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Dac e dsd


musicante

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4 ore fa, networkcode ha scritto:

DSD è inutile

Non solo

Esiste quasi solo nella fantasia di certi audiofili 

Fu un trucco per ravanare un pò di quattrini in più 

Uno dei tanti formati definitivi.  

Ultimamente in ulteriore declino a causa di un formato altrettanto inutile, Tecnicamente ancora peggiore, compresso con perdita di informazioni ma ben venduto agli audiofili 

Che fine ingloriosa 

🙂

 

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Infatti ed il bello è che adesso i nostri audiophili colpiti a morte da SACD sono poi stati fulminati dal MQA! Per poi scoprire con la liquida che i file HQ suonano molto meglio.

E già ci è voluta la liquida ed in particolare lo streaming per capirlo, peccato che si poteva capirlo molto ma molto tempo prima. Certo bastava non fare morire il DVD Audio.

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6 ore fa, networkcode ha scritto:

Il DSD è inutile.

Non per il mercato su supporto CD e SACD Giapponese degli ultimi 20 anni, ed in particolare ultimi 10. 

Dove tra l'altro si trovano i migliori rivestimenti in digitale, ovviamente non disponibili in nessuna piattaforma di streaming o download.

  • Melius 1
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Buongiorno a tutti. Premetto, senza citare direttamente nessuno, ma che prendo per oneste//interessanti/valide le opinioni di alcuni di voi(magari un pochino incazzosi, ma siete belli così) avrei delle domande. Se quindi io dovessi migliorare la qualità delle sorgenti, attualmente il collo di bottiglia dell’impianto, come faccio? Ad ora ho streamer Innuos ZenMini, e giradischi RegaP1 con testina Sumiko Rainier. posseggo abbasta dischi e anche parecchi cd. Lo streamer funziona benissimo con Roon, ma la parte di conversione/stadi di uscita non è sviluppata a dovere(è fatto apposta per essere collegato ad un Dac, che io ad oggi non ho). Poi abbiamo Copland cta405a e Opera Quinta 2014.

ora:

- mettiamo che prendo un Dac, sotto ai 1000€ circa, magari usato. Punto su quello che ha più features e conversioni e compatibilità con tutti i formati possibili immaginabili oppure su di uno magari usato ma con la parte di alimentazione e uscita con i controcazzi? E quindi quale?

-me ne sbatto del dac e prendo un lettore unison research(mi sono innamorato all’epoca di un impianto full Unison/Opera, meglio accrocchio mai sentito), entro via usb o quello che è e sfrutto la sua conversione+uscita, e via.

Giusto per farmi un idea, grazie a tutti

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12 minuti fa, IlMazzinga ha scritto:

quindi quale?

Ce ne sono tanti 

Già una focusrite clarett 2pre USB è significativamente migliorabile solo con la suggestione e la benevolenza verso chi ti dice che spendendo trentamila euro senti udibilmente meglio 

Marketing ok basta rendersene conto

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Ultima Legione @
1 ora fa, one4seven ha scritto:

Non per il mercato su supporto CD e SACD Giapponese degli ultimi 20 anni, ed in particolare ultimi 10. 

Dove tra l'altro si trovano i migliori rivestimenti in digitale, ovviamente non disponibili in nessuna piattaforma di streaming o download.

.

Sono perfettamente in linea e d'accordo con questa Tua convinzione.

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Per rispondere a @musicante confermo che la circostanza che qualitativamente parlando tra una riproduzione di tipo "DoP - DSD over PCM" (non definibile effettivamente come conversione) e una riproduzione tramite un DAC capace del DSD in modo nativo, non dovrebbe esserci  differenza ma non a caso uso il condizionale perché nel caso dello streaming musicale ad alta densitá di dati qual'é proprio nel caso del formato DSD, un chip tipo il TEXAS Instrument DSD1793, capace in modo nativo della decodifica DSD, rendendo piú efficiente la decodifica, sicuramente si avvantaggia di LAG e Tempi di Latenza piú contenuti se non proprio tendenti a zero.

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E non caso personalmente, pur avendo un DAC - DSD nativo, quando acquisto un files nativo DSD, nella scelta del down-load, preferisco sempre il formato a 128 (rispetto a quello a 64 ma anche a  quelli superiori a 256 e 512) perché oltre che assicurare la compatibilitá con praticamente la maggior parte dei DAC - DSD compatibili, oltre che costare generalmente un pochetto meno, sono sopra tutto piú "leggeri" e sono convinto anche meno ......"stressanti" per il chip e tutto l'hardware coinvolto nella decodifica D/A.

