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Melius Club

Che cos'è la neutralità di riproduzione di un impianto audio?


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Inviato
3 minuti fa, Titian ha scritto:

chi ti dice che non sia autosuggestione: se la scienza lo dice allora lo devo sentire così.
Stessa autosuggestione che hanno altri quando vedono un oggetto dall'apparenza molto "nobile".

Concretamente cosa dice questa "scienza"? Hai fatto la ricerca cosa dice esattamente la scienza e come è arrivata a queste conclusioni quindi quali metodi scientifici hanno usato per arrivare a quella conclusione? Sì perchè molti interpretano a loro modoi cosa "dice" la scienza specialmente nel campo di percezione uditiva umana.

Tu continui a meschiare scienza e percezione. La scienza è scienza.  Oggi ci sono zero gradi. Misurati. Non si discute. La percezione è : io sento freddo, tu senti caldo.

Nessuno discute la tua sensazione. 

La scienza dice, che ogni frequenza che arriva al nostro timpano,  dovrebbe avere pari energia delle altre, e certi tempi di decadimento. Quello non lo discute nessuno in tutto il mondo. Dopo che queste onde di pressione colpiscono il nostro timpano,  inizia il mondo indiscutibile della percezione.

C'è chi si fida della scienza, e tende a soddisfare i suoi parametri, chi si fida del suo udito. Tutto regolare per chiunque,  ma chi usa la scienza, ha un modello standard riconosciuto a cui fare riferimento, chi usa il suo orecchio,  non ha nulla. È come se la polizia ti ferma e ti dice, ad occhio facevi i 180, 500 euro di multa, e 5 punti...cosa gli diresti? Giarda che il mio contachilometri segnava 110...

Inviato

@Ggr sei tu che confondi scienza con percezione: avevi scritto "Potrei scoprire che la scienza conferma quello che sento". Sentire è percezione e qui fai un confronto fra scienza e percezione! O mi sbaglio?

Inviato

@Titian esatto. Se quello che sento mi piace, sono curioso di vedere se anche la scienza conferma. Potrebbe dirmi che sto ascoltando con picchi e buchi di 20 db, o potrebbe dirmi che sto ascoltando una rif regolare con tempi di decadimento nella norma.

La mia esperienza, e l'ho già scritto parecchi post fa, mi dice che non venivo a capo del mio impianto,  sino a che non ho fatto qualche misura,  e cercato di metterci una pezza, perché la mia stanza è un cubo. C'è poco da fare ad orecchio. Da quando ho iniziato ad usare un po la teoria, e meno l'orecchio, l'impianto è rimasto invariato. Cavi..componenti....posizione....ecc. suggestione? Può darsi, ma almeno io posso dimostrare dati alla mano, di aver corretto molto certe aberrazioni, quindi  la mia suggestione, ha un riscontro fisico reale. Chi va ad orecchio, vale tanto quanto la mia, ma non la può dimostrare se non a se stesso. 

Inviato
8 minuti fa, Ggr ha scritto:

La scienza dice, che ogni frequenza che arriva al nostro timpano,  dovrebbe avere pari energia delle altre, e certi tempi di decadimento.

dove lo dice la scienza? Quale scienza? Quale scienza fa discorsi su che decadimenti bisognerebbe avere?  Semmai ci sono valori di decadimento consigliabili e poi non è un valore ma di una zona quindi minimo e massimo consigliabile. Questo a dipendenza di diversi fattori come per che  suoni si tratta (concerti classica, opera, congressi, studio di registrazione, ecc ecc), del volume del posto di ascolto e altri fattori.
La scienza dice niente sull 'intensità sonora che deve arrivare al nostro timpano. Semmai ci sono dei gruppi come l'associazione degli ingegneri del suono che affermano che per avere una riproduzione "fedele" bisognerebbe avere una rif lineare. Sì la scienza ti dirà come misurarla ma non è la scienza che dice che bisognerebbe averla. Oltretutto c'è una raccomandazione su quanto si può deviare da una linearità perfetta e questo dipende dallo scopo dell'ascolto. Chiaro che queste raccomandazioni si basano su dettagliati ricerche ma non nel settore della fisica anche se questa è di notevole supporto per le misurazioni.
Fra l'altro noi abbiamo due di timpani e allora dove metti il microfono per misurare il rif? Te lo dice la scienza? Non hai mai fatto caso che spostando il microfono di quei 10 cm e magari un poco più alto o basso la rif cambia anche di un paio di db? Lo sai che il nostro orecchio non è omidirezionale come i microfoni usati? Lo sai che quell'intensità che un microfono registra non è proprio quella che arriva al timpano. Ma queste cose la scienza le tiene in conto? La rif che viene misurata su che arco di tempo viene rilevata e calcolata? lo sai? E lo sai che è importante sapere quello che succede anche nei primi 50 -60 ms? E come è la rif in quel periodo? Lo tieni in considerazione? La scienza non dice che bisogna anche misurarla. I valori sono importantissimio ma come misurarli è ancora più importante e questo è anche dipendente da preferenze soggettive.
 

