Vai al contenuto
Melius Club

La questione ucraina


newton

Messaggi raccomandati

Inviato
9 ore fa, ferdydurke ha scritto:

Zelensky non farebbe meglio a farsi da parte ed evitare il peggio per la popolazione?

Forse la popolazione non vuole rinunciare alla libertà e democrazia, a prescindere da quanto il presidente decida di fare. 

  • Melius 1
Inviato
21 minuti fa, Velvet ha scritto:

ora i russi annunciano l'apertura in grande stile di corridoi umanitari.

Ieri, a questi luridi schifosi, gli sono serviti per fare il tiro al bersaglio.

Inviato
35 minuti fa, Velvet ha scritto:

personaggio

il personaggio però, ben che gli vada, dovrà vivere i suoi giorni in Russia (che cmq è bella grande), guardandosi molto le spalle e dimenticandosi di poter mettere un piede in Europa o altrove.  

Inviato

 

Aldo Grasso scrive di alcuni altri compagni che la pensano in modo simile ai nostri del forum

"Mettete dei fiori nei vostri cannoni. L'ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris è intervenuto nel dibattito sulla guerra in Ucraina, puntando il dito contro le decisioni del governo Draghi, succube, a suo dire, della Nato e degli Usa: «All'escalation di Putin non si risponde con un'altra, seppur diversa, escalation».

 

C'è una sinistra radicale che vuole la pace ma non si dà pace. La narrazione è unilaterale: ogni guerra è colpa dell'imperialismo (del neoliberismo, nella versione aggiornata), le colpe dell'Europa sono equiparate alla brutale invasione di Putin, il presidente Draghi, in versione «peace & love», dovrebbe trasformarsi in un «partigiano della pace» o in un teorico dell'appeasement , magari promuovere una svolta a «mani nude» contro i carri armati, sventolando le bandiere arcobaleno.

E pazienza se l'Ucraina farà la fine dell'Ungheria e della Cecoslovacchia nel 1956 e nel 1968. De Magistris è in buona compagnia. L'ex deputato Oliviero Diliberto è stato intervistato dalla tv cinese per attaccare la Nato e parlare di «arroganza dell'Occidente». Arroganza di fronte a un invasore così spietato e così incline alle nostalgie imperiali di uno zar di tutte le Russie? Stupisce che l'ex magistrato e l'ex ministro della Giustizia facciano finta di non sapere chi ha violato la legge. Della democrazia."

 

Inviato

...in questi giorni il volto orrendo della guerra sembra ignorato da chi fa prevalere sulla cruda evidenza dei fatti il giudizio comprensivo – quando non assolutorio – sulle ragioni di Putin nello sferrare l’attacco enumerando i torti dell’Occidente che avrebbero indotto il presidente russo a disporre l’attacco militare. A questo si aggiunge la dettagliata lista delle malefatte europee e americane sui diversi scenari di crisi del pianeta, presenti e passati, dai Balcani alla Siria, dall’Afghanistan alla Libia, tutti errori (e orrori) sui quali i media avrebbero sorvolato mentre con l’invasione russa starebbero esagerando. Colpisce però soprattutto constatare che le voci sulle reti social a supporto delle 'buone ragioni' dell’attacco russo spesso sono le medesime che per mesi hanno militato attivamente contro vaccini e Green pass con una rumorosità tale da far credere che fossero una componente rilevante della popolazione italiana. Ora nelle discussioni dell’infosfera digitale i 'No Vax' sembrano aver preso le parti di Putin con uno zelo che li rende impermeabili ai fatti tanto quanto lo erano all’evidenza dei numeri su contagi e morti, certi com’erano che fossero manipolati..

Quando una pervicace ideologia, offusca la mente

Conosco un no vax, divenuto in pochi gg. Esperto  in geopolitica fai da te.. Desolante 😞

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/da-novax-a-proputin-sui-social-laventino-totale

 

  • Melius 2
Inviato
23 minuti fa, melos62 ha scritto:

De Magistris è in buona compagnia. L'ex deputato Oliviero

I coyotes si muovono in coppia. 

Inviato

 

Altri figli di Putin, un po' più mascelluti, in questo bellissimo articolo di G. Ferrara. 

