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Siamo sicuri di giudicare un impianto come suona?


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Inviato
Il 19/10/2021 at 21:16, rcf ha scritto:

quanti di voi appassionati di HiFi hanno ascoltato un concerto dal vivo senza amplificazione oppure aver suonato una chitarra, un pianoforte ecc.?

Se non avete queste esperienze siete sicuri di giudicare come suoni un impianto se ci sono le distorsioni giuste se è analitico o se fa schi..?

Io entrambi. L'impianto lo ascolto in rapporta alla plausibilita con cui propone l'evento dal vovo

Inviato

Rimango sorpreso quando noto come persone sono fissate su parametri oggettivi.

Oggettivo è solo la misura / valore misurato e questo solo se la misurazione è sempre stata fatta nello stesso identico modo. Quello che non si rendono conto che la scelta delle misurazioni che si tengono conto, mentre altre ignorate, e il modo esatto come lo si misurno è sempre un atto soggettivo.

Poi oltre a questo l'interpretazione dei valori misurati è ancor più soggettiva quando prese per insieme.

Il punto basilare è che per interpretare e giudicare delle misurazioni bisogna avere uno scopo. Perché si fanno le misurazioni e perché queste servono a raggiungere questo scopo (o quello che si vuole dimostrare).

Mi sembra che diverse persone prendono come scopo di avere un'impianto, uno degli scopi che diversi gruppi divulgano per motivi puramente commerciali e non si chiedono esattamente perché hanno scelto questo scopo e non un altro. Chiedersi il significato che c'è dietro di scegliere uno scopo o l'altro.

 

Una persona che si basa solo su misurazioni e va a concerti di musica classica dal vivo non riuscirà mai ad arrivare vicino ad una rassomiglianza. Sì ariverà velocemente fino ad un certo punto, dopo si rassegnerà dicendo che "tanto il registrato non ha niente a che fare con il vivo".

Un'altra persona che va solo ai concerti dal vivo arriverà molto difficilmente ad un traguardo dell'arrivare al più vicino possibile, perché li mancherà conoscenze in materia tecnica e acustica oltre il fatto che ci sono milliardi di prodotti in giro tutti più o meno soggettivi avendo caratteristiche sonore diverse. Azzeccare il prodotto giusto è puramente casuale.

Inviato
16 ore fa, iBan69 ha scritto:

quali sono gli strumenti corretti che servono per “giudicare” un impianto hifi? Siamo sicuri dì saperli usare correttamente, oppure commettiamo degli errori che si ripetono ogni volta? 

 

 

Intanto chiarisco anche per @Titian che non mi riferisco a strumenti di misura. Quanto al fatto che l'uomo deve essere la misura della cosa non ho dubbi. Ma non un uomo preso a caso, un uomo "esperto". Che ha esperienza di molti ascolti in tanti contesti/situazioni ecc e che contemporaneamente vuole sforzarsi di essere il più possibile obiettivo (si fa una scaletta mentale con dei parametri, non ha bias o interessi personali in gioco e cose così). Chiaramente una componente del giudizio può essere benissimo anche la piacevolezza e capacità di suscitare emozioni dell'impianto, ma non può essere l'unico paramentro. D'altra parte il fatto di fare un'analisi critica non dovrebbe escludere nessun parametro.

 

Prima di giudicare quindi si ascolti bene impianto A, B, C, D ..... X, Y, Z e infine ti fai un'opinione comparando e confrontando ciò che hai sentito. Acquisici esperienza. Altrimenti chi ha scarsa esperienza (ascolta due impianti) potrebbe pensare che il migliore dei due sia il migliore in assoluto o viceversa (invece l'esperienza insegna non c'è mai limite neanche al peggio)

 

Certo nessuno ti garantisce l'oggettività assoluta con questo metodo, però in una situazione di giudizio critico/analitico da parte di più esperti puoi arrivare almeno ad una verità relativa (7 su 10 hanno espresso un giudizio molto favorevole e così via). Questo approccio ha poco di presuntuoso o elitario perchè si dovrebbe usare (e si è usato) per tutto ciò che non è oggettivamente misurabile.

 

Facendo un paragone artistico: alcuni quadri sono ritenuti di valore anche se risultano non piacevoli alla vista. Idem per alcuni film che sono ritenuti capolavori, però se prendi uno a caso per strada e lo costringi a vederselo magari ti dice che fa pure schifo perchè è lento, vecchio ecc. non ha l'esperienza per giudicarlo e il suo parere vale solo per lui, nulla per la collettività.

 

In sede di giudizio non possiamo accettare la condizione del MY-FI ovvero "ogni scarrafone è bello a mamma sua" perchè sappiamo che c'è un certo effetto di abitudine. A forza di ascoltare un solo impianto si finisce per sposarlo e da bravi innamorati non si riesce più a vedere (sentire in questo caso) quello che va oltre il nostro giardino.

