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Melius Club

Roma Hi-Fidelity 2021 - 27 e 28 novembre


Messaggi raccomandati

Inviato
16 ore fa, veidt ha scritto:

il tweeter deve avere per forza un taglio altrimenti si rompe...

Vai a vedere l’interessante sito della VREL e leggiti le caratteristiche di questi diffusori. Qui si parla della presenza o meno di filtri crossover passivi inseriti lungo il percorso del segnale. Ecco questi non ci sono nelle Vrel.

Ma credimi queste casse sono molto di più di un oggetto senza crossover. La gamma media è stupefacente, letteralmente; dopo 40 anni di ascolti di un numero ormai sconfinato di diffusori succede ogni tanto che ancora riesca a meravigliarmi per una nuova soluzione: in questo caso è successo. Non voglio dire con questo che si tratta di prodotti perfetti, come tutti i dipoli hanno qualche limite sulle basse frequenze, ma parliamo di dettagli e comunque un corretto posizionamento in ambiente credo possa aiutare molto. In ogni caso questa piccola casa Umbra ( Foligno), grazie alla passione del suo patron è riuscita a portare qualcosa di semplice (apparentemente) e al tempo stesso innovativo e questa è una cosa meritevole. 

Inviato

Non esiste al mondo nessun driver che funziona a gamma intera senza rompersi.

Il filtraggio deve esserci per forza.

Poi possono scrivere quello che vogliono.

Inviato

Personalemente mi piacciono i diffusori che scendono  molto e bene, e vorrei vedere il contrario anche se magari gli estimatori dei bookshelf potrebbero non essere d'accordo. credo comunque che un mero dato numerico espresso in hertz non sia comunque determinante al fine di un buon ascolto poiché ci sono molte altre varianti in gioco .  Volenti o nolenti, siamo tarati per dare importanza allo spettro della voce umana e quindi alle frequenze medie dello spettro sonoro, e qui gli estimatori dei bookshelf potrebbero dire la loro... certo è che l'impatto del diffusore , ove machi totalmente la componente visiva dell'evento live poiché qui si parla di eventi riprodotti , secondo me deve compensare proprio nella mancanza visiva che manda in confusione la nostra percezione psicoacustica del femonemo. Io ovviamente preferisco diffusori dal suono impattante  e coinvolgente piuttosto che soavi minimotor dal suono dolce e preciso e mi pare di leggere che queste VREL vadano piuttosto nella prima  direzione... 

Inviato
46 minuti fa, NAD ha scritto:

preferisco diffusori dal suono impattante  e coinvolgente piuttosto che soavi minimotor dal suono dolce e preciso e mi pare di leggere che queste VREL vadano piuttosto nella prima  direzione... 

@NAD  e sono come cerchi !

non cercare per il dettaglio finissimo perché non c'era nemmeno con un triodo di 211 !

per me l'unica cosa che non digerivo molto è la voce riprodotta da un woofer che per quando leggero e prestante non lo farei mai lavoraee cosi in alto.

ma è una filosofia progettuale , basta saperlo!

il diffusore è eccellente come realismo  dinamica e facilità di emissione,la musica ha grandissima fluidità e matericità.

Inviato

@Oscar Parte di un’intervista con Roberto Verdi il progettista delle Vrel bequadro:

“un diverso approccio alla soluzione dell’open baffle, che racchiude in sé diverse misure intraprese che conducono a un progetto finale più vicino a uno strumento acustico piuttosto che al solito “pannello bucato”. Abbiamo invece adottato una struttura armonica piuttosto complessa, e responsabile di diverse correzioni tonali, per quanto concerne il telaio e il pannello frontale, che compartecipa al suono di questi diffusori, conformati in maniera tale da raccordarsi con il pavimento, per sfruttare così l’effetto suolo. Inoltre i driver, che ricordo sono interamente costruiti nella nostra azienda, Vrel 255A e 385A, rispettivamente da 10” e 15”, sono appositamente costruiti per questo tipo d’impiego, dislocati in configurazione D’Appolito, ma un po’ fuori l’asse mediano del pannello, e di un driver particolare, anch’esso proprietario, con due membrane fenoliche, il  tweeter modello Vrel 26AX/2, di tipo dipolare HDPP. La scelta “elettrica”, fondamentale, per altoparlanti collegati tutti in serie, è il non adottare un crossover elettrico alla frequenza d’incrocio.”

