KnifeEdge Inviato 17 Dicembre 2021 Inviato 17 Dicembre 2021 @Clipper non è che non ti spieghi, è che proprio non è giusto. Un suono che non sia una sinusoide è composto dalla frequenza fondamentale e dalle varie frequenze armoniche. Appena modifichi i livelli relativi tra queste frequenze, cambi il timbro. Cambiare il timbro è proprio tirar su e giù i 440 Hz, e/o gli 880 etc. Quindi i timbri falsati di una hd700, per fare un esempio eclatante, li puoi sistemare con una accurata equalizzazione. Questo non la rende in tutto uguale a un'altra cuffia ugualmente riallineata, ma la resa corretta dei timbri degli strumenti sarà con ottima approssimazione la stessa. Comunque pace eh 🙂
Clipper Inviato 17 Dicembre 2021 Inviato 17 Dicembre 2021 @KnifeEdge Pensavo che un equalizzatore agisse solo sul volume delle relative frequenze e non che agisse anche sulla timbrica. ☹️
appecundria Inviato 17 Dicembre 2021 Inviato 17 Dicembre 2021 9 ore fa, 2slow4u ha scritto: ma le cuffie distorcono Specialmente quando l'equalizzazione forza i driver e l'amplificatore ad andare oltre la loro prestazione naturale. D'altra parte, se abbiamo riposto in cantina gli equalizzatori ci sarà stata una ragione.
KnifeEdge Inviato 18 Dicembre 2021 Inviato 18 Dicembre 2021 @Clipper cambiare il volume delle varie frequenze è cambiare la timbrica, ma per definizione proprio. Prova: tira su al massimo le due bande dei 2 kHz e dei 5 kHz (ad esempio), e dimmi se non cambia la timbrica 😉
Clipper Inviato 18 Dicembre 2021 Inviato 18 Dicembre 2021 @KnifeEdge Maahh, io sento cambiare il volume, ma può darsi che per timbrica intendiamo cose differenti; io per timbrica intendo quello che fa riconoscere uno squillo di tromba da una nota suonata al pianoforte; ma probabilmente allora sbaglio termine.
Dima83 Inviato 18 Dicembre 2021 Autore Inviato 18 Dicembre 2021 Secondo wiki avete ragione tutti e due “Il timbro è quella particolare qualità del suono che permette di distinguere due suoni con uguale frequenza o altezza. Il timbro rappresenta quell'attributo della sensazione uditiva che consente all'ascoltatore di identificare la fonte sonora, rendendola distinguibile. Il timbro, dunque, è la qualità di un suono. Si può dire, con linguaggio non tecnico, che il timbro è il particolare profilo o carattere distintivo di un suono emesso da una voce o strumento musicale: una chitarra elettrica rock e un oboe emettono la medesima nota (stessa altezza ovvero frequenza) ma con timbri inconfondibilmente diversi e peculiari. Così per le voci umane o i versi animali. Il timbro, che spesso è indicato fra i "parametri" del suono, insieme all'altezza, all'intensità e alla lunghezza, suggerisce numerose analogie con il colore per quanto riguarda la percezione visiva. Infatti, il timbro viene designato come colore del suono tanto in inglese (tone-colour quanto in tedesco Klangfarbe). Mentre le altezze sonore, le durate e le intensità possono essere "quantificate" e ordinate lungo una scala perché grandezze fisiche oggettive e misurabili rispettivamente con frequenzimetri, cronometri e fonometri in modo tale da essere definite in base a un'unica dimensione, ciò non può essere realizzato per il timbro che è una grandezza multidimensionale. Il timbro è determinato dallo spettro armonico (dato dalle sempre differenti distribuzioni di energia delle armoniche) in particolare dallo spettro di fase e di ampiezza della serie delle armoniche e dal profilo dinamico (attacco, decadimento, sustain e rilascio - vedi ADSR). Le armoniche di un suono musicale fondamentale, detto anche primo armonico, sono frequenze che si sviluppano insieme al fondamentale e si presentano sempre nella medesima successione (serie schematica senza intervalli), quale che sia la frequenza matrice o strumento che la emette (con le eccezioni di alcuni strumenti quali il violino nelle componenti spettrali alte , il clarinetto , l'oboe), e sono sempre delle addizioni della frequenza originaria ma di variabili intensità. Il timbro infine deriva dalla ampiezza delle vibrazioni. Inoltre il timbro fa parte delle caratteristiche del suono,dunque anche l'intensità e la durata” 1
rpezzane Inviato 18 Dicembre 2021 Inviato 18 Dicembre 2021 Il timbro è quanto di più magico esista nella ascolto della musica. Per quanto poco ne sappiamo la sua definizione e data in senso sottrattivo ed è esattamente quella riporta da Wikipedia. Erroneamente si considera associato solo alla frequenza ma è in realtà dato dalla variazione temporale della distribuzione di energia del segnale acustico all’interno delle 24 bande di frequenza definite in letteratura. Quindi c’è la componente nel dominio della frequenza ma c’è ed è importantissima La componente nel dominio del tempo. Spesso e volentieri il sustain di una nota suonata con differenti strumenti, ad esempio a fiato, risulta quasi indistinguibile. Se non ci fossero attacco e decadimento quasi non riconosceresti gli strumenti. Detto ciò, il fatto che la modifica di una risposta 8n frequenza possa far suonare identici due oggetti diversi e una idiozia grossa quanto una casa. È esattamente l’errore di chi corregge il suono di una stanza con DRC. In molti casi, disperati direi io, riesci a correggere problemi macroscopici, tipicamente in bassa frequenza, ma nella pratica distruggi a livello temporale un segnale audio perdendone l’essenza stessa. Per sentire Godzilla che cammina va benissimo, per sentire la seconda di Mahler un po’ meno. Saluti
n.enrico Inviato 18 Dicembre 2021 Inviato 18 Dicembre 2021 Forse ci sarebbe anche da distinguere fra la timbrica degli strumenti che un apparecchio hi-fi riesce - più o meno fedelmente - a riprodurre e la timbrica dell'apparecchio stesso (cuffie, diffusori, amplificatori...) che può suonare caldo freddo, metallico, ecc... . Credo che molte incomprensioni nascano da lì.
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