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La questione ucraina


newton

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Inviato
13 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

qui in calce sull’argomento un botta e risposta tra un giornalista ed un professore

Quale dei due è stato vice capo della Nato?

Inviato

@qzndq3 auspico in un decorso veloce della presunta malattia … a fin di bene. 

Inviato
3 minuti fa, appecundria ha scritto:

In sostanza lo accusi di malafede.

No, perché? 

 

3 minuti fa, appecundria ha scritto:

La sequenza è: io dico X (lui che è un esperto dovrebbe confermare la mia X, ohibò dice Y, allora mente, forse vuole candidarsi alle elezioni) i militari non dovrebbero fare politica.

La sequenza corretta è: lui da Militare non dovrebbe esprimersi su argomenti politici, l’adesione di Svezia e Finlandia alla NATO è una scelta politica, la sua opinione professionale di militare la dovrà discutere in seno al comando NATO dove i politici ascolteranno i tecnici, quindi i militari, prima di prendere una decisione è scegliere cosa fare, fermo restando che poi il politico fa le scelte ed i militari decidono le strategie migliori per perseguirle, tutto qui.

 

7 minuti fa, appecundria ha scritto:

Questo tralasciando la considerazione che i militari non fanno politica solo nel mondo degli idealisti romantici. 

I militari di carriera, soprattutto quelli dello Stato maggiore, in tempo di pace ed all’interno delle istituzioni fanno sicuramente “politica”, questo se ovviamente con “fare politica” intendiamo intrecciare relazioni con i politici allo scopo di avanzare ed occupare i pochi posti di comando, quindi di arrivare ai vertici della gerarchia militare, cosa molto diversa dal fare politica nel senso di intrecciare alleanze strategiche con altri paesi e firmare accordi commerciali con esso o decidere della politica interna di un paese, basta solo che alle parole diamo un senso concreto e non le prendiamo alla “lettera” giocando con il loro significato reale.

Inviato
1 minuto fa, maurodg65 ha scritto:

nessun paese sia stato “attirato” dall’idea di “aderire” o meglio “entrare”

Sì Mauro, ma voglio precisare.

Io non sto parlando del fatto in sé. Io non so nemmeno sparare col fucile del luna park, pensa te se posso disquisire di cose militari a questo livello. Io, come al solito, mi associo alla politica che stabilirà la UE.

Quello che dico è: non è possibile che il vice capo della Nato venga preso a pesci in faccia come l'ultimo dei terrapiattisti.

A prescindere dall'essere o meno d'accordo con quello che dice.

Non so se mi spiego, è una china pericolosa. 

Inviato
9 minuti fa, appecundria ha scritto:

Quale dei due è stato vice capo della Nato?

Nel caso specifico è irrilevante.

Inviato
20 minuti fa, appecundria ha scritto:

Io non so nemmeno sparare col fucile del luna park, pensa te se posso disquisire di cose militari a questo livello.

Ma infatti io ho premesso, a prescindere dalla mia personale idea sulla ipotetiche conseguenze di un allargamento dell’Alleanza Atlantica e delle reazioni russe, che la scelta di accettare o meno nella NATO la Finlandia e la Svezia oggi è una scelta squisitamente politica ed in quanto tale esula dalle considerazioni di strategia militare, strategie che verrano valutate dai politici nelle opportune sedi quindi nel comando NATO, non di certo discusse dal Generale in questione sui giornali o nei talk show.

Inviato
5 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

Nel caso specifico è irrilevante.

Allora non vedo il nesso con la discussione. 

Inviato
4 minuti fa, appecundria ha scritto:

Quello che dico è: non è possibile che il vice capo della Nato venga preso a pesci in faccia come l'ultimo dei terrapiattisti.

Se parla di strategie militari nelle dinamiche di un conflitto hai perfettamente, se si esprime su scelte politiche certo che può essere “bacchettato” come chiunque altro, a meno che non si pensi che una decisione come l’allargamento dell’Alleanza Atlantica sia presa senza una precedente analisi strategica che tenga conto dei possibili rischi, valutandoli con attenzione.

Questo è tra l’altro il principale motivo per chi un militare queste riflessioni ha il dovere di farle nelle sedi opportune e non sui media generalisti, come invece sembra aver fatto.

Inviato
4 minuti fa, appecundria ha scritto:

Allora non vedo il nesso con la discussione.

È irrilevante che le opinioni espresse nel video siano fatte da un

militare di carriera o meno, perché non vedi il nesso, mica si sta discutendo di strategia di guerra, si sta discutendo di scelte politiche.

Inviato
11 minuti fa, appecundria ha scritto:

Non so se mi spiego, è una china pericolosa. 

La china pericolosa è, storicamente lo è sempre stato, far governare i militari, non dovrei dirlo io che sono di destra ma dovreste dirlo voi che siete di sinistra. 😉 

Inviato
9 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

nessun paese sia stato “attirato” dall’idea di “aderire” o meglio “entrare” nella sfera di influenza russa,

Beh, nessuno paese con aspirazioni democratiche lo vorrebbe … e nemmeno i filoputaniani che tanto sparlano, vorrebbero vivere in un paese sotto l’influenza Russa, oggi.
Aspé … com’è che si chiamano … ah, ipocriti. 