Inviato

Sempre parole di Roberto Verdi della Vrel:

“ Lascio semplicemente fare tutto a loro, (sta parlando dei woofers...) in maniera naturale, senza alcun tipo di vincolo, come in una danza, in cui tutti vanno a tempo di musica. “Lasciare fare a loro” determina una scelta sonica particolare, anche, in cui io son potuto intervenire. Vedi, il punto sta tutto qui: avere un sistema che sia il più naturale possibile, come sottolineato dallo stesso nome scelto per i nostri diffusori, bequadro, termine che in inglese significa una nota eseguita in modo appunto naturale.

In primis: gli altoparlanti impiegati sono sostanzialmente identici, operano in maniera naturale e non sono filtrati elettricamente. La loro estensione arriva sino a circa 6 kHz, per poi scendere in maniera molto dolce sull’estremo superiore. La risposta e, molto più importante, la timbrica a questi driver viene imposta tramite ben conosciute procedure meccaniche, quali il trattamento dei coni e altre tecniche di “silenziamento” delle strutture che li compongono. Il fatto di collegarli in serie esprime bene quanto il sottoscritto possa odiare il feedback, il controllo imposto. Questo è un primo significativo passo. Ogni membrana si muove sul pannello, sicuramente in maniera sincronizzata, reciprocamente. Quello che può cambiare, tra i vari elementi, è senz’altro il tempo di attacco e di decadimento, e in parte l’escursione, perché diverso è il carico acustico offerto dall’ambiente. Questo crea una sinergia a mio avviso entusiasmante. Smettere i panni da tecnico, alle prese da tanti anni con induttori, condensatori, calcoli dei volumi dei reflex o delle cavità accordate, e riacquistare una certa sensibilità, che avevo da giovane, mi ha fatto riappassionare a questo mondo. In un esteso campo di frequenze, avviene infine l’incrocio – o l’incontro, come amo dire – con il driver dipolare HDPP.”

 

Inviato

 

Prosegue...

Domanda: Sempre sulla tua unità medioalti, la domanda da un milione di dollari: ma come si fa a non mettere nemmeno uno straccio di crossover passa-alto, un accenno di condensatore a protezione del tweeter, e buttargli dentro paccate di watt e le frequenze più basse per intero senza che questo venga distrutto?

Verdi: Semplicemente perché non gli vado a dare tanti watt in bassa frequenza. Per questo driver ho realizzato un limitatore di tipo induttivo e resistivo, nulla di particolarmente innovativo, ma prudenzialmente affogato in resina epossidica, che limita di fatto l’energia a bassa frequenza. Ecco qua, dirai tu, bella forza, sempre di crossover si tratta. No, perché un crossover opera alla frequenza di incrocio. Io tolgo energia ben prima della frequenza in cui il sistema HDPP inizia a emettere suono, almeno in maniera apprezzabile. Il taglio è perciò di tipo meccanico e per niente ripido. Complice poi una certa robustezza del driver, l’adozione di uno speciale ferrofluido, creato per altri scopi ma adottato per le nostre necessità, e il collegamento in serie delle membrane. In questo senso, torniamo ancora al principio del minimo feedback imposto, perciò ogni membrana bilancia in maniera sinergica la propria attività… E un giorno ti farò ascoltare quanto possa suonare diversamente e peggio il tutto soltanto collegando le membrane in parallelo!

È questo è quanto. Ora io guardo ai diffusori come ad un sistema che vale almeno l’85% della catena di riproduzione, e lo dico - credetemi - dopo averci sbattuto la testa per anni, lo dico da ingegnere impiantista, lo dico da appassionato, lo dico da persona che per ascoltare quel determinato modello saliva in macchina e faceva 800 km, insomma avete un’idea. Queste Vrel sono interessanti, non sono perfette, non sono raffinatissime, ma riproducono alcuni strumenti in modo incredibilmente realistico sia come timbrica che come impatto sonoro, chiudi gli occhi e c’è un quartetto jazz lì davanti a te, e l’ampli ha solo una 40ina di watt e ti sta tremando lo stomaco...

