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Melius Club

Italiani brava gente...


Guru

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Inviato

 

“Il paese sorge sul bordo di una voragine che la musa istriana ha chiamato Foiba, degno posto di sepoltura per chi, nella provincia, minaccia con audaci pretese le caratteristiche nazionali dell'Istria.”

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Così scriveva nel 1919 Giuseppe Cobolli Gigli - irredentista nella Grande Guerra prima e poi ministro fascista dei lavori pubblici durante il 20ennio - in spregio a quanti non condividevano con lui e con gli "arditi" l'idea di un'Istria e una Dalmazia italiane...

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Solo per precisare chi per primo aveva individuato nelle foibe una comoda soluzione della questione: chi semina vento...

 

  • Melius 1
Inviato

Voglio dire, da una parte c'è il mito degli italiani brava gente, che costruivano infrastrutture ed erano buoni con gli occupati, dall'altra leggo che i nostri soldati per crudeltà erano perfino più temuti di quelli tedeschi... Di bambini lanciati in aria ed infilzati dalle baionette italiane... Dove sta la verità?

Inviato

@Guru la verità è che siamo bravi a criticare gli altri scordandoci quello che abbiamo fatto. Gli esami di coscienza collettivi, non sono mai stati il nostro forte. La nostra memoria è selettiva.

Ci affezioniamo alle definizioni che noi stessi creiamo. Lo si vede da tempo e anche oggi ( gestione della pandemia ).

Francesco Filippi ha scritto un bel libro.

 

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  • Amministratori
Inviato

la guerra è una butta bestia e peggiora anche i migliori. Una guerra contro una resistenza ineterna e sotterranea è anche peggio, ti rende insicuro e edi nemici dappertutto. L'istria poi è un mondo a parte, le città erano a maggioranza italiane, ma le campagne erano quasi totalmente slave.

Crimini di guerra ne hanno commessi un po tutti, è nella logica delle cose, il nemico è il male e va estirpato. Quando gli americani sbarcarono in sicilia non ci andarono leggeri con gli italiani che fecero resistenza allo sbarco, in barba alle leggi di guerra ed alla convenzione di ginevra.

Esiste però una differenza ra chi ha fatto della ferocia indiscriminata un uso costante e codificato, e episodi sanguinati, anche coperti dalle alte sfere er esigenza di propaganda, che sono comunque rimasti globalmene episodici.

 

 

  • Melius 1
Inviato
43 minuti fa, Guru ha scritto:

una parte c'è il mito degli italiani brava gente, che costruivano infrastrutture ed erano buoni con gli occupati,

Ci penso spesso, ma non riesco a farmene una idea precisa.

Diversi anni fa, in una dei nostri viaggi in Grecia, fummo pregati dal gestore del bar (l' unico) di un micro paesino all' interno di Rodi ed in mezzo al nulla di far accomodare al nostro tavolino il Pope del villaggio.

Aveva sentito che eravamo italiani e non vedeva l' ora di poter scambiare due parole.

Avete presente il Pope del film Mediterraneo ?   Letteralmente uguale, anche nel parlare perfettamente l' italiano.

Ricordo ancora le sue parole, dopo i convenevoli di rito:   "vedete quella costruzione ?  È il municipio.  Sapete chi l' ha costruita ?   Gli italiani".

"Vedete quella torre ? Sapete chi l' ha costruita ?   Gli italiani".

E via così, con le quattro o cinque costruzioni che,  di fatto,  caratterizzavano il villaggio.

Ovviamente lui si riferiva al periodo della occupazione italiana, e lo stile delle costruzioni rimandava senza dubbio alcuno all' era fascista.

E lui, con questa interessantissima chiacchierata, voleva esprimere tutta la sua gratitudine per quella che , probabilmente, era stata una occupazione "con umanità ".

E di episodi simili ne ho vissuti parecchi, in Grecia.

Penso che, come spesso accade, vi siano due facce nelle cose,  determinate dalle circostanze.

Al di là di quanto piace ricordare a molti greci (una faccia, una razza).

 

Inviato

Come invasori nel '900 in molti casi siamo stati talmente vigliacchi da far finta di non essere mai stati lì.

A differenza di altre nazioni abbiamo tagliato i rapporti con quelle popolazioni che abbiamo gasato, sparato e sottomesso.

Abbiamo ancora qualche  drappello di profughi nordafricani messi sotto al tappeto principalmente a Roma, che spesso vivono clandestinamente o ai margini della società.

Abbiamo anche perso l'occasione di mantenere vivo un legame che era obtorto-collo ma in molti casi in Abissinia o Eritrea aveva attecchito. 

Insomma anche come invasori siamo stati dei pulcinella crudeli, checchè ne dica la retorica fascista e neofascista.

Il caso Istria e Dalmazia comunque è peculiare, somiglia più al rapporto che aveva la Germania con i sudeti. Si trattava di una terra italofona fin dai tempi dei veneziani, con città costruite dai veneziani stessi. Certo era folle pensare che un retroterra esteso come quello della jugoslavia/Croazia potesse tollerare le belle coste e i porti in mano italiana. Quindi le cose hanno seguito il loro corso.

Inviato
1 minuto fa, eduardo ha scritto:

Penso che, come spesso accade, vi siano due facce nelle cose determinate dalle circostanze.

Ma si certo. 

Ma è anche bene ricordare che siamo andati lì per "spezzare le reni alla Grecia" e sottomettere quello che consideravamo un popolo di sottosviluppati pecorai. Che però, ahinoi, menavano certi sganassoni...

  • Melius 1
Inviato

Per quanto riguarda la mia piccola esperienza , girando in tenda ,negli anni 70 come studenti squattrinati, mezza europa dell'est e Grecia e Turchia , le testimonianze dei "vecchi" che avevano conosciuto la guerra erano tutte a favore di noi italiani...i tedeschi : no comment....