Inviato
1 minuto fa, iBan69 ha scritto:

Beh, nessuno paese con aspirazioni democratiche lo vorrebbe … e nemmeno i filoputaniani che tanto sparlano, vorrebbero vivere in un paese sotto l’influenza Russa, oggi.
Aspé … com’è che si chiamano … ah, ipocriti. 

Gli unici paesi che entrano nella sfera di influenza russa, ma il discorso è analogo anche per la Cina, sono quelli in cui Putin alimenta, finanzia ed arma gruppi numericamente e politicamente  poco rilevanti di oppositori ad un governo, per trovare poi la scusa per un intervento diretto teso a rovesciare il governo in carica e sostituirlo con un governo “fantoccio”, la Bielorussia con Lukashenko insegna, poi nei fatti il paese diventa una sorta di “piccola Russia” governata con gli stessi metodi “democratici” del paese di Putin, questa era la sorte che era stata già stata scritta per l’Ucraina e per altri paesi dell’ex cortina di ferro, ora vedremo cosa accadrà.

Inviato

@maurodg65 infatti, ciò che i russi non riescono a controllare politicamente e economicamente, lo fanno con le minacce o la forza. 

Inviato
3 minuti fa, appecundria ha scritto:

vabbè ho scritto un'altra sciocchezza, pardon.

Questa è un’analisi con un’impronta militare strategica legata all’allargamento della NATO ai due paesi scandinavi, va un po’ oltre le analisi fatte e di cui discutiamo:

 

 

https://it.insideover.com/difesa/finlandia-svezia-nato-conseguenze.html/amp

 

“Rivoluzione” nel nord Europa. Gli effetti di Finlandia e Svezia nella Nato

Mentre la guerra continua a infuriare sul campo di battaglia, gli effetti strategici dell’invasione russa iniziano a essere molteplici per l’Europa e in particolare per la Nato. Il primo è il rafforzamento politico, che consiste nella centralità del blocco euro-atlantico rispetto alle esigenze dell’Unione europea e dei singoli Stati membri. Il secondo profilo è quello quantitativo, e cioè che l’Alleanza Atlantica, se ci sarà la richiesta di adesione di Finlandia e Svezia, ne uscirà indubbiamente rafforzata a livello militare. Il terzo, invece, riguarda gli equilibri interni allo stesso blocco, con il peso specifico che le diverse regioni possono avere sulle scelte dei comandi atlantici.

Il dilemma politico

Uno degli effetti più importanti della possibile adesione di Finlandia e Svezia sarà quello di un peso sempre più ampio della Nato nelle logiche strategiche europee. La questione può sembrare scontata: eppure, in un contesto come quello del Vecchio Continente, non va dimenticato che questi due Paesi fuori dalla Nato erano parte dell’Unione europea, e quindi del sistema di difesa (pur minimo) di Bruxelles. In sostanza rappresentavano Stati molto importanti a livello strategico per tutto l’Estremo Nord europeo e atlantico che ancora non rientravano nelle logiche Nato ma che invece erano solo membri dell’Ue. Una distinzione che adesso sarebbe eliminata e che anzi, quantomeno a livello di immagine, renderebbe quasi superflua la distinzione tra i due sistemi. E questo nonostante l’autonomia strategia europea fosse un cavallo di battaglia di molti leader, a cominciare da Emmanuel Macron, e diventata tema all’ordine del giorno dopo la ritirata dall’Afghanistan. Di fatto, una Difesa comune europea con tutti i Paesi membri della Nato cambierebbe radicalmente il concetto di strategia continentale. E questo è un tema su cui dovranno interrogarsi molti strateghi e decisori politici che per anni hanno paventato l’ipotesi che una difesa comune di matrice Ue potesse in qualche modo distaccarsi da una strategia esclusivamente atlantica.

La questione è in realtà sembrata già visibile dall’inizio della guerra in Ucraina. Nel momento in cui la Russia ha avviato le operazioni militari per invadere il territorio ucraino, è stato da subito chiaro che gli Stati Uniti e il Regno Unito avessero quasi completamente il timone del blocco occidentale rispetto agli Stati membri Ue e alla stessa struttura dell’Unione. E tutto questo si è reso evidente anche nelle stesse capacità diplomatiche dei leader dei Paesi europei, che pur con la volontà di incidere nelle dinamiche del conflitto, hanno dovuto fare i conti con una debolezza strutturale e con la necessaria adesione ai principi del blocco Nato.

Se un Paese, per sentirsi sicuro, chiede l’ingresso nell’Alleanza Atlantica e non si ritiene invece garantito dalla sola appartenenza all’Unione europea, è chiaro che sussiste un problema nella stessa idea di difesa europea. Lasciando anzi intendere che il processo di strutturazione dell’autonomia strategica e della difesa comune siano visto, per il momento, come ambizioni puramente velleitarie di fronte a un’esigenza concreta di sicurezza e un interesse strategico statunitense.