 

@FabioSabbatini  Non credo sia necessario tirare sempre in ballo gli estremismi che popolano questo mondo di appassionati. Io non vivo con quell'angoscia il mio hobby e credo che la maggior parte non sia così ossessionata.

Anche quello che hai riportato contribuisce a far capire che HI-FI e ascolto dal vivo sono due mondi distinti. Altrimenti siamo costretti ad accettare il paradosso del 1916 e dobbiamo vendere tutto per prenderci un grammofono. D'altronde si narra che anche chi non aveva mai avuto esperienza del cinema non abbia distinto il primo treno proiettato da quello vero e sia scappato dalle sue poltrone. Tuttavia questo non dimostra che sono "uguali" perchè se fai un'analisi critica o fai più esperienza di cinema lo scopri.

 

 

Inviato
13 minuti fa, _Diablo_ ha scritto:

HI-FI e ascolto dal vivo sono due mondi distinti

Per gli audiofili si, totalmente! (a mio personalissimo parere causa suddette spiegazioni che prevedibilmente fastidiano)

Per i musicisti molto meno, evidentemente 

 

Inviato
2 ore fa, FabioSabbatini ha scritto:

Per gli audiofili si, totalmente! (a mio personalissimo parere causa suddette spiegazioni che prevedibilmente fastidiano)

Per i musicisti molto meno, evidentemente 

-

Le differenze in natura esistono, è la capacità di discriminarle ad essere questione di attenzione ed esperienza.

-

Se selezioni un musicista e lo addentri in questo hobby essendo dotato di orecchie anche per lui alla fine diventerà chiara la differenza tra ascoltare un Naim e un Marantz, delle Sonus Faber o delle B&W..

Così come potresti prendere un audiofilo "distratto" e trascinarlo ad una stagione di concerti sinfonici, alla fine avrà imparato qualcosa sulla musica. Capendo che sentire una sinfonia di Mahler non è uguale a sentire Mozart per quanto siano entrambi "musica classica".

-

Anche per me (perchè non mi interesso di tecniche di cucito) i maglioni son tutti uguali, ma non vuol dire che lo siano.

 

@Titian prego

Inviato
3 ore fa, _Diablo_ ha scritto:

Le differenze

Si

E no

🙂

 

Croce e ragione di "vita audiofila": spesso l'audiofilo se le "inventa" anche quando sono ordini di grandezza al di sotto dell'umana capacità di percezione.

Il musicista sa e non ne ha bisogno. Quando ascolta un impianto....comincia a inventare quando è in gioco il "blasone" di ciò che gli sta più a cuore (vedi caso violini)

Inviato

@_Diablo_ non mi riferivo certo a strumenti di misurazione, che un comune audiofilo non avrebbe o non saprebbe usare, e comunque per me, poco significativi, ma strumenti d’approccio metodologico, informazioni su i meccanismi percettivi, esperienze acquisite direttamente negli ascolti, conoscenza degli apparecchi provati.

Inviato
6 ore fa, _Diablo_ ha scritto:

Per i musicisti molto meno, evidentemente 

 

Sentito piccolo concertino amplificato - 4 musicisti anche piuttosto bravi - solite casse amplificate sparate a palla ..  un disastro dei disastri - bravini loro ma concerto al limite dell'ascoltabilità - distorsioni su distorsioni - il pianoforte veramente da stridore di denti ... terribile -

 

I musicisti sanno suonare ma non sanno ascoltare - ne sono sempre più convinto - poi ci sono come sempre le eccezioni

 

Ovviamente c'era il il fonico con il tablette a governare - da prendere a pedate - questo non sa come suona un pianoforte dal vivo

Inviato
6 minuti fa, jakob1965 ha scritto:

pianoforte veramente da stridore di denti ... terribile -

Piu o meno quello che dicono il 50% degli audiofili dopo ascolto di un impianto milionario, che sia con diffusori wilson ( ci credo facilmente) o anticaglia e petrella western tarmata Silbatone (ci stracredo,  almeno fino a 4500 hertz,  oltre non va).

Il rimanente 50% sbava e adora 

🙂

 

Inviato

@FabioSabbatini Fabio (ciao innanzitutto) ti giuro che era veramente pessimo - settimana scorsa ho avuto il privilegio di ascoltare di ascoltare un impianto semi full-accuphase in classe A (vera) con wilson Yvette - magistrale l'esecuzioni dei concerti per violino d Bach (il doppio) e l'ascolto di Yatra - una delle più belle cose per me della musica Italiana recente

 

Sono convinto che aldilà delle battute (che fanno bene all'animo intendiamoci) ti sarebbe piaciuto e molto pure a te   🤪

 

I musicisti giovani (e bravi - qui erano maestri di una scuola di musica moderna) sono cresciuti a pane e i-phone - l'audio che hanno in testa è quello lì - poi (e qui capisco) queste cassone amplificate sono pratiche - comode e potenti - ma che suonaccio - mamma mia

Inviato
4 minuti fa, jakob1965 ha scritto:

Fabio (ciao innanzitutto)

Ciao carissimo!

