritto: l'Home Cooking 33 giri Blue Note Classic è senz'altro da 10 e persino 10 ++. Prendilo senza pensarci due volte. Quando l'ho messo sul piatto mi stava venendo un coccolone. Proprio sopra il giradischi si è materializzato l'organo di Jimmy, materico tridimensionale. Sono rimasto a bocca aperta,incredulo. Considero anche io Back at the chicken shack inferiore.
Gianluca1969 Inviato 21 Gennaio 2022 Inviato 21 Gennaio 2022 @OTREBLA Ci terrei ad avere un tuo parere su The sidewinder e Ready for Freddie Classic. Grazie
OTREBLA Inviato 21 Gennaio 2022 Inviato 21 Gennaio 2022 Ready For Freddie ancora non l'ho acquistato. Non vado pazzo per Freddie Hubbard. E poi sono sulle spese porc...! The Sidewinder è un discorso a parte. Si da il caso che io possieda The Sidewinder nella versione doppio 45 giri della Analogue Productions. Tu non hai idea di come suona quel disco. Pare registrato ieri pomeriggio. E' una meraviglia. Sono così contento di possedere il doppio 45 di The Sidewinder di Lee Morgan che ci credi? ne centellino l'ascolto per paura di rovinarlo. Pensa un po' come sono messo. L'audiofilia al penultimo stadio... Alberto. 1
ansonico Inviato 21 Gennaio 2022 Inviato 21 Gennaio 2022 1 ora fa, OTREBLA ha scritto: Ready For Freddie Alberto non te lo fare scappare, è bellissimo!
giorgiovinyl Inviato 21 Gennaio 2022 Inviato 21 Gennaio 2022 Ready for Freddie va preso senza se e senza ma
OTREBLA Inviato 21 Gennaio 2022 Inviato 21 Gennaio 2022 Il problema è che più ascolto Freddie Hubbard e meno mi piace. Non sento nessuna sintonia con questo trombettista. Non è che non ci abbia provato, perché ne ho comperati di suoi dischi (Hub Tones, Open Sesame, The Artistry Of...). Non fa per me. Alberto.
cesare Inviato 21 Gennaio 2022 Inviato 21 Gennaio 2022 4 ore fa, Gianluca1969 ha scritto: Ready for Freddie Classic disco stupendo, registrazione eccellente. Peccato che il controllo qualità della Optimal per i Blue Note Classic faccia veramente pena, per cui è molto probabile che per trovare una stampa buona si debba tribolare un po' (io in media ne mando indietro 1 su 2).
Fabio Cottatellucci Inviato 22 Gennaio 2022 Inviato 22 Gennaio 2022 6 ore fa, OTREBLA ha scritto: Avendo la locuzione origine piuttosto recente (fine '800) e derivando dall'Inglese "State Of The Art", i due significati di "Apice mai raggiunto e difficilmente superabile in quel determinato campo" e di "Punto sin ad oggi raggiunto in quel determinato campo della tecnica, dell'espressione artistica, della ricerca scientifica, ecc.", sono generalmente ammessi. No Alberto, l'uso del termine per "Punto della situazione" nasce in Italia nei 2000. Se ricordi, come dicevo ieri a fine '70 l'hi-fi di punta veniva chiamata "State of the art". L'uso in Italia è dei primi 2000 e poi si distorce col doppio significato intorno al 2010. Clamorosamente OT 😆 Ti abbraccio
OTREBLA Inviato 22 Gennaio 2022 Inviato 22 Gennaio 2022 Io non mi riferivo all'uso che se ne fa in ambito Hi-Fi, ma all'etimologia. La locuzione è di origine tardo ottocentesca, ripeto, ed il suo doppio significato, scaturito dalla consuetudine poiché della locuzione non vi è traccia nei vocabolari, eccezion fatta per l'Oxford Dictionary, è ampiamente attestato e tollerato. Alberto.
Gianluca1969 Inviato 22 Gennaio 2022 Inviato 22 Gennaio 2022 12 ore fa, cesare ha scritto: io in media ne mando indietro 1 su 2). In questo sono stato sempre fortunato, incrociamo le dita, naturalmente.
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