Le capacità militari di Finlandia e Svezia

Dal punto di vista strutturale, l’Occidente non sarà sensibilmente più “sicuro” con l’ingresso di Helsinki e Stoccolma. E il motivo è che i due Stati scandinavi, benché esterni alla Nato, erano già partner ben consolidati e rodati dell’Alleanza Atlantica e soprattutto membri dell’Unione europea. Due elementi che fanno sì che quella di Svezia e Finlandia sarebbe una formalizzazione – non secondaria, certo – di una realtà che ormai era nota a tutti. Il Baltico si era già trasformato nel corso degli anni in una regione profondamente occidentale, in cui la Russia, con Kaliningrad e San Pietroburgo, aveva due sbocchi in una sorta di insenatura filo-atlantica. Del resto, l’ingresso delle tre repubbliche baltiche nella Nato era stato in questo senso già molto decisivo nelle logiche di spartizione.

Tuttavia, se dal punto di vista generale è possibile dire che l’Occidente non ne risulterà veramente allargato, poiché nessuno può dire che Finlandia e Svezia non fossero Paesi non occidentali, è altrettanto vero che da questa adesione alla Nato, l’Occidente ne potrebbe uscire rafforzato dal punto di vista militare. Cristallizzando in questo modo un’integrazione che ormai è considerata indiscutibile.

Il Carnegie Institute, uno dei think tank più noti in ambito politico e strategico, in una recente analisi ha approfondito l’apporto che i due Paesi potrebbero dare attualmente all’Alleanza Atlantica. Secondo il centro studi, il peso potrebbe essere soprattutto di due tipi. Uno è quello della profondità strategica che riceverebbe la Nato, visto che territori “neutrali” sarebbero inglobati definitivamente nella piattaforma di sicurezza collettiva atlantica. Uno strumento di pressione nei confronti della Russia ma anche in una lettura inversa, di sicurezza dell’intero sistema euro-atlantico, posto che i due Stati diventerebbero già un primo vero muro in caso di qualsiasi tipo di aggressione da parte di Mosca.

A questo si aggiunge il tema delle forze armate. Perché Finlandia e Svezia, pur neutrali, non hanno mai abbracciato una politica pacifista, ma anzi hanno cominciato da tempo un progressivo riarmo e un processo di modernizzazione e rafforzamento dei propri sistemi militari. Il Carnegiericorda ad esempio come “la potenza aerea collettiva degli stati nordici sarà, tra un paio d’anni, composta da 150 aerei da combattimento F-35 e 72 jet da combattimento svedesi JAS Gripen operativi. Se aggiungiamo Gran Bretagna, Germania e Paesi Bassi, il Nord Europa avrà quasi 250-300 F-35 più JAS svedesi”. Numeri non certo secondari, che confermano come l’apporto già solo di Stoccolma possa essere molti rilevante. Non va dimenticato che proprio in questi mesi di guerra, più volte gli aerei-spia svedesi hanno percorso avanti e indietro i cieli davanti Kaliningrad per monitorare i movimenti russi, e questo permette alla Svezia di dimostrare non solo la capacità di controllare Mosca, ma anche le sue evidenti conoscenze acquisite in questi anni.

Conoscenze che dall’altro lato può vantare anche la Finlandia, un Paese che è vero che per anni ha subito quello che viene mediaticamente chiamato il processo di “finlandizzazione”, cioè di neutralità forzata rispetto ai blocchi militari internazionali, ma non ha mai smesso di prepararsi in caso di confronto bellico. La condivisione di un vasto confine con la Russia ha reso necessario per Helsinki dotarsi di strumenti di controllo continuo delle operazioni russe, l’intelligence finlandese conosce in modo dettagliato metodologie e strumenti dei servizi russi. Inoltre, lo ricorda Foreign Policy, le forze armate del Paese scandinavo, seppure esigue in termini assoluti, sono formate non solo da militari di professione, ma anche da tutti i cittadini che compiono il servizio di leva e che diventano poi riservisti. Elementi particolarmente utili nel rafforzare e consolidare la Difesa finlandese, che da tempo ha anche accelerato sull’aviazione.

Cambiano gli equilibri interni alla Nato?

Appurato che il peso di Finlandia e Svezia sarà certamente molto importante nella geografia dell’Alleanza, resta ora da capire come questo possa modificare gli equilibri interni. Già negli anni precedenti, quando l’Italia e i Paesi mediterranei chiedevano un rafforzamento del fianco Sud della Nato, alcuni osservatori avevano puntato il dito su un evidente squilibrio di vedute tra i membri dell’Europa orientale rispetto a quelli dell’Europa meridionale. Il problema nasceva in particolare per quanto riguarda i conflitti in Sahel, Libia e Medio Oriente: caos a cui Bruxelles sembrava sorda e in linea con il ripensamento strategico di Washington su alcune aree del mondo.

Ora che Putin ha invaso l’Ucraina, è chiaro che sarà sempre più difficile per i Paesi del fronte sud mostrare come sia necessario blindare il fianco meridionale evitando una eccessiva concentrazione di energie, soldi e forze sulla nuova “cortina di ferro”. A meno che non si voglia chiedere uno sforzo universale dei Paesi membri della Nato che garantiscano contemporaneamente e in modo sempre maggiore tutti i confini del blocco euro-atlantico. L’eventuale ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato, che sono apparsi da sempre Paesi poco inclini ad accogliere le istanze mediterranee in Ue, pone ora il dubbio che la strategia atlantica sarà sempre più orientata verso un impegno quasi totalizzante sul fronte settentrionale e orientale, anche in ottica futura. Uno scenario che non può certo essere considerato puramente accademico, visto che da anni i comandi Nato, britannici, Usa e dei Paesi del Nord Europa ribadiscono la centralità dell’Artico e del confine con la Russia quali elementi centrali dell’agenda militare europea.