 

Inviato
18 minuti fa, Ggr ha scritto:

La mia esperienza, e l'ho già scritto parecchi post fa, mi dice che non venivo a capo del mio impianto,  sino a che non ho fatto qualche misura,  e cercato di metterci una pezza, perché la mia stanza è un cubo. C'è poco da fare ad orecchio.

non capirmi male, il tuo metodo lo sostengo completamente, se poi tu sei contento è perfetto. Beh anche se lo lo sosterrei chi se frega, l'importante funziona per te e per molti altri. 😁

Quello che volevo solo insinuare è che tu hai fatto delle misurazioni e hai fatto in modo che siano diventati "ottimali" o "migliori". Poi hai ascoltato il risultato e lo trovi (molto) meglio. Io potrei insinuare che il tuo giudizio, che  il suono è molto meglio, sia una reazione della tua immaginazione. Quindi in base al fatto che hai investito tempo in migliorare le misure ti sei autosuggestionato che il suono sia migliore. Questo capita o potrebbe capitare anche ai DIY che modificano apparecchi (come me per esempio 😛 ). 

 

Inviato

L'ottimizzazione di cui qualcuno parla tramite misurazione e equalizzazione ( nel punto di ascolto) è in realtà una standardizzazione ed appiattimento delle caratteristiche della saletta di ascolto che al contrario può anzi deve offrire il proprio contributo.

L'appiattimento tramite equalizzazione impedisce il raggiungimento di una risposta piacevole con andamento tipico delle curve isofoniche.

E non mi si dica che queste curve sono già state considerate in sede di registrazione perché non è vero.

Inviato

Che dire. Io sento una cosa, che ha un riscontro strumentale, dal quale si evince che è sparito una esaltazione o un buco di 20 db, e sono suggestionato.

Un'altro parla delle sue sensazioni uditive, senza nessun riscontro strumemtale, o parla di mirabolanti cambiamenti dopo aver spostato un cavo di 10 cm,  ovviamente sempre senza nessun riscontro strumentale,  ed è un guru. Direi che è un discorso tra sordi. Una sordità misurata, la mia, e che ammetto,  e una non percepita, quindi come se non ci fosse, che fa credere di possedere la verità in tasca.

Inviato

@meridian sì è difficile scindere il godimento della musica dal piacere di una incisione perfetta, il più delle volte però si vorrebbe lasciarsi andare... come essere in compagnia di una ragazza compiacente e godersi il momento senza star li a pensare se la "benefattrice" ha un chilo di troppo o un brufolo sul collo... 😉

  • Melius 1
Inviato
2 ore fa, Titian ha scritto:
3 ore fa, Ggr ha scritto:

La scienza dice, che ogni frequenza che arriva al nostro timpano,  dovrebbe avere pari energia delle altre, e certi tempi di decadimento.

dove lo dice la scienza? Quale scienza? Quale scienza fa discorsi su che decadimenti bisognerebbe avere?  Semmai ci sono valori di decadimento consigliabili e poi non è un valore ma di una zona quindi minimo e massimo consigliabile. Questo a dipendenza di diversi fattori come per che  suoni si tratta (concerti classica, opera, congressi, studio di registrazione, ecc ecc), del volume del posto di ascolto e altri fattori.

Sono d' accordo, ci sono indicazioni di massima, range, ma poi ognuno ha il suo modo di ascoltare. . . 

Chi vuole un ambiente sordo e "fermo", chi vuole un ambiente meno controllato ma emozionale, una RIF piatta credo sia buona cosa in generale, avere un RT di 0.1 è da studio di registrazione o radio privata, in casa nostra probabilmente un valore così basso ammazza il suono e si sta meglio tra 0.3 e 0.6 . . . 

Poi, ci sono generi musicali che non hanno queste necessità, chi ascolta le incisioni di musica indie autoprodotta, forse non ha molte pretese di qualità globale, nel senso che non può averne, visto il livello di produzione, chi le buone incisioni di classica, acustica, Jazz, magari ricerca altro nella riproduzione audio . . .  

saluti , Dario 

Inviato

@meridian sono d'accordissimo. Ci sono gli standard di riferimento,  e poi c'è il gusto personale e i limiti della realtà ai quali ci si deve adattare. Quello che conta, è argomentare in un forum, come spesso fai tu,  spiegare il percorso che ti ha portato a certe conclusioni.

Uno sceglie di seguire la strada della scienza, uno quella delle prove e degli ascolti. Non c'è nulla di male. Personalmente non ho mai scritto che ascoltare e provare non serve, lo facevo anche io, in compenso vedo sempre scritto il contrario, senza mai spiegare il perché.  Magari non si vogliono condividere le proprie preziose esperienze, maturate in anni e anni di hifi ad alti livelli.

