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Dobbiamo prepararci all'ennesima Alitalia? TIM non sta tanto bene...


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20 ore fa, Velvet ha scritto:

Vabbuò teniamoci Tim

quello che scrivi e' difficle da capire

il debito TIM e' di una azienda privata, debito contratto a suo tempo da Olivetti per acquistare la Telecom + Tim dove lo stato incasso 60.000 miliardi di lire (come dire oggi una cinquantina di 50 miliardi di euro) 

con questo passaggio la uova TIM avra un debito pari a quello attuale + il cash necessario per l'OPA (stando al fondo 12 miliardi di euro , Vivendi parla di un valore dell TIMdi almeno il doppio)

Ultima cosa: non e' che se la compra un fondo domani mattina la rete diventa una bellezza. Anzi dovendo ripagare quel debito colossale e' molto probabile che grossi investimenti non saranno possibili

 

 

 

@stefanino L'unica cosa difficile da capire è quale pensi tu possa essere la soluzione. 

A meno che, ripeto, tu non stia fantasticando che le cose possano rimanere così in eterno in attesa di chissà quale miracolo.

Ad ogni modo, oggi si è fatta strada l'ipotesi di scorporo della rete (fonte sole24) e Gubitosi è stato gentilmente indotto a lasciare sgombro il tavolo. CVD.

Una rete di proprietà pubblica peraltro l'abbiamo già avuta:  Era poderosa per capacità, moderna, ridondante, ben progettata, ricca di "chicche" tecnologiche. Era quella della fu Azienda di Stato per i Servizi Telefonici.  Letteralmente re-ga-la-ta  al privato nel 1992 tramite la società veicolo Iritel (ufficialmente in ossequio ad uno dei numerosissimi "ce lo chiede l'europa") .  Il solo patrimonio di immobili nei principali capoluoghi era formidabile. 

Sappiate che nel 1990 in quella azienda erano già realtà ad esempio i collegamento ottici monomodali in IV finestra con passo di rigenerazione > 100km e amplificazione a pompaggio ottico, da decenni funzionavano i collegamenti troposcatter con la Sardegna, era in corso di realizzazione la c.d. "rete a festoni" per i collegamenti ottici tramite cavi sottomarini, i link satellitari con avanzate tecniche di compressione, i ponti radio digitali con modulazioni e correzioni d'errore evolute. Tutte perle pubbliche prevalentemente prodotte dall'indistria tlc nazionale (e pagate il giusto) gettate al vento. Assieme all'industria tlc nazionale.

16 minuti fa, Martin ha scritto:

Il solo patrimonio di immobili nei principali capoluoghi era formidabile. 

In gran parte ora lasciati alla mercé del tempo, oppure alienati per fare cassa.

Tutta roba che avevamo pagato noi. Ma al grido di pubblico è brutto in quegli anni di follia neoliberista e post-tatcheriana si sono compiute queste ed altre sciagure.


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