La sfida sugli equilibri interni all’Alleanza può dunque essere cruciale nel momento in cui il Baltico potrebbe diventare un mare sostanzialmente della Nato, condiviso con un avversario strategico, e con tutti gli altri Paesi già membri Nato ma non tutti Ue (a cominciare dal Regno Unito e dalla Norvegia). Tema che potrebbe pesare anche nelle scelte dei futuri vertici del blocco militare euro-atlantico.

 

 

 

  • Thanks 1
Inviato
16 minuti fa, appecundria ha scritto:

per carità, non lo faccio più. 

Dai che ce la puoi fare 😄😉 questo è un link inserito come fonte nel precedente articolo (traduzione Google traslate)
 

https://carnegieeurope.eu/strategiceurope/87010
 

Judy chiede: è l'iscrizione alla NATO finlandese e svedese utile per la sicurezza europea?
Ian Bond Director della politica estera al Centro per la riforma europea

L'attacco rinnovato della Russia in Ucraina ha costretto i paesi europei a pensare alla propria sicurezza piuttosto che ai grandi progetti per l'architettura di sicurezza paneuropea. Tutto ciò che rende più difficile per Putin minacciare più paesi europei dovrebbe essere visto come utile. Per la Finlandia e la Svezia, anche se la Russia emerge dalla guerra attuale in grado di montare ulteriori assalti sui suoi vicini (discutibile, data la scala delle sue perdite), l'iscrizione alla NATO li renderà più sicura. Nel frattempo, l'abbonamento finlandese e svedese rafforzerà l'alleanza militarmente e geograficamente. Sebbene le forze finlandesi e svedese hanno lavorato insieme alla NATO per alcuni anni, non sono state in grado di contare sull'articolo 5 della NATO garantiscono la garanzia della difesa e la NATO non è stata in grado di contare sulla loro disponibilità in una crisi. Possono ora essere integrati nei piani della NATO per difendere la regione baltica e possono beneficiare della postura deterrente dell'Alleanza. Per la NATO, l'accesso garantito al territorio finlandese e svedese in una crisi faciliterà le preoccupazioni per rafforzare gli Stati baltici e ridurre le possibilità di un attacco russo di successo. L'unica parte da perdere sarà Putin: la posizione della Russia nell'Europa nord-orientale sarà significativamente indebolita. Di per sé, questa è una buona cosa per la sicurezza europea.
Kate Hansen Bundtsecretario Generale del Comitato Norvegese Atlantico

Iscrizione alla NATO finlandese e svedese sarà un Gamechanger geopolitico. Rafforzerà la deterrenza e la difesa della NATO aggiungendo paesi militari democratici, ricchi e relativamente forti in una regione vitale strategicamente all'alleanza. Attualmente la regione nordica è caratterizzata da un "gap strategico" Con la Finlandia e la Svezia nella NATO, tutti e cinque i paesi nordici saranno unificati in una comunità di difesa capace che fornisce garanzie di difesa reciproca e una profondità strategica che migliorerà la sicurezza e la capacità di difendere collettivamente, non meno i piccoli stati baltici. Per fare un esempio, l'AirPower Collective degli Stati del Nordico, tra un paio d'anni, composto da 150 aerei da combattimento da 150 f-35 e 72 Jats Gripen Jas Grepen operativi operativi. Se aggiungiamo Gran Bretagna, Germania e Paesi Bassi, il Nord Europe avrà quasi 250-300 f-35 più il jas svedese. Ciò creerà un regime robusto di deterrenza nel fianco settentrionale della NATO. Migliorerà inoltre la capacità della NATO di proteggere il collegamento marittimo transatlantico nel Nord Atlantico contro la strategia anti-accesso russa. Questo è fondamentale per garantire che il rinforzo di U.S. può raggiungere l'Europa in caso di crisi importante. Le due iscrizioni aumenteranno probabilmente la tensione con il Cremlino a breve termine, ma entrambi gli Stati lo faranno, come la Norvegia ha fatto, fornire diverse misure di rassicurazione relative a basi straniere e armi nucleari in pace. E infatti, sia la Finlandia che la Svezia sono già profondamente integrati all'interno della NATO. Sono già quali-membri e richiederebbero solo piccoli aggiustamenti e approfondire una cooperazione regionale già completa istituzionalizzata nella cooperazione della difesa nordica e altri organismi di cooperazione di cooperazione.
Andrea Chrisouphd candidato all'Università di Edimburgo L'invasione della Russia dell'Ucraina ha indubbiamente fornito un impulso per la Svezia e in particolare la Finlandia per entrare in NATO. La modifica dell'opinione pubblica in entrambi i paesi riflette certamente l'urgenza di questo sviluppo poiché l'invasione ha spostato il discorso esistente a favore dell'iscrizione della NATO e dei cittadini mobilitati in entrambi i paesi. Il perseguimento dell'iscrizione della NATO avrebbe effettivamente fornito garanzie per la sicurezza dei paesi, ma può anche rivelarsi benefica per l'architettura di sicurezza dell'Europa. Potrebbe non solo rafforzare il pilastro europeo rispetto alla NATO della NATO, ma anche aumentare le capacità dell'Alleanza, fornendolo a risorse e accesso strategico alla regione settentrionale dell'Europa. Tuttavia, se l'adesione alla NATO della Finlandia e della Svezia sarà utile per la sicurezza europea dipende dalla volontà dell'Europa di utilizzare questo maggiore peso politico per fornire una voce più unificata e perseguire un'efficace azione unita a fronte delle minacce comuni. L'Europa deve rimanere uniti, anche se ciò significa rafforzare le capacità della NATO anziché l'autonomia strategica dell'Europa. Finché l'Europa e i suoi alleati agiscono nell'unità, la Russia non sarà in grado di capitalizzare le divisioni in Occidente e aumentare ulteriormente la crisi.
Olivier de Francesenior Research Ammet presso l'Istituto francese per gli affari internazionali e strategici

