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L'intreccio esplosivo tra IA e neuroscienze.


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briandinazareth

Nello studio delle varie parti del cervello si è raggiunto uno stadio molto avanzato, ad esempio sappiamo molto bene come funzionano i vari tipi di neuroni e gruppi limitati di essi e siamo. in grado di riprodurne con precisione il comportamento con un computer.

l'enorme problema di capire da questo  il funzionamento dell'intero cervello con le sue manifestazioni è la mostruosa quantità e complessità delle connessioni coinvolte. 

i neuroni sono praticamente gli stessi in tutto il regno animale, la differenza è proprio nell'organizzazione, nel loro diagrammi delle connessioni. 

qui il twist, il problema è in via di risoluzione grazie all'intelligenza artificiale che simula i neuroni. 

in pratica l'intelligenza artificiale di google è in grado di ricostruire con una precisione impressionante tutto il diagramma di connessione partendo dalle fettine micrometriche di cervello e ricostruendo il tutto grazie alle sue capacità decisamente sovrumane, è un compito anche teoricamente impossibile per qualunque essere umano.

per adesso l'hanno fatto sul solito moscerino della frutta, tra l'altro scoprendo tantissime cose nuove. 

arrivare a cervelli più complessi è solo una questione di dimensioni e quando è così è generalmente solo questione di tempo. 

insomma, l'idea di poter simulare completamente un cervello sta diventando praticabile e con una velocità impensabile solo 5 anni fa.

inoltre quello che già simuliamo con l'intelligenza artificiale funziona bene, molto oltre le aspettative e non sappiamo neppure bene perché... l'incredibile IA che scrive, suona e canta musica della quale avevo messo il link è un esempio. 

la singolarità, ovvero il momento nel quale un'intelligenza superiore a quella umana sarà disponibile, si avvicina a velocità esponenziale.

è interessante che ormai praticamente nessuno studioso del campo sostenga che non ci si arriverà, si ragiona solo sui tempo. 

se ci pensiamo il tutto sta accadendo su una scala temporale brevissima, anche se solo consideriamo come inizio l'apparizione degli uomini. se poi consideriamo l'invenzione del metodo scientifico è un battito di ciglia.

fa venire le vertigini pensare che siamo ancora esattamente gli stessi uomini che si sono quasi estinti cercando di sopravvivere nella savana, in più abbiamo praticamente solo l'enzima per digerire il lattosio da adulti...

 

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3 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

la singolarità, ovvero il momento nel quale un'intelligenza superiore a quella umana sarà disponibile

@briandinazareth te lo scrissi già una volta, quanto manca ad un IA che ci venga a leggere il pensiero? 

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briandinazareth
37 minuti fa, ferrocsm ha scritto:

te lo scrissi già una volta, quanto manca ad un IA che ci venga a leggere il pensiero? 

 


a quello ci siamo già, si riescono a tirar fuori anche le immagini legate ai pensieri, la semantica e addirittura i sogni... 

non solo, siamo capaci anche di fare l'opposto. una roba tipo strange days... non so se hai presente il film.

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briandinazareth
4 minuti fa, ferrocsm ha scritto:

E la cosa ti lascia tranquillo @briandinazareth

 

manco per niente, è un potere smodato nelle mani di chi possiede questi mezzi, ma sono molto curioso sul dove porterà. 
per adesso l'aspetto positivo è che ci sta dando la possibilità di espandere la nostra conoscenza come mai prima e sta cominciando a diventare rilevante in campo medico.

la speranza è che la cosa si democratizzi, come già sta accadendo, e che non ci siano IA troppo superiori alle altre... cosa che sarebbe potenzialmente catastrofica.

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briandinazareth
2 minuti fa, Martin ha scritto:

La fregatura dell'intelligenza artificiale è che essendo appunto "intelligenza", non si metterà mai a faticare al posto nostro, il che butterà al cesso miti e utopie secolari. 🙄

 

basta non creare la parte del cazzeggio, così preponderante in noi esseri umani 😂

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20 ore fa, Martin ha scritto:

La fregatura dell'intelligenza artificiale è che essendo appunto "intelligenza", non si metterà mai a faticare al posto nostro, il che butterà al cesso miti e utopie secolari.

fuori dalle battute, credo sia (molto) probabile che l'avvento delle IA più evolute, per le quali -concordo con tutto quanto scritto da brian- è solo questione di tempo, coincida con la riduzione in schiavitù, e forse estinzione, dell'homo sapiens.

 

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in genere le cose vanno così: le specie più forti sottomettono / soppiantano le più deboli, come i sapiens han fatto coi neanderthal. perchè l'IA non dovrebbe vederci come animali da soma, nel migliore dei casi ? dubito forte che ci riconoscerà come propri simili -ammesso che abbia un concetto di "pietà" legato all'appartenenza a una specie, come in fondo nemmeno noi abbiamo, non forte quanto si vorrebbe.

