Moderatori Mister66 Inviato 3 Novembre 2021 Moderatori Inviato 3 Novembre 2021 Discussione interessante ,mi auguro che sia argomentata e costruttiva, parliamo di costruzione e progetti. Spesso ci si chiede mè compreso perché una banale coppia di cavi rca/xlr costi come un integrato (1000/2000/3000 euro e più). Ad oggi ci sono moltissime aziende che progettano e commercializzano i propri cavi con svariati modelli e serie, spesso dall'esterno sembrano più o meno tutti uguali...ma poi i prezzi lievitano a cifre piuttosto considerevoli. Quindi sorge spontanea la curiosità di sapere che tipo di lavoro c'è dietro, studi, progetti, materiali sia del cavo da 100 euro che da 3000 e più.
Titian Inviato 3 Novembre 2021 Inviato 3 Novembre 2021 @Mister66 io non mi sono mai interessato di sapere quanto e quale lavoro c'era dietro cose che io utilizzavo. Le provavo e se mi andavano facevo una valutazione se me lo potevo permettere e decidevo se acquistarle. Nel hifi in concreto se il cambiamento del suono che percepivo valeva la spesa. In generale nell'hifi i prezzi continuano a salire, sembra che la gente sia disposta a pagare di più. Se poi dietro il prezzo c'è un lavoro o no non importa. Per me con la possibilità di fare DIY con i cavi Duelund non ho bisogno di cavi costosi e i Fadel Art Coherence (oltre 1'000-1'500 per m) che avevo prima non li vendo ma semmai in un paio di anni verificherò se veramente i miei attuali sono "migliori" o no. Così come sento oggi il suono mi va bene e non ho bisogno di spendere somme in cavi da mille e più euro per metro.
Turandot Inviato 3 Novembre 2021 Inviato 3 Novembre 2021 Come tutte le cose, si valutano a seconda del resto dell'impianto, si provano e se fanno il loro dovere si tengono. Fine. 1
Questo è un messaggio popolare. 31canzoni Inviato 3 Novembre 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Novembre 2021 1 ora fa, Mister66 ha scritto: Quindi sorge spontanea la curiosità di sapere che tipo di lavoro c'è dietro, studi, progetti, materiali sia del cavo da 100 euro che da 3000 e più. Le informazioni di solito oscillano tra spiegazioni da nasa o harry potter e il silenzio assoluto, o al massimo la retorica dell'artigiano sapiente che accorda ad orecchio per centinaia di ore. 2 4
Ggr Inviato 3 Novembre 2021 Inviato 3 Novembre 2021 Mi baso su parametri elettrici. Scelgo cavi che in base ai dati tecnici dichiarati, si interfacciano con le mie apparecchiature senza modificare in modo udibile il segnale. Ho scelto così tutti i cavi che ho, e non mi pento.
Questo è un messaggio popolare. gorillone Inviato 3 Novembre 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Novembre 2021 Comunque, un’equazione è possibile dirla: più aumenta il prezzo, più aumenta la disposizione del cavo ad essere aperto (come suono). Io che non amo l’eccessiva apertura e addirittura odio il suono secco … mi ritengo fortunato che posso risparmiare e vado di diy con cavi che mi vanno bene (cavi che nessuno qui dentro considera, ma ne sono fatto una ragione) e mi appagano. Anche perché, il mio udito peggiora con gli anni e non so quanto valga la pena farmi menate più di tanto. Questa è ovviamente la mia opinione, poi che ognuno spenda i soldi come meglio crede, però ….. 3
Questo è un messaggio popolare. audio2 Inviato 3 Novembre 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Novembre 2021 @gorillone secondo me ma sono idee personali, i cavi aperti che adesso vanno per la maggiore sono dovuti proprio ad un' età media che avanza, quindi bisogna compensare. 1 2
Questo è un messaggio popolare. Revenant Inviato 3 Novembre 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Novembre 2021 Dopo aver passato, negli anni, tutte le fasi dell'audiofilo medio, posso dire che ciò che ognuno sente, dalle varie modifiche al cablaggio dell'impianto, è quello che il proprio cervello decide di fargli sentire. 6 2
Moderatori BEST-GROOVE Inviato 3 Novembre 2021 Moderatori Inviato 3 Novembre 2021 12 minuti fa, audio2 ha scritto: i cavi aperti che adesso vanno per la maggiore sono dovuti proprio ad un' età media che avanza, quindi bisogna compensare. Nel finire degli anni 80 inizi 90 andavano di moda le catene dal suono aperto, non era raro veder proporre e vendere spietati finali a transistors abbinati a casse apertissime e trasparentissime il tutto mitigato da pre a valvole per compensare ... fu una generazione di clientela consapevole dell'età che avanzava.