Nonostante le loro stesse tradizioni nazionali di neutralità, la Svezia e la Finlandia sono due membri dell'UE il cui peso militare, industriale e finanziario è tutt'altro che trascurabile. Per la NATO, l'ulteriore Clout non sarebbe certamente andato ad Ammiss al momento attuale. Ma anche lo spostamento sottostante rappresenterebbe nella gravità a lungo termine della sicurezza europea è anche interessante. Il presidente russo Vladimir Putin ha ormai dimenticato tutta la finzione di condividere le aspirazioni normative europee, ma anche qualsiasi tentativo di plasarle, il che è ancora più raccontabile. Si è spinto sia la NATO che l'UE di nuovo verso la sicurezza collettiva e nel fare così ha costretto gli europei per far perdere le illusioni che hanno ancora aggrappato al mondo in cui vivono. In questo contesto, si potrebbe sperare che il dibattito di Stoccolma e di Helsinki sia Con il referendum del punto di riferimento della Danimarca nell'ottenere la politica comune e la politica di difesa comune dell'UE un periodo in cui la sovrapposizione geografica e strategica tra la NATO e l'UE garantisce che il loro jostling istituzionale diventa finalmente una sideshow. Un filosofo francese una volta suggerì che tutta l'attività umana è stata progettata con il solo scopo di evitare il mondo esterno. Ma Marilyn Monroe pensava che la gravità raggiunga tutti noi. L'Europa dovrebbe ascoltare quest'ultimo, non il primo.
Caroline De Gruytereurope Affari Affari corrispondente a NRC Handelsblad

Sì, è sicuramente. La Finlandia e la Svezia sono già integrate nei piani di difesa dei loro vicini, sia attraverso la NATO, la cooperazione della difesa nordica, o l'UE. Da questa prospettiva già, la loro appartenenza alla NATO sarebbe una scelta ovvia. Ma avrebbe anche a che fare con i motivi per cui non hanno raggiunto la NATO finora. La Finlandia è stata riluttante ad unirsi all'alleanza perché sarebbe irky il suo grande vicino. Avere la Russia come un vicino è rischioso. Ma la paura è la fondazione sbagliata per il posizionamento strategico di un paese. Entrosando alla NATO, Finlandia mostrerebbe che vi è solo questa Russia può ottenere attraverso l'intimidazione. La paura delle sue vittime incoraggia il bullo. La Svezia ha una tradizione di neutralità. Ma la neutralità si sta evolvendo, poiché il dibattito attuale in Svizzera mostra. È sempre più difficile usare la neutralità come foglia di fico. Al giorno d'oggi, può sentire l'odore di complicità. Svezia che si unisce alla NATO mentre attaccata alla sua politica estera di PrincipLe ha inviato un potente messaggio sull'Europa. Deep Security va di pari passo con la libertà, i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto, e questi sono meglio promossi e protetti come parte di un gruppo di paesi simili che rispettano e aiutano a vicenda. Putin lo avrebbe odiato. Questo è un segno che è la cosa giusta da fare.

Justyna Gotowska coordinator del programma di sicurezza regionale nel centro per gli studi orientali, Varsavia

L'appartenenza alla Finlandia e dalla Svezia nella NATO è di valore strategico per ragioni militari e politiche. Militanalità, l'adesione di entrambi i paesi aumenterebbe il livello di sicurezza nella regione del Mar Baltico e nell'alto nord. Inoltre impedirebbe alla Russia di sfruttare il loro stato di non allineamento tentando di utilizzare parti dei loro territori per condurre operazioni militari contro gli alleati della NATO. La Finlandia e la Svezia sarebbero pienamente integrate nei piani e nelle operazioni di difesa della NATO. Le loro capacità militari cambiano lo squilibrio regionale esistente nella regione del Mar Baltico, che è attualmente vantaggioso per Mosca, dando anche una profondità strategica alla difesa della Lituania, Lettonia ed Estonia. Iscrizione politicamente, finlandese e svedese rafforzerebbero i paesi del fianco orientale Caucus nella NATO per gli anni a venire, anche quando gli effetti dell'attuale invasione russa in Ucraina svaniscono. Svezia e Finlandia sarebbero quindi in grado di contribuire a discussioni critiche sui rapporti con la Russia nella NATO. La loro adesione farà anche argomenti di coloro che favoriscono l'autonomia strategica europea in difesa meno sostenibile come uno degli argomenti è stato che alcuni paesi dell'UE, compresa la Finlandia e la Svezia, non sono coperti dall'articolo 5 delle garanzie.

