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Inviato

@audio2 Esatto. È questo che va fatto. Curva climatica e una volta caricato l'ambiente si rispristina solo quello che la casa perde.

Il consumo è dato da cio' che la casa perde, non dal sistema usato per fornirlo

La caldaia condensante risparmia, pur dando lo stesso calore che l'ambiente perde come una caldaia "normale", solo quando usa T di mandata che generano T di ritorno <40° circa. Perchè sotto i 40° riesce a condensare appunto e recupera il calore che si perderebbe con il vapore che esce dai fumi.

Meglio di così non lo posso scrivere.

 

 

Inviato
1 ora fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

Diciamo che non è propriamente alla portata della coppia di anziani della Valsugana. 

è più facile a farsi che a dirsi ma per i vecchietti dovrebbero essere i tecnici a montare un sistemino come quello di audio2

Inviato

ma infatti io fino ad un certo punto arrivo, due conti della serva di quello che mi costa un impianto fatto come si deve non da un cane che è già tanto, quello che risparmio per anno, eventuali bonus e poi si agisce.

Inviato
13 ore fa, Jack ha scritto:

lascialo alla temperatura che ti piace... metti 22 quando sei in casa e 20 quando sei fuori e durante la notte.

 

13 ore fa, Jack ha scritto:

Poi abbassa la t di mandata a 50 e abbassala poi ogni due giorni di un paio di gradi finché raggiungi un equilibrio per cui la t resta sempre tra le due impostate. Se inizi a non raggiungerle rialza pian piano la mandata.

@Jack vabbè, provo farlo anch'io...

Inviato

@Oste onesto Ma era ovvio. Solo un fenomeno può credere alla sola remota possibilità di un provvedimento simile, allo stato attuale delle cose.

  • Melius 1
Inviato

@Oste onesto

leggiamole bene le notizie... non lo dirà la UE, lo dirà un mercato del nuovo che sarà cento anni avanti all’usato obsoleto, lo dirà il continuo mettere paletti ai vecchi edifici sull’uso di combustibili fossili. Con la proibizione delle caldaie a gas o si coibenta o con le pompe di calore si consuma peggio e se ne butta una ogni sei sette anni

Lo faranno dire ai governi locali a forza di multe...

 

”... Secondo le indiscrezioni raccolte, le modifiche apportate all’ultimo momento al testo della direttiva avrebbero fatto cadere l’ipotesi di introdurre l’obbligo, per i proprietari, di far salire al proprio immobile un gradino nella classificazione della sua efficienza energetica prima di poter procedere alla vendita. Una possibilità che potrebbe restare comunque nelle mani dei Paesi membri...”

Inviato

@Fabio Cottatellucci @bost

fatela completa.

Leggete sul contatore il consumo al primo giorno del cambiamento, lasciate andare a nuove regime per un mese, leggete il contatore e poi tornate al vecchio per un altro mese, leggete il contatore. Dal 15 dicembre al 15 febbraio ci sono sono due mesi abbastanza omogenei per "freddo", potete comparare con un minimo di attendibilità. 

Inviato
3 ore fa, Jack ha scritto:

Leggete sul contatore il consumo al primo giorno del cambiamento, lasciate andare a nuove regime per un mese, leggete il contatore e poi tornate al vecchio per un altro mese,

una volta appurato quanto migliore sia il ‘’confort’’ difficile tornare indietro anche nella remota ipotesi si spendesse qualcosa in più 

p.s. se si hanno esposizioni-condizioni diverse nei vari locali dopo il passaggio a ‘’bassa temperatura’’ sarebbe consigliabile anche lavorare un po’  sulla regolazione delle valvole termostatiche dei radiatori

Inviato

@max certo, se riescono ad ottenerlo stando con un ritorno da 40 in giù risparmiano anche. 