 

Dove nasce il putinismo

Il realismo “magico” di chi crede nel culto del carro armato e non tollera esibizioni di libertà

Il Foglio Quotidiano

3 Mar 2022

DI GIULIANO FERRARA

Persone alle quali voglio bene da una vita e che stimo postano in questi giorni tragici opinioni putiniane. Altre esitano a imbarcarsi in quella che considerano una crociata occidentalista male argomentata, piena di luoghi comuni e di bellurie retoriche senza senso, e per questo vivono nell’imbarazzo o nell’equivoco quanto alla distinzione tra aggrediti e aggressori. Ne viene una piccola guerra civile delle coscienze e delle intelligenze, roba minima a fronte della sostanza di una meschina guerra antipatriottica travestita da zarismo di risulta, sovietismo o stalinismo, con i suoi carnefici e le sue vittime e con quella riemersione del tema classico della libertà e dell’auto - determinazione da trattare, come ha fatto al solito Paolo Giordano, con razionale e misurata sobrietà. In fondo le idee non vanno sopravvalutate, l’intellettuale che è in noi sa ( come diceva Manganelli) di “tracotanza laureata”, i residui della storia del Novecento meritano attenzione per chi è invischiato nella residualità, come molti di noi boomer, ma non toccano gli splendori e le miserie che motivano il coraggio schietto e non pomposo, non retorico, non idolatrico degli ucraini sotto le bombe. Detto questo, credo di sapere (non direi mai: io so anche se non ho le prove), credo di sapere che cosa c’è all’origine del putinismo immoralista di tanti che “non la bevono”, che non ci stanno all’uniformità della regola libertaria imposta dai fatti e dai loro sviluppi così tetri. C’è il culto della forza, della politica di potenza, del senso pesante e maestoso della Storia maiuscola, c’è il novecentismo para avanguardistico della guerra come igiene del mondo e dell’elogio del carro armato, c’è una nozione a mio giudizio limitata del concetto stesso, sacrosanto, di realismo in politica (una tendenza che unisce noi relitti del totalitarismo e della guerra mondiale a molti anche sottili e intelligenti diplomatici di scuola kissingeriana, come Sergio Romano, per esempio).

Per chi ha questo assetto mentale la resistenza partigiana dilettantesca e a suo modo gioiosa degli ucraini è il solito incidente, se non una caccola, di una storia più imponente e più esigente. Per loro l’unità del vecchio e disarticolato occidente angloamericano ed europeo ha una tonalità insopportabile: non è necessario essere eurasiani, duginisti, neotradizionalisti, per consegnarsi al mito della Russia, che è stata due volte campione della disfatta delle costruzioni illuministiche a vocazione imperiale, con Napoleone, e poi con quell’orrore mostruoso che fu la ricerca del Lebensraum da parte del Terzo Reich. C’è chi guarda a Kyiv e non matura comprensione per l’assedio o il controassedio posto al regime di Putin, anche in virtù della sua resistenza, perché ha il cuore e la coscienza fissi su Stalingrado.

Le tesi dell’espansione egemonica della Nato dopo la Guerra fredda e quella collegata della guerra o operazione speciale difensiva dell’armata di terra più forte del continente sono due sciocchezze evidenti. E’ vero che Putin è stato anche uno scacchista e un ricostruttore, che ha cercato una legittimazione parademocratica in mezzo alle forzature e ai letterali veleni della metodologia kagebista, ed è innegabile che non tutto può essere letto e parametrato sul dissenso delle avanguardie russe antiputiniane, eppure concluderne che non è un dittatore infoiato dall’insicurezza e dallo spirito di una mala avventura è folle. L’occidente non ha sbagliato nell’espansionismo, ma nel suo opposto: ha lasciato che la Georgia, la Crimea, in modi meno cruenti l’azerbaigian e l’armenia, e poi la Siria fino alle avventure libica e africana fossero pegni di un percorso che non trovava nelle democrazie armate e imbelli un ostacolo strategico. Per cogliere questa evidenza e per capire che oggi i carri armati che schiacciano o vorrebbero schiacciare l’ucraina sono il segno di una nevrosi indotta dalla debolezza degli avversari, e un pericoloso capitolo nella storia universale dell’infamia, bisogna coltivare un realismo non irrigidito nella dottrina, non contaminato da una visione della storia come racconto senza sorprese. I putiniani coltivano un realismo magico che si pretende crociano o marxista o clausewitziano ma è solo un loro brutto sogno, un loro incubo. Zelensky per loro è un diavoletto insignificante che si mette in mezzo sulla strada dell’armonia e della trattativa diretta tra le potenze, basata sulla forza e sui meccanismi della necessità, che non tollera esibizioni di libertà. Ecco perché sono putiniani e non possono accettare la santa alleanza a difesa di una nazione che è cresciuta nel tempo fuori dello stretto e troppo rigoroso sentiero di un realismo pessimista e immobilista.