Gustav C. Gresselsenior Politica Con il programma Wider Europe del programma europeo al Consiglio europeo sulle relazioni estere (ECFR) Svezia e Finlandia sarebbe un vantaggio alla NATO. La loro offerta per l'iscrizione alla NATO è un chiaro risultato della guerra di aggressività della Russia contro l'Ucraina e il modo in cui è stato preparato. Entrambi i paesi hanno rivendicato che, nonostante non sia allineato, insistono sulla libertà di scegliere un'alleanza se necessario e sulla loro piena sovranità in materia di difesa. La "proposta" della Russia di una nuova disposizione di sicurezza dal 17 dicembre che prevedeva un rollback de facto del processo di allargamento della NATO e la neutralizzazione forzata di questi paesi era esattamente l'opposto. Inoltre, gli Stati Uniti sono chiaramente e inequivocabilmente il leader del rally per assistere l'Ucraina in resistenza all'assalto russo. L'approccio cauto dei poteri europei, al contrario, mostra chiaramente la differenza di valore tra qualsiasi alleanza militare guidata dagli Stati Uniti rispetto a qualsiasi articolo 42.7 del trattato UE può significare. Il fatto che sia la Finlandia che la Svezia hanno finalizzato a difendersi anche sé anche siete comandano entrambe le forze armate capaci. In particolare, i concetti di difesa totale finlandese sono stati un modello di ruolo per altri stati della NATO e, più recentemente, Ucraina in come organizzare forze di difesa territoriale e cooperazione civile-militare nel resistere ad un aggressore. Il modo in cui l'Ucraina sta combattendo la Russia è anche una convalida del pensiero militare finlandese o scandinavo. Integrandoli in NATO e istituzionalizzando la cooperazione militare è di reciproco vantaggio. Ancora una volta, la guerra in Ucraina mostra che, sebbene la Russia comanda abbondanti armi da sciopero profondamente, ha problemi a designare bersagli oltre la parte posteriore immediata della prima linea. Posizionare i velivoli, i droni e i beni di NATO, i beni in base alle basi mascherate nella parte posteriore lo proteggerà dall'intelligenza russa e consentono le loro operazioni sul Baltico. Ci sono difficilmente luoghi migliori per nasconderli dei boschi scandinavi. Invece di cadere per la paura russa, gli europei dovrebbero abbracciare la Finlandia e l'offerta della Svezia per la NATO in quanto serve anche i propri interessi di sicurezza. Eva Michaelsbeatriu de Pinós Ricerca Fellow presso l'Institut Barcelona D'estudis Internacionals Straight Sì, sia per il corto che a lungo termine. L'adesione finlandese e svedese invierebbe un messaggio chiaro in Russia: viene punito per la sua guerra contro l'Ucraina e affronta le conseguenze che stava cercando di evitare. Essere parte della NATO rende gli stati europei meno vulnerabili all'aggressività esterna e li aiuta a bilanciare la Russia, che è l'unica opzione praticabile per ottenere un'Europa più pacifica per il lungo periodo. Questo spingerà la Russia più in un angolo? No, la Russia si è spinta nell'angolo con una guerra non provocata e brutale e potrebbe farlo di nuovo. L'appartenenza finlandese e svedese suggerirebbe che gli europei stanno diventando più gravi nei loro sforzi per contrastare una delle principali minacce mentre riaffermano anche i benefici della sicurezza di un forte collegamento transatlantico. Sebbene molte domande dovranno essere affrontate su eventuali nuovi cambiamenti fisici associati all'iscrizione NATO (ad esempio, la NATO distribuirà ulteriori gruppi di battaglia per proteggere un frontiere prolungato con la Russia o creare una nuova sede?), Ci può essere pochi dubbi che sia la capacità dei paesi di scoraggiare il futuro L'aggressività sarà migliorata dall'articolo 5 della NATO, che è ampiamente considerato come un impegno di difesa collettivo superiore rispetto all'articolo 42.7 dell'UE.
Hanna Ojanenresearch Direttore dell'Università di Tampere