Inviato

@bost @Fabio Cottatellucci

vi rompo i maroni per un altro trucchetto ancora. 
Il massimo a questo punto nel vs caso è mandare a 50-52 e far tornare l’acqua a 40-42. Il Delta T più ampio possibile insomma. Si ottiene facendo andare la pompa di ricircolo alla velocità più bassa che riesca ad ampliare il Delta a intorno a 10-12°. Questo ottiene l’apporto più alto possibile in funzione del ritorno in caldaia il più basso possibile. 
Finché il ritorno si mantiene sui 40 potete alzare la mandata. In soldoni si manda acqua più calda che circolando piano piano ha tempo di scambiare con l’ambiente fino a raffreddarsi a 40°. Avrete più calore nell’istante (potenziale) e stessa t di ritorno che garantisce la condensazione. 

  • Thanks 1
Fabio Cottatellucci
Inviato
3 ore fa, Jack ha scritto:

Il massimo a questo punto nel vs caso è mandare a 50-52 e far tornare l’acqua a 40-42.

Facile gestire la tempreatura di mandata, ma uella di ritorno come la gestisco?
Dovrebbe essere funzione inversa del calore cedutrilasciato, che non controllo.

Inviato

@Fabio Cottatellucci non so come è fatto il tuo impianto, se hai una centrale termica o una murale nell’appartamento. 
In ambo i casi ci deve essere una pompa che fa circolare l’acqua dalla caldaia ai termosifoni. Bisogna far girare meno il circo latore in modo che l’acqua abbia più tempo di cedere calore dai caloriferi. 
Sarebbe facile ma da qui non so indicarti come si può fare sul tuo impianto. Magari mandami un paio di foto in pvt. 

  • Thanks 1
Fabio Cottatellucci
Inviato
1 ora fa, Jack ha scritto:

non so come è fatto il tuo impianto

Murale nello sgabuzzino. Mi leggo il manuale e, se non en vengo fuori, ti disturbo in pvt.

Inviato

@Fabio Cottatellucci Dimmi marca e modello che facilmente trovo il

manuale anche io sulla rete e ti do qualche altra dritta. Ma secondo me ormai sei lanciato a sufficienza 😁

è interessante questo “esperimento” a distanza 👍

Inviato

Bene abbassare le mandate e le velocità, a patto che l'impianto riesca comunque a scambiare la potenza minima di modulazione della caldaia. In caso contrario si innescherà una penosa serie di on-off, ognuno dei quali preceduto dai cicli di verifica e post-ventilazione del focolare devastanti per il rendimento.  Cioè proprio quello che vorreste evitare. 

Inviato
1 minuto fa, Martin ha scritto:

Bene abbassare le mandate e le velocità, a patto che l'impianto riesca comunque a scambiare la potenza minima di modulazione della caldaia. In caso contrario si innescherà una penosa serie di on-off, ognuno dei quali preceduto dai cicli di verifica e post-ventilazione del focolare devastanti per il rendimento.  Cioè proprio quello che vorreste evitare. 

giustissimo, è che purtroppo a spiegare dettaglio su dettaglio da qui qualcosa si omette. 

A cappello di tutto il concetto è che la caldaia deve funzionare per lunghi periodi al minimo che la tiene accesa con continuità, con la T di ritorno che faccia condensare i fumi (40-42°c) e la mandata al minimo possibile che tenga i locali in temperatura. Anche a costo di tenere una T notturni o nei momenti di non occupazione di soli uno o due gradi inferiore a quella di benessere.

@Fabio Cottatellucci tienine conto, magari scrivici come sta andando dopo aver abbassato la t di mandata ed ampliato i tempi di funzionamento col cronotermostato 

 

Inviato

Ad esempio, per mantenere la temperatura di un appartamento come il mio, di 75mq realizzato nel 1951 su progetto anni '40, classe G-borsellata, la potenza minima di modulazione delle caldaie normalmente in commercio è comunque eccessiva. Un tempo facevano anche caldaie in taglia 13, 11 e persino 8 kW  termici nominali, ma costosissime e senza ACS.


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