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Ovviamente .....................sull'assolutismo a gamba tesa delle Cassandre 🤣🤣 che mi hanno preceduto negli interventi (non me ne vogliate perché mi siete comunque simpatici) che anche qui riescono a tirar in ballo l'Encoding MQA che con il DSD non centra una fava, mi astengo mestamente da ogni considerazione con tutte le riserve, consolandomi con la constatazione che fortunatamente il Cilindro in cera, lo Stereo-8 e la Cassetta DCC che ......"furono", testimoniano la incessante voglia di sperimentazione, innovazione e progresso anche nella Riproduzione Audio e del quale é poi solo e soltanto la "Domanda" e il "Mercato" a deciderne le sorti.

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Di certo personalmente (ovviamente sempre IMHO) per quasi la maggior parte dei brani e degli album di mio riferimento disponibili in Hi-Res tanto in QOBUZ che TIDAL, trovo significamente migliori con una sonoritá piú ............"smooth" e generalmente piú seducente specie nel soundstage piú olografico e quasi palpabile, l'equivalente in formato DSD nativo, che essendo nel fiore della sua adolescenza, quest'anno ha compiuto i suoi 22 anni rispetto ai 7 dell'Encoding MQA che cammina ancora con i calzoncini corti ma ...........corre tanto e vuol fare ancora tanta strada 😄😄.

.

DSD.thumb.png.e90c08669bdd7259deeba39e73790079.png

 

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1 ora fa, Ultima Legione @ ha scritto:

questa Tua convinzione.

Mha... Più che convinzione è un dato di fatto. Mi spiego: le acquisizioni da nastri analogici e lo "stoccaggio" dei files flat lo fanno sempre usando il dsd come formato. Da lì escono di volta in volta o il SACD e/o i vari "cutting" per CD e ultimamente per MQA CD. 

Ora, per quanto riguarda la mia esperienza, e qui entriamo nella convinzione o nell'opinabile, questi lavori suonano assolutamente meglio dei files hi res a disposizione sulle varie piattaforme a cui abbiamo accesso. E spesso, anche rispetto alle edizioni audiophile "occidentali" (MoFi, AP etc..), che cmq usano anche loro il SACD come supporto. Per cui... Non so se dipenda dal formato usato, credo in minima parte perché come sempre è il manico che fa la vera differenza. Ma tant'è... Benvenga il DSD se usato così.

  • Melius 1
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Vorrei contestualizzare in maniera più specifica il mio precedente intervento.

Se parliamo di gusto collezionistico di supporti e di macchine atte alla loro riproduzione, essendo io un inguaribile feticista tecnologico, apprezzo l'esistenza dei SACD.

Se parliamo della superiorità tecnica di uno standard rispetto ad un altro, delle fuffate degli ultimi 20 anni sull'hires, sulle nuove decodifiche e gli "ultimi progressi digitali" allora, sempre da tecnico, devo dare la mia opinione letta nel precedente post.

Alessandro.

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41 minuti fa, one4seven ha scritto:

Mi spiego: le acquisizioni da nastri analogici e lo "stoccaggio" dei files flat lo fanno sempre usando il dsd come formato. Da lì escono di volta in volta o il SACD e/o i vari "cutting" per CD e ultimamente per MQA CD. 

Anche questo rientra nelle motivazioni che possono portare ad adottare uno standard, se il materiale che interessa è in quel determinato supporto!

Ricordiamo comunque che tra i DAC e gli ADC usati nel mastering alcuni dei più importanti prodotti (uno su tutti l'accoppiata PrismAudio) sono "ancora fermi" ai 96kHz 😉

Alessandro.

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Innanzitutto vorrei ringraziare chi ha risposto alla domanda che ho posto; sono ignorante lo so, nel vecchio forum ce l'avevo scritto in firma. La mia era più che altro una curiosità in quanto non sono fossilizzato all'ascolto di uno specifico formato. Sono focalizzato principalmente all'ascolto della musica, soprattutto se ben registrata ed ho ottime registrazioni sia in pcm che in dsd che in analogico. L'unica contrarietà semmai, ce l'ho verso tutti i formati compressi e l'uso smodato della compressione nelle registrazioni e ritengo inutili i formati ad altissima risoluzione. 

Saluti.

  • Melius 1
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