Nel complesso sì allargava e rafforzare, ma alla fine cambia anche la NATO, dandola un tocco più regionale con un nuovo gruppo Nordico pronto a beneficio della NATO nel suo complesso, e con un nuovo modello di un arrangiamento di difesa bilaterale approfondimento tra Finlandia e Svezia. L'iscrizione alla NATO assorbe un po 'di energia per gli anni a venire. La Finlandia potrebbe aver usato quell'energia per la sicurezza e la difesa dell'UE. A più lungo termine, tuttavia, potrebbe anche rendere più forte la politica di sicurezza e difesa dell'UE. Una possibilità è che la Finlandia diventa meno limitata nelle sue opinioni sullo sviluppo della difesa dell'UE. Fino ad ora, Helsinki è sembrata esitante su tutto ciò che potrebbe implicare indebolire la NATO. Questa potrebbe essere una posizione che si potrebbe non aspettarsi da un membro non NATO con cui iniziare, ma per la Finlandia, la cosiddetta politica di un'opzione "NATO" sembra aver implicito di evitare posizioni che potrebbero danneggiare come è visto dall'interno dell'Alleanza. Per ora, tuttavia, i due paesi sembrano essere fermamente a favore della cooperazione rafforzata con gli Stati Uniti e il Regno Unito. Un accordo di difesa europeo puramente dell'UE dovrebbe quindi assomigliare alla seconda opzione migliore per loro.
Lucia Rybnikárovájunior Ricerca Fellow al Centro per Global Europe, Globsec

Non vi è dubbio che l'adesione finlandese e svedese alla NATO contribuirà alla sicurezza europea. Sosterrà la difesa dell'Estonia, della Lettonia e della Lituania. L'alleanza migliorerà la situazione di sicurezza nella regione baltica e acquisisce una maggiore capacità di controllare il Mar Baltico. Dal punto di vista geostrategico, l'isola svedese di Gotland potrebbe servire come base avanzata per difendere gli Stati baltici. L'opinione pubblica nei due paesi nordici è cresciuta rapidamente a favore di unirsi all'alleanza: un notevole cambiamento. In Slovacchia la percezione pubblica è spostata con due terzi che ora vedeva Putin come una minaccia non solo in Ucraina ma anche ad altri paesi. Dopo l'incontro della NATO all'inizio di questo mese, il ministro degli Esteri slovacco ha espresso sostegno per la Finlandia e la Svezia che si uniscono all'alleanza. Eppure c'è un'incertezza sulla posizione proveniente dall'Ungheria il primo ministro del primo ministro Viktor Orbán e della posizione che potrebbe prendere. L'Europa centrale, che è stata all'avanguardia della guerra, potrebbe beneficiare della serie unica di beni e capacità che i due paesi porterebbero all'Alleanza. Entrambi gli stati hanno capacità di difesa avanzate che sono già altamente interoperabili con le forze della NATO, ancor più di alcuni dei precedenti Stati Patti di Varsavia che sono attualmente membri dell'Alleanza.
Ester SabatinoResearch Analista presso l'Istituto internazionale per gli studi strategici (IISS)

Svezia e Finlandia stanno già contribuendo alla sicurezza europea attraverso i quadri di cooperazione regionale come la cooperazione della difesa nordica (NORDEFCO) e la forza di spedizione congiunta (JEF), la collaborazione con i partner UE e Transatlantici e la partnership con la NATO. Grazie a quest'ultimo, l'integrazione operativa dei militari sia finlandesi e svedese nelle strutture della NATO, richiederà poco lavoro per risolvere le differenze operative rimanenti con i potenziali alleati, il che significa che un contributo effettivo di entrambi i paesi alle operazioni della NATO sarà possibile presto dopo l'adesione. Inoltre, porteranno ulteriori funzionalità interoperabili alla piscina di quelle disponibili, come i 64 f-35s Fighter Jets ordinati dalla Finlandia o dai sistemi di missili del Patriot svedese, migliorando così la deterrenza e le capacità di difesa del quadro di sicurezza europeo e lo snellire il Reazione a potenziali attività ostili nel fianco settentrionale. In che misura la loro potenziale abbonamento cambierà l'equilibrio all'interno della NATO resti da vedere. Il fianco settentrionale otterrebbe molto più peso politico, come sarebbe più in generale il pilastro della NATO dell'UE. Nondimeno, questo non si traduce automaticamente in una migliore sicurezza europea, che sarebbe raggiunta se tutti gli stati europei - non solo la Svezia e la Finlandia decidono di impegnarsi sul serio nella formazione e ad equipaggiare se stessi per garantire la sicurezza europea. Il professore di Monika Susassociate presso l'Accademia delle scienze polacca è certamente il caso, per tre motivi, oltre l'importante elemento del simbolismo in cui l'Occidente è unitando e rafforzando la cooperazione di fronte alla minaccia di Putin: in primo luogo, aumenterà il potenziale militare della NATO. I due paesi sono complementari in termini di risorse militari: la Svezia conduce quando si tratta di difesa aerea e sicurezza marittima e la Finlandia: un paese con un servizio militare obbligatorio, quando si tratta di difesa terrestre. Naturalmente, questi due paesi hanno collaborato con la NATO in passato, ma la loro eventuale integrazione nella struttura della difesa territoriale rafforzerà il potere militare dell'alleanza. In secondo luogo, l'appartenenza alla Finlandia e dalla Svezia rafforzerà il fianco settentrionale e nord-orientale finora debole della NATO. Contribuirà quindi ad aumentare il livello di sicurezza in una regione più vulnerabile alle minacce ibride e non solo ibride dalla Federazione Russa. E in terzo luogo, la decisione dei governi di questi due paesi di aderire alla NATO dimostra che il ruolo dell'organizzazione nel garantire la difesa territoriale dell'Europa è assolutamente cruciale. L'aumento della credibilità della NATO contribuisce a migliorare la sicurezza europea ed è particolarmente importante per gli alleati in stretta vicinanza geografica in Russia. Benjamin TallisPractice Fellow presso il Centro della School di Hertie per la sicurezza internazionale Sì, enormemente così e in diversi modi. Soprattutto, fotocesterà gli ideali che sono sia le basi e gli obiettivi chiave della sicurezza europea, compreso il diritto all'autodeterminazione per tutte le società democratiche, non solo grandi poteri. È una grande dimostrazione di stare in piedi fino al bullo e resistere alla strategia di Putin di controllo riflessivo, che si basa sulla stoffa di paura infondata per farci scoraggiare da noi stessi di prendere la giusta linea d'azione e correttamente sfidare la Russia. La Finlandia e la Svezia stanno davvero calciando contro di questo, ed è bello vedere. L'integrazione della Svezia e della Finlandia aumenterebbe in modo significativo le capacità militari sul fianco settentrionale e portare maggiormente la popolazione europea sotto l'ombrello protettivo della NATO. Questa è una vittoria con successo. Farà anche più facile trovare la giusta divisione del lavoro con l'UE, consentendo a quest'ultimo di concentrarsi sullo sviluppo della capacità, ma altrimenti lasciare duramente sicurezza alla NATO. L'UE fornisce sicurezza in modi diversi e più trasformativi (sostenuti da Finlandia e Svezia) come gli aspetti civili della politica comune e della politica di difesa e più stretta integrazione con i vicini orientali, compresa l'Ucraina. Complessivamente, completa il nuovo idealismo geopolitico e reddito rigido che emerge negli stati dell'UE centrale e orientale e sostiene la "NATO per sopravvivere, l'UE a prosperare" motto.
Ben Tramprofessore delle relazioni internazionali presso l'University College Dublino