 

Inviato
1 ora fa, maurodg65 ha scritto:

Questo è un conto e, per quanto possa essere deplorevole, è “normale” che chi sceglie di arruolarsi spesso lo faccia perché non ha altre grosse alternative per sopravvivere lavorando, un altro conto è quello che viene riportato nel caso specifico di cui parliamo e cioè che si sono pressi ragazzini, arruolati di fatto come leva obbligatoria, per poi mandarli in zona di guerra senza addestramento e senza neppure la consapevolezza di dove stessero andando, presumibilmente a morire.

concordo su tutto, meno sul fatto che i ragazzini russi mandati in ucraina siano privi di addestramento. A parte il fatto che i ragazzini di leva non fanno parte delle unità d'elite, quanto piuttosto dei reparti supporto e di appoggio logistico, ma anche in questi reparti si presume siano comunqe addestrati nel loro, e non potrebbe essere diversamente: mandare militari scarsamente addestrati in operazioni del genere non può che essere controproducente ai fini delle stesse operazioni. Presumibilmente vero invece che siano stati scarsamente informati sulla natura stessa delle operazioni e altrettanto  palesemente vera la scarsa sensibilità russa riguardo alle proprie perdite (negli eserciti occidentali l'attenzione alle proprie perdite è ben diversa).

Inviato
17 minuti fa, gianventu ha scritto:

coyotes si muovono in coppia

In genere sono di dx e di sx, 50% e 50%, qui invece abbiamo una coppia di coyote entrambi di sinistra 

SuonoDivino
Inviato
36 minuti fa, Superfuzz ha scritto:

concordo su tutto, meno sul fatto che i ragazzini russi mandati in ucraina siano privi di addestramento.

E una delle tante favolette che i media e i politici ci raccontano. Fanno facilmente presa sull'opinione pubblica e sono funzionali a far passare Putin per il pazzo o l'idiota.

  • Melius 1
Inviato

"Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, parla di "amicizia duratura" con la Russia, un'amicizia che è "solida come una roccia", affermando che i due Paesi contribuiscono a portare "pace e stabilità nel mondo". Parlando a margine dei lavori annuali del Parlamento, Wang sottolinea che "la relazione Cina-Russia non è apprezzata per la sua indipendenza. Si basa sulla non alleanza, sul non confronto e sul non prendere di mira qualsiasi terza parte". I due Paesi "manterranno il focus strategico e continueranno ad approfondire il partenariato strategico globale di coordinamento per una nuova era".

Mi auguro che queste parole, finalmente convincano di quale sia la reale posta in gioco e chi realmente muove i fili.

  • Melius 1
Inviato

@gianventu certo, per la Cina bisogna annettere l'Ucraina d'ufficio perché loro devono prendersi Taiwan....

Spero che qualcuno si svegli inizi a chiudere con il mercato cinese. 

 

 

Inviato
3 minuti fa, criMan ha scritto:

No. Non mischiare la mela (dittatura russa) con la cioccolata (America) al fine di sminuire l'america stessa. 

No, ha ragione: questo centro reclutamento è sperduto nelle praterie del Nebraska.

Unknown.jpeg

  • Haha 2
appecundria
Inviato
1 ora fa, melos62 ha scritto:

L'ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris

Pur di far dimenticare chi sono i soci di Putin in Italia andrebbero a intervistare anche Topo Gigio. 

Inviato
49 minuti fa, Superfuzz ha scritto:

Presumibilmente vero invece che siano stati scarsamente informati sulla natura stessa delle operazioni e altrettanto  palesemente vera la scarsa sensibilità russa riguardo alle proprie perdite (negli eserciti occidentali l'attenzione alle proprie perdite è ben diversa).

I servizi inglesi confermano non solo che gran parte dei militari non sapevano di andare in guerra... Ma di più! Chi pensava di andare in guerra pensava si sarebbe fermato nelle parti est indipemdentiste! 

Grande mad Vlad! 

Inviato

Abbiamo cercato opinioni "di prima mano" da un cittadino russo da anni in Italia, prima aveva lavorato a lungo in Germania, la sua risposta è indicativa, il tono sincero: Vi prego, non parliamo di questo, mi vergogno a uscire di casa. 

E parliamo di uno che da giovane in patria si era arruolato volontariamente per 4 anni. 

Ospite
Questa discussione è chiusa.

  • Notizie

  • Badge Recenti

    • Badge del Vinile Oro
      zigirmato
      zigirmato ha ottenuto un badge
      Badge del Vinile Oro
    • Badge del Vinile Arancio
      music.bw805
      music.bw805 ha ottenuto un badge
      Badge del Vinile Arancio
    • Contenuti Utili
      Eiji
      Eiji ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
    • Reputazione
      Ultima Legione @
      Ultima Legione @ ha ottenuto un badge
      Reputazione
    • Contenuti Utili
      Capotasto
      Capotasto ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
×
×
  • Crea Nuovo...