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Melius Club

Provenienze e "transizione ecologica"


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Inviato

Riallacciandomi al thread sul clima, mi piacerebbe sapere cosa facciamo tutti per fare in modo che le emissioni siano almeno un po' ridotte.

E' vero che il singolo è una goccia insignificante nel mare dei consumi, ma provate a pensare se 50 milioni di italiani facessero una piccola cosa...

Comincio con la prima cosa che mi viene in mente: controllo sempre la provenienza degli alimenti che acquisto.

Frutta e verdura: solo italiane, se possibile. Evito frutta tropicale e resto coi prodotti di stagione. Siamo invasi da agrumi e fragole spagnole, e mandiamo al macero i nostri.

Latte: compro quello 100% italiano, niente Austria, anche se spenderei un po' di meno.

Olio EVO: se non c'è scritto 100% olive italiane, lo lascio lì.

Carne: cerco di comprare solo quella di provenienza Italia.

 

E così via. Sono piccole cose che mi costano poco in termini monetari e forse risolvono poco sul fronte inquinamento, ma se lo facessimo in tanti, qualche camion in meno sulle strade europee l'avremmo.

Inviato

Ho un piccolo "orto urbano" ma ci coltivo solo fragole, che richiedono poca o nulla manutenzione.  Ma questo è un altro discorso

Inviato
17 minuti fa, Paperinik2021 ha scritto:

Evito frutta tropicale

ogni volta che cerco una ananas a km 0 non riesco a trovarla, veramente non riesco nemmeno a trovare la mia preferita "hom suwan" e non trovo nemmeno le banane "gros Michel" quella che si stave estinguendo negli anni 50  20190119_194054.thumb.jpg.3bdc2fabf4307a9bfbd3a59b230a72d1.jpg da notare la parte terminale di codeste banane molto differente dalle cavendish ,,, se ne parlerà e mangerà dopo metà dicembre

Inviato

La carne è un fattore importante, in provincia, ed in Piemonte in special modo, si riesce a comprare senza particolari difficoltà ottima materia prima locale, molte volte animali allevati nel raggio di poche decine di chilometri.

Inviato

Idem. Quando la stagione lo consente vado dai contadini vicino a casa o sulle strade che faccio per lavoro o esigenze familiari, aderenti alla coldiretti o simili. Poi ci sono i mercatini per miele, marmellate, prodotti di stagione, ecc... se capito dove li fanno faccio scorta. Comunque sia solo prodotti di stagione e italiani, possibilmente prodotti il più vicino possibile a dove abito.

Durante il covid mi è anche capitato di rifornirmi da una produttrice locale di miele e marmellate che si era messa a fare il porta a porta per campare, con una specie di trolley. Non entrava in casa, si manteneva il distanziamento e la mascherina.

  • Melius 1
Inviato
12 minuti fa, artepaint ha scritto:

ogni volta che cerco una ananas a km 0 non riesco a trovarla

Km 0 magari è un po' difficile, ma in Sicilia e Sardegna l'ananas si coltiva. Anche in serra, volendo. 

Persino le banane, si coltivano in Italia.

In ogni caso, non esageriamo, non è che si debba diventare talebani del made in Italy, se non c'è scelta.

Inviato

anche questa sublime varietà di mango non entra nelle esportazioni (please not squeeze), il sapore del tipo brasilero che si trova al confronto sembra una zucca

20190205_164828.jpg

Inviato

Il punto è: abbiamo proprio bisogno dell'ananas?

E dell'avocado (probabilmente il frutto più impattante per l'ambiente in assoluto assieme alle banane)?

E delle fragole a febbraio piuttosto che delle ciliegie ad ottobre?

E della bistecca di Angus in ogni angolo dell'occidente?

 

Non è questione di talebanesimo ma di dare una svolta a politiche macroeconomiche scellerate ed insostenibili. Se poi moriamo senza la fettina di ananas è meglio che ci estinguiamo in pace.

 

 

  • Melius 2
briandinazareth
Inviato

usare meno (molto meno) l'auto in città e preferire il treno su distanze intermedie, comprare auto con basse emissioni, smettere con i 25 gradi d'inverno e i 22 d'estate, proibire in tutti i luoghi pubblici che si tengano le porte aperte con l'aria condizionata (moltissimi negozi), usare solo lampadine led e automatizzare le prese in modo da evitare di avere 20 apparecchi in perenne standby, mangiare meno carne (cosa utile sotto mille punti di vista)... 

solo alcune delle cose immediate. 

  • Melius 2
briandinazareth
Inviato
1 minuto fa, Velvet ha scritto:

Il punto è: abbiamo proprio bisogno dell'ananas?

 

direi di si, nel senso che nessuno mangia 20 ananas al mese. 

se vogliamo essere pratici non dobbiamo diventare troppo talebani.

Inviato
4 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

direi di si, nel senso che nessuno mangia 20 ananas al mese. 

Ah ok.

Quindi vanno bene i container di ananas che viaggiano nelle navi per mezzo mondo, ma va male il nonno che va al mercato rionale col Garelli euro zero e non sta in casa con 16 gradi

 

Ma va là..

  • Melius 1
briandinazareth
Inviato
Adesso, Velvet ha scritto:

Ah ok.

Quindi vanno bene i container di ananas che viaggiano nelle navi per mezzo mondo, ma va male il nonno che va al mercato rionale col Garelli euro zero.

Ma va là

 

ovviamente non ho scritto questo, neppure lontanamente, ma se giochiamo a non capirci e a deformare quello che dicono gli altri fino a farlo apparire stupido oltre ogni limite, la comunicazione si interrompe per forza. 

Inviato
1 minuto fa, briandinazareth ha scritto:

smettere con i 25 gradi d'inverno e i 22 d'estate

magara i 22 d'estate

in Asia difficile trovare ambienti climatizzati che superino i 18 gradi

negli alberghi (fuori sui 28°) dormono tutti (eccetto me) con l'aria condizionata a palla e con la coperta (si meravigliano quando chiedo di portare via la coperta e darmi un lenzuolo aggiuntivo

una volta sul bus che andava in aereoporto (fuori 32°) la climatizzazione era scesa a 12°

briandinazareth
Inviato
Adesso, artepaint ha scritto:

in Asia difficile trovare ambienti climatizzati che superino i 18 gradi

 

pure in america... 

purtroppo è una moda che si sta diffondendo anche da noi. 

a prescindere dal fatto che le temperature folli in riscaldamento o climatizzazione sono dannose pure per la salute.

Inviato
8 minuti fa, Velvet ha scritto:

Il punto è: abbiamo proprio bisogno dell'ananas?

punto insignificante

il vero autentico punto è: il resto del mondo ha bisogno della nostra pasta, dei ns vini, dei ns alimentari e delle ns confezioni?

  • Melius 1
briandinazareth
Inviato

anche qui mi pare che finiamo al solito punto: o decisioni draconiane, ovviamente impraticabili, oppure non facciamo nulla. 

anche se moltissimo si può fare anche senza non poter più comprare un ananas o una bottiglia di vino francese.

Inviato
1 minuto fa, artepaint ha scritto:

il vero autentico punto è

Perfetto: quindi lasciamo tutto così com'è ma piantatela di rompere i coxxxoni per l'inquinamento.

A me va benissimo, è l'ultimo dei miei problemi.


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