È certamente un guadagno per la sicurezza svedese e finlandese, ma per l'Europa, l'immagine è forse incasinata. Certamente, soffia la vecchia guerra fredda "equilibrio nordico" fuori dall'acqua. Certamente, anche la Russia insisterà sul suo effetto destabilizzante e hanno già minacciato una revisione nei loro implementi nucleari e convenzionali come conseguenza inevitabile. Il problema per coloro che sostengono che l'effetto "destabilizzazione" dell'allargamento della NATO è che la responsabilità di questo non riposa alcun posto diverso da Mosca. La sicurezza europea è stata destabilizzata, infatti in frantumi, dalla Russia. Tutti gli stati europei devono rivalutare i loro bisogni di sicurezza alla luce del tradimento egregio della Russia di più obblighi di trattato formale e norme internazionali. In tale luce, la stabilizzazione della sicurezza europea è infatti rafforzata da questi due stati aggiungendo il loro peso al fianco settentrionale della NATO, aggiungendo i loro valori e l'esperienza alle deliberazioni della politica della NATO e all'estensione del diagramma di Venn dell'incrocio tra l'UE e la NATO. I pezzi del puzzle europeo di sicurezza sono stati gettati ai quattro venti di Vladimir Vladimirovich Putin. La Finlandia e la Svezia sono tra i primi a determinare il proprio posto giusto nella nuova immagine di sicurezza europea.
Anna Wieslanderdirector per il Nord Europa al Consiglio Atlantico

Nel 1995, la Svezia e la Finlandia abbandonarono la neutralità e si sono unita all'UE. Mentre rimanenti militari non allineati, hanno collaborato strettamente con la NATO, prima nelle missioni internazionali, come i Balcani, e negli ultimi anni, in difesa nella regione del Mar Baltico. Di conseguenza, la Svezia e la Finlandia sono interoperabili come la maggior parte degli alleati e ampiamente considerati come fornitori di sicurezza. Quindi si potrebbe chiedere: perché cambiare un concetto vincente? Il problema è due volte: in primo luogo, la minaccia russa ha superato tutte le aspettative. Pochi avevano anticipato un'invasione in grande scala di un paese sovrano. In secondo luogo, l'ordine di sicurezza europeo come lo sapevamo dopo che la Guerra Fredda non è solo danneggiata ma andata. Quando la fiducia è stata rotta dopo la Russia annessa la Crimea nel 2014, è stato ancora considerato riparato, ma non più. Poiché questa nuova situazione è valutata, sia la Finlandia che la Svezia si stanno muovendo verso la NATO, che aggiungerebbe valore alla sicurezza europea. Gli accordi informali sono insufficienti quando il livello di minaccia è alto e l'ordine sottostante è caduto. Svezia e Finlandia sono membri dell'UE, solide democrazie con forti difese. Avendoli come alleati consolidare l'Occidente e rafforzerebbero il collegamento transatlantico. Questo blog fa parte dei rapporti transatlantici nella serie di revisione. Carnegie Europe è grato alla missione U.S. all'UE per il suo sostegno.

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1 ora fa, maurodg65 ha scritto:

alla fine è sostanzialmente una decisione politica che deve tenere conto dello status quo quindi della guerra in corso e della scelta Russa di rompere la “neutralità” Ucraina

Beh no 

Occorrono requisiti precisi ed è solitamente un processo molto lungo, queste accelerazioni non fanno sicuramente bene 

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