Ovviamente paradossavo 

A volte, raramente,  le wilson sono piaciute anche a me (quelle del figlio)

E anche i tarmoni sono a loro modo divertenti a basso volume (ad alto un cesso)

So perfettamente che sei in grado di dare un giudizio attendibile e misurato

A volte capita perfino a me

🙂

 

Inviato

Penso di aver assistito ad almeno 1000 concerti in vita mia (con i festival si faceva alla svelta a fare 30 concerti o più in 3 giorni). Qualche opera e qualche concerto di classica.

Suono chiarire classiche, acustiche ed elettriche da circa 39 anni, anche se non sono granché e faccio quel che posso. Il mio impianto con delle klipschorn ha un buon senso di vivo, avrà dei difetti, ma mi accontento.

Il digitale mi risulta più artificioso, ma cambia sempre da disco a disco

  • Melius 1
Inviato
23 minuti fa, jakob1965 ha scritto:

I musicisti giovani (e bravi - qui erano maestri di una scuola di musica moderna) sono cresciuti a pane e i-phone - l'audio che hanno in testa è quello lì - poi (e qui capisco) queste cassone amplificate sono pratiche - comode e potenti - ma che suonaccio - mamma mia

Abbi pazienza ma no. Non è quello lì il suono dei musicisti, moderni, vecchi, giovani o antichi che siano. Vado per i quarant'anni di concerti (intendo eseguiti e non necessariamente amplificati) ed è chiaro che non tutte le ciambelle vengono col buco. I fattori in gioco sono molteplici, alcuni li hai individuati (fonici, attrezzature) altri sono più complessi. 

Mi raccomando, non facciamo di un'esperienza - soprattutto negativa - il prototipo.

Inviato

Comunque il suono è molto soggettivo, difficile trovare metodi di misurazione. Potrei insegnare che solo cambiando di pochissimo la posizione di plettro o dita si trasforma il suono di uno strumento da uno strumento mega costoso ad uno medio e viceversa.

Una volta ho fatto una discussione qui con uno che ama i suoni puliti jazz di ampli a transistor … chi non conosce certe cose non ha neanche il diritto di farmi perdere tempo, quando paragona cose mega costose e quasi introvabili con squallidi ampli da quattro soldi …. da allora evito 

Inviato

@Paolo_AN si certo

Però mio il grande dispiacere: ad esempio hanno interpretato alla jazz- fusion heroes di Bowie con un arrangiamento interessante 

Fatica quasi sprecata appunto. Già in Italia la.musica è trascurata poi se la si rovina così 

Anche in Liguria questa estate nei concertini in piazza....... bravi esecutori e cantanti ma solite cassone che suonavano all'impazzata 

Il solito fonico con atteggiamenti da Ras del quartiere ad alzare sempre più l'audio vicino o oltre la soglia del fastidio.

Si guarda solo la Potenza il cazzotto alle viscere a coprire tutto

Probabilmente (cosa che inizio a pensare) piuttosto sordi questi tecnici e ci credo 

Da scoppiare le orecchie 

Inviato
45 minuti fa, gorillone ha scritto:

Comunque il suono è molto soggettivo, difficile trovare metodi di misurazione

Il suono è oggettivo e misurabile 

"sound is a vibration that propagates as an acoustic wave, through a transmission medium "

Certo...se poi leggi Wikipedia Italia, diventa soggettivo, ma usa una definizione desueta ormai inutile:

"suono (dal latino sonus) è la sensazione data dalla vibrazione di un corpo in oscillazione"

 

Per fortuna l'enciclopedia britannica chiarisce la questione: 

"sound, a mechanical disturbance from a state of equilibrium that propagates through an elastic material medium. A purely subjective definition of sound is also possible, as that which is perceived by the ear, but such a definition is not particularly illuminating and is unduly restrictive"

Inviato
41 minuti fa, jakob1965 ha scritto:

[...] Già in Italia la.musica è trascurata poi se la si rovina così 

Anche in Liguria questa estate nei concertini in piazza....... bravi esecutori e cantanti ma solite cassone che suonavano all'impazzata [...]

Indubbiamente, hai ragione. Troppo spesso ci si fa prendere da manie di protagonismo e si travalicano i ruoli. Troppo spesso, oltretutto, certi ruoli sono improvvisati. I risultati sono poi quelli che hai rilevato.

  • Melius 1

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