E’ un po’ come tornare all’essenza delle cose, alla primordiale forza della natura, forse sono io che ne avevo bisogno, ma ritengo valga la pena di andarsele a sentire.

Inviato

@Aletto In effetti incuriosiscono a che me , vuoi perché  i pari ed i dipolo mi piacciono, vuoi perché hanno un approccio alternativo rispetto alla stragrande maggioranza dei diffusori  che si vedono e si sentono nei negozio soprattutto italiani . Non mi resta che ascoltare dal vivo, cosa per altro no facile vista la poca diffusione che mi sembra di capire hanno...Ma lei le ha acquistate ?

Inviato
1 ora fa, NAD ha scritto:

Ma lei le ha acquistate

Per favore niente “lei” che già mi sento abbastanza vecchio...

Qui siamo tutti buoni amici e il tu va benissimo.

No, non le ho acquistate, ma potrei farci un pensierino.

Cmq non le regalano, e qui rispondo pure al caro @alexis

la più piccola sta intorno ai 7.000 da scontare dicono, poi si sale a step di circa 2000 euro a modello per fare quindi 9.000, 11.000, e 13.000. Dico più o meno.

insomma un diffusore da un prezzo “adulto” che non si acquista per sfizio ma perché si è convinti e che ha bisogno di un po’ di spazio, sia davanti che dietro, per rendere al meglio.

Inviato

 

La parte finale sul crossover delle Vrel, o meglio sull’assenza del crossover.

 

Verdi: Fare diffusori senza crossover elettrico è facilissimo, basta non metterlo, ma difficilissimo allo stesso tempo. La classica situazione della coperta corta. Io ho cercato, ripeto dopo tanti anni di attività, seppure di tipo ludico/professionale, di tornare a un sistema semplice, se vogliamo anche arcaico, dato che il dipolo è stato il primo diffusore, ma con un’interpretazione che non avrebbe tollerato compromessi e… spero di esserci riuscito!

Spiegando la cosa in modo leggermente più tecnico, ho cercato di ottenere l’emissione di un larga banda, di per sé coerente, senza doverne patire le tante limitazioni. Questo comporta usare dei driver da 15”, per mantenere bassa la distorsione, ma al contempo non avere colorazioni, o meglio caratterizzazioni, come dico sempre io. Diavolo, qui le cose si fanno complicate. Nella pratica normale, ritengo che, sì, realizzare diffusori senza crossover elettrici, o meglio, senza impiegare celle di compensazione e quant’altro, sia complesso. Ma paga. 

 

Inviato

@Aletto non usa un crossover, ma lo usa... Una resistenza e una bobina.

Praticamente usa un "sinecap", utilizzato da SonusFaber per le sue Extrema taaanti anni fa.

Nulla di nuovo sotto la luce del sole.

Come volevasi dimostrare, un driver non puo funzionare senza crossover.

Pero attenzione: se avete un leggero offset in uscita dai vostri amplificatori, cuocete letteralmente le bobine dei driver 

 

Inviato

@Oscar È vero caro però noi vecchi progettisti parlavamo di crossover, propriamente di crossover, quando stavamo alle frequenze di taglio, qui Verdi interviene molto prima. Comunque sia a livello di filtri c’è veramente poca roba tanto è vero che l’impedenza è schizzata sopra i 10 ohm.  

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Inviato

@Aletto il cross c'è, un bel 6db attenuato in tutto e per tutto e non puo dire che non c'è nulla, che è un falso.

Ps: se tu fossi un vero progettista, sapresti che le impedenze crollerebbero senza cross. Tutto l'opposto.

  • Melius 1
Inviato
23 ore fa, powerpeppe ha scritto:

è un'altra concezione di riproduzione!

Ed è sbagliata

Inviato

@Paperinik2021 beh questo è il tuo pensiero e come tale va' rispettato 

però non sarei così assolutista.

fullhorn e dipoli hanno performances su alcuni parametri semplicemente irraggiungibile dagli rd com'è vero anche il contrario.

ogni filosofia ha pro e contro

 

 

Inviato

Si ragiona troppo per schemi precostituiti  

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