Faces (foto ritratti / "linguaggi" del corpo)

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48 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

Curiosa, sembra che ri-fa' il verso al cammello...  

Un simpatico vecchio paraculo come ce ne sono tanti, Shaban ... si chiamava.

L' ho fotografato nel 2018 e come tutti i vecchi del mestiere  mi ha condotto in posti dove i turisti paurosi non vanno.

Trovare questi acchiappa stranieri lo considero un plus, macchinetta sempre pronta per immortalare stili usanze e luoghi che a volte sono inaccessibili.. ma fondamentali se si vuole documentare. Le Hall degli alberghi e i villaggi turistici non fanno per me, per il resto c'e' alpitur o cose del genere 

 

A margine, sono ritornato da quelle parti dopo 7 anni, ho fatto amicizia con un altro del mestiere che ha 3 mogli e 14 figli e spende una fortuna per soddisfare tutti i palati 

Ho chiesto di Shaban ma mi ha detto che era morto, mi e' dispiaciuto.

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[analogico_09]

@PlotIn effetti benchè sia o possa sembrare una foto tecnicamente sbagliata traspare tuttavianun carattere... un'espressione senza "fronzoli". 

[analogico_09]

39 minuti fa, Plot ha scritto:

mi ha condotto in posti dove i turisti paurosi non vanno.

 

 

Stessa esperienza che facemmo in Marocco con Alberto... ci portava dove non si vedeva un turista manco a pagarlo d'oreo..,. qualche timore c'era, ma male non fare paura non avere... 

@Plot "Sontuosa" l'immagine della bambina! 

[analogico_09]

14 ore fa, KIKO ha scritto:

@analogico_09 Vorrei avere un quarto della tua bravura, mi basterebbe. Complimenti.

 TRoppo buono, KiKo. 

[KIKO]

E' fondamentale trovare la guida giusta, quella che ricordo on particolare è stata molti anni fa a Granada visitando l'Alhambra. Era un tizio corpulento, parlava italiano e aveva al polso un Day Date d'oro, pensavo alla solita imitazione, sbagliavo, era vero. Una persona veramente d'eccezione. Oltre alla preparazione era anche attento alle esigenze del gruppo, ti aspettava quando ti soffermavi per qualche foto "difficile" e rispondeva puntuale a tutte le domande con molto approfondimento, anche troppo a volte prolungando la visita di quasi un'ora. Alla fine tutti eravamo soddisfatti e sono stato uno degli ultimi a dare la mancia. Aveva le mani piene di soldi, veramente tanti, più che meritati, è rimasto impresso a tutti.

[analogico_09]

Non amo il turismo di gruppo, solo una volta ci aggregammo in un tour parigino visto che il pacchetto completo: treno, albergo, spostamento a Versailles, etc (nei primi anni '80 non c'erano acora internet, i voli low cost, ed le altre utilità che oggi ci permettono di organizzare in proprio. Andavamo sempre sciolti salvo la gita alla sontuosa, smisurata reggia che infinite ghigliottine addusse ai residenti...  dove la cicerona si rivelò utile.

Purtroppo le foto che scattai - mi sembrarono buone, all'epoca - le volle tenere per se la mia ex ed iop magnanimamente acconsentitti.
Per sopperire alla grave mancanza di immagini parigine, proverò a condividere una o due foto scattate in grande quantità nel tour fatto in Marocco con la leggendaria pellicola dia Ektachrome 64 asa Professional cher abbiamo già magnificato, delle quali subito mi innamorai e che infatti risolutamente stgavolta non cedetti affatto.  

 

Quando sono in viaggio evito sempre i posti turisticamente più sfruttati e frequentati, spesso rovinati da  presenze lanzichenesche più interessato alle abitudini locali, alle cose e alle genti di tutti i giorni, a ciò che offre la strada che è un po' il palcoscenico del teatro della vita reale, quella vera, pulsante, varia, imprevedibile, sempre in movimento.

 

Siamo nella casa dei ritratti, del linguaggio dei volti e dei corpi

 

Rabat

 

[analogico_09]

Mekness



 

 

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4 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Siamo nella casa dei ritratti, del linguaggio dei volti e dei corpi

Va bene, e visto che e' piaciuta la foto della ragazzina la metto anche nel mood colorato 

 

 

[analogico_09]

@Plot Bene anche l'originale a colori, forse più bella

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[analogico_09]

@PlotQuesta l'avevi già postata in Bianco e nero... belle entrambi mi piace l'elaborazione del colore gli occhi della ragazza hanno però del rosso... 

 

 

 

 

[analogico_09]

 

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Un linguaggio del corpo per noi anomalo ma che ho dovuto imparare per potermi muovere mischiandomi tra le persone.

I mezzi di trasporto che si possono intercettare sono innumerevoli, dal classico taxi a cui comunichi dove vuoi andare, ai numerosissimi tuk tuk che si muovono nei dedali delle vie interne.

Al bus con la classica destinazione esposta nel display ma di difficile lettura poiche' scritta in Arabo.

I tram con la classica mappa visiva che indica le varie stazioni all' interno delle carrozze e fin qui e' facile sapendo dove vorresti andare.

Grandi linee non esistono delle vere e proprie fermate dei bus, se esci da una cafeteria, da un ristorante o qualsiasi posto e vedi un agglomerato di persone li' si crea la fermata del bus.

Quindi alzi la mano e ti fanno salire, volendo anche al volo, idem per scendere, dici che vuoi scendere qui, si fermano e tu scendi.

La cosa si complica coi Micro Bus, una sorta di Minivan della capienza di 10-12 persone.

I MicroBus hanno delle direzioni e delle zone ben precise che non vengono segnalate da nessuna parte, devi dirgli tu dove vuoi andare e devi farlo coi gesti della mano che hanno una codifica ben precisa.

Loro capisco al volo e ti fanno salire mentre altri tirano diritti senza fermarsi e tu non capisci perche'.

Uno dei gesti che ho imparato e' una specie di movimento della mano che sembra dire "ciao" in realta' stai indicando al conducente che vuoi arrivare fino in fondo, quasi al capolinea.

La ragazza che ho fotografato sta ad indicare che vuole andare fino in fondo, sembra difficile ma in realta' ha la sua logica poiche' i MicroBus passano ogni 10 secondi e si fermano solo quelli che capiscono il gesto, gli altri tirano dritti.

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[analogico_09]

Il inguaggio dei corpi e dei volti
L'espressione di meraviglia (Wow!) della turista che giracchiano per le strette viuzze del rione Trevi si imbatte all'improvviso nello scenario teatrale della omonima, celeberrima Fontana oggi soffocata da orde di turisti del selfismo selvaggio, rozzo e incolto.  

Oramai le cose belle, per così dire, si guardano massivamente attraverso il display di un cellulare, per poi girare le spalle... non con i propri occhi sorpresi come fa la signora del ritratto rimasta letteralmente "a bocca aperta".