PS : l'unica nota diciamo , ehm...non positiva era che le poche parole in italiano che conoscevano erano solo bestemmie e parolacce ....

Inviato

In Istria gli anziani con gli italiani sono sempre sgarbati.

Inviato
4 minuti fa, Velvet ha scritto:

è anche bene ricordare che siamo andati lì per "spezzare le reni alla Grecia" e sottomettere quello che consideravamo un popolo di sottosviluppati pecorai. Che però, ahinoi,

Ma certo.

Non voglio dipingere con colori tenui  le crudeltà di una  occupazione, ci mancherebbe.

La crudeltà è crudeltà, ancora più se usata verso un avversario palesemente inferiore sul campo.

Ma probabilmente lo abbiamo fatto con un pizzico di "umanità spicciola" che poi è rimasta, nel tempo,  impressa nei ricordi degli occupati.

 

Inviato
3 minuti fa, Guru ha scritto:

In Istria gli anziani con gli italiani sono sempre sgarbati.

Sono stato recentemente ospite di una persona non certo giovane a Parenzo e devo dire l'esatto contrario. E' sempre sbagliato generalizzare.

Il risentimento antitaliano da quelle parte serpeggia da sempre e riguarda un po' tutte le fasce d'età, un po' come il razzismo da noi.

  • Amministratori
Inviato

conosco bene l'istria, il rancore verso gli italiani è cosa vecchia, nelle città almeno, dove ormai c'è una vera integrazione con la presenza anhe di giornali locali  in lingua italiana

attebnzione anon confondere l'anti italianità con la "naturale" sgarberia dei croati, che mi son sembnrati sempre incazzati con tutti, anche con i loro connazzionali

Inviato

... e troviamocela ogni tanto qualche benemerenza... 

Inviato
Adesso, cactus_atomo ha scritto:

la "naturale" sgarberia dei croati, che mi son sembnrati sempre incazzati con tutti, anche con i loro connazzionali

Quella è frutto della sostituzione etnica degli anni '50.

Esiliati gli istriani naturali abitanti di quelle coste, al loro posto sono arrivati i rozzi montanari e contadini dell'interno. Una terra culturalmente vivace, economicamente florida e culinariamente ricchissima è arretrata di 100 anni in un colpo.

Suona antipatico, ma realisticamente così è.

Inviato
2 ore fa, eduardo ha scritto:

Ci penso spesso, ma non riesco a farmene una idea precisa.

Diversi anni fa, in una dei nostri viaggi in Grecia, fummo pregati dal gestore del bar (l' unico) di un micro paesino all' interno di Rodi ed in mezzo al nulla di far accomodare al nostro tavolino il Pope del villaggio.

Aveva sentito che eravamo italiani e non vedeva l' ora di poter scambiare due parole.

Avete presente il Pope del film Mediterraneo ?   Letteralmente uguale, anche nel parlare perfettamente l' italiano.

Ricordo ancora le sue parole, dopo i convenevoli di rito:   "vedete quella costruzione ?  È il municipio.  Sapete chi l' ha costruita ?   Gli italiani".

"Vedete quella torre ? Sapete chi l' ha costruita ?   Gli italiani".

E via così, con le quattro o cinque costruzioni che,  di fatto,  caratterizzavano il villaggio.

Ovviamente lui si riferiva al periodo della occupazione italiana, e lo stile delle costruzioni rimandava senza dubbio alcuno all' era fascista.

E lui, con questa interessantissima chiacchierata, voleva esprimere tutta la sua gratitudine per quella che , probabilmente, era stata una occupazione "con umanità ".

E di episodi simili ne ho vissuti parecchi, in Grecia.

Penso che, come spesso accade, vi siano due facce nelle cose,  determinate dalle circostanze.

Al di là di quanto piace ricordare a molti greci (una faccia, una razza).

Edoardo, sono anche io un assiduo frequentatore della Grecia. I greci sono persone brave e semplici, hanno il culto atavico dell'ospitalità, per loro ogni occasione è buona per dimostrarci simpatia e sono (come me) davvero orgogliosi dei legami ci legano. 

Però non dobbiamo convincerci che quella pagina orribile della guerra in Grecia sia stata rose e fiori con il mandolino del capitano che suonava. Le porcherie, nella maldestra e demenziale invasione greca, con fucilazioni, bombardamenti, deportazioni, stupri e campi di concentramento, le abbiamo fatte anche noi.

Domenikon, Tsaritsani, Domokos, Farsala e Oxinià ... 

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  • Melius 1
Inviato
4 minuti fa, wow ha scritto:

Però non dobbiamo convincerci che quella pagina orribile della guerra in Grecia sia stata rose e fiori con il mandolino del capitano che suonava. Le porcherie, nella maldestra e demenziale invasione greca, con fucilazioni, bombardamenti, deportazioni e campi di concentramento, le abbiamo fatte anche noi.

Assolutamente d'accordo,  non vorrei dare una idea diversa.

Ripeto, una invasione resta   una invasione,  e le crudelta'  restano crudelta'.

Nessuna giustificazione puo'  essere ammessa. 

Vorrei che si potesse cancellare morte e sofferenze per i poveri cristi vittime della nostra iprite,  per esempio,  dato che si parla anche di Etiopia.

Sono tutte orribili nefandezze che non vanno dimenticate,  a dimostrazione che gli italiani non sono sempre (stati,  spero) brava gente.
Pero'  mi sembra di notare che,  ad esempio,  l'immaginario collettivo dei discendenti di quella generazione di vittime sia molto piu'  ben disposto verso l'italiano che non verso il tedesco.   

E non credo che la motivazione possa essere esclusivamente di carattere economico/turistico. 


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