Moderatori paolosances Inviato 3 Novembre 2021 Moderatori Inviato 3 Novembre 2021 @audio2 condivido appieno. Ciò che è digerito da giovani, può diventare indigesto con il passare degli anni: si cambia alimentazione. 1
Questo è un messaggio popolare. Ggr Inviato 3 Novembre 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Novembre 2021 Mi permetto di dire che un cavo non può aprire il suono aumentando il medioalto, può solo diminuire il mediobasso, e il basso, il che lo fa sembrare più aperto. Quindi, secondo me quando sentiamo un cavo che ci sembra più aperto, in realtà è più chiuso sul mediobasso. Per compensare la pedita dovuta all'età, non ci sono cavi che tengono il confronto, di una tacca in più di treble.... 5
gorillone Inviato 3 Novembre 2021 Inviato 3 Novembre 2021 @audio2 L’avevo già scritto io che sono opinioni personali. A me, invece, l’ascolto con troppi acuti infastidisce, nonostante l’età
Moderatori Mister66 Inviato 3 Novembre 2021 Autore Moderatori Inviato 3 Novembre 2021 Sarebbe interessante un intervento da chi ha approfondito su materiali, intrecci, geometrie etc…
FedeZappa Inviato 3 Novembre 2021 Inviato 3 Novembre 2021 @Mister66 io ho approfondito un po’ su tutti gli ambiti del settore cavi e quello che emerge, secondo me, è che esiste una reale scala di valori ma il problema è sempre l’esborso difficilmente proporzionale al miglioramento (reale/misurabile) ottenuto. Mi spiego meglio, molti (non tutti) i cavi dei costruttori più affermati si portano dietro materiali, brevetti e tecnologie di un certo rilievo che ne fanno lievitare i costi, ma poi ci viene messo su un bel po’ ricarico da tutta la filiera. Ma lasciamo da parte il ricarico, seppur esagerato in molti casi (vedi le piattine flat nordost vendute a peso d’oro), l’utente hifi tipico compra sempre un risultato, mai un oggetto dal prezzo realmente proporzionato al suo costo di produzione, anche perché queste aziende devono campare con relativamente pochi oggetti venduti (non si può certo paragonare le vendite di nordost con quelle di samsung). Poi ci sono quelli che, a fronte di listìni improbabili, non si degnano nemmeno di dichiarare i parametri elettrici per paura che venga smascherata la “normalità” di alcuni dei loro oggetti. Ecco, i prezzi servono anche a creare l’aurea di prestigio e mistero… Il che rende il giudizio dell’utente (anche il mio in passato) meno obiettivo. PS. Nordost è uno tra i pochi che dichiara i parametri elettrici per intero, in questo dimostra serietà e rispetto per il cliente, quello di prima era solo un esempio. Alla fine ogni costruttore ha i suoi pregi e difetti, come in tutti i settori del resto.
Ggr Inviato 3 Novembre 2021 Inviato 3 Novembre 2021 Anche kimber, sul loro catalogo mette tutti i dati che servono. Per me, sui cavi di potenza, il vero parametro chiave è la resistenza, perché quella si fa sentire sullo smorzamento dei bassi. Tecnicamente occorre fare attenzione. Cavi molto capacitivi, possono mandare in auto oscillazione ampli un po delicati. L' effetto è quello di avere un suono molto chiaro e aperto, ma in verità è il segnale che l'ampli sta soffrendo. Se sentiamo alti un po metallici che non avevamo mai sentito, meglio drizzare le orecchie.
cactus_atomo Inviato 3 Novembre 2021 Inviato 3 Novembre 2021 @audio2 e perché? Se vado ad un concerto non chiedo al direttore di aumentare i fiati o i violini per compensare.
cactus_atomo Inviato 3 Novembre 2021 Inviato 3 Novembre 2021 E comunque quanto costa un diamante alla produzione e alla vendita? E un abito grrifato quanto costa produrlo più di un abito da bancarella? Come in tutte le cose, se costa tropo per quello che per me vale, passo, altrimenti se posso permettermelo compro
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