 

  • Thanks 1
Inviato

Io ho la capacita’ uditiva tarata sul

mio impianto. Buchi e picchi corrispondono al convesso e al concavo del mio udito. Sto a posto. Se seguissi solo le misure avrei risposta lineare ma buco nell’orecchio.

Scherzo ma non tanto.

Ricordo l’impianto di un mio amico molto piu’ grande (roba d’alto livello quad esl ecc) che lui aveva sbilnaciatissimo in alto. Per noi era trapanante per lui orfano di frequenze alte quello sbilanciamento conferiva alla musica una vivacita’ che lo appagava.

L’intervento e’ perfettamente riuscito, ma il piacere e’ morto non e’ il fine della nostra passione

Inviato

Concordo con Classe A l’unico fine possibile e’ quello della verosimiglianza che si puo’ ottenere anche a casa senza trasformare la sala in un bunker che impedirebbe la necessaria sinestesia (vedete che meraviglia la stanza di luigi 61)

Fra l’altro una stanza ricca di librerie dischi tappeti arredi ecc. con angoli ben assorbiti e casse distanziate dal muro puo’ suonare piu’ che bene (facendo il

confronto con una ottima cuffia) 

  • Melius 2
Inviato
12 ore fa, leoncino ha scritto:

A me che la classica piace ma la ascolto in percentuale molto bassa rispetto al resto la trovo molto lontana dalla realtà, tanto da non farmela piacere riprodotta.

E di impianti ne ho sentito tanti e di ogni tasca.

Io ascolto l'80% di classica e sono convinto che la musica con strumenti acustici rende meglio di quella amplificata, naturalmente l'impianto deve avere dinamica, trasparenza, equilibrio, nitidezza, estensione alle basse, neutralità e immagine. Tutto questo non si ottiene con un sistema ultracostoso se non messo nelle condizioni di farlo.  Gli impianti che hai sentito evidentemente non erano ottimizzati. 

Inviato

Concordo soprattutto per la musica da camera. 
Secondo me cio’ che nuoce alla riproduzione della classica in certi impianti e’ quel velo elettronico impercettibile sul suono acustico (si chiama grana?)  e la mancanza di vivacita’ che ha a che fare piu’ con la ricchezza tonale (che manca) che non con la dinamica

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato

È il cervello che vi inganna alla grande. Illusioni.

Esattamente come un film su pellicola, una sequenza di fotografie ci fa illudere che ciò che vediamo non sono fotogrammi.

Sulla cameristica posso in parte concordare, sulla grande orchestra proprio per niente.

Come possono dei conetti riprodurre una grande orchestra in una stanza è pura fantasia.

Per favore finitela con io ce l'ho più grosso! È da bambini e pure piccoli piccoli.

Non siete i soli a sapere come suona una orchestra e neppure un impianto stereo.

Liberi di pensare che il vostro impianto sia tra i pochi a possedere certe caratteristiche.

Ma è puerile.

 

Inviato

Nessuno vuole mettere 100 musicisti nella propria stanza, la musica dal vivo è una cosa, quella riprodotta un'altra. E' da bambini pensare che sia la stessa cosa. Qui si parla di stereofonia, due microfoni che captano il suono di 100 elementi e riversati in un supporto. Per l'ennesima volta l'impianto deve leggere tutte le informazioni in modo chiaro e naturale, senza eccessi e difetti, per mettere nelle condizioni il fruitore di musica di ricostruire l'immagine del concerto, e non pretendere di replicare, sarebbe veramente da sciocchi pensare questo. 

Siamo tutti maturi, per piacere, argomentiamo solo di "riproduzione audio", se si vuole parlare di concerti ed eventi musicali dal vivo ci sono i forum dedicati. 

 

 

Inviato

Un esempio personale, tempo fa su videohifi aprii una discussione sulla difficoltà dell'impianto a riprodurre la grande orchestra perché non riuscivo a godere e sentire per intero un'opera. Oggi dopo aver ottimizzato lo stesso impianto intervenendo sull'ambiente e disposto in modo ottimale il tutto, fruisco della musica della grande orchestra in modo gradevole e sufficientemente verosimile tanto da incollarmi alla sedia fino alla fine. Con questo nessuno vuole far pensare di replicare l'evento e far sembrare di averlo più "grosso", ma di aver raggiunto lo scopo che è quello di fruire  della musica riprodotta che si ascolta, dimenticando di avere una macchina a farlo.

Inviato
3 ore fa, leoncino ha scritto:

Come possono dei conetti riprodurre una grande orchestra in una stanza è pura fantasia

Evidentemente ti manca il concetto di riproduzione in scala

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