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briandinazareth
13 minuti fa, daniele_g ha scritto:

in genere le cose vanno così: le specie più forti sottomettono / soppiantano le più deboli, come i sapiens han fatto coi neanderthal. perchè l'IA non dovrebbe vederci come animali da soma, nel migliore dei casi ? dubito forte che ci riconoscerà come propri simili -ammesso che abbia un concetto di "pietà" legato all'appartenenza a una specie, come in fondo nemmeno noi abbiamo, non forte quanto si vorrebbe.

 

perché lo stimolo al dominio, a conquistare una posizione sessualmente più appetibile e tutte queste cose sono propriamente umane, forgiate dall'evoluzione.

una macchina, per quanto intelligente, non ha neppure lo spirito di sopravvivenza, figuriamoci quello della sopraffazione. 

io vedo più il pericolo in come viene usata dall'uomo... e in questo ne vedo veramente molti. 

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briandinazareth

 

Arriva dal Giappone il primo robot ‘pensante’ dotato di un vero mini-cervello, fatto di neuroni coltivati in provetta che lo comandando imparando dai suoi stessi errori.

L’esperimento, pubblicato sulla rivista Applied Physics Letters dai ricercatori dell’Università di Tokyo, potrà contribuire allo sviluppo di computer ispirati al cervello umano e di nuove interfacce tra uomo e macchina.

“Si tratta di uno studio di grande impatto, perché in questo caso la rete neurale del robot non è riprodotta artificialmente in un computer, ma è reale, fatta di cellule nervose vere, coltivate in laboratorio”, commenta Egidio Falotico, esperto di intelligenza artificiale a capo del Brain-Inspired Robotics Laboratory (BraIR Lab) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

I ricercatori giapponesi hanno collegato questo mini-cervello artificiale a un robot di forma circolare e dotato di ruote (simile ai comuni robot-aspirapolvere ma grande quanto il palmo di una mano) privo di sensori per ‘vedere’ l’ambiente che lo circonda. Una volta posizionato all’interno di un percorso a ostacoli ricostruito in laboratorio, il robot ha imparato a muoversi verso il traguardo proprio grazie ai neuroni, collegati tramite un computer a cui era stato applicato un algoritmo di apprendimento. Ogni volta che il robot ruotava nella direzione sbagliata o intraprendeva un percorso errato, i neuroni in coltura venivano disturbati dal computer con un impulso elettrico. “La cosa più interessante – sottolinea Falotico - è che la rete neurale impiegata non è strutturata per eseguire un compito specifico, ma è caotica, contiene cioè connessioni casuali tra i neuroni, e nonostante ciò riesce comunque ad apprendere”.

“I nostri esperimenti – afferma il co-autore dello studio, Hirokazu Takahashi – mi hanno portato a ipotizzare che l’intelligenza in un sistema vivente emerge da un meccanismo che estrae un output coerente da uno stato disorganizzato o caotico”, proprio quello che fa il computer con i neuroni.

“Il robot in questo caso è il mezzo che permette alle cellule in coltura di imparare tramite un meccanismo di ‘trial and error’, cioè ‘prova e sbaglia’”, aggiunge Falotico. “Si tratta di un esperimento ancora allo stato iniziale, ma che apre nuovi scenari”, non solo per robot in grado i imparare come gli esseri umani: “se queste colture cellulari si dimostrassero compatibili con reti biologiche, potrebbero essere usate per essere impiantate in modo da affiancare reti neurali difettose”.

la cosa interessante è che questi esperimenti ci stanno insegnando cose nuovissime su cosa sia effettivamente l'intelligenza.

 

22 minuti fa, mozarteum ha scritto:

a me piu’ terra terra basterebbe che sapesse lucidare le scarpe senza macchiare il parquet con la cromatina

 

chiedi ai giapponesi, secondo me può impararlo 😂

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40 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

una macchina, per quanto intelligente, non ha neppure lo spirito di sopravvivenza, figuriamoci quello della sopraffazione

Una IA secondo te sarebbe buona a prescindere, non ho questa certezza, specialmente se nel suo sviluppo prendiamo a modello homo sapiens.

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briandinazareth
22 minuti fa, keres ha scritto:

Una IA secondo te sarebbe buona a prescindere, non ho questa certezza, specialmente se nel suo sviluppo prendiamo a modello homo sapiens.

 

ne buona ne cattiva. 

come dicevo prima l'uomo è così perché evoluto per la sopravvivenza e riproduzione. 
ad esempio, i circuiti neurali che sottendono all'aggressività negli animali, semplicemente non esistono. 

per certi versi è decisamente aldilà del bene e del male, per questo se ne può fare un cattivo uso.

senza pensare alla fantascienza basta immaginare un drone militare pilotato da una IA che ha il compito di uccidere le persone.

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