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Trent'anni fa la caduta dell'URSS


appecundria

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Inviato

 

La fase finale del collasso dell'Unione Sovietica ebbe luogo con il referendum in Ucraina del 1º dicembre 1991, in cui il 90% dei votanti optò per l'indipendenza. I leader delle tre repubbliche slave (Russia, Ucraina e Bielorussia) concordarono di incontrarsi per una discussione sulle possibili forme di relazione.

L'8 dicembre 1991 i capi di Russia, Ucraina, e Bielorussia s'incontrarono a Belavežskaja pušča per firmare l'accordo di Belaveža, che dichiarava dissolta l'Unione Sovietica e la sostituiva con la Comunità degli Stati Indipendenti.

Il 12 dicembre 1991 fu completata la secessione della Russia dall'Unione. Il 15 dicembre 1991 morì Vasilij Grigor'evič Zajcev: la notizia ebbe un forte impatto simbolico e viene considerato un altro segno della fine di un'epoca.

Il 25 dicembre 1991 alle ore 18, Gorbačëv si dimise da presidente dell'Unione Sovietica e dichiarò abolito l'ufficio, inoltre conferì tutti i poteri e l'archivio presidenziale sovietico al presidente della Russia Boris El'cin. Alle 18:35 la bandiera sovietica sopra il Cremlino fu ammainata e sostituita con il tricolore russo. Infine, il 26 dicembre 1991 il Soviet Supremo dell'URSS dissolse formalmente l'URSS.

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Inviato

Modo polemico on, per dare un po’ di pepe alla discussione.

Era una unione tenuta insieme con la forza, a prezzo di forti compressioni della pluralità di idee e limitazioni delle libertà individuali indicibili.

un sogno, punto di riferimento e arrivo per molti ( anche italiani, che oggi hanno cambiato religione e dato una mano di vernice sul passato per disegnargli sopra un nuovo quadro per renderlo più digeribile ai propri occhi )....

e una spaventosa e opprimente realtà per molti altri.

però tutti assieme (prima) contavano di più nel mondo, come si usa dire anche oggi di fronte a certi lamenti.

  • Thanks 1
Inviato

La parte tra le parentesi è la versione estesa del "ma il PD"😃

  • Melius 1
extermination
Inviato

Trent'anni fa quando il PCI si limitò a cambiare ( solo) il nome !!

Inviato

Adesso sì che in Russia possono dire quello che vogliono e sono liberi. Ah, ma era un problema di libertà economica ?! Come in Cina...si, si, ricordo il tifo in occidente 30/40 anni fa. Chissà  avessero saputo che ci facevano un cuio così 🤣🤣

Inviato
35 minuti fa, otaner ha scritto:

PD

Il Pd è un gradevole brodo allungato con la dc, non mancano certe derive e distorsioni ideologiche, ma siamo ok per libertà ed altro negli equilibri attuali.

tradito però lo spirito fondativo.

In ogni caso nulla a che vedere con lo stalinismo e affini.

È stato un processo lungo e doveroso, manca ancora una piena presa di distacco da parte di alcuni, ma il mondo è decisamente migliore senza ismi del ‘900.

adesso basta contenere un po’ il capitalismo, e siamo a buon punto quanto mi riguarda.

 

Inviato
7 minuti fa, lampo65 ha scritto:

Adesso sì che in Russia

No, non del tutto, però....

ma diversi paesi che erano nell’URSS o sotto il giogo dell’URSS, stanno decisamente diversamente, nostalgie non ne avrei se fossi in loro.

esiste una via diversa alle considerazioni sociali, che necessariamente non passa per i gulag.

Inviato

 

"Direzione principale dei campi di lavoro correttivi"[1][2] - spesso scritto GULag) è stato il ramo della polizia politica dell'URSS che costituì il sistema penale dei campi di lavoro forzato. Benché questi campi fossero stati pensati per la generalità dei criminali, il sistema è noto soprattutto come mezzo di repressione degli oppositori politici dell'Unione Sovietica.

Carta del Gulag, 1930-1961 (elaborata dall'associazione Memorial).

Complessivamente circa 18 milioni di persone, non solo sovietici, sono passati dai campi.[3] Il numero massimo di prigionieri fu raggiunto nel 1950 con circa 2,5 milioni di reclusi. Il tasso di mortalità nel gulag prima della seconda guerra mondiale oscillava tra il 2,1% e il 5,4%, picco massimo registrato nel 1933.[4]Durante la seconda guerra mondiale, nel contesto delle scarse condizioni di vita dei prigionieri, si raggiunse un tasso del 24,9%. Nei primi anni '50 il tasso calò intorno allo 0,9% fino a raggiungere lo 0,4% nel 1956.[5]

 

fra il 1930 ed il 1956 si sarebbero registrati un totale di 1.606.748 morti

 

Inviato
4 minuti fa, nullo ha scritto:

basta contenere un po’ il capitalismo

Certo, passare dal 50 al 70 % di pressione fiscale per contrastare la disoccupazione tecnologica. Oppure che lo stato decide direttamente cosa e come produrre. Socialismo. Democratico per carità, che anche votare ogni tanto è divertente.

Inviato
2 minuti fa, lampo65 ha scritto:

che anche votare ogni tanto è divertente

Beato te che riesci a divertirti.

per me è solo angoscia inutile in questo quadro.

però stiamo parlando del crollo autonomo di un mondo che era uno zombie da decenni.

la fine decretata dalla insostenibilità della compressione della libertà economica e di pensiero.

si ha forse nostalgia del sogno ben lontano dalla realtà?

eppure la realtà era quella, chiara e limpida fin da subito, e orrenda.... 

qualcuno ha forse creduto che fosse il giusto prezzo per qualcosa di superiore, che però non si è mai visto.

 

Inviato
5 minuti fa, nullo ha scritto:

si ha forse nostalgia

Figurati. Sono nato troppo tardi, già un Cossutta mi sembrava un matto, con tutto il rispetto.

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Inviato

Adesso arriva panurge con l'inno 😄

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Inviato
36 minuti fa, lampo65 ha scritto:

Sono nato troppo tardi, già un Cossutta mi sembrava un matto,

Se 65 è l’anno di nascita, come presumo, non ci separa troppo tempo.

eppure io ho ricordi del tutto diversi sul come ci si rapportava con queste cose ancora nella seconda metà degli anni ‘70 e poi a seguire.

C’era da tenera assieme i cocci e il legame col passato, che però non era quello che si ( o ci si ) raccontava.

 

Inviato

Comunque la crepa sul muro di Berlino, come una piccola falla in una grande diga, un piccolo barlume di libertà, si portò dietro tutto il resto qualche tempo dopo.

inevitabilmente.

Inviato
1 ora fa, nullo ha scritto:

che necessariamente non passa per i gulag.

Il